Manlio Bellomo, I fatti e il diritto tra le certezze e i dubbi dei giuristi medievali (secoli XIII-XIV), Il Cigno Galileo Galilei, Roma 2000, 750 pp., lire 180.000.


 

 

indice generale

 

 

 

 

premessa

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7

 

introduzione

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11

 

 

cap. i -

fortunati incontri con codici superstiti

 

Pag.

 

21

 

 

1. Il “liber magnus” orsiniano: il codice Vaticano, Arch. S. Pietro A.29. - 2. Il “liber magnus” chigiano: il codice Vaticano, Chigi E.VIII.245. - 3. Fram­menti di un “liber magnus”: il codice Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, Vittorio Emanuele 1511. - 4. Frammenti di un “liber magnus”: il codice Cordoba, Biblioteca de la Catedral, 108. - 5. Frammenti di sparse testimo­nianze: il codice Bologna, Biblioteca del Collegio di Spagna, 109. - 6. (Segue): i codici Paris, Bibliotheque Nationale, lat. 4489; Leipzig, Universitäts­bibliothek, 992; London, British Library, Arundel 493; Wien, Österreichische Nationalbibliothek, lat. 2132. - 7. Esempi di “quaestiones” integrate nelle “lecturae super Codice”: Vaticano, Arch. S. Pietro A.31; Vaticano, Ross. lat. 582; Rovigo, Biblioteca Comunale e Concordiana, Silv. 485; London, British Library, Arundel 433.

 

 

cap. ii -

labili memorie di codici perduti

Pag.

87

 

1. Premessa. - 2. Sulle tracce di “exemplaria” e di “libri quaestionum” perduti. - 3. Sulle tracce di “quaestiones” d’autore. - 4. Sulle tracce di altri “libri” d’autore: le “quaestiones statutorum”. - 5. Sulle tracce di libri personali contenenti “quaestiones disputatae” di vari autori: “liber Dini”, “liber Iacobi de Arena”, “liber Oldradi”. - 6. Sulle tracce di “libri magni” per­duti. - 7. Sulle tracce di “libri parvi”, “libri littere minute”, “libri bombicini” perduti. - 8. “Quaestiones quae non habentur in libris”.

 

 

cap. iii -

alla ricerca di fantasmi: frammenti dalle molte vite

 

Pag.

 

155

 

1. Prima dei “libri magni”, alla ricerca di codici precedenti. - 2. Indagine sul “liber magnus” orsiniano. - 3. Indagine sul “liber magnus” chigiano. - 4. Indagine sui codici di Roma, Cordoba e Bologna.

cap. iv -

ombre di lettori ignoti

Pag.

247

 

1. Premessa. - 2. Intorno al “liber magnus” orsiniano: a) I “correctores”; b) I fruitori; c) Gli interpreti. - 3. Intorno al “liber magnus” chigiano: a) I “correctores”; b) I fruitori; c) Gli interpreti. - 4. Intorno al codice di Roma: i “correctores”, i fruitori e gli interpreti.

 

 

cap. v -

nelle scuole: fra bidelli, studenti e professori

 

Pag.

 

317

 

1. Frammenti di vite vissute. - 2. Un bidello di qualche fama. - 3. Studenti alle ultime prove: la “quaestio disputata sub doctore”. - 4. “Quaestiones voluntariae” e “quaestiones necessariae”. - 5. Sulle tecniche di sdoppiamento delle dispute. - 6. “Quaestiones necessariae” e problemi connessi. - 7. Disputare “in scolis”, “scolaribus coadunatis”, “in corpore universitatis”, “publice”. - 8. Disputare “in auditorio suo”. -9. “... et bene et ellegantissime allegatum fuit”.

 

 

cap. vi -

l’obbligo e l’esercizio della scrittura

Pag.

355

 

1. Dalla “quaestio disputata” oralmente alla redazione della disputa. - 2. La proposizione e la redazione del tema. - 3. La “quaestio redacta”: testi redatti “in forma”, coerenti con l’oralità della disputa. - 4. Dall’oralità alla scrittura: la tecnica della delimitazione. - 5. Al di là della scrittura: le parole perdute. - 6. Tra “quaestio redacta” e “quaestio reportata”: qualche esempio di casi dubbi. - 7. La “quaestio reportata” come testo fedele all’oralità della disputa e la “quaestio reportata” come elemento integrante di un testo differente.

 

 

cap. vii -

tra dispute e lezioni

Pag.

