MATERIALE D'ARCHIVIO.
1. Archivio di Stato di Pisa.
Avvertenza: i processi economici, anche dove non è specificato, sono
accompagnati dalle relative dichiarazioni dei testimoni (tranne pochissime
eccezioni) precedentemente nominati nei rapporti delle autorità.
FILZA 230: PROCESSI ECONOMICI.
421 Rapp. gendarm. Ptd 25-5-1858.
- Giovanni Caponi, 40 anni di Ptd.
TdPr: "condotta sospetta in furti campestri".
RIS: precetti annuali di non introdursi nei fondi altrui e del ritiro serale.
422 Rapp. gendarm. Palaia 20-5-1858.
- Francesco Ceccarelli, 40 anni di Marti.
TdPr: "contegno offensivo".
Prese a bastonate un uomo incontrato per strada per vendicare una vecchia
offesa.
RIS: Gli fu ingiunto di non molestare chicchessia e in special modo colui che
aveva aggredito.
423 Rapp. speciale gendarm. Palaia 22-5-1858.
- Maddalena Salvadori, 16 anni di Ponsacco.
TdPr: "condotta dedita alle depredazioni campestri".(Fatto illecito +
abitualità).
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui "sotto la
comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
425 Rapp. speciale gendarm. Ponsacco 22-5-1858.
- Assunta Salvadori, 50 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: inosservanza di precetto.
La donna, vincolata dal precetto di non introdursi nei fondi altrui, fu
sorpresa dal proprietario in un campo.
RIS (con decreto Pref. PI del 30-5-1858 ): 8 gg di carcere; 2 di spese
processuali e dichiarò la Salvadori ricaduta nel precetto.
426 Rapp. comm. vigil. 28-5-1858.
- Una donna e due uomini di Ptd.
TdPr: tresca scandalosa.
La donna, vedova, teneva una "relazione di concubinaggio" sia con un
uomo sposato che con un giovane.
RIS: furono tutti condannati per un anno a non trattare né conversare tra di
loro e al divieto di recarsi nelle loro rispettive abitazioni.
427 Rapp. gendarm. Palaia 23-5-1858.
- Ferdinando Susini di Partino, 15 anni.
TdPr: "condotta sospetta in furti e depredazioni campestri".
Alcuni testimoni lo videro mentre rubava dei baccelli; in più egli
"giornalmente sta ozzioso per Partino e ogni quando in quando si porta
alla Campagna a rubbare dei prodotti campestri e quindi si vede tornare a casa
carico quando di un genere quando dell'altro".
RIS: precetti annuali del ritiro serale e di non introdursi nei fondi altrui
"senza la apposita licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la
comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
429 Rapp. speciale gendarm. Ponsacco 24-5-1858.
- Due braccianti di Ponsacco, marito e moglie sui 30 anni.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui "senza la
apposita licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione
non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
430 Rapp. speciale gendarm. Ponsacco 31-5-1858.
- Tre giovani di Ponsacco sui 16 anni.
TdPr: "condotta dedita alle depredazioni campestri". (Abitualità).
Atti collegati.
Da parroco di Ponsacco a DdG Ptd 5-6-1858.
Certificò che uno degli imputati appariva nel registro dei battezzati presso la
sua chiesa.
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui "senza la
apposita licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione
non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
431 Rapp. speciale gendarm. Ponsacco 31-5-1858.
- Sabatina Orsini, 36 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "condotta dedita alle depredazioni campestri". (Fatto illecito
+ abitualità)
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui "senza la
apposita licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione
non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
432 Da DdG del quartiere S.Croce di Firenze a DdG Ptd 24-4-1858.
- Maria Assunta del fu Fedele Cinelli, serva disoccupata.
TdPr: "condotta girovaga".
RIS: divieto annuale di recarsi nel distretto governativo di Ptd; venne fatta
poi accompagnare davanti al DdG di Fucecchio per ulteriori misure.
433 Rapp. comm. vigil. 2-6-1858.
- Francesco Panajotti, 22 anni, di Ptd.
TdPr: "condotta irregolare".
"La pessima condotta" che il Panajotti teneva "da circa tre mesi
a questa parte verso i propri genitori... si rende molto temibile da prevedere
dei gravissimi sconcerti". In particolare, il giovane, che viveva separato
dai genitori, una sera si recò nella loro abitazione e chiese prepotentemente
del denaro alla madre "per coltivare i suoi inveterati vizi del giuoco e
della gozzoviglia". Rifiutandosi la madre, egli estrasse un coltello e
minacciò di ucciderla, ma alcuni vicini richiamati dalle grida della donna lo
disarmarono. Il Panajotti, "non contento di ciò si permise nella
successiva notte di recarsi nuovamente alla casa dei genitori tentando di
atterrare la porta d'ingresso per penetrarvi" ma non vi riuscì e fu
nuovamente allontanato dai vicini.
Atti collegati.
Rapp. gendarm. Ptd 3-6-1858.
"Nella decorsa sera... il sottoscritto, previo ordine di V.S. Illma
procedeva all'arresto e successiva associazione a queste carceri di Francesco
di Guglielmo Panajotti..."
RIS (con decreto Pref. PI del 7-6-1858 ): "attesoché le
resultanze delli Atti stabiliscono che l'incolpato Francesco Panajotti é dedito
al giuoco e costantemente rifugge non solo dal proprio mestiere di Ottonajo
quanto da qualsivoglia altra onesta occupazione... attesoché risulta che per
sottrarsi alle giuste rampogne del proprio padre si allontana non
infrequentemente dalla comune abitazione" per poi ritornarvi notte tempo
allo scopo di estorcere denaro alla propria madre, minacciandola di morte e
dato che questo comportamento "è foriero di più gravi e anche irreparabili
disordini" si rese necessario un provvedimento "che per la sua indole
e per la sua durata si dimostri bastevole ad un'efficace prevenzione e ponga il
detto incolpato nell'assoluta necessità di dedicarsi al lavoro onde provvedere
ai bisogni della propria sussistenza". Così egli fu sottoposto al
domicilio coatto per sei mesi a Montepulciano. Al delegato di Ptd fu affidata
l'esecuzione dell'atto.
Altri atti connessi.
Da Pref. PI a DdG Ptd 11-6-1858.
"Si compiaccia di fare intendere a Guglielmo Panajotti... che la di lui
memoria scritta" diretta ad ottenere il cambiamento della località dove il
figlio doveva scontare il domicilio coatto, "non ha potuto meritare
attenzione". Tuttavia "non è impedito al nominato suo figlio quando
si trovi in attualità di osservanza della predetta misura di avanzare quelle
istanze che sia a reputare di proprio interesse".
Da DdG Montepulciano a DdG Ptd 23-6-1858.
Avvisò dell' arrivo del Panajotti.
Da Pref. PI a DdG Ptd 12-7-1858.
Il DdG fu invitato a dare un parere sulla richiesta inoltrata da Francesco
Panajotti ed avente ad oggetto il cambiamento del luogo dove doveva scontare il
domicilio coatto, tenendo ben presente che scontando la misura a Montepulciano,
"ove Egli volesse trasferirsi clandestinamente a Pontedera per la lontananza
e per la via che dovrebbe percorrere sarebbe facile per la Polizia tener dietro
alle di lui trame", nella località da lui scelta (Prato) questo sarebbe
stato più difficile.
Decreto Pref. PI 14-7-1858.
Veduta una istanza del Panajotti del giorno 8 luglio "e diretta al
Ministero dell'Interno colla quale deducendo di non aver potuto trovare nella
città di Montepulciano mezzi di sussistenza mediante l'esercizio del proprio
mestiere di Ottonajo" domandava che gli fosse assegnata la città di Prato
ad espiazione del domicilio coatto e dato che dalle informazioni giunte dal DdG
Ptd risultava che da un eventuale cambiamento la "prevenzione"
potesse rimanere "sempre tutelata", accolse l' istanza e autorizzò il
Panajotti "a recarsi nella Città di Prato per ivi compiere la espiazione
della misura del domicilio coatto per mesi sei".
Da DdG Montepulciano a DdG Ptd 18-7-1858.
Trasmise il "referto cursoriale" e avvisò che il Panajotti, munito di
carta di via, era partito da Montepulciano alla volta di Prato.
Referto del cursore di Montepulciano 17-7-1858.
Riferì di avere notificato il decreto della prefettura di Pisa.
434 Rapp. gendarm. Ptd 1-6-1858.
- Tre braccianti sedicenni di Fornacette.
TdPr: "condotta dedita alle usurpazioni campestri".
"E' venuto a cognizione del sottoscritto..." (Abitualità)
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui "senza la
apposita licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione
non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
435 Rapp. gendarm. Ptd 8-6-1858.
- Giovacchino Gambaccini, 42 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare e scandaloso in stato di ubriachezza".
Percosse la moglie e il figlio e li rincorse fino sulla pubblica via procurando
una "estesa pubblicità".
RIS: l'uomo, già pregiudicato, fu condannato a 8 gg di carcere "dal
fattovi ingresso... fermi stanti i vincoli di che trovasi già circondato".
437 Rapp. gendarm. Palaia 31-5-1858.
- Giovanni Sabatini, 28 anni, bracciante di Montefoscoli.
TdPr: "condotta viziosa di giuoco".
I gendarmi, recandosi alla abitazione del Sabatini per riscontrare la di lui
osservanza al precetto serale, lo trovarono mentre giocava a carte con altre
persone e lo arrestarono.
RIS: precetto annuale di "non introdursi in raddotti qualunque di
giuoco".
438 Rapp. gendarm. Ponsacco 1-6-1858.
- Tre ragazze, braccianti, sui 20 anni.
TdPr: "condotta sospetta in materia di depredazioni campestri".
A notte tarda furono sorprese da due gendarmi in possesso di prodotti campestri
di cui non seppero spiegare in maniera convincente la provenienza.
RIS: dato che le tre erano "pericolose e temibili per attentati alle
altrui Proprietà campestri", precetto annuale di non introdursi nei fondi
altrui "senza la apposita licenza del proprietario o suo rappresentante
sotto la comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2
mesi".
439 Rapp. gendarm. Ptd 27-5-1858.
- Due donne sui 45 anni, braccianti della Rotta.
TdPr: "condotta dedita ai danni campestri". (Abitualità + fatto
illecito).
RIS: "attesoché non sorga dubbio sulla condotta dannosa delle prevenute...
sia di giorno che di notte", precetti annuali del ritiro serale e di non
introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del proprietario o
suo rappresentante sotto la comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere
da 8 giorni a 2 mesi".
440 Rapp. comm. vigil. 1-6-1858.
- Carmina Ferroni, 24 anni di Fornacette.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 16-6-1858 ): "attesoché non è provata
negli atti la contravvenzione al precetto... decreta non procedersi
oltre".
441 Rapp. gendarm. Ponsacco 4-6-1858.
- Due ragazzi sui 15 anni di Ponsacco.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 16-6-1858 ): Uno, in quanto recidivo,
sottoposto a 16 gg di carcere mentre l' altro a 8 gg. Entrambi condannati alle
spese processuali e dichiarati ricaduti nel precetto infranto.
442 Rapp. speciale gendarm. Cascina 22-5-1858.
- Giuseppe Bonciani, 15 anni di Cascina.
TdPr: : inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 16-6-1858 ): "attesoché non è
provata negli atti la contravvenzione al precetto... decreta non procedersi
oltre".
443 Rapp. speciale gendarm. Cascina 26-5-1858.
- Marianna Rovai, 19 anni e Teresa Luppichini, 39 anni, entrambi braccianti di
Cascina.
TdPr: "condotta scostumata quanto alla prima e favoreggiamento quanto alla
seconda".
"In onta al Precetto di cui è vincolata di non praticare sesso diverso la
nota" Marianna Rovai "giornalmente si fa lecita d'introdursi" in
casa della Luppichini per prostituirsi.
RIS: 6 gg di carcere "fermi stanti i vincoli e le ingiunzioni di che
trovansi già vincolate"; precetti annuali "di non trattare né conversare
tra loro e di non recarsi l'una alla casa dell'altra".
444 Rapp. gendarm. Ptd 17-6-1858.
- Quattro uomini di Ptd, tutti braccianti sui 40 anni.
TdPr: contegno irregolare.
Arrestati perché, in stato di ubriachezza, cantavano e strepitavano nelle vie cittadine.
RIS: mentre uno di essi fu condannato a 3 gg di carcere, gli altri tre furono
semplicemente ammoniti.
445 Rapp. gendarm. Palaia 9-6-1858.
- Marianna Bottai, 60 anni, bracciante.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
"Al seguito delle molte lagnanze avanzate a questa gendarmeria... il
Sottoscritto porta alla cognizione della S.V. Illma..." (Fatto illecito +
abitualità).
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui "senza la
apposita licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione
non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
446 Rapp. speciale gendarm. Ponsacco 9-6-1858.
- Sei donne e due uomini di Ponsacco.
TdPr: condotta scostumata e libertina e (per alcuni) dedita al favoreggiamento
e alle depredazioni campestri.
Il rapporto fu scritto "onde una volta far cessare o almeno diminuire la
non poca demoralizzazione e i Gravi Scandali che giornalmente avvengono in
questo paese" ad opera delle "scostumate donne" Cleope ed
Ermellina sorelle Gasperini rispettivamente di 20 e 27 anni e Assunta Cantini
di 18 anni "tutte domiciliate al Palazzaccio in questo Paese, ed è
chiamato Palazzaccio perché vi dimorano queste Libertine". Le sorelle
Gasperini sopra un caffè di loro proprietà tenevano un bordello piuttosto
frequentato anche da forestieri poiché molto noto fuori da Ponsacco.
Atti collegati.
Rapp. speciale gendarm. Ponsacco 10-6-1858.
Giobatta Calderoni di Ponsacco, vincolato del precetto di non trattare né
conversare con le sorelle Gasperini, era il protettore delle medesime. Inoltre,
l'uomo era dedito ad ogni tipo di "giuoco vizioso" ed era
"gravemente sospettato in genere di furti".
Rapp. speciale gendarm. Ponsacco 9-6-1858.
Le donne Adelaide Arzilli, Giusta Orlandini ed Erina Ferretti "sono
dedite al malcostume prostituendosi in tempo di giorno e notte"; inoltre,
le prime due erano sospettate anche di furti campestri.
Precedenti economici a carico degli imputati:
Cleope ed Ermellina Gasperini; Giobatta Calderoni; Assunta Cantini; Adelaide
Arzilli. "Nulla resulta" a carico di Giusta Orlandini e di Erina
Ferretti.
RIS: Gli atti provarono che le sorelle Gasperini e la Cantini si prostituivano,
mentre il Calderoni e la Ferretti erano dediti al favoreggiamento. Venne anche
in evidenza che la Arzilli e la Orlandini erano solite "attentare alle
altrui proprietà campestri". Così le Gasperini, la Cantini e il Calderoni
furono condannati a 8 gg di carcere, mentre la Ferretti a 6 gg e la Arzilli e
la Orlandini a 3 gg. Poi, a tutti indistintamente furono irrogati gli annuali
precetti del ritiro serale e del divieto di introdursi nei fondi altrui
"senza la apposita licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la
comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
Infine, ad alcuni fu trasmesso il precetto di non trattare né conversare tra
loro e alle sorelle Gasperini fu ordinato, sempre per un anno, di non ricevere
persone di sesso diverso nella loro casa, tranne "i più stretti
congiunti".
449 Rapp. gendarm. Ptd 27-6-1858.
- Natale Senesi, 34 anni.
TdPr: "condotta irregolare".
Minacciò un bottegaio dando luogo "a pubblicità e scandalo".
RIS: 8 gg di carcere "dal fattovi ingresso" e ingiunzione " di
non molestare chicchessia e specialmente Antonio Magnani sotto la comminazione
non obbedendo dell'arresto e carcere da tre a otto giorni".
450 Esposizione e istanza al DdG Ptd 22-6-1858.
- Marito e moglie, braccianti sui 40 anni, di Ptd.
TdPr: "dissidi scandalosi fra loro".
Nella sua istanza la donna riferì di subire continuamente le sevizie e le
minacce del marito.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 22-6-1858.
La donna era solita ingiuriare il marito violento; frequenti liti familiari
"con grave scandalo e pubblicità".
RIS: Ad entrambi fu ingiunto di comportarsi in modo quieto e di non molestarsi
a vicenda "sia con fatti, sia con parole".
451 Rapp. comm. vigil. 24-6-1858.
- Due giovani sui 23 anni.
TdPr: "pretesa tresca scandalosa".
Il giovane, scapolo, intraprese una relazione con una "scostumata
donna".
RIS: "attesoché malgrado l' esistenza della relazione... non abbia trovato
appoggio l'addebito", i giovani furono ammoniti "nel senso di non
oltrepassare i limiti di un onesto avvicinamento con gli amori fra essi
intrapresi".
452 Rapp. gendarm. Ponsacco 24-4-1858.
- Marito e moglie sui 50 anni con le tre figlie di 22, 16 e 11 anni, tutti
braccianti di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione non obbedendo
dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
453 Rapp. comm. vigil. 3-7-1858.
- Luigi Morini, 50 anni, caffettiere e vinaio di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
"In contravvenzione al precetto di non conversare con la Donna Carolina
Vedova Morelli, si permise la scorsa sera... di andare a trovarla al di fuori
della di lei abitazione ed ivi percuoterla pubblicamente" cagionando una
"estesa pubblicità".
RIS: "Indipendentemente dall'azione ordinaria... ingiunge a Luigi Morini
di non molestare sia con fatti sia con parole Carolina Morelli, sotto la
comminazione, non obbedendo dell' arresto e carcere da tre a otto giorni."
454 Rapp. gendarm. Ptd 5-7-1858.
-Luigi Cortei, 28 anni, contadino di Ptd.
TdPr: "condotta sospetta di depredazioni ai prodotti dell'argine del Fiume
Arno".
Fu sorpreso dai gendarmi mentre tagliava delle piccole piante e fu arrestato.
RIS: Dopo il sequestro fu ammonito "nel senso di rispettare sempre i
prodotti della Ripa del Fiume".
455 Da proposto di Ptd a DdG Ptd 6-7-1858.
- Tre giovani sui 20 anni, tutti di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
In questo reclamo (così è definito l' atto) il prete si lamentava del
comportamento dei giovani che, mentre veniva celebrato un matrimonio,
strepitavano e tenevano un comportamento insolente.
RIS: Furono sottoposti ad autorevole ammonizione.
456 Rapp. gendarm. Ponsacco 28-6-1858.
-Leopoldo Iacoponi, 46 anni di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
"Avendo di recente terminato i Precetti del ritiro serale e dei fondi
altrui si è di nuovo dato a commettere furti su prodotti campestri".
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione non obbedendo
dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
457 Istanza al DdG Ptd 7-7-1858.
- Costantino Terreni, 32 anni, contadino di Marti.
TdPr: condotta irregolare verso la propria moglie. (Percosse e minacce
abituali).
RIS: 3 gg di sequestro "dal fattovi ingresso"; ingiunzione di non
molestare "sia con fatti sia con parole" la moglie.
458 Rapp. gendarm. Palaia 30-7-1858.
-Due donne di Marti.
TdPr: tendenza alle depredazioni campestri. (Fatto illecito + abitualità).
"Al seguito delle ripetute lagnanze avanzate a questa Gendarmeria..."
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario o suo rappresentante..."
459 Rapp. comm. vigil. 15-6-1858.
- Antonio Daini, 29 anni, bracciante di Palaia.
TdPr: "contegno irregolare verso la propria moglie". (Fatto illecito
+ abitualità).
RIS: 3 gg di sequestro e formale ingiunzione di rispettare la propria moglie
sotto la comminazione non obbedendo dell' arresto e carcere da 3 a 8 gg.
460 Rapp. gendarm. Palaia 7-7-1858.
- Due ventenni di Montefoscoli.
TdPr: "rissa scandalosa".
RIS: 3 gg di sequestro e formale ingiunzione di rispettarsi a vicenda. Ad uno
dei due fu poi vietato di portare armi per un anno.
461 Rapp. comm. vigil. 15-6-1858.
- Oreste Fontanari, 15 anni, di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
"Si permise di orinare" in un pozzo e, scoperto dal proprietario,
minacciò di defecare nello stesso luogo.
RIS: 48 ore di sequestro e "autorevole ammonizione nel senso di rispettare
le pubbliche e private Proprietà con la formale ingiunzione di non molestare
chicchessia... sotto la comminazione trasgredendovi dell'arresto e carcere da
tre a otto giorni".
462 Rapp. gendarm. Ptd 16-7-1858.
- Francesco Silvi, 45 anni, lanaiolo di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare in stato di ubriachezza".
Arrestato perché molestava una ragazza in una bettola.
RIS: 24 ore di sequestro "dal fattovi ingresso"; ingiunzione di
"non molestare chicchessia e segnatamente Adele Borchi"; precetto
annuale di non intervenire in bettole, osterie etc.
463 Istanza al DdG Ptd 11-7-1858.
-Angiolo Forti, 49 anni, possidente con i figli Achille ed Elia di 27 e 24
anni, tutti di Zambra.
TdPr: "contegno molesto ed ingiurioso verso il dott. Attilio Forti".
"D'avanti l'Illmo Sig. Delegato di Governo di Pontedera compare il Dott.
Attilio Forti possidente e legale domiciliato a Zambra. Contro Angiolo, Achille
ed Elia Forti..."
Egli affermò di avere consigliato ad una persona che si era rivolta a lui per
un parere legale di affidarsi ad un altro uomo di legge "perché in quell'
epoca l'istante non era ammesso all' esercizio... rimpetto al Tribunale di
Pisa".
Venuti a conoscenza di ciò, Angiolo Forti e i suoi figli "si fecero lecito
di denigrare la fama" del permaloso giusperito.
RIS: ingiunzione di non molestare il dott. Angiolo Forti.
464 Rapp. gendarm. Palaia 8-7-1858.
- Annunziata Lanini di Marti.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 20-7-1858 ): prima infrazione al
precetto. 8 gg di carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandola ricaduta
nel precetto infranto".
465 Rapp. gendarm. Palaia 20-7-1858.
- Giobatta Fabbroni, 52 anni, bracciante di Crespina.
TdPr: inosservanza al precetto di non recarsi nel distretto governativo di Ptd.
RIS: seconda recidiva al precetto. 24 gg di carcere "computabili dall'
ingresso"; 2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nel
precetto infranto".
467.
- Gaspero Silvi, 18 anni, di Ptd.
TdPr: "come sottoposto per un anno alla sorveglianza di Polizia con
sentenza del Tribunale di prima istanza di Pisa... come debitore di furto
aggravato".
RIS: fu condannato alle seguenti pene accessorie: precetti annuali del ritiro
serale, di non introdursi nei fondi altrui e di non recarsi nei giorni di
mercato nella via Ferdinanda e in altri luoghi di Ptd e "di non
intervenire nelle fiere".
468 Rapp. gendarm. Ptd 21-7-1858.
- Orazio Lombardi, 23 anni di Firenze.
TdPr: "condotta girovaga".
Atti collegati.
Da DdG quartiere S.Croce in Firenze a DdG Ptd 23-7-1858.
Il Lombardi "servì nella R.Gendarmeria da dove fu congedato per difetto di
salute, e si allontanò di quà per recarsi in Livorno per occuparsi nella sua
professione di sarto".
RIS: "ordina il rilascio in libertà di Orazio Lombardi dalla stanza di
sequestro in che trovasi dal 21 stante" e lo ammonì a tenere un diverso
atteggiamento.
469 Rapp. gendarm. Ptd 23-7-1858.
- Antonio Baliotti, 28 anni, facchino di Ptd.
TdPr: "trasgressione recidiva alla ingiunzione di non molestare
alcuno".
Il "noto pregiudicato" fu arrestato in una locanda perché "si
permetteva di minacciare ed ingiuriare" un uomo che lo aveva appena
ripreso per il suoi modi maleducati. Ingiuriò anche i gendarmi che lo stavano
accompagnando in carcere.
Atti collegati.
Istanza al DdG Ptd 26-7-1858.
Presentata dalla moglie del Baliotti, la quale scongiurava il DdG di rimettere
in libertà il marito perché unica fonte di guadagno per la famiglia.
RIS: "dichiara a sufficenza mortificato Antonio Baliotti con la carcere
sofferta per giorni quattro e gli ingiunge di non suscitar chiassi né questioni
di sorta".
470 Rapp. comm. vigil. 23-7-1858.
- Quattro uomini sui 50 anni, tutti braccianti di Marti.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
"Molti sono i lamenti che si sono elevati nel popolo di Marti..."
RIS: ammonizione "di rispettare sempre le altrui proprietà campestri"
sotto la minaccia di più gravi misure.
471 Rapp. comm. vigil. 23-7-1858.
- Due donne braccianti di Marti.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: "atteso che non abbia trovato appoggio negli atti l' addebito...
dichiara non esser luogo a procedere."
N.B. Gli imputati non furono ascoltati.
472 Rapp. gendarm. Ptd 1-8-1858.
- Due ventenni di Ptd.
TdPr: contegno irregolare.
Arrestati perché dopo essersi ingiuriati a vicenda iniziarono a una zuffa.
RIS: Furono dichiarati "a sufficenza mortificati" con l' arresto e il
sequestro per 24 ore.
473 Rapp. gendarm. Ptd 30-7-1858.
-Stanislao e Simplicio fratelli Marconcini di Ptd.
TdPr: "rissa scandalosa".
RIS: dopo il sequestro di 48 ore ingiunse ai due di rispettarsi a vicenda.
474 Rapp. gendarm. Navacchio 17-7-1858.
- Raffaello Mariotti, macellaro di S.Sisto al Pino.
TdPr: "contegno irregolare ed allarmante".
Pareva che egli avesse calunniato un altro macellaio affermando che costui
aveva venduto "una bestia bovina" che era stata morsa da un cane
idrofobo.
RIS: "non avendo trovato sussistenza negli atti l' addebito... dichiara
non esser luogo a procedere."
475 Rapp. gendarm. Navacchio 12-7-1858.
- Sabatino Cipolli di Casciavola.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
RIS: "dichiara non esser luogo a procedere".
477 Rapp. gendarm. Ptd 29-7-1858.
- Giovacchino ed Isabella fratelli Gregori di 20 e 22 anni, di Livorno.
TdPr: "condotta sospetta in materia politica".
I due arrivarono col treno da Firenze e "avendo ingerito dei fondati
sospetti per ritenerli agenti della setta mazziniana e apportatori di notizie
ad essa relative per il suo avvicinamento, ed intima relazione dimostrata coi
noti Scipione Barsali e Valentino Fantozzi, il sottoscritto d'ordine di cotesta
delegazione, procedeva ad una perquisizione nelle case dei rammentati Barsali e
Fantozzi alla scopo di rintracciarvi carte politiche".
Ma questa perquisizione, unitamente a quelle fatte sulle persone e sulle cose
dei fratelli Gregori, non ebbe esito positivo.
Atti collegati.
Rapp. gendarm. Ptd 5-8-1858.
I Gregori arrivarono di nuovo a Ptd col treno proveniente da Firenze e si
diressero in casa di Scipione Barsali dove furono arrestati dalla polizia dopo
essere stati sottoposti ad una nuova perquisizione che non dette i risultati
sperati in quanto nulla di compromettente fu trovato loro.
Da DdG del terziere del porto di Livorno a DdG Ptd 16-8-1858.
Annessa una informazione della polizia sulle vicende delle famiglie Gregori e
Orselli (quella della madre dei giovani) nella quale si asseriva che nessuno
degli appartenenti a questi nuclei familiari "rende obbedienza alla Chiesa
apostolica romana, e professano tutti il protestantesimo o meglio nessuna
religione sebbene nati tutti in grembo di nostra S.Chiesa.
Intorno poi alla politica condotta sebbene sia luogo a ritenerli come sospetti
per la gran moda invalsa nella maggiorità dei settarj e cospiratori di abiurare
al Cristianesimo, niun dato ha potuto lo scrivente raccogliere fin qui per
denunziarli all' Autorità nel caso che i sospetti cedessero luogo ai
fatti".
RIS: "dichiara non esser luogo a procedere."
478 Istanza al DdG Ptd 15-8-1858.
- Silverio Massai, 25 anni, fabbro di S.Prospero.
TdPr: "contegno irregolare e minaccioso verso il proprio padre".
Atti collegati.
Rapp. gendarm. Navacchio 17-8-1858.
A seguito dell' ordine emanato dal DdG Ptd, Silverio Massai fu arrestato.
RIS: dopo il sequestro di 12 ore "dichiara non procedersi oltre".
479 Rapp. gendarm. Ptd 15-8-1858.
- Dalmazio Biasci, 13 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "condotta traviata ed irregolare in famiglia".
Fuggito di casa, si abbandonava "all'ozio e al giuoco ed alla pratica di
cattivi compagni".
RIS: 48 ore di sequestro; precetti annuali di non abbandonare clandestinamente
il tetto paterno e di non intervenire in raddotti di giuoco. Gli fu anche
ingiunto di non abbandonarsi all'ozio.
480 Rapp. comm. vigil. 4-8-1858.
- Giuseppe Biasci, 14 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
481 Rapp. gendarm. Ponsacco 6-8-1858.
- Giuseppe Lombardi, 19 anni di Ponsacco.
TdPr: tendenza alle depredazioni campestri. (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
482 Rapp. gendarm. Ponsacco 6-8-1858.
- Gaetano Panicucci, 18 anni di Ponsacco.
TdPr: inosservanza al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 21-8-1858 ): prima recidiva. 8 gg di
carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto".
483 Rapp. gendarm. Ponsacco 7-8-1858.
- Due donne, braccianti di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
484 Rapp. comm. vigil. 9-8-1858.
- Teresa Malloggi, 30 anni, bracciante di Cascina.
TdPr: "condotta scostumata".
La donna, "altre volte vincolata di frenativi Precetti per malcostume, si
è di nuovo abbandonata al più sfacciato e scandaloso Libertinaggio
prostituendosi nella propria casa e fuori con chiunque, giovani ed
ammogliati".
RIS: gli fu ingiunto di non ricevere persone di sesso diverso nella propria
casa "ad eccezione dei suoi più stretti congiunti".
485 Rapp. gendarm. Ponsacco 10-8-1858.
- Rosa Biasci, 29 anni, bracciante di Capannoli.
TdPr: inosservanza al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 25-8-1858 ): dato che la Biasci era già
stata condannata dalla prefettura con 16 gg di carcere per inosservanza allo
stesso precetto, "debba ora tenersi a conto di recidiva accompagnata da
aggravante circostanza risultante da minaccioso ed ingiurioso contegno".
24 gg di carcere, 2 di spese processuali, "dichiarandola ricaduta nel
precetto infranto".
486 Rapp. comm. vigil. 12-8-1858.
- Maddalena Colombini, 22 anni e Ranieri Frassi, 24 anni, entrambi di
S.Casciano.
TdPr: "illecita e scandalosa pratica fra loro".
RIS: precetti annuali di non trattare e conversare tra loro e di non recarsi
l'uno nella casa dell'altra.
Atti collegati.
Rapp. gendarm. Navacchio 6-2-1859.
Trasmise "il contratto di matrimonio" dei due.
488 Rapp. gendarm. Ponsacco 10-8-1858.
- Teresa Mattolini, 29 anni, bracciante di Capannoli.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario..".
489 Rapp. gendarm. Ponsacco 10-8-1858.
- Due braccianti di Capannoli, sui 18 anni.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
490 Rapp. speciale gendarm. Cascina 29-8-1858.
- Marianna Rovai, 18 anni, bracciante di Cascina.
TdPr: "condotta sospetta in fatti di mal costume".
Fu arrestata perché "in onta al precetto di non ricevere persone di sesso
diverso nella propria casa" fu, appunto, là trovata con un uomo.
RIS: "dichiara a sufficenza mortificata Marianna Rovai con l' arresto e
carcere sofferto per ore 48"; inoltre ingiunzione di non ricevere persone
di sesso diverso nella propria casa "ad eccezione dei suoi più stretti
congiunti".
491 Rapp. gendarm. Ptd 27-8-1858.
- Giovacchino Gambaccini di Ptd.
TdPr: inosservanza del precetto di non recarsi in rivendite di alcolici.
RIS (con decreto Pref. PI del 1-9-1858 ): prima inosservanza del
precetto. 8 gg di carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto
nel precetto infranto".
492 Rapp. comm. vigil. 26-8-1858.
- Nove ragazzi sui 20 anni, tutti di Ptd.
TdPr: depredazioni campestri. (Fatto illecito + abitualità).
Erano soliti recarsi insieme nei fondi altrui armati di bastoni e di coltelli
e, dopo avere minacciato i contadini e i proprietari, rubavano i prodotti
agricoli.
RIS: Subirono vari giorni di sequestro; fu trasmesso loro il precetto del
divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario o suo rappresentante...".
493 Rapp. gendarm. Navacchio 13-7-1858.
- Ermellina Santerini di S.Prospero.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario..".
494 Rapp. comm. vigil. 5-9-1858.
- Antonio Baliotti, 28 anni, facchino di Ptd.
TdPr: "sevizie verso la propria moglie". (Fatto illecito +
abitualità).
RIS: 8 gg di carcere "dal fattovi ingresso" e "fermi stanti i
vincoli di che è circondato, gli trasmette la ingiunzione di non molestare la
propria moglie".
495 Rapp. comm. vigil. 11-8-1858.
- Cinque uomini "della cura di S.Gervasio".
TdPr: "condotta sospetta di sinistri propositi verso il Parroco del
luogo".
Il parroco del paese si era lamentato con i gendarmi per avere subito "nel
suo podere... molti danni con asportazione" e anche per avere trovato la
facciata della canonica imbrattata di "materie escrementizie".
RIS: prove insufficienti; "dichiara non esser luogo a procedere".
496 Rapp. comm. vigil. 25-8-1858.
- Bianco Carafiglia, 50 anni, piccolo possidente di S. Sisto al Pino.
TdPr: "condotta irregolare e dedita all'ubriachezza". (Fatto illecito
+ abitualità).
Era solito malmenare la moglie e i figli.
RIS: precetto annuale di non intervenire in osterie, bettole ed altre rivendite
di alcolici.