385

 

1. Dalla “quaestio disputata” alla “lectura”: disputare “in scolis legendo”. - 2. Tra “quaestiones” e “lecturae”. - 3. “Quaestiones disputatae” nell’ordito della “lectura” e del “commentum”. - 4. “Hec lex facit ad quaestio­nem”. - 5. “Quaestio magistralis disputata in lectura” e “quaestio magistralis disputata in repetitione” (“lectura per disputatorium modum”). - 6. “Quaestio magistralis determinata in lectura” e “quaestio magistralis determinata in repetitione”. - 7. “Quaestio magistralis legitima”. - 8. La “quaestio deter­minata” come struttura di “dissensiones dominorum”. - 9. Dalla “lectura” al “tractatus”. - 10. Fuori dalla scuola e dal foro.

 

 

cap. viii -

in iudiciis et in scolis

Pag.

439

 

1. “Dubitatio incidit in iudiciis et in scolis”. - 2. “Questiones utilissime et cottidiane”. - 3. “Consilia” epistolari ridotti in forma di “quaestiones”. - 4. Testi di “consilia” riprodotti nei “libri magni” chigiano e orsiniano. - 5. Tra esercizio scolastico e prassi processuale: dottrine e tecniche argomentative. - 6. Echi di processi nelle aule universitarie. - 7. Ombre di personaggi reali e di vita vissuta nei frammenti di “consilia” e di “quaestiones”. - 8. “Consilia”: prassi, teoria.

 

 

cap. ix -

le scuole e le città

Pag.

471

 

1. Disputare nelle città dotte dell’area mediterranea nei secoli XIII e XIV. - 2. Un accenno alla tradizione del primo Duecento, a Bologna e fuori di Bologna. - 3. Perugia e Pisa. - 4. Siena. - 5. Napoli. - 6. Orléans. - 7. Un accenno alla Catalogna. - 8. Montpellier e altre città francesi.

 

 

cap. x -

giuristi antichi, moderni e modernissimi

 

Pag.

 

529

 

1. Una folla di giuristi. - 2. A proposito di citramontani e ultramontani. - 3. “Antiqui”, “moderni”, “moderniores”.- 4. I “doctores antiqui”. - 5. I “doctores moderni”. - 6. Alla ricerca delle differenze sostanziali tra i “doctores antiqui” e  i “doctores moderni”.

 

 

cap. xi -

il metodo: fra logica e libri legales

Pag.

567

 

1. Una premessa, per giustificare le ricerche sulle “quaestiones in iure disputatae” e per dare un fondamento ad una ricostruzione storiografica centrata sulla distinzione fra il campo del “certum” (“ius commune”) e il campo del “probabile” (“ius proprium”). - 2. “Loci loicales” e “ius commune”: analisi di una “quaestio” di Uberto da Bobbio, “doctor antiquus”. - 3. “Loci loicales” e “ius commune”: analisi di una “quaestio” di Martino Sillimani. - 4. “Loci loicales” e “ius commune”: analisi di due “quaestiones” di Francesco d’Accursio. - 5. “Loci loicales” e “ius commune”: analisi di una “quaestio” di Iacopo Belvisi, “doctor modernus”. - 6. Pietro dei Cerniti. - 7. Fra “doctores antiqui” e “doctores moderni”. - 8. I “doctores moderniores”. - 9. La nuova forma della “quaestio disputata”. - 10. Riccardo di Pietro da Saliceto. - 11. Vianisio dei Passipoveri. - 12. Bartolomeo Brancati. - 13. Filippo dei Formaggini. - 14. Iacopo Bottrigari jr.

 

cap. xii -

“ius commune - ius communicativum”: la quadratura del cerchio

 

Pag.

 

629

 

1. La favola della luna. - 2. Il lampo del genio: “ius commune” come “ius communicativum” nel pensiero di Iacopo Belvisi. - 3. Il “factum” innanzi al giurista. - 4. La “quaestio facti” e la “quaestio iuris”. - 5. La “quaestio legitima”. - 6. La “quaestio nominis”. - 7. Un primo esempio: una “quaestio”, anonima, in tema di rissa. - 8. Un secondo esempio: una “quaestio” di Iacopo Belvisi in tema di ina­dempimento. - 9. Al di là della “lex” romana, nell’ambito del sistema del “ius commune”: “questio non est sine disputatione maxima”. - 10. Un terzo esempio: una “quaestio”, anonima, forse di Vianisio dei Passipoveri, in tema di eredità. - 11. Al di là della “lex” romana, nell’ambito del sistema del “ius commune: “ius commune” e “ius proprium”. - 12. Un quarto esempio: ancora una “quaestio” di Iacopo Belvisi in tema di omicidio del “bannitus”. - 13. Un quinto esempio: una “quaestio” di Niccolò Mattarelli in tema di omicidio del “bannitus”. - 14. La quadratura del cerchio.

 

 

indici analitici

 

 

Le abbreviazioni ricorrenti

669

La storiografia

677

I manoscritti

683

Le “quaestiones”

687

I luoghi

727

I personaggi

731