Gli fu poi ingiunto di non abbandonarsi volontariamente all' ozio.
497 Rapp. gendarm. Ptd 23-8-1858.
- Pasquale Minuti, bracciante di Ptd.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 9-9-1858 ): recidivo. 16 gg di carcere;
2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto".
498 Rapp. gendarm. Ponsacco 3-9-1858.
- Giuseppe Andreoli, 28 anni e Serafino Salvadori, 28 anni, bracciante,
entrambi di S. Pietro.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 10-9-1858 ): "prima contravvenzione
al precetto". 8 gg di carcere; 2 di spese processuali, "
dichiarandoli ricaduti nel precetto infranto".
499 Rapp. gendarm. Ptd 9-9-1858.
- Due uomini di Ptd sui 30 anni, entrambi mezzani.
TdPr: "contegno irregolare".
Arrestati perché, ubriachi, molestavano gli avventori di un caffè.
RIS: Sequestro per 24 e 48 ore con la minaccia di più severi provvedimenti.
500 Rapp. gendarm. Ponsacco 20-8-1858.
- Maria Scarlatti, 18 anni, bracciante di Capannoli.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
501 Rapp. gendarm. Ponsacco 20-8-1858.
- Un uomo, scapolo, di 28 anni e una donna sposata, di 46 anni, entrambi
braccianti di S.Pietro.
TdPr: "illecita e scandalosa pratica fra loro".
RIS: precetti annuali di non trattare, né conversare fra loro e di non recarsi
l'uno nella casa dell'altra.
502 Rapp. gendarm. Ponsacco 20-8-1858.
- Quattro ragazzi sui 16 anni, tutti braccianti di S.Pietro.
TdPr: condotta dedita alle usurpazioni campestri. (Abitualità).
Atti collegati.
Da cappellano di S.Pietro a DdG Ptd 7-9-1858.
Alcuni degli imputati risultavano nel libro dei battezzati della sua
parrocchia.
RIS: mentre dichiarò non esser luogo a procedere contro uno di essi, a tutti
gli altri fu trasmesso il precetto del divieto di introdursi nei fondi altrui.
503 Rapp. gendarm. Palaia 30-7-1858.
- Quattordici persone (tra cui dieci donne) tutti braccianti di Forcoli di età
compresa tra i 19 e i 55 anni.
TdPr: tendenza alle depredazioni campestri .
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
504 Decreto Pref. PI 11-9-1858.
- Giuseppe Ficini, bracciante di Cascina.
TdPr: inosservanza del precetto di non allontanarsi dal distretto governativo
"senza previo legittimo permesso".
RIS (con decreto Pref. PI del 11-9-1858 ): "prima contravvenzione".
8 gg di carcere; 2 di spese processuali, " dichiarandolo ricaduto nel
precetto infranto".
505 Rapp. speciale gendarm. Cascina 30-8-1858.
- Due ragazzi sui 16 anni, braccianti di Marciana.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
RIS: "non avendo trovato consistenza l'addebito... dichiara non esser
luogo a procedere."
506 Rapp. gendarm. Palaia 9-9-1858.
- Tre ragazzi di Ptd sui 18 anni.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
507 Rapp. speciale gendarm. Cascina 7-9-1858.
- Due donne sui 25 anni di Marciana.
TdPr: "condotta sospetta in materia di depredazioni campestri".
(Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
510 Rapp. gendarm. Palaia 26-8-1858.
- Angiolo Benvenuti, 26 anni, di Partino.
TdPr: inosservanza al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS: "prima contravvenzione". 8 gg di carcere; 2 di spese
processuali, " dichiarandolo ricaduto nel precetto infranto".
511 Rapp. gendarm. Palaia 12-8-1858.
- Giovanni Sabatini, 28 anni, bracciante di Montefoscoli.
TdPr: inosservanza dell'ingiunzione di non prender parte ad alcun giuoco.
RIS: 3 gg di carcere; "conferma" della precedente ingiunzione e spese
degli atti ( 2).
512 Rapp. gendarm. Palaia 1-9-1858.
- Rosa Cavallini, 22 anni, di Ponsacco.
TdPr: sospettata "in materia di depredazioni campestri". (Fatto
illecito + abitualità).
RIS: sottoposta a seria ammonizione.
513 Rapp. gendarm. Ptd 14-8-1858.
- Quattro ragazzi sui 15 anni, tutti della Rotta.
TdPr: "contegno prepotente e dedito alle usurpazioni campestri".
(Fatto illecito + abitualità).
Presero a sassate un contadino che li aveva scoperti mentre rubavano prodotti
campestri.
RIS: camera di sequestro per 4 gg e precetti annuali di non trattare né
conversare tra loro e del divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la
apposita licenza del proprietario...".
514 Rapp. speciale gendarm. Cascina 7-9-1858.
- Francesco Barsotti, 27 anni, di S.Frediano a 7 .
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
"Dietro le ripetute istanze e lamenti che al sottoscritto vengono fatte da
probe ed oneste persone...".
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
516 Rapp. gendarm. Ptd 2-8-1858.
-Tommaso Falossi, 40 anni della Rotta.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 24-9-1858 ): recidivo. 38 gg di carcere;
2 di spese processuali, " dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto".
517 Rapp. gendarm. Palaia 24-8-1858.
-Un uomo di 49 anni, scapolo e una ragazza, nubile, bracciante di 25 anni,
entrambi di Ponsacco.
TdPr: "tresca scandalosa".
RIS: precetto di non trattare né conversare tra loro e divieto di recarsi l'uno
nella casa dell'altra.
518 Rapp. gendarm. Ponsacco 13-9-1858.
- Luigi Bitozzi, 36 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
"Ultimati i frenativi precetti... si è di nuovo dato al depredaggio
campestre."
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
519 Rapp. gendarm. Ponsacco 3-9-1858.
- Marito e moglie, sui 50 anni, entrambi braccianti di Ponsacco.
TdPr: tendenza alle depredazioni campestri. (Fatto illecito + abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui "senza la apposita licenza del
proprietario...".
FILZA 229: PROCESSI SOMMARI.
520 Rapp. gendarm. Ponsacco 22-8-1858.
- Cinque giovani sui 20 anni, braccianti di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
RIS: "dichiara non esser luogo a procedere" contro alcuni di essi,
mentre condannò gli altri all' annuale precetto di "non introdursi nei
fondi altrui senza l'apposita licenza del proprietario o suo
rappresentante...".
521 Rapp. speciale gendarm. Navacchio 18-9-1858.
- Giovanni Antonelli, 16 anni, bracciante di S.Lorenzo a Pagnatico.
TdPr: "condotta oziosa e girovaga non che irregolare in famiglia e
sospetta in materia di depredazioni campestri".
Nonostante il "severo monito" precedentemente ricevuto dal DdG Ptd il
giovane persisteva nelle sue "perverse abitudini": rubava in casa e
sperperava tutto ciò che possedeva "gozzovigliando per le bettole".
RIS: 6 gg di carcere "dal fattovi ingresso" e precetti annuali: di
non allontanarsi clandestinamente dal tetto materno; del ritiro serale; di
"non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita licenza del proprietario
o suo rappresentante". Gli fu anche ingiunto di non sottrarre alcun
oggetto dalla casa della madre, di non prendere parte a qualunque giuoco e di
non abbandonarsi volontariamente all' ozio.
522 Rapp. gendarm. Ptd 30-9-1858.
- Giuseppe Galiberti, 26 anni, tornitore di Ptd.
TdPr: "condotta oziosa e girovaga, non che irregolare in famiglia".
Aveva abbandonato "clandestinamente" il tetto paterno "per darsi
a girovagare... senza voler più esercitare il suo mestiere di tornitore".
Inoltre ai genitori che erano soliti rimproverarlo aveva più volte promesso
"di tagliarli la gola".
RIS: 8 gg di carcere "dal fattovi ingresso" e precetti annuali: di
non allontanarsi clandestinamente dal tetto paterno e del ritiro serale. Gli fu
anche ingiunto di non sottrarre alcun oggetto dalla casa del padre, di non
prendere parte a qualunque giuoco e di non abbandonarsi volontariamente
all'ozio.
523 Rapp. gendarm. Ponsacco 18-9-1858.
- Un ragazzo e una ragazza sui 14 anni, entrambi braccianti di S.Pietro.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
Atti collegati.
Da cappellano di S.Pietro a DdG Ptd.
Trasmise la data di nascita dei due giovani, risultante dal "Libbro dei
Battezzati".
RIS: annuale precetto di "non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita
licenza del proprietario o suo rappresentante, sotto la comminazione non
obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
524 Rapp. comm. vigil. 25-9-1858.
- Dionisio Forti, 19 anni, possidente di Zambra.
TdPr: "condotta irregolare in famiglia e viziosa di giuoco".
"E' a notizia della commissione... che il giovane Dionisio Forti";
era solito minacciare la madre affinché gli concedesse del denaro per coltivare
il vizio del gioco.
Atti collegati.
Istanza di Dionisio Forti.
Il giovane, saputo che contro di lui "fu avanzato un rapporto a cotesta
Delegazione" affermò che "essendo cotesto rapporto informato
malignamente, si rende necessario di contrapporli una prova per mezzo di
testimonj ineccezionabili".
RIS: Questa difesa non ebbe esito in quanto il giovane fu sottoposto al
precetto annuale di non frequentare "raddotti di giuoco". Gli fu poi
ingiunto di rispettare la madre ed il fratello e di non compiere
"domestiche sottrazioni".
525 Rapp. comm. vigil. 22-9-1858.
- Giuseppe Mangini, 52 anni, fornaio di Ptd.
TdPr: inosservanza al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS (con decreto Pref. PI del 7-10-1858 ): prima infrazione. 8 gg di
carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto".
526 Rapp. comm. vigil. 5-10-1858.
- Tre giovani sui 18 anni, tutti di Cascina.
TdPr: "contegno irregolare e prepotente".
"Un fatto scandaloso con estesa pubblicità avvenne in Cascina lo scorso
giorno": i giovani percossero per strada un uomo per futili motivi.
RIS: "indipendentemente dall'azione del potere ordinario", 3 gg di
sequestro "dal fattovi ingresso".
528 Da direzione dello stabilimento carcerario alle Murate a DdG Ptd
4-10-1858.
- Giuseppe Meini, 28 anni e Antonio Cavallini, 23 anni, entrambi barrocciai di
Ponsacco.
TdPr: dopo avere scontato la pena del carcere per furti furono sottoposti alla
pena accessoria della sorveglianza della polizia.
L 'atto avvertiva dell'imminente arrivo dei due uomini, scortati dalla
gendarmeria.
RIS: sottopose per 5 anni Luigi Meini e per 1 anno Luigi Cavallini ai seguenti
precetti: ritiro serale; non introdursi nei fondi altrui; non recarsi fuori dal
distretto governativo senza permesso del DdG; non intervenire in caso di
"feste, fiere, mercati e pubblici spettacoli".
529 Rapp. gendarm. Ponsacco 11-10-1858.
- Riccardo Giuntoli, 28 anni, bracciante di S.Ermete.
TdPr: inosservanza al precetto di non recarsi nel circondario governativo di
Ptd.
Arrestato dai gendarmi mentre girovagava in Ponsacco.
RIS (con decreto Pref. PI del 13-10-1858 ): prima infrazione. 8 gg di
carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto".
530 Rapp. gendarm. Ponsacco 11-10-1858.
- Undici uomini tutti sui 25 anni.
TdPr: "misura di prevenzione dopo la rissa scandalosa verificatasi tra
loro".
La rissa si verificò alla fiera di Ponsacco a causa di una "scostumata
ragazza".
Atti collegati.
Da Antonio Ferrucci, parroco di Ponsacco, a DdG Ptd 12-10-1858.
Dichiarò che uno degli imputati, aveva sempre tenuto una ottima condotta.
RIS: dichiarò misura d'urgenza il sequestro per 3 gg sofferto da alcuni, e
ingiunse ai due gruppi di rispettarsi a vicenda e di non suscitare "risse
né chiassi di sorta".
532 Rapp. gendarm. Ponsacco 29-7-1858.
- Cinque uomini sui 40 anni (braccianti e barrocciai) tutti di Ponsacco.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti".
"La loro condotta fa sospettare che siano pericolosi in genere di
furti". Il loro girovagare col barroccio da un posto all'altro sembrava
determinato non tanto dall' apparente attività commerciale, quanto da quella
del furto . La gendarmeria aveva però difficoltà a reperire testimoni che
avessero visto queste persone all'opera.
Atti collegati.
Rapp. gendarm. Ponsacco 19-8-1858.
Finalmente dei testimoni attendibili: proprio alcuni gendarmi sorpresero i tre
che a notte tarda girovagavano con fare sospetto.
Rapp. gendarm. Ponsacco 7-10-1858.
"Con il presente rapporto... si adducono altri mezzi di prova per meglio
costatare gli addebiti". Infatti più testimoni avevano visto, nottetempo,
gli imputati girovagare sospettosamente.
RIS: Mentre nei confronti di 3 individui, l'addebito "non ha trovato
sufficiente appoggio" e quindi "dichiara non esser luogo a
procedere" contro di essi, gli altri 2 furono condannati al precetto del
ritiro serale e a quello di "non introdursi nei fondi altrui senza
l'apposita licenza del proprietario o suo rappresentante...".
533 Da pievano di S.Lorenzo alle Corti a DdG Ptd 24-9-1858.
- Agostina Baglini, vedova di 27 anni e Giuseppe Ghignola, 23 anni, entrambi di
S.Lorenzo alle Corti.
TdPr: "tresca scandalosa fra loro".
"Sono in dovere di renderla consapevole di uno scandalo che esiste in
questo mio Popolo."
Il prete mise al corrente il DdG della relazione tra i due giovani. Poi,
concluse invitando il DdG a prendere una qualche misura, "altrimenti ci
ritroveremo ben presto ad ulteriori sconcerti".
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 26-9-1858.
Ribadì che il Ghignola si recava seralmente dalla Baglini e laggiù si
tratteneva fino a tarda notte, destando grande scandalo nella popolazione.
Da pievano S.Lorenzo alle Corti a DdG Ptd 1-10-1858.
"Sono in dovere di prevenirla che si è innalzato un grido non
indifferente, che la nota Agostina Baglini sia incinta."
RIS: precetti annuali "di non trattare né conversare tra loro e di non
recarsi l'uno nella casa dell'altra e viceversa".
534 Rapp. gendarm. Ptd 21-10-1858.
- Ranieri Gambi, contadino di S. Piero fuori di porta a mare presso Pisa.
TdPr: "contegno irregolare".
Passando a cavallo nella piazza delle merci gremita di persone iniziò a bestemmiare
perché non veniva lasciato passare. Tenne un contegno ingiurioso anche nei
confronti dei gendarmi che cercavano di calmarlo e così fu arrestato.
RIS: "ordina rilasciarsi in libertà Ranieri Gambi dopo il sequestro
sofferto per 24 ore". L'uomo ricevette anche una autorevole ammonizione.
535 Rapp. comm. vigil. 6-10-1858.
- Sabatino Benedetti, 39 anni, bracciante di S.Casciano.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
Fu scoperto dal proprietario in un campo a rubare pesche.
RIS: precetti del ritiro serale e di "non introdursi nei fondi altrui
senza l'apposita licenza del proprietario o suo rappresentante, sotto la
comminazione non obbedendo..."
536 Rapp. speciale gendarm. Navacchio 6-10-1858.
- Due braccianti sui 60 anni di Riglione.
TdPr: "condotta sospetta in furti".
La gendarmeria supponeva che i due uomini potessero essere gli autori di una
recente serie di furti in quanto conducevano una vita oziosa dissipando forti
somme al gioco delle carte ed ogni sera uscivano di casa facendovi ritorno a
tarda notte, considerato anche che alle numerose famiglie dei due "non
manca mai pane".
RIS: mentre dichiarò non esser luogo a procedere contro uno dei due, sottopose
l'altro a seria ammonizione.
537 Decreto Pref. PI 22-10-1858.
- Giuseppe Ficini, 24 anni, bracciante di Cascina.
TdPr: inosservanza al precetto di non allontanarsi senza permesso dal
circondario governativo di Ptd.
RIS: recidivo. 16 gg di carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandolo
ricaduto nel precetto infranto".
538 Rapp. gendarm. Ptd 25-10-1858.
- Andrea Vanni, 41 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare in stato di ubriachezza".
Arrestato mentre schiamazzava per la via Ferdinanda "dando luogo a forte
pubblicità e scandalo".
RIS: 3 gg di sequestro e precetto annuale di non introdursi in bettole, osterie
etc.
539 Rapp. gendarm. Ptd 25-10-1858.
- Bernardo Barabotti, 49 anni, funaio di Ptd.
TdPr: contegno irregolare in stato di ubriachezza.
RIS: 2 gg di sequestro e precetto annuale di non introdursi in bettole, osterie
etc.
540 Rapp. gendarm. Ptd 25-10-1858.
- Due uomini di Ptd sui 30 anni.
TdPr: "contegno irregolare a teatro". (Urla e schiamazzi vari).
Atti collegati.
Da Accademico d'Ispezione del teatro di Ptd a DdG Ptd 24-10-1858.
Descrisse l'accaduto in maniera particolareggiata.
RIS: Un uomo fu semplicemente ammonito mentre l'altro subì 3 gg di carcere e il
divieto di recarsi a teatro per tutta la stagione.
541 Rapp. speciale gendarm. Cascina 26-9-1858.
- Marianna Rovai, 18 anni, bracciante di Cascina.
TdPr: "infrazione alla ingiunzione di non ricevere nella propria casa
persone di sesso diverso".
Fu arrestata dalla gendarmeria durante "la consueta visita
domiciliare".
RIS: 3 g di carcere "dal fattovi ingresso", conferma della
ingiunzione e spese degli atti ( 2).
542 Rapp. comm. vigil. 26-9-1858.
- Pellegrina Micheletti, 28 anni, bracciante di Casciavola.
TdPr: "condotta scostumata".
"Attivate le investigazioni" su ordine del DdG, il commesso scoprì
che la donna, moglie di un detenuto, si trovava "illegittimamente
incinta" dato che era solita prostituirsi.
RIS: l'addebito non fu provato con certezza. Severa ammonizione.
544 Decreto Pref. PI 3-11-1858.
- Assunta Fontanelli, 35 anni, bracciante di Casciavola.
TdPr: inosservanza del precetto di non allontanarsi dal circondario
governativo.
RIS: prima infrazione. 8 gg di carcere; 2 di spese processuali,
"dichiarandola ricaduta nel precetto infranto".
545 Rapp. gendarm. Ptd 1-11-1858.
- Giobatta Fabbroni, 52 anni, bracciante di Crespina.
TdPr: inosservanza al precetto di non recarsi nel distretto governativo.
RIS (con decreto Pref. PI 3-11-1858 ): terza recidiva. 32 gg di
carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto".
546 Decreto Pref. PI 3-11-1858.
- Luisa Quagli, 33 anni, bracciante di Partino.
TdPr: inosservanza al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS: recidiva. 16 gg di carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandola
ricaduta nel precetto infranto".
547 Rapp. gendarm. Palaia 4-10-1858.
- Otto uomini e donne sui 40 anni, tutti di Treggiaia.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
"Al seguito delle ripetute lagnanze avanzate a questa gendarmeria da molti
possidenti del villaggio di Treggiaia..." la gendarmeria compilò il
rapporto.
RIS: annuale precetto di "non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita
licenza del proprietario o suo rappresentante...".
548 Rapp. comm. vigil. 2-11-1858.
- Angiola Barontini, 24 anni, di Ptd.
TdPr: "condotta scostumata e scandalosa".
"Molte lagnanze sono state fatte alla commissione di vigilanza contro la
scostumata ragazza Angiola Barontini... per le sue abitudini al
libertinaggio." Pareva che la Barontini si prostituisse "e di giorno
e di notte tanto in Pontedera come all'aperta campagna".
RIS: 8 gg di carcere "dal fattovi ingresso" e annuale precetto del
ritiro serale.
550 Da direzione dell' Ambrogiana a DdG Ptd 6-11-1858.
- Francesco Batisti, 29 anni, bracciante di Montefoscoli.
TdPr: "dopo di aver espiato un anno di carcere ed esser stato sottoposto
alla sorveglianza della polizia per un anno con Sentenza del Tribunale di Prima
Istanza di Livorno... come addebitato di furto qualificato".
Il direttore dello stabilimento ordinò "l'accompagnatura" del Batisti
davanti al DdG Ptd.
Atti collegati.
RIS: "Nell'ordinare il rilascio in libertà di Francesco Batisti, trasmette
al medesimo per un anno i formali precetti": ritiro serale; divieto di
introdursi nei fondi altrui; divieto di allontanarsi dal distretto governativo
senza permesso. Gli fu anche ingiunto di "darsi prontamente ad un' onesta
occupazione" e "non abbandonarsi volontariamente all'ozio".
551 Rapp. gendarm. Ptd 12-11-1858.
- Francesco Batisti, 29 anni, bracciante di Montefoscoli.
TdPr: "contegno irregolare".
Chiese alloggio in una locanda ma gli fu negato (perché ex galeotto?), allora
andò a protestare troppo vivacemente dai gendarmi che lo arrestarono.
RIS: ammonito.
552 Rapp. gendarm. Ptd 29-8-1858.
- Due uomini sui 25 anni della Rotta.
TdPr: "rissa scandalosa".
RIS: Ammoniti.
553 Rapp. comm. vigil. 19-10-1858.
- Cosimo Puccinelli, 62 anni, fabbro di Ptd.
TdPr: "contegno dedito alla ebbrietà scandalosa ed irregolare in
famiglia".
Era sua abitudine ubriacarsi e usare violenza su moglie e figli.
RIS: precetto annuale di non introdursi in osterie e bettole.
554.
- Adamo Martini, 50 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: sottoposto alla sorveglianza della polizia per tre anni dopo averne
scontati quattro per furto violento e qualificato.
RIS: Per 3 anni: ritiro serale "dall'un ora di notte fino alla levata
dell'alba" e divieto di introdursi nei fondi altrui.
555 Rapp. gendarm. Ptd 13-11-1858.
- Pietro Baliotti, 32 anni, facchino di Ptd.
TdPr: "condotta scandalosa e come sospetto di criminosi propositi".
L'uomo, visibilmente ubriaco, si presentò nei locali della delegazione dicendo
che non aveva la casa aperta e perciò voleva andare in carcere "colle
buone" o al limite commettendo un qualche delitto. Fu arrestato.
RIS: dichiarò misura d'urgenza il sequestro subito per 3 gg dal Baliotti e lo
sottopose all'annuale precetto di non recarsi in osterie e bettole "fermi
stanti i vincoli di che è circondato".
556 Rapp. gendarm. Ptd 20-11-1858.
- Francesco Batisti, 29 anni, bracciante di Montefoscoli.
TdPr: inosservanza ai precetti di non allontanarsi dal distretto governativo
senza permesso e del ritiro serale.
RIS (con decreto Pref. PI 29-11-1858 ): prima contravvenzione. 16 gg
di carcere; 2 di spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nei precetti
infranti".
558 Rapp. gendarm. Ptd 29-11-1858.
- Giovanni Bettini, 27 anni, funaiolo di Ptd.
TdPr: "contegno inubbidiente ed insolente verso la pubblica forza".
Strepiti notturni e resistenza ai gendarmi.
RIS: 3 gg di carcere e ammonizione.
560 Rapp. gendarm. Ptd 2- 12-1858.
- Giovacchino Fiorentini, 41 anni, canapaio di Ptd.
TdPr: contegno irregolare in stato di ubriachezza (urlava e strepitava per la
strada).
RIS: 48 ore di camera di sequestro e precetto annuale di non introdursi in
osterie e bettole.
561 Rapp. gendarm. Ptd 20-11-1858.
- Fernando Falossi, bracciante della Rotta.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS: "pertinace contravvenzione al precetto". 46 gg di carcere; 2 di
spese processuali, "dichiarandolo ricaduto nel precetto infranto".
563 Rapp. gendarm. Ptd 7-12-1858.
- Gaspero Silvi, 18 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: inosservanza del precetto di non recarsi nei luoghi di mercato.
RIS (con decreto Pref. PI 17-12-1858 ): "trattasi di duplice
sebben prima contravvenzione". Un mese di carcere; 2 di spese processuali,
" dichiarandolo ricaduto nel precetto infranto".
564 Rapp. speciale gendarm. Navacchio 13-12-1858.
- Riccardo Gambini, 28 anni, barrocciaio di Casciavola.
TdPr: "contegno irregolare in stato di ubriachezza".
In un caffè, urlava e ingiuriava gli avventori.
RIS: 3 gg di carcere "dal fattovi ingresso" e precetto annuale di non
introdursi in osterie e bettole. Gli fu anche ingiunto di "non molestare
chicchessia".
566 Rapp. gendarm. Ptd 21-12-1858.
Pietro Baliotti, 33 anni, facchino di Ptd.
TdPr: inosservanza del precetto di non recarsi nelle drogherie e nelle botteghe
di rivendita di liquori.
RIS (con decreto Pref. PI 21-12-1858 ): "Veduti gli Atti istruiti
nella delegazione di Pontedera... attesoché non constava della contravvenzione
al precetto... attribuita negli Atti... assolve Pietro Baliotti dall'addebito
della trasgressione di cui si tratta e ordina la di lui immediata abilitazione
dal carcere qualora non vi sia detenuto per altre cause."
567 Rapp. speciale gendarm. Navacchio 13-12-1858.
Michele Casigliani, 42 anni, legnaiolo di Pisa.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti".
RIS: precetto annuale di non recarsi nel distretto governativo di Ptd
"sotto la comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a
2 mesi". Poi, fu fatto accompagnare davanti al DdG PI per le ulteriori
misure.
570 Rapp. gendarm. Ponsacco 12-11-1858.
- Gaetano Giuntini, 46 anni, fabbro di Capannoli.
TdPr: "contegno irregolare".
Si rivolse al caporale della gendarmeria per denunciare un furto di legname ad
opera di tal Baldini, un suo vicino, ma l'ufficiale, intuendo che si trattava
di una simulazione, gli suggerì di rivolgersi all'ordinario tribunale civile.
Allora il Giuntini iniziò a spargere la voce "che il caporale... a preso
una illecita ricompenza in denari e fiaschi di vino dal Baldini per non agire
contro di esso per furto".
RIS: fu sottoposto a seria ammonizione "nel senso di esser in avvenire più
castigato e penitente nei suoi discorsi e più assennato nei suoi giudizi, segnatamente
in riguardo ai pubblici funzionari".
571 Rapp. comm. vigil. 1-12-1858.
- Maria Morelli, 29 anni, caffettiera di Ptd e Ferdinando Puliti, 37 anni,
libraio di Firenze con dimora in Ptd.
TdPr: "tresca scandalosa".
RIS: "attesoché offrano gli atti bastevole prova in ordine alla illecita
relazione... sottopone Maria Morelli e Ferdinando Puliti per un anno ai formali
precetti di non trattare né conversare fra loro e di non recarsi l'uno nella
casa dell'altra e viceversa."
573 Rapp. comm. vigil. 4-1-1859.
- Cinque giovani di Marti sui 25 anni.
TdPr: "contegno irregolare".
Si radunavano seralmente per cantare e strepitare fino a notte tarda
disturbando la quiete pubblica.
RIS: 3 gg di carcere e ritiro serale per 4 mesi.
574 Rapp. gendarm. Ptd 16-12-1858.
- Gaspero Silvi, 18 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "sospetto di criminosi propositi".
"Manifestava criminosi propositi verso il Cursore di questa Pretura Iacopo
Belardini".
RIS (con decreto Pref. PI 12-1-1859 ): "attesoché costava dalli
Atti che il prevenuto Gaspero Silvi abbia replicatamente esternato il criminoso
divisamento di compiere la strage di Iacopo Belardini, uno dei cursori addetti
alla Pretura di Pontedera... attesoché il carattere fiero e violento attribuito
a costui da varj fidefacenti, e i molti pregiudizi da esso riportati lo
rivelarono un soggetto sommamente pericoloso e temibile... attesoché l'
Autorità di Polizia Amministrativa era nell'imprescindibile dovere di adottare
una qualche misura di prevenzione... attesoché in ragione del carattere e delle
qualità del prevenuto essendo ragionevolmente a presumere che riuscirebbero per
Esso inutile freno i vincoli ordinarj di Polizia... si ritiene necessario
prendere a di lui riguardo uno straordinario provvedimento che, oltre a render
certa ed immancabile la propria efficacia relativamente al grave delitto che
vuolsi prevenire, sia anche possibilmente valevole per la speciale indole sua,
ad indurre la morale riforma del prevenuto ridetto, o a modificare almeno le di
lui notorie tendenze all'ozio, alla crapula, al giuoco ed ai delitti contro le
proprietà."
Il Silvi fu condannato a 6 mesi di reclusione nella casa correzionale dell'
Ambrogiana.
575 Rapp. comm. vigil. 15-1-1859.
- Pietro Baliotti, 39 anni, facchino di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
In stato di ubriachezza molestava e minacciava gli avventori di una osteria
fino a scagliare alcuni utensili contro uno di essi ferendolo al capo. Uscito
dal locale si armò di un grosso bastone ed iniziò a girovagare minacciosamente
per le strade ma si imbatté nei gendarmi che lo arrestarono.
Atti collegati.
Precedenti economici di Pietro Baliotti al 16-1-1859.
Ben sedici e tutti per contegno irregolare in stato di ubriachezza o per
violazione del precetto di non intervenire in osterie e bettole.
RIS (con decreto Pref. PI 18-1-1859 ): Dato che il Baliotti,
nonostante le molteplici misure ricevute, continuava ad abusare di sostanze
alcoliche e a tenere un comportamento pericoloso, la prefettura decretò
"senza pregiudizio dell' Azione Criminale" 2 mesi di carcere e la
possibilità per il DdG Ptd di assoggettarlo ai "vincoli disciplinari che
crederà opportuni".
577 Rapp. gendarm. Ptd 24-12-1858.
- Angiola Barontini, 26 anni di Ptd.
TdPr: "condotta dedita al mal costume".
La donna, "nota pregiudicata in genere di libertinaggio", fu
arrestata perché trovata dai gendarmi "in commercio carnale con Antonio
Gabbani in una stanza a terreno aperta".
RIS: "fermi stanti i precetti di che trovasi circondata", sottopone
Angiola Barontini a 8 gg di carcere.
578.
Da Pref. PI a DdG Ptd 30-9-1858.
Trasmise copia della sentenza con la quale la "Corte Regia di Lucca ...
pronunziò l'assoluzione di Giovanni Guiducci" il quale era accusato con
altri di omicidio, "ordinando che fosse data comunicazione della
Risoluzione antedetta alla Potestà Governativa". E poiché egli era
domiciliato nel distretto governativo di Ptd, il DdG fu invitato a prendere
"quelle misure che... sembreranno opportune".
RIS (26-1-1859): il Guiducci fu sottoposto per un anno ai precetti del ritiro
serale e del divieto di introdursi nei fondi altrui.
582 Rapp. speciale gendarm. Cascina 2-12-1858.
- Ranieri Vergili, 15 anni, di Cascina.
TdPr: condotta oziosa e dedita ai danni campestri.
"Dietro le replicate istanze e lamenti che al sottoscritto vengono fatte
da probe ed oneste persone, non può lo scrivente esimersi da rimettere un
Rapporto alla V.S. Illma..."; fu descritta l'abitualità del comportamento
del Vergili.
Atti collegati.
Da pievano di Cascina a DdG Ptd 31-12-1858.
Trasmise la fede di nascita del Vergili.
RIS: annuale precetto di "non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita
licenza del proprietario o suo rappresentante...". Gli fu poi ingiunto di
non abbandonarsi volontariamente all' ozio.
583 Rapp. gendarm. Ptd 23-1-1859.
- Luigi Castellini, 32 anni, funaio di Ptd.
TdPr: "condotta offensiva verso Luigi Giuntini".
N. B. Atti processuali leggibili.
Dopo l' audizione di tre testimoni fu interrogato Luigi Castellini. Ricordò i
suoi precedenti: circa 20 anni prima era stato in carcere "per ragazzate"
e ultimamente era stato sottoposto al precetto serale. Poi gli venne comunicata
l'imputazione ed egli tentò una blanda difesa. Sentita la ricostruzione della
vicenda come risultante dagli atti, fattagli dal DdG, il Castellini mestamente
dichiarò:Cosa le devo dire .
RIS: "Attesoché dalle resultanze processuali sia venuto ad emergere
indubitatamente" che il Castellini percosse con un grosso bastone il
Giuntini . E, "dopo un tal fatto, non solo in più giorni, ma ancora in più
e diversi luoghi siasi permesso avanzarsi con parole, dicendo ora a questo, ora
a quello di volerlo nuovamente percuotere... sottopone Luigi Castellini all'
ingiunzione per un anno di non molestare tanto con fatti, che con parole Luigi
Giuntini... indipendentemente dall'azione penale che contro il Castellini
potrebbe esercitarsi per l'addebito di lesioni".
584 Rapp. gendarm. Ptd 14-1-1859.
- Cheope Gasperini, 20 anni, sarta di Ponsacco
TdPr: "aperta inosservanza dell'ingiunzione di non ricevere nella propria
casa persone di sesso diverso".
Dopo quattro testimoni comparve la Gasperini; comunicazione dell'imputazione.
Il DdG dopo avere sentito le giustificazioni della donna, la accusò nuovamente
in base ai risultati delle testimonianze ma ella ribadì la sua versione dei
fatti. Poi, l'autorità, insistendo, avvertì la Gasperini che
"probabilmente vi riterrà come inosservante alla ingiunzione"; ella
rispose dicendo che non le pareva giusto.
RIS: "attesoché un tale addebito non sia rimasto provato in Atti, ma
piuttosto escluso... dichiara non esser luogo a procedere."
585 Rapp. gendarm. Ponsacco 4-2-1859.
- Due fanciulli sui 14 anni di Ponsacco.
TdPr: "abitudine agli scarpamenti".
Dopo tre testimoni comparirono i due. Precedenti e difesa: non è vero.
RIS: visto l' art. 12 del regolam. del 22/10/1849 annuale precetto di "non
introdursi nei fondi altrui senza l'apposita licenza del proprietario o suo
rappresentante, sotto la comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere da 8
giorni a 2 mesi".
586 Rapp. gendarm. Ptd 26-1-1859.
- Quattro ventenni di S.Lucia.
TdPr: condotta irregolare.
"Sogliono in tempo di notte riunirsi insieme e girovagare per quelle
vicinanze cantando stornelli e schiamazzando fra loro con disturbo di quei
pacifici popolani".
RIS: "attesoché dalle istruite verificazioni non sia venuto ad emergere
contro i sunnominati individui in modo da sottoporli ad una più severa Misura
di Polizia di quella cui sono andati soggetti... dichiara bastevole il Monito
cui sono stati sottoposti... con la minaccia di più severe Misure di
Polizia".
587 Rapp. gendarm. Ponsacco 31-12-1858.
- Due donne di Ponsacco sui 30 anni.
TdPr: inosservanza al precetto di non conversare tra loro (per ambedue) e a
quello di non recarsi l'una nella casa dell'altra (solo per la prima).
RIS (con decreto Pref. PI 11-2-1859 ): la prima fu sottoposta a 12 gg
di carcere, la seconda a 4 gg di carcere ed entrambe "alla refusione delle
spese processuali che tassa in lire 4 pagabili metà ciascuna, dichiarandole
ricadute nei precetti respettivamente infranti a tutti li effetti della
Legge".
588 Rapp. gendarm. Navacchio 3-2-1859.
-Elettra Gagliardi, 24 anni, tessandola e suo fratello Giuseppe, 20 anni,
barilaio, entrambi di Casciavola.
TdPr: "contegno irregolare e scandaloso".
Accusati di percuotere e ingiuriare con frequenza Leopoldo Barbieri, marito
della donna. Vennero sentiti una mezza dozzina di testimoni. Costoro, di
regola, fornivano le loro generalità e gli veniva chiesto se conoscevano gli imputati
e se con loro "hanno interessi di sorta" (ma noi abbiamo le sole
risposte dei testimoni), poi venivano fatti giurare. Dopo la deposizione
firmavano. Poi comparve la Gagliardi la quale affermò di non avere mai avuto
pregiudizi di sorta. Comunicazione dell'imputazione e difesa.
RIS: 8 gg di carcere (per la donna) e 3 gg di carcere (per il fratello). Ad
entrambi fu poi ingiunto di non molestare Leopoldo Barbieri "né con fatti,
né con parole".
590 Rapp. comm. vigil. 2-2-1859.
- Giovanni Bruschi, vedovo di 50 anni, seggiolaio e Teresa Puntoni, 28 anni,
tessandola sposata senza figli, ambedue di Montione.
TdPr: "tresca fra loro".
Dopo quattro testimoni comparvero gli accusati. Difesa: negarono.
RIS: annuali precetti di non conversare fra loro e di non recarsi l'uno nella
casa dell'altra e viceversa.
591 Rapp. gendarm. Ponsacco 10-1-1859.
- Ferdinando Bottoni, 24 anni, bracciante di S.Pietro.
TdPr: "abitudine ai danni e furti campestri".
Dopo due testimoni comparve il Bottoni, il quale, espletate le solite formalità
molto francamente dichiarò che:Siccome del mio non ne ho perciò sono
costretto ad andare nei campi degli altri . Non faccio però danni di sorta
poiché mi limito soltanto a fare qualche manata d'erba, di legna e cose di poco
conto.
RIS: visto l'art. 12 del regolam. del 22/10/1849, annuale precetto di
"non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita licenza del proprietario
o suo rappresentante...".
592 Rapp. gendarm. Ponsacco 13-2-1859.
- Cosimo Puccinelli, 62 anni, fabbro di Ptd
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi in osterie e bettole (fu
colto in flagrante dai gendarmi).
Atti collegati.
Precedenti economici del Puccinelli al 14-2-1859.
RIS (con decreto Pref. PI 16-2-1859 ): 8 gg di carcere. 2 di spese
processuali, "dichiarandolo ricaduto nel precetto infranto".
593 Rapp. gendarm. Ponsacco 31-12-1858.
- Franca Zucchelli, 54 anni, di Capannoli.
TdPr: tendenza ai furti campestri. (Fatto illecito + abitualità).
RIS: "attesoché sia venuto a resultare... che la prevenuta siasi qualche
volta recata negli altrui fondi dai quali si è permessa portar via alcuni pezzi
di legno secchi non idonei ad alcuna utilità, e non abbia nei medesimi recato
danni di sorta, per cui credesi sufficente" un serio monito con la
minaccia di più severe misure di polizia.
594 Rapp. gendarm. Navacchio 13-2-1859.
- Agostina Baglini, vedova di 27 anni e Giuseppe Ghignola, 23 anni, entrambi di
S.Lorenzo alle Corti.
TdPr: "In onta al Precetto che riportano di non praticarsi siccome
debitori di tresca disonesta e scandalosa... Giuseppe Ghignola si permette
continuamente e sfacciatamente... di continuare a trescare con detta donna
introducendosi nella sua casa." La gendarmeria, però, non lo colse mai in
flagrante.
Testimonianze (18-2-1859)
"Al seguito dell'unito Rapporto del Capo posto di Gendarmeria del
Picchetto di Navacchio è stato fatto citare e compare personalmente avanti
...". Il testimone giurava e iniziava con la frase di rito:Conosco
bene Giuseppe Ghignola e la vedova Agostina Baglini...
Terminata la deposizione, "previa lettura" firmava (ma alcuni non
lo facevano, presumibilmente perché incapaci) e veniva "licenziato".
Dopo altri due testimoni comparve Faustina Baglini. Ricordò i precedenti e
l'attuale sottoposizione a precetto. Difesa. Poi il DdG le comunicò che
"dalle istruite verificazioni... è indubitata la trasgressione al
Precetto", perciò ella sarebbe stata sottoposta "ad una qualche
misura di polizia" da irrogarsi da parte del consiglio di prefettura di
Pisa. Infine, la donna, come sempre, aveva la possibilità di replicare, o
meglio, commentare queste affermazioni del DdG e anche in questo caso ci fu
rassegnazione dato che ella si espresse così: Cosa vuole che le dica? Previa
lettura "fu licenziata". Stessa procedura per Giuseppe Ghignola.
Difesa: Non credevo di far tanto male.
RIS (con decreto Pref. PI 19-2-1859 ): date le resultanze degli atti,
la donna rispose della violazione del precetto di non conversare e l'uomo anche
di quello di non introdursi nella di lei casa. Perciò tre e undici gg di carcere
e "refusione delle spese processuali che tassa in 4 pagabili per metà
dichiarandoli ricaduti nei precetti respettivamente infranti a tutti li effetti
della Legge".
595 Rapp. gendarm. Ptd 19-2-1859.
- Lorenzo Cerri, 29 anni, linajolo di Ptd.
TdPr: inosservanza all' ingiunzione di non usare sevizie alla propria moglie.
"E' venuto in cognizione del sottoscritto" che il Cerri nella propria
abitazione percosse la moglie.
RIS: "prima inosservanza alla ingiunzione", 8 gg di carcere
"computabili dall'ingresso"; 2 di spese processuali e rinnovo del
precetto infranto.
596 Rapp. gendarm. Ptd 21-2-1859.
- Iacopo Galardi, 35 anni, sarto di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare in stato di ubriachezza".
Arrestato perché molestava i clienti di un caffè.
RIS: vista la L. 16/11/52, 3 gg di carcere "con la minaccia di più severe
Misure di Polizia".
597 Rapp. speciale gendarm. Cascina 17-2-1859.
- Ranieri Vergili, 15 anni, di Cascina.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
Dopo tre testimoni comparve il Vergili che confessò di avere colto "una
manata di rapini" e di credere di non avere fatto alcun male.
Atti collegati.
Precedenti economici del Vergili al 21-2-1859.
RIS (con decreto Pref. PI ) : prima contravvenzione. 8 gg di carcere;
2 di spese processuali, " dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto".
598 Rapp. comm. vigil. 12-2-1859.
- Assunta Parrini, 23 anni, bracciante di Treggiaia.
TdPr: "condotta sospetta in mal costume".
La donna si prostituiva con chiunque e qualche volta fu scoperta nei boschi da
alcune donne mentre "commerciava carnalmente" con i loro uomini. Il
marito della Parrini si diceva fosse consenziente (pareva volesse costruirsi
una casa con i proventi della moglie). Grande scandalo in paese.
Atti collegati.
Da parroco di Treggiaia a DdG Ptd 12-2-1859.
I coniugi Parrini "non possiedono beni alcuni" ed erano "in
stato veramente miserabile".
Le molte testimonianze (più di dieci) confermarono il rapporto dei gendarmi, ma
solo una donna affermò risolutamente la colpevolezza della Parrini mentre tutti
gli altri si limitarono a dei "ho sentito dire... pare che...".
RIS: "attesoché gli Atti compilati... abbiano somministrati materiali
sufficenti se non per ritenere, almeno per sospettare che la prevenuta Assunta
Parrini siasi data in braccio al mal costume... sottopone Assunta Parrini a
serio monito facendole intendere che ove non cessi dal tenere una condotta
sospetta in fatto di mal costume sarà sottoposta a qualche severa Misura di
Polizia."
599 Rapp. gendarm. Ptd 9-2-1859.
- Tre uomini sui 30 anni della Rotta.
TdPr: "Scarpamenti campestri". (Abitualità e comportamento
minaccioso).
RIS: annuale precetto di "non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita
licenza del proprietario o suo rappresentante, sotto la comminazione non
obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
600 Rapp. gendarm. Ptd 17-2-1859.
- Adelajde Talamucci, 40 anni, di Ptd.
TdPr: "condotta scostumata".
"E' venuto a cognizione del sottoscritto..." che la Talamucci si
prostituiva in casa propria. "Di più si vuole anche che la suddetta...
trovasi attualmente affetta da mal venereo."
Atti collegati.
Perizia medica 26-2-1859.
Attestò che la donna era affetta da "scolo vaginale di natura assai
probabilmente sifilitica".
Dopo diversi testimoni comparve la Talamucci che dichiarò non essere mai stata
in carcere e non avere mai avuto pregiudizi di sorta. Difesa. Affermò di essere
stata calunniata.
RIS: vista la L.16/11/52, 4 gg di carcere e ingiunzione per un anno "di
non conversare con persone di sesso diverso per fini illeciti".
602 Rapp. gendarm. Palaia 17-2-1859.
- Tre giovani sui 20 anni di Palaia.
TdPr: "condotta irregolare".
Conducevano una "vita oziosa e girovaga", si radunavano seralmente
per giocare a carte e "cantare stornelli" rumoreggiando per le vie
del paese.
RIS: visto l' art.12 del regol. del 22/10/49 e la L. 16/11/52, 6 mesi di ritiro
serale, divieto di conversare fra loro, "divieto di intervenire ai ridotti
di giuoco". Gli fu poi ingiunto di non abbandonarsi volontariamente
all'ozio.
603 Rapp. comm. vigil. 2-3-1859.
- Luigi Minuti, 44 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "scarpamenti campestri".
Dopo i testimoni comparve il Minuti, il quale negò l'addebito. Il DdG gli
comunicò che doveva essere sottoposto a misure di polizia e l'uomo ribadì la
sua estraneità ai fatti.
RIS: dagli atti non emerse l'addebito, perciò il DdG dichiarò non esser luogo a
procedere.
604 Rapp. gendarm. Ptd 28-2-1859.
Dieci giovani sui 20 anni, tutti di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare in occasione di Festa da ballo".
Scatenarono una rissa per gelosia di una ragazza.
RIS: "attesoché sembri sufficente il sottoporli... a serio monito con la
minaccia di andar soggetti a più severe Misure di Polizia nel caso che
tornassero a defettare in materia".
FILZA 231: PROCESSI SOMMARI.
607 Rapp. gendarm. Palaia 25-1-1859.
- Angiolo e Maria coniugi Casalini, 28 e 26 anni.
TdPr: scarpamenti campestri.
"Al seguito delle ripetute lagnanze avanzate a questa Gendarmeria da vari
possidenti..." Dopo le dichiarazioni dei quattro testimoni precedentemente
nominati, alcuni giorni più tardi comparirono gli accusati. Il marito tentò una
blanda difesa ricordando che da quando era stato rinchiuso in carcere per un
breve periodo diversi anni prima, si era comportato rettamente, ma quando gli fu
detto che ormai i fatti erano stati provati e che probabilmente sarebbe stato
sottoposto ad una qualche misura di polizia si limitò a rispondere: Pazienza.
La moglie ricordò di essere stata vincolata precedentemente al precetto di
non introdursi nei fondi altrui ma di condurre al momento presente una vita
onesta e quando anche a lei fu comunicato che avrebbe ricevuto una misura di
polizia dichiarò che i testimoni avevano giurato il falso.
RIS: "Attesoché sia rimasto provato a sufficenza... visto l'art. 12 del
Reg. del 22/11/1849", divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
608 Rapp. gendarm. Ptd 14-1-1859.
- Fortunata Marinai, 37 anni di Ptd.
TdPr: malcostume
"Il sottoscritto si sente in dovere di informare V.S. Illma della condotta
scostumata e libertina a cui va dedicandosi la nota donna... la quale... si
prostituisce pubblicamente nella propria abitazione... e il di lei marito... le
regge spalla per la prostituzione... di più trovasi affetta dal mal venereo che
ha pure comunicato a molti individui di questa terra."
Atti collegati.
Certificato del medico che visitò la Marinai per ordine del DdG: sospetto di
sifilide.
Da spedali PI a DdG Ptd 7-3-1859.
Comunicazione che la donna era stata dimessa "per guarigione".
Dopo i testimoni fu sentita l'accusata.
No precedenti. Trasmissione dell'addebito. Affermò che la malattia venerea per
la quale fu mandata a curarsi all'ospedale le fu trasmessa dal marito.Le fu
ricordato che, essendo stato provato l'addebito, sarebbe stata vincolata a una
qualche misura di polizia. Rispose: Ella mi darà i precetti che mi
merito.
RIS: dato che la delegazione non poteva esimersi dall'adottare contro la
Marinai "delle Misure di Polizia repressive... previa la Misura di urgenza
stata già adottata" 3 gg di carcere, 1 anno di ritiro serale e divieto di
ricevere persone in casa, se non stretti parenti.
609 Rapp. comm. vigil. 14-1-1859.
- Iacopo Fiaschi e Desiderio Guidi braccianti di Ptd.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti".
I due, pregiudicati in genere di furti, furono sospettati del furto di un
orologio avvenuto durante una festa da ballo.
Seguirono le deposizioni di tre testimoni, ma gli accusati non vennero sentiti.
RIS: "Attesoché non fu rimasto provato... dichiara non procedere
oltre."
610 Rapp. gendarm. Ptd 16-12-1858.
-Antonio Baliotti, 29 anni, facchino di Ptd.
TdPr: inosservanza di precetto. (Percosse alla moglie).
Dopo le deposizioni dei testimoni comparve l'accusato che asserì di essere
stato più volte in carcere e di essere stato vincolato da più precetti.
Riguardo all'accusa negò. Il DdG gli disse che dagli atti risultava
"luminosamente" che egli aveva ingiuriato la moglie e c'erano dei
forti sospetti che l'avesse anche seviziata per cui sarebbe stato condannato.
Risposta: Tanto hanno giurato il falso.
RIS: fu deciso di non procedere oltre perché "dagli atti non è rimasto
provato l'addebito".
611 Rapp. gendarm. Ponsacco 6-3-1859.
- Maria Mansani, 34 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "scarpamenti campestri". (Fu veduta più volte nei campi
altrui).
Dopo le testimonianze fu sentita la donna: nessun pregiudizio precedente; negò
le accuse; alla comunicazione che l'addebito era stato provato disse: Non
pensi che io non ci vado più (nei fondi altrui).
RIS:"Attesoché... sia solita recarsi negli altrui fondi... visto l'art. 12
n 10 e l'art. 24 del Reg. del 22/11/1849" divieto annuale di introdursi
nei fondi altrui.
612 Rapp. gendarm. Ptd 12-3-1859.
- Andrea Cerboni, 21 anni di Firenze.
TdPr: vagabondaggio.
Arrestato perché girovagava privo di mezzi di sussistenza.
RIS: visto l'art. 12 del Reg. del 22/11/1849 divieto di recarsi nel circondario
governativo di Ptd per un anno; venne fatto accompagnare alla delegazione di
governo del quartiere di S.Maria Novella di Firenze per le ulteriori misure di
polizia.
613 Rapp. gendarm. Ptd 12-3-1859.
- Faustino Morelli, 40 anni, di Ptd.
TdPr: contegno irregolare.
Ubriaco abituale; importunò alcune persone sotto gli effetti dell'alcool.
Dopo le deposizioni di cinque testimoni fu sentito l'accusato. Precedenti:
disse di essere stato qualche volta in carcere; non ricordava i fatti perché
era troppo ubriaco; alla comunicazione della futura soggezione ad una misura di
polizia per essere stati provati i fatti e anche la sua abitualità
nell'ubriacarsi, rispose: I testimoni hanno sbagliato.
RIS: per un anno divieto di recarsi in osterie, bettole e rivendite di
alcolici.
614 Rapp. comm. vigil. 13-3- 59.
- Quattordici giovani di Palaia.
TdPr: "contegno irregolare".
Pretendevano di entrare ad una festa da ballo, anche se non muniti di invito;
al rifiuto del padrone di casa iniziarono a scagliare dei sassi contro le
finestre e a cercare di forzare la porta principale. L'arrivo della gendarmeria
riportò l'ordine.
RIS: "Attesoché indipendentemente dall'azione criminale che può esercitarsi
contro di essi per il titolo di violenza privata e per perturbazione della
pubblica quiete" dopo la misura di urgenza di quattro giorni di sequestro
sottopose alcuni di essi a serio monito "con la minaccia... di più severe
Misure di Polizia".
615 Rapp. gendarm. Ptd 20-3-1859.
- Barabotti Bernardo, 48 anni, funaio di Ptd.
TdPr: sevizie verso la moglie. (Fatto illecito + abitualità).
Precedenti: "una volta in carcere per avere quistionato con la
moglie" e precetto di non recarsi nelle osterie; alla comunicazione della
futura soggezione ad una misura di polizia per essere stati provati i fatti e
anche la sua abitualità nell'ubriacarsi e nel seviziare la moglie, rispose: Santo
io non fui.
RIS: fermo restando il precetto di non intervenire nelle osterie, 3 gg di
carcere "computabili dal fattovi ingresso" e divieto per un anno di
commettere sevizie a danno della moglie, pena il carcere da 3 a 8 gg.
616 Rapp. gendarm. Ptd 17-3-1859.
- Tre giovani di Ptd.
TdPr: "condotta oziosa e vagabonda".
La voce pubblica li descriveva come autori di molti recenti furti. "I
sospetti sono basati... sulla loro condotta, i quali, abbenché miserabili,
vivono passabilmente bene senza mai occuparsi e si vedono girovagare insieme
per la campagna." Gli accusati si difesero asserendo di essere oziosi per
necessità perché non sempre riuscivano a trovare lavoro.
RIS: ingiunzione per un anno "di non abbandonarsi volontariamente all'ozio
sotto la pena dell'arresto e carcere da 3 ad 8 giorni".
618 Rapp. gendarm. Palaia 24-3-1859.
- Domenico Ferrini, 46 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "abitudine ai danni e ai furti campestri".
No precedenti; difesa: disse di recarsi nei fondi altrui perché chiamato in
qualità di bracciante.
RIS: visto l'art. 12 (n 10) del Reg. del 22/11/1849 divieto per un anno di
recarsi nei fondo altrui senza permesso...
619 Rapp. gendarm. Ponsacco 22-3-1859.
- Tre donne di Ponsacco.
TdPr: condotta sospetta in genere di furti ed abitudini agli scarpamenti (anche
di notte).
Precedenti per furti campestri; difesa: dissero di andare a fare l'erba nei
campi ma senza danneggiare alcuno; risposta alla notizie di una probabile
futura sottoposizione a precetto: dissero che i testimoni si erano sbagliati o
avevano giurato il falso.
RIS: visto l'art. 12 (n 6, 8 e 10) e gli artt. 23 e 24 del Reg. del 22/11/1849:
ritiro serale; divieto "di conversare insieme"; divieto di recarsi
nei fondi altrui senza permesso...
620 Istanza al prefetto di Pisa 18-2-1859.
- Fedele Forti, 28 anni, possidente di Zambra.
TdPr: "irregolarità di condotta".
Candido Forti di Zambra chiese dei provvedimenti contro Fedele Forti il quale
era solito diffamarlo pubblicamente (lo chiamava "Delatore al
Governo") e minacciarlo.
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-2- 59.
Questo atto accompagnava quello precedente. Il DdG era invitato a prendere le
"disposizioni... più opportune".
Dopo i testimoni comparve Fedele Forti. No precedenti; difesa: negò.
RIS: sottoposto a serio monito "con la minaccia di più severe Misure di
Polizia".
621 Rapp. gendarm. Palaia 9-4-1859.
- Benvenuti Angiolo, 30 anni, bracciante di Marti.
TdPr: "sevizie verso la moglie". Fatto in esame + abitualità.
No precedenti; difesa: negò.
RIS: vista la L. 16/11/1852, 3 gg di carcere "computabili dal fattovi
ingresso" e divieto per un anno di commettere sevizie a danno della moglie
pena il carcere da 3 a 8 gg.
622 Rapp. comm. vigil. 4-4-1859.
- Sebastiano Pardini, bracciante di S.Sisto al Pino.
TdPr: "scarpamenti campestri e condotta sospetta in furti".
Fu più volte visto tornare a casa a notte tarda con fare sospetto; minacciava
la gente del luogo qualora avesse denunciato il suo comportamento all'autorità.
RIS: "Attesoché non sia venuto ad emergere dagli atti che il prevenuto
fosse solito recarsi negli altrui fondi a far danni, né che fosse sospetto in
materia di furti... dichiara non esser luogo a procedere oltre."
623 Rapp. comm. vigil. 31-3-1859.
- Luigi Ficini, 31 anni, scrivano di Cascina.
TdPr: "condotta irregolare".
Atti collegati.
Due memorie indirizzate al DdG Ptd: in una Luigi Ficini dichiarava di essere
stato percosso dal padre e dai fratelli senza un motivo apparente e nell'altra
il padre Francesco invece ricordava che il figlio, dopo avere dissipato la
dote, fu accolto con la di lui moglie sotto il tetto paterno ma aveva
continuato la sua vita dissoluta; riguardo al fatto in esame asseriva che le
violenze erano provenute dal figlio stesso.
RIS: "Attesoché sia certo in fatto per le resultanze degli atti che il
prevenuto da diverso tempo a questa parte sia solito ubriacarsi di frequente ed
in tale stato recarsi in famiglia... e tenere un contegno irregolare
questionando coi propri fratelli e col padre e sia giunto perfino a
percuoterli... con estesissimo scandalo pubblico", 3 gg
di carcere "computabili dal fattovi ingresso"; divieto di intervenire
in osterie e bettole e di recarsi in caffè e rivendite di liquori; ingiunzione
"di recarsi tranquillo e prudente in famiglia".
624 Esposto al DdG Ptd 2-4-1859.
-Dionisio Forti, 20 anni, possidente di Zambra.
TdPr: condotta irregolare e supposto di criminosi propositi.
In questo atto la madre Marianna si lamentava delle continue ingiurie e
percosse subite dal figlio. Nominati testimoni.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 3-4-1859.
Comunicava che si era recato a Zambra dove aveva trovato conferma dei fatti
denunciati da Marianna Forti.
Rapp. gendarm. Navacchio 2-4-1859.
Il Forti fu arrestato in seguito all'ordine del DdG.
Precedenti pregiudizi risultanti dai protocolli economici 8-4-1859.
Il Forti era già stato sottoposto due volte a sanzioni economiche: per rissa
scandalosa e per condotta irregolare in famiglia.
Dopo i testimoni comparve Dionisio Forti. Precedenti; difesa: disse di avere
ingiuriato la madre per difendersi da lei e dalle violenze del fratello, ma di
non averla percossa.
RIS: le testimonianze provarono che il Forti aveva addirittura esternato il
proposito di uccidere la madre e i fratelli; 5 gg di carcere "computabili
dall' ingresso"; ingiunzione a "condursi tranquillo e prudente in
famiglia" e di non molestare i propri parenti sotto la pena dell'arresto e
del carcere da 3 ad 8 gg.
625 Rapp. gendarm. Ptd 5-4-1859.
- Tre uomini di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
Essendo stati sorpresi dai gendarmi mentre giocavano a carte, fuggirono lanciando
sassi e proferendo frasi ingiuriose verso i gendarmi stessi "non senza
destare l'ammirazione e lo scandalo pubblico".
Dopo quattro testimoni (tra cui due gendarmi) comparirono gli imputati.
Due di loro si difesero con poca convinzione ma il terzo affermò di essere del
tutto estraneo ai fatti. Allora furono sentiti ancora due testimoni e poi venne
fatto nuovamente citare l'imputato il quale, sebbene avvertito che l'addebito
era stato sicuramente provato, confermò la sua precedente versione.
RIS: "Indipendentemente dall'azione criminale che può contro di essi
essere adottata per trasgressione all'art. 75 del Reg. di Polizia punitiva li
sottopone tutti alla carcere per 3 giorni... e li trasmette l' ingiunzione di
non prender parte a qualsivoglia giuoco".
626 Rapp. comm. vigil. 6-4-1859.
- Angiolo Andreoli, 23 anni, bracciante.
TdPr: insubordinazione al proprio padre (Ingiurie e minacce).
Precedenti: qualche volta in carcere per furti e precetto serale; difesa: Non
è vero nulla.
RIS: sottoposizione a serio monito "con la minaccia di più severe Misure
di Polizia".
627 Rapp. comm. vigil. 4-4-1859.
- Vincenzo Pagni , 46 anni, di Titignano con il figlio Angiolo di 21 anni.
TdPr: "depredazioni campestri e condotta sospetta in furti".
Il commesso venne a cognizione "da persone probe e degne di fede" che
gli imputati "sono stati più volte trovati in ore molto avanzate della
notte in attitudine sospetta".
Atti collegati.
Da parroco di Titignano a DdG Ptd 7-4-1859.
I Pagni "a comune opinione" erano considerate persone oneste. Segue
una serie di firme di persone che potevano attestare ciò.
No precedenti; difesa: negarono decisamente le accuse.
RIS: dagli atti risultò che i Pagni si recavano nei fondi altrui compiendo
danneggiamenti e inoltre erano stati visti con oggetti che si credevano rubati,
per cui per un anno: ritiro serale; divieto di introdursi nei fondi altrui.
628 Rapp. gendarm. Ponsacco 30-3-1859.
- Un uomo di Treppio (delegaz. di Pistoia).
TdPr: "contegno irregolare in stato di ebrietà".
RIS: "atteso che non appartenga... a questo Distretto Governativo",
divieto per un anno di recarsi nel distretto, ingiunzione "di presentarsi
entro 3 giorni" al DdG di Pistoia per eventuali ulteriori misure.
629 Rapp. gendarm. Ponsacco 4-4-1859.
- Michele Lombardi, 30 anni, e suo fratello Vincenzo, 26, di S. Pietro,
contadini.
TdPr: "condotta irregolare". ( Prepotenze a danno di altri giovani ).
No precedenti; difesa: negarono le accuse.
RIS: sottoposizione a serio monito "con la minaccia di più severe Misure
di Polizia".
630 Rapp. gendarm. Ptd 11-4-1859.
- Bernardo Barabotti, 48 anni, funaio di Ptd.
TdPr: "inosservanza dell'ingiunzione di non usar sevizie alla propria
moglie".
Dopo i testimoni comparve il Barabotti enunciando i propri precetti. Difesa:
disse che i testimoni avevano giurato il falso.
RIS: 3 gg di carcere "computabili dall'ingresso"; 2 di spese
processuali e rinnovo dell'ingiunzione sotto la pena dell'arresto e del carcere
fino a 16 gg.
631 Rapp. gendarm. Palaia 11-4-1859.
- Giovanni Sabatini, 29 anni, di Montefoscoli.
TdPr: Inosservanza del precetto di "non prendere parte a qualunque
giuoco".
Precedenti: diverse volte in carcere e più volte vincolato al precetto di cui
sopra. Ammise di avere partecipato al "giuoco delle palle" ma
minimizzò l'accaduto asserendo che "si giuocava di nulla". Quando gli
fu comunicata la sua recidività e la sua futura sottoposizione ad una misura di
polizia, rispose: Io non saprei.
RIS: (con decreto del Consiglio Pref. PI del 16-4-1859 ): 3 gg di
carcere, 2 di spese processuali "dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto a tutti gli effetti".
632 Rapp. gendarm. Cascina 15-4-1859.
- Luigi Ficini, 31 anni, scrivano di Cascina.
TdPr: inosservanza di precetto.
Arrestato perché sorpreso in un caffè.
Comparve il solo accusato che riconobbe l'illecito commesso: Non ci
pensavo più.
RIS: "atteso che sia stato confesso il prevenuto", 3 gg di
carcere, 2 di spese processuali "dichiarandolo ricaduto nel precetto
infranto" sotto la pena dell'arresto e carcere fino a 16 gg.
633 Rapp. gendarm. Ptd 16-4-1859.
- Luisa Biagioni, 20 anni, calzettaia della Rotta.
TdPr: sevizie alla sorella minore.
RIS: "formale ingiunzione per un anno di rispettare sia con fatti, sia con
parole la sorella" e di non usarle sevizie sotto la pena dell'arresto e
carcere da 3 a 8 gg.
634 Rapp. gendarm. Ponsacco 13-4-1859.
- Marianna Brogi, 66 anni, bracciante di S.Pietro.
TdPr: "scarpamenti campestri".
Fatto specifico (fu sorpresa a "involar dell' erba") + abitualità
("tiene una abitual condotta al furto campestre").
No precedenti; riconobbe di aver colto "un poco d'erba" in un fondo
altrui ma senza produrre alcun danno; risposta alla notizia della futura
misura: Faccia come crede.
RIS: Poiché fu provato il fatto ma non l'abitualità della condotta "sembra
più che sufficente" sottoporla a serio monito con la minaccia di "più
severe Misure di Polizia".
635 Rapp. comm. vigil. 12-4-1859.
- Una vedova e suo cognato, entrambi sulla trentina, braccianti di
Montefoscoli.
TdPr: "tresca disonesta e scandalosa".
I due convivevano da qualche mese e la donna stava aspettando un bambino.
No precedenti. Confermarono le accuse.
RIS: "indipendentemente dall'azione penale che può contro di essi essere
esercitata ingiunge a... di non convivere insieme ne di non conversare insieme...
e trasmette loro il precetto di non recarsi l'uno alla casa dell'altra... e ciò
per la durata di un anno".
636 Rapp. comm. vigil. 19-4-1859.
- Romualdo e Antonio fratelli Baroni di Treggiaia.
TdPr: "Contegno irregolare".
Aggredirono il fratello Giosuè per futili motivi.
RIS: Dato che fu provato che i tre "vennero fra loro a quistionare e di
poi scesero a delle vie di fatto senza però rimanere costatato chi di essi sia
stato il promotore", e dato che Giosuè Baroni riportò diverse lesioni,
"indipendentemente dall' azione criminale" li sottopose a serio
monito con minaccia di più severe misure di polizia.
637 Da Pref. PI a DdG Ptd 23-11-1858.
- Francesco Vannini, 54 anni, chiodaiolo di Ptd.
La prefettura spedì "copia di una sentenza di questo Tribunale di Prima
Istanza" contro il Vannini "condannato per furto aggravato e nella
pena accessoria della sottoposizione per due anni alla vigilanza della
Polizia".
Il 23-4-1859 comparve davanti al DdG il Vannini, "licenziato dallo
Stabilimento delle Murate... con Carta di Via"; quando gli venne ricordato
che la delegazione lo avrebbe vincolato "di frenativi Precetti",
rispose:non è giusto.
Atti collegati.
Carta di via con stradale 22-4-1859.
Sentenza del tribunale di prima istanza di Pisa 9-11-1858.
RIS: Per 2 anni: ritiro serale; divieto di introdursi nei fondi altrui
senza permesso del proprietario sotto la pena dell'arresto e carcere fino a
quattro mesi.
638 Rapp. gendarm. Ponsacco 20-4-1859.
- Due ragazze di 14 e 17 anni di Capannoli.
TdPr: "scarpamenti campestri".
No precedenti. Incredulità.(Non so proprio perché mi trovo qui; non ho
mai fatto del male a nessuno ).
RIS: "Attesoché sebbene sia rimasto provato in atti che le prevenute
si rechino spesso nei fondi altrui a far legna, ed erba, pur tuttavia non è
venuto a resultare che commettino danni di sorta...", serio monito con
minaccia di più severe misure di polizia.
640 Rapp. gendarm. Ptd 30-4-1859.
- Faustino Carli, 37 anni, mezzano di Ptd.
TdPr: contegno irregolare "compromettente la pubblica e privata
tranquillità".
Offendeva delle persone in stato di ubriachezza.
"Fatto estrarre dal carcere" fu ascoltato Faustino Carli. Negò
l'accusa.
RIS: "Attesoché in questi frangenti nei quali l'ordine e la pubblica e
privata tranquillità non deve possibilmente esser disturbata, ma energicamente
mantenuta..." 8 gg di carcere e precetto di non intervenire in bettole,
osterie etc e "gli ingiunge di condursi da prudente e tranquillo senza
molestare alcuno".
641 Rapp. gendarm. Palaia 30-4-1859.
- Cinque uomini di Palaia.
TdPr: "Aperti e sinistri propositi contro la pubblica e privata
tranquillità e sicurezza".
Tra gli abitanti di Palaia iniziò a serpeggiare il malcontento non appena
seppero che l'ex ministro dell'interno Giovanni Baldasseroni si era trasferito
in una villa di Usigliano per un periodo di riposo. I più esagitati erano i
cinque uomini in questione.
Comunque, dopo pochi giorni il Baldasseroni se ne andò.
RIS: Poiché gli atti non confermarono l'addebito, "dichiara non esser
luogo a procedersi contro di essi".
643 Rapp. gendarm. Ptd 2-5-1859.
- Faustino Morelli, 39 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "Contegno irregolare e provocante in luogo pubblico".
In stato di ubriachezza ingiuriò diverse persone.
Precedenti. Affermò di non ricordarsi di aver proferito frasi ingiuriose
(mentre l' autorità gli narrò come si svolsero i fatti secondo la ricostruzione
fatta dai testimoni).
RIS (con decreto della Pref. PI del 6/5/ 59/ ): Dato che l'accusa era
stata provata e dato che il Morelli aveva una lunga lista di precedenti sia col
potere economico che con quello ordinario, "attesoché l'attuale ordine
politico imperiosamente esiga che le Autorità Governative procurino di
allontanare qualunque fomito di disordini onde la pubblica tranquillità sia
mantenuta inalterata", un mese di carcere "rilasciando al Delegato
Governativo di Pontedera di adottare... ogni ulteriore provvedimento".
644 Rapp. gendarm. Palaia 2-5-1859.
- Leopoldo Iacoponi, 47 anni di Ponsacco.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nei fondi altrui.
Fu visto da alcuni testimoni rubare dei prodotti campestri.
Audizione testimoni; difesa: La giustizia vuol fare il suo corso.
RIS: (con decreto della prefett. di PI del 7-5-1859) : 8 gg di carcere
"computabili dall'ingresso", 2 di spese processuali "dichiarandolo
ricaduto nel precetto infranto".
645 Rapp. gendarm. Ptd 7-5-1859.
- Francesco Vannini, 54 anni di Ptd.
TdPr: "Contegno irregolare ed offensivo".
Ubriaco si mise ad ingiuriare un uomo.
Audizione testimoni.
RIS: 8 gg di carcere "computabili dall' ingresso" e ingiunzione a
rispettare la persona dell'offeso.
646 Rapp. gendarm. di Ponsacco 27-4-1859.
- Tre uomini di Ponsacco.
TdPr: condotta sospetta in furti.
Audizione testimoni; precedenti precetti per sospetto di furti.
RIS: "attesoché non abbia nessun fidefacente deposto di averli veduti in
atteggiamento sospetto ne a girovagare di notte...", serio monito con
minaccia di più severe misure di polizia.
647 Rapp. gendarm. di Ponsacco 30-4-1859.
- Tre donne braccianti di Ponsacco.
TdPr: scarpamenti campestri.(Fatto illecito + abitualità ).
RIS: precetto di non introdursi nei fondi altrui.
648 Decreto consiglio Pref. PI 10-5-1859.
- Andrea Cerboni, 21 anni di Firenze.
TdPr: Inosservanza del precetto di non introdursi nel distretto governativo di
Ptd.
RIS: 8 gg di carcere "computabili dall'ingresso", 2 di spese
processuali "dichiarandolo ricaduto nel precetto infranto".
650.
Il DdG adottò "gli ulteriori provvedimenti" a carico di Faustino
Morelli condannato dalla prefettura di Pisa ad un mese di carcere: ritiro
serale per un anno, "gli ingiunge di tenere un contegno prudente e
tranquillo" sotto la pena dell'arresto e carcere da 8 gg a 2 mesi
"con la minaccia ancora di esser recluso in una casa correzionale".
651 Rapp. gendarm. Ponsacco 30-4-1859.
- Due donne di Ponsacco.
TdPr: inosservanza del precetto di non conversare insieme.
RIS: prima inosservanza al precetto, 3 gg di carcere, spese ( 2),
"dichiarandole ricadute nel precetto infranto".
652 Rapp. gendarm. Ptd 13-5-1859.
- Virgilio Nucci, bracciante di Ptd.
TdPr: "scarpamenti campestri".
Sorpreso in un fondo altrui a rubare, minacciò il contadino con un coltello.
RIS: precetto di non introdursi nei fondi altrui ex art. 12 regol. pol. sotto
la pena dell'arresto e carcere da 8 gg a 2 mesi.
653 Rapp. gendarm. Ponsacco 13-5-1859.
- Gaetano e Luigi fratelli Brogi, coloni di S. Pietro.
TdPr: "scarpamenti campestri". (Fatto illecito + abitualità ).
Dopo i testimoni comparirono i fratelli Brogi. No precedenti; si difesero
dicendo di essere stati calunniati.
RIS: precetto di non introdursi nei fondi altrui ex art. 12 regol. pol.
654 Decreto consiglio Pref. PI 21-5-1859.
- Due braccianti di Ponsacco sui 20 anni.
TdPr: inosservanza al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS: 8 gg di carcere per uno e 24 per l' altro ( recidivo), 2 di spese
processuali e rinnovazione del precetto violato.
655.
-Antonio Forti, 42 anni, possidente di Zambra.
TdPr: sevizie alla moglie.
L'atto iniziale di questo processo era rappresentato da una querela della
moglie alla quale il Forti cercò di resistere presentando una propria memoria.
Dopo sei testimoni (quelli che erano stati nominati dalla moglie) comparve il
Forti che invitò il DdG ad ascoltare i propri fidefacenti . Fatto ciò, il Forti
fu richiamato e gli venne comunicato che "nonostante l'udizione dei
testimoni defensionali non è stato minimamente discaricato dell'addebito".
RIS: "sottopone Antonio Forti all'ingiunzione per un anno di rispettare
sia con fatti sia con parole la propria moglie" sotto la pena dell'arresto
e carcere da 3 a 8 gg.
657 Rapp. comm. vigil. 21-5-1859.
- Guglielmo Panajotti di Ptd.
TdPr: contegno irregolare. (Ingiurie rivolte al "Donzello di
comunità").
RIS: "attesoché per le resultanze processuali non sia rimasto provato
l'addebito... dichiara non esser luogo a procedere."
659 Da parroco di Marti al prefetto del compartimento di Firenze 1-5-1859.
- Olinto Dell'Upo.
TdPr: contegno irregolare.
- Il prete riferì che il livornese Dell'Upo, ospite di un amico abitante nel
paese, "pone in mal umore questo quietissimo popolo di Marti parlando
quasi fosse un mandato di Governo, ed allarmando in maniera da far nascere
gravi tumulti".
Atti collegati.
Da pref. di Firenze a sotto prefetto di S.Miniato 4-5-1859.
Il prefetto di Firenze, accludendo le lettere del parroco di Marti, invitò il
proprio collega "ad assicurarsi se il fatto realmente sussista e sia di
tale importanza da accreditare l'accennato timore" e a prendere eventuali
provvedimenti necessari al mantenimento dell'ordine e della pubblica quiete.
Da sotto-prefettura di S.Miniato a Pref. PI 5-5-1859.
Informò del caso poiché la parrocchia di Marti si trovava in quel circondario
governativo.
Da pref. di PI a DdG Ptd 5-5-1859.
Invitò il DdG ad indagare. Perché il parroco non si rivolse direttamente al DdG
Ptd?
Rapp. comm. vigil. 8-5-1859.
Olinto Dell'Upo, nato a Marti e residente a Livorno, la sera del 30 aprile si
trovava nel luogo natio e "mentre sortiva il Popolo dalle Sacre
Funzioni" esternò "parole allarmanti dicendo che lui era stato
mandato dal Governo di Livorno, perché il Parroco innalzasse la Bandiera
Nazionale colla minaccia recusandosi di volerlo gettare dalla finestra della
canonica". La popolazione però non dette ascolto alle "provocazione
dell'uomo che il giorno dopo partì alla volta di Livorno.
Da delegazione del terziere del porto di Livorno a DdG Ptd 26-5-1859.
Il Dell'Upo, "sebbene partigiano dichiarato del regime costituzionale, e
caldo per la Indipendenza Italiana, si condusse sempre moderatamente"
perciò "non ha riportato alcun pregiudizio" con quella autorità
governativa.
RIS: (scritta con una grafia diversa e quasi illeggibile, molto probabilmente
era cambiato il funzionario): ammonizione al fine di comportarsi in maniera
tranquilla "rispettando qualunque persona e specialmente il Parroco di
Marti onde non ricadere" in più gravi misure.
660 Rapp. gendarm. Ponsacco 11-5-1859.
- Due giovani (un uomo e una donna) braccianti di Ponsacco.
TdPr: infrazione al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
Dopo i testimoni compaiono gli imputati. La donna dichiarò di essere vincolata
dal precetto di non introdursi nei fondi altrui e negò l'addebito Poi le fu
comunicato che gli atti sarebbero stati trasmessi al Consiglio di Prefettura
per le opportune misure.
Stessa procedura per l'uomo che negò le accuse sostenendo che è tutto
falso.
RIS: (con decreto della Pref. PI del 1-6-1859 ): 8 gg di carcere;
2 di spese processuali e rinnovazione del precetto infranto.
661 Rapp. gendarm. di Ponsacco 24-5-1859.
- Tre braccianti di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
RIS (nuova grafia): divieto di introdursi nei fondi altrui senza il permesso...
per un anno.
662 Rapp. gendarm. Ptd 31-5-1859.
- Iacopo Fiaschi, 22 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: contegno irregolare e scandaloso in stato di ubriachezza.
Bestemmie e offese ai passanti nella pubblica via. Arrestato.
RIS: " trattenimento in stanza di sequestro... per il periodo di giorni
otto...".
663 Rapp. gendarm. Navacchio 1-6-1859.
- David Cipolli, 24 anni, bracciante di Casciavola e Luigi Santerini, 43,
barrocciaio di S.Prospero.
TdPr: condotta irregolare e giuoco vizioso.
Mentre stavano "giuocando alle Palle" iniziarono a litigare.
RIS: al Cipolli fu imposto il precetto annuale di "non introdursi in
raddotti di giuoco qualunque" e di non molestare il Santerini; l'altro fu
ammonito nel senso di tenere "un contegno più prudente".
664 Da DdG Castagneto a DdG Ptd 6-6-1859.
- David Seppia, 22 anni, bracciante di S.Casciano.
TdPr: "dopo di esser stato qui tradotto... dalla Delegazione di Castagneto
e sfrattato da quel circondario per un anno come addebitato di vagabondaggio
sospetto e condotta irregolare."
RIS: divieto di recarsi fuori dal distretto governativo senza permesso sotto la
comminazione dell'arresto e carcere da 8 gg a 2 mesi.
665 Rapp. comm. vigil. 7-6-1859.
- Due donne di Ptd.
TdPr: tendenza alle depredazioni campestri. (Fatto illecito + abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui senza il permesso... per un anno,
sotto la pena dell'arresto e carcere da 8 gg a 2 mesi.
666 Rapp. gendarm. Ptd 12-6-1859.
- Teresa Gori, 28 anni, serva di Volterra.
TdPr: condotta girovaga e sospetta di malcostume.
Sorpresa dietro una locanda con alcuni uomini che alla vista dei gendarmi si
dettero alla fuga; "non seppe dare alcun plausibile discarico della sua
presenza in quel luogo" e così fu arrestata come sospetta prostituta.
Atti collegati.
Da DdG Volterra a DdG Ptd 14-6-1859.
La Gori per "tendenza al libertinaggio" fu sottoposta "a vincoli
frenativi" con un recente decreto.
RIS: divieto annuale di recarsi nel distretto governativo di Ptd "sotto la
comminazione non obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi";
ordine di fare accompagnare la Gori di fronte al DdG di Volterra "per gli
ulteriori provvedimenti".
668 Rapp. comm. vigil. 7-6-1859.
- Lorenzo Monti, 52 anni, oste di Castel del Bosco.
"Il sottoscritto è stato informato" che il Monti, fratello del
pievano di Marti, era solito "screditare in luoghi pubblici il Governo
attuale della Toscana" dichiarando che esso non era "un Governo
probo, né stabile, da non dover riconoscerlo per legittimo".
Dopo alcuni testimoni fu sentito Lorenzo Monti. No precedenti. Disse di sapere
perché si trova in quel luogo, perché sono un codino, intendo dire
contrario alla causa della Indipendenza Italiana... me lo hanno detto quelli
che hanno deposto e mi hanno anche fatto passare da giucco, ma io non sono né
l'uno né l'altro, amo anzi ardentemente la felicità della mia Patria .
Per cui egli pensava ad una congiura architettata da due dei testimoni, i quali
hanno sempre perseguitato me e il mio fratello Priore quando stava a
Castel del Bosco. Gli vennero contestati i seguenti fatti: essere stato
"contrario alla Causa Nazionale" fin dal 1848; far credere in giro
che "l'Austria era superiore di forze a tutti e che il Re Vittorio
Emanuele era scomunicato e che... l' attuale Governo Toscano non era legittimo
perché non costituito dal Voto generale". Il Monti rispose dicendo che era
stato calunniato e che certe sue espressioni proferite "per burletta"
erano state prese troppo sul serio.
Dopo fu avvertito che per il momento doveva tornare in carcere mentre l'affare,
a causa della sua importanza, sarebbe passato all'esame della Prefettura di
Pisa. L'imputato chiese che fossero ascoltati alcuni testimoni da lui nominati.
Dopo la loro deposizione fu di nuovo chiamato Lorenzo Monti e fu avvertito che
anche dopo l'esame dei testimoni da lui nominati, le accuse a suo carico erano
provate.
RIS: (con decreto pref. PI del 18-6-1859 ): Gli atti del processo
provarono chiaramente gli addebiti ma anche che "il Monti è universalmente
ritenuto per giucco e che non può avere alcuna influenza sulla popolazione, ed
è incapace a farsi un partito dal quale possa rimanere disturbato l'ordine
pubblico. In vista delle circostanze suddette... risolvendo l'affare nelle
competenze attribuite ai Prefetti dall'Articolo 3 della Legge del 16 novembre
1852, al nominato Monti si applicherà la pena del Carcere per giorni Venti espiabile
da quello in cui fu fatto passare nelle Stanze di Custodia". Infine il DdG
Ptd avrebbe avuto la facoltà di "adottare quelle misure di
prevenzione" da lui reputate necessarie.
669 Rapp. gendarm. Ponsacco 9-6-1859.
- Ferdinando Dolfi, 37 anni, barrocciaio di Ponsacco.
TdPr: "contegno irregolare verso la propria moglie".
Percosse con "pubblicità scandalosa". (Fatto illecito + abitualità).
RIS: Ingiunzione di non molestare la propria moglie "sia con fatti sia con
parole e di non dar luogo a chiassi e disturbi in famiglia".
670 Rapp. speciale gendarm. Cascina 19-6-1859.
- Emilio Caporali.
TdPr: condotta girovaga e mancanza di mezzi di sussistenza.
Atti collegati.
Da DdG Chiusi a DdG Ptd 24-6-1859.
Informazioni sull'imputato il quale "è stato più volte vincolato di
precetti".
RIS: dato che il Caporali si mostrò "un soggetto non di troppo regolari
facoltà mentali...", fu ordinata la "accompagnatura davanti al
Delegato di Governo di Chiusi".
671 Rapp. gendarm. Ptd 23-6-1859.
- Andrea Barabotti, 48 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "condotta irregolare in famiglia".
Percosse alla moglie e tendenza all'ubriachezza. (Fatto illecito + abitualità).
RIS: per un anno i seguenti precetti: non intervenire in caffè, osterie e
bettole; non abusare di sostanze spiritose; rispettare la moglie e i figli
"sia con fatti sia con parole".
672 Rapp. comm. vigil. 26-6-1859.
- Tre giovani sorelle di Ptd.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
Furono sorprese da un contadino mentre stavano asportando dei covoni di grano.
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
673 Rapp. gendarm. Ponsacco 19-6-1859.
- Due uomini e una donna di Ponsacco.
TdPr: "tresca scandalosa e contegno rissoso".
I due uomini, "ambedue ganzi" della donna, vennero alle mani nel caffè
della donna.
RIS: ad un uomo e alla donna fu imposto il precetto "di non trattar né
conversar" tra di loro mentre l'altro uomo ricevette una seria
ammonizione. I due pretendenti furono poi assoggettati al divieto di recarsi
nel caffè della donna.
674 Rapp. gendarm. Ponsacco 8-6-1859.
- Tre braccianti di Marti.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
"Al seguito delle ripetute lagnanze avanzate a questa gendarmeria da molti
possidenti...", comunicò l'abituale condotta illecita dei tre.
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui senza il permesso... per un anno;
sottoposti poi a "seria ammonizione nel senso di darsi ad onesta e lecita
occupazione e di non girovagare nelle ore notturne senza plausibile e lecito
scopo."
675 Rapp. gendarm. Ponsacco 8-6-1859.
- Luigi Landi, 37 anni, barrocciaio di Ponsacco.
TdPr: "inosservanza di precetto con recidiva".
Arrestato perché, sebbene vincolato dal precetto serale, non fu trovato nella
propria abitazione durante una visita di controllo dei gendarmi.
RIS: (con decreto della prefett. di PI del 2-7-1859) : dato che l'uomo
"si è reso responsabile di doppia recidiva" (infatti già un'altra
volta aveva trasgredito il precetto), visto l' art. 25 del regol. pol. amm.,
1 mese di carcere espiabile "dal di lui ingresso nelle stanze di
custodia"; 2 di spese processuali; rinnovazione del precetto infranto.
677.
Cascina, 12-6-1859.
Un uomo che si definì " un capo di famiglia" si lamentò del
comportamento di certa Annina Rovai descritta come "il disonore del paese
di Cascina". La donna si prostituiva e il capitano della gendarmeria non
solo non prendeva provvedimenti, ma "si fa continuamente vedere con la
medesima a colloquio". L'uomo proseguì affermando che "non vorrei
ritrovarmi a dei dispiaceri con i miei figli, è vero che i miei figli sono
educati, ma il più delle volte l'educazione fa fino ad un certo segno, la
gioventù poco riflette".
In caso di mancati provvedimenti minacciò "dei passi che forse V.S. non
gradirebbe" .
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 23-6-1859.
La Rovai si era "abbandonata alla più sfrenata e scandalosa prostituzione
con uomini ammogliati e scapoli".
Da pievano di Cascina a DdG Ptd 27-6-1859.
Esortava a prendere provvedimenti nei confronti della Rovai "onde riparare
alli scandali che provengano per parte di essa".
RIS: ritiro serale; divieto di intervenire nelle osterie e bettole, ingiunzione
di non ricevere in casa propria persone di sesso diverso sotto la pena
dell'arresto e carcere da 3 a 8 gg.
678 Rapp. gendarm. Palaia 28-6-1859.
- Due giovani braccianti di Montefoscoli.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui senza il permesso... per un anno,
sotto la pena dell'arresto e carcere da 8 gg a 2 mesi.
681 Rapp. comm. vigil. 11-7-1859.
- Stefano Piattellini, 23 anni, ottonaio di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare ed offensivo". (Percosse ad un uomo).
RIS: autorevole ammonizione "senza pregiudizio dell'azione del potere
ordinario".
682 Rapp. gendarm. Ponsacco 20-6-1859.
- Tre uomini di Ponsacco.
TdPr: "pretese defezioni politiche".
"Essendo venuta a notizia questa gendarmeria" che nella casa di uno
dei tre venne gridato "viva la Repubblica" e che costoro
manifestavano idee "anarchiche" e contrarie all'attuale ordinamento,
ne fece rapporto al DdG.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 2-7-1859 e rapp. gendarm. Ponsacco 16-7-1859.
Comunicarono di non avere trovato ulteriori mezzi di prova a carico degli
imputati (oltre naturalmente ai testimoni nominati nel rapporto del 20-6).
RIS: dato che gli addebiti non trovarono "consistenza negli atti...
dichiara non esser luogo a procedere" contro due di loro mentre il terzo
fu autorevolmente ammonito "a comportarsi in avvenire in modo prudente...
e ad astenersi da qualsivoglia atto di provocazione".
FILZA 233: PROCESSI SOMMARI.
683 Rapp. speciale gendarm. Cascina 25-6-1859.
- Giuseppe Cerri, 40 anni, muratore di Cascina.
TdPr: "contegno irregolare".
Istigava un barrocciaio a passare in mezzo alla processione del Corpus Domini.
RIS: autorevole ammonizione "nel senso di tenere in avvenire in specie nei
luoghi pubblici un contegno tranquillo".
684 Rapp. gendarm. Cascina 14-7-1859.
- Giuseppe Pagni, 64 anni, contadino di Latignano.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità ).
"Dietro le lagnanze che al sottoscritto vengono fatte da probe ed oneste
persone, lo scrivente ravvisa opportuno rimettere un Rapporto..."
RIS: precetto annuale di "non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita
licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione non
obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
685 Rapp. speciale gendarm. Navacchio 16-7-1859.
- Francesco Guelfi, 33 anni, merciaio ambulante di S.Prospero.
- Offese il proprietario di una bottega asserendo anche che "di giorno in
giorno" sarebbe tornato Leopoldo II.
Atti collegati.
Da parroco di S.Prospero a DdG Ptd 18-7-1859.
Il padre del Guelfi, date le sue precarie condizioni fisiche, chiese di
"abbreviare il tempo di detenzione" del figlio affinché, una volta
uscito, potesse provvedere alla sussistenza della famiglia "di condizione
miserabilissima".
RIS (con decreto Pref. PI del 23-7-1859 ): il Guelfi si era
"sempre mostrato pubblicamente avverso alla Causa Nazionale"; vista
la L. 16/11/1852, 20 gg di carcere esperibili dall'ingresso nelle stanze di
custodia; 2 di spese processuali e possibilità per il DdG Ptd di "adottare
i provvedimenti di prevenzione che crederà opportuni".
686 Da prefett. di PI a DdG Ptd 7-7-1859.
- Maria Picchi, 20 anni, di S.Giorgio a Bibbiano.
TdPr: "dopo di essere stata accompagnata a questo uffizio a cura della
delegazione di Governo di Pisa ed essendo stata allontanata da quel distretto
per un anno come sospetta di mal costume."
Richiese la fede dei pregiudizi della donna e un rapporto circa le sue qualità
morali.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 10-7-1859.
Comunicò la "pessima condotta" e le abitudini libertine della Picchi.
Da parroco di S.Giorgio a DdG Ptd.
Confermò che la donna teneva una condotta "scandalosissima e
scostumata in pubblico e in privato ".
Da DdG PI a DdG Ptd 22-7-1859.
La Picchi fu fatta accompagnare davanti al DdG Ptd dopo aver ricevuto il
precetto di non recarsi nella delegazione di Pisa per un anno.
RIS: "ordina il rilascio in libertà di Maria Picchi dalla stanza di
sequestro in che trovasi da due giorni"; divieto annuale di allontanarsi
dal circondario "sotto la comminazione non obbedendo" dell'arresto e
carcere da 8 gg a 2 mesi. Ammonizione, dietro la minaccia di misure più severe,
a comportarsi onestamente.
688 Rapp. speciale della gendarm. di Navacchio 16-7-1859.
- Agostino Degl'Innocenti, seggiolaio di S.Giorgio a Bibbiano.
Raccontava in giro che era giunto un "Bollettino il quale esprimeva che
Leopoldo Secondo marciava alla testa di 40 Mila Uomini Tedeschi per giungere in
Toscana a fucilare tutti i Liberali e specialmente i Livornesi che l'avevano
posto in una cappella il suo ritratto... e il popolo di Calci perché avevano
fucilato il ritratto di Pio Nono". Inoltre, l'uomo asseriva che il
"Bollettino spiegava che nella battaglia della Indipendenza Italiana erano
morti 150 mila uomini, i quali si verificano essere tutti quelli i più
liberali".
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 20-7-1859.
Restituì gli atti "perché risolva l'affare nelle di Lei competenze non
sembrandomi che l'affare stesso possa interessare la Superiore Autorità
Governativa".
RIS: "attesoché... si fece lecito di spargere notizie in parte false e in
parte alterate le quali potevano essere atte a portare disturbo alla pubblica
quiete... attesoché un tale spargimento si facesse in casa di privati senza che
vi si trovassero riunite più persone e senza aver dato occasione ad un corso di
gente per cui meriti di esser punito a seconda delle disposizioni dell'art. 1
del Decreto del 3 luglio corrente, visto il citato decreto: 3
gg di carcere; "lo ammonisce poi a tenere un contegno prudente e riservato
nello spargere notizie politiche, o d'altro genere che cagionar possano in
qualsivoglia modo disturbo alla pubblica quiete" sotto la minaccia di
misure più severe.
689 Rapp. comm. vigil. 23-7-1859.
- Due contadini di Forcoli.
TdPr: "contegno disordinato per gare politiche".
RIS: "attesoché resulti dalle compilate verificazioni che... trovandosi i
prevenuti a battere il grano... in unione di altri intraprendessero questioni
per causa di diversità di opinione politica, gareggiando in quella fino al
punto di scendere tra loro a Rissa, la quale avrebbe avuto effetti con
conseguenze non buone e così poteva rimanere compromesso l'ordine
pubblico", vista la L. 16/11/1852: 3 gg di carcere
computabili dall'ingresso; ammonizione "ad astenersi da ogni questione e
gara politica" e a "mantenere sempre un contegno di vita pienamente
regolare e tranquillo sotto minaccia di più gravi misure nelle competenze della
Polizia Amministrativa".
690 Rapp. comm. vigil. 20-7-1859.
- Pietro Palazzoli, "Donzello della Comune di Capannoli".
TdPr: "contegno atto a provocare disordini per passione politica".
"Per le raccolte notizie avute nel Popolo di Capannoli starebbe a
confermare l'esposto dell'unita lettera anonima per gli addebiti che si danno a
Pietro Palazzoli, Donzello di quella Comune, il quale verrebbe asserito di
spargere in quel Popolo diverse espressioni allarmanti e sediziose contro
l'attual Governo." Minacciava di fare violenza sui liberali al ritorno di
Leopoldo II.
Atti collegati.
Lettera anonima (piuttosto sgrammaticata) al DdG Ptd.
In questa veniva asserito che Pietro Palazzoli diffondeva idee
"anarchiche" e contrarie al presente governo e pareva avesse fatto
alcuni proseliti.
Lettera al DdG Ptd 24-7-1859.
Fu scritta dall' ex gonfaloniere di Capannoli.
Egli esordì affermando di non essere più in carica da pochi giorni, esattamente
dal 13 luglio, giorno in cui fu "dispensato dal Superior Governo".
Tuttavia, quando ricopriva il suo officio aveva avuto modo di conoscere il
Palazzoli, la cui figura era così tratteggiata: "ha sempre rispettato il
Governo e qualunque altra Autorità, e non è persona capace di sparlare in nessun
conto né del Governo né di altri superiori avendolo ormai sperimentato nel
corso di anni quattro, che ho tenuta la carica di Gonfaloniere".
L'uomo avrebbe potuto anche essere chiamato a testimoniare, ma così non fu.
RIS: Dato che gli atti dimostrarono la pubblica avversità del Palazzoli alla
"Causa Nazionale" e la di lui tendenza a formare un partito politico
tra "i campagnoli" spargendo "notizie false ed esagerate capaci
di gettar allarme e disturbo nella pubblica quiete" vista la L. 16/11/1852
e il decreto del 3 luglio 1859: 3 gg di carcere e ammonizione
a tenere un contegno "riservato, regolare e prudente" sotto la
minaccia di misure di polizia più severe.
691 Da DdG Lari a DdG Ptd 23-7-1859.
- Tre braccianti di Cascina.
TdPr: allontanati per un anno dal distretto di Lari per depredazioni campestri;
furono accompagnati davanti al DdG Ptd per le ulteriori misure.
RIS: divieto per un anno di allontanarsi dal circondario e di introdursi nei
fondi altrui senza il permesso del proprietario.
692.
- Giovanni Ghelli, merciaio ambulante di Ponsacco.
TdPr: allontanato per un anno dal distretto di Lari per condotta irregolare e
sospetta in furti; fatto accompagnare davanti al DdG Ptd per le ulteriori
misure.
RIS: divieto per un anno di allontanarsi dal circondario senza il permesso del
DdG sotto la pena, non obbedendo, dell'arresto e carcere da 8 gg a 2 mesi.
693 Rapp. speciale gendarm. Ptd 28-7-1859.
- Ugo Ceccanti di 13 anni e Cesare Ricci di 12.
TdPr: "condotta sospetta in materia di usurpazioni di prodotti
campestri".
Il Ceccanti fu sorpreso in un campo a rubare delle pannocchie da alcuni
contadini che lo portarono dai gendarmi dove gli fu sequestrata la refurtiva e
dove il ragazzo confessò di avere un complice, il Ricci appunto.
RIS: "senza pregiudizio dell'azione del potere ordinario impone per un
anno ad Ugo Ceccanti il divieto di introdursi nei fondi altrui senza il
permesso del proprietario..." Il Ricci invece fu semplicemente ammonito.
Infine, ai padri dei due giovani fu ordinato di "meglio sorvegliare la
condotta" dei figli onde evitare "più sensibili conseguenze".
694 Rapp. speciale gendarm. Navacchio 18-7-1859.
- Domenico Gelli, 37 anni, barrocciaio di S.Giorgio a Bibbiano.
TdPr: "contegno irregolare".
Provocò alcuni avventori di un caffè locale dicendogli che era arrivata l'ora
di riporre l'odiato tricolore e che lui avrebbe esposto la bandiera
giallo-nera.
RIS: vista la L. 16/11/1852: 48 ore di carcere; ammonizione a
non tenere comportamenti provocanti e a condursi in maniera quieta, moderata e
tranquilla.
695 Istanza al DdG Ptd 6-7-1859 (fatta dal dott. Gaetano Socci di Cascina).
- Due braccianti sui 20 anni di Cascina.
TdPr: tendenza alla depredazioni campestri.
"Nei tempi che corrono, reputa l'esponente non doversi trascurare nemmeno
le cose, apparentemente minime, poiché racchiudono il germe delle gravi, nella
concitazione degli animi ignoranti, quali scambiano la licenza per la libertà,
l'indipendenza col diritto di far proprio l'altrui." Dopo ciò l'esponente
narrò i fatti: due giovani, sebbene fossero da egli già stati ammoniti, si
introducevano con una certa frequenza nei suoi possessi e asportavano prodotti
campestri.
Atti collegati.
Due brevi lettere ancora del Socci con le quali: nella prima nominava come
ulteriore testimone il cappellano di Cascina "al quale involarono molte
pere aggiungendo al furto l' audacia del vantarsi nel diritto di appropriarsi
la altrui frutta a placito loro"; nella seconda correggeva il nome di uno
dei braccianti colpevoli delle depredazioni scusandosi col DdG di "tanto
incomodo", ma giustificandosi affermando la difficoltà nel "conoscere
appuntino nome cognome ecc di questa ragazzaglia... vivente alla selvaggia come
Moicani".
RIS: precetto annuale di "non introdursi nei fondi altrui senza l'apposita
licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione non
obbedendo dell'arresto e carcere da 8 giorni a 2 mesi".
696 Rapp. gendarm. Ponsacco 31-7-1859.
-Filippo Salvadori di Ponsacco.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti".
Fu arrestato perché sorpreso dai gendarmi con "un sacco di sale di
contrabbando". Inoltre la pubblica voce lo considerava autore di molti
furti compiuti in quei luoghi.
RIS: precetti annuali del ritiro serale e del divieto di introdursi nei fondi
altrui.
697 Rapp. gendarm. Cascina 28-7-1859.
-Marianna Rovai, 19 anni, di Cascina.
TdPr: "condotta sospetta in fatti di mal costume".
"In onta al Precetto di cui è vincolata, del ritiro serale, di non
praticare persone di sesso diverso, di non introdursi nei fondi altrui e di non
praticare le bettole e osterie, la ben nota Marianna di Domenico Rovai...
coglie la circostanza quando la Gendarmeria è assente per Cause di Servizio; e
poi fa ogni sorta di male, facendo commercio di se, senza riguardo di
nessunissima persona dando così scandalo a tutto questo paese."
Atti collegati.
Rapp. gendarm. Cascina 31-7-1859.
La Rovai fu arrestata perché, nonostante la sottoposizione a diversi precetti,
dapprima entrò in un caffè accompagnata da due uomini, poi iniziò spavaldamente
a girovagare per il paese tenendosi a braccetto dei suoi accompagnatori e
suscitando il clamore dei cascinesi.
RIS: "la dichiara abbastanza mortificata con l'arresto e carcere per
quattro giorni"; inoltre, precetto di non conversare per un anno con certe
persone.
698 Rapp. gendarm. Palaia 20-6-1859.
- Luisa Quagli, 34 anni.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
Molti abitanti di Partino si erano lamentati della sua condotta.
RIS: ritiro serale e precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui.
701 Rapp. speciale carab. Ptd 11-8-1859.
- Tre ragazzi di Ptd sui 16 anni.
"Permettevanosi incendiare diversi fuochi combustibili nella Pubblica
Via... e ciò credesi sia stato operato per suscitare questione con Persone in
senso Politico".
RIS: (manca).
703 Rapp. speciale carab. Ptd 8-8-1859.
- Faustino Morelli, 40 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: inosservanza dei precetti del ritiro serale e di non introdursi nei
caffè.
"Esilarato da bevande spiritose rendevasi molesto ai pacifici cittadini il
pregiudicato in genere Morelli Faustino detto Salacchino, di già stato per
simil titolo dal Tribunale più di una volta punito."
Atti collegati.
Rapp. speciale carab. Ptd 9-8-1859.
Comunicò l' arresto del Morelli, "al seguito dell'ordine ricevuto dal
Tribunale".
10 agosto 1859.
Elenco dei precedenti economici del Morelli: una dozzina e quasi tutti per
ubriachezza, condotta irregolare ed inosservanza di precetto.
RIS (con decreto Pref. PI del 15-8-1859 ): "da tutto il contesto
degli atti resulta che il Morelli è un pessimo soggetto, ubriacone e
provocatore... il suo contegno interessò più volte il Potere Governativo...
Ogni provvedimento adottato dalla Polizia Amministrativa è rimasto senza
effetto..."; 12 mesi di reclusione in casa correzionale, espiabili dalla
notificazione del decreto; 2 di spese processuali; una volta espiata la pena,
il DdG Ptd avrebbe potuto emanare quelle "misure preventive" credute
opportune."
704 Rapp. speciale gendarm. Ptd 20-7-1859.
- Antonio Baliotti, 28 anni, facchino di Ptd; Luigi Castellini, 52 anni, di
Ptd; Luigi Marianelli, 56 anni, funaiolo di Ptd.
TdPr: "contegno prepotente e minaccioso e diretto a disturbare l'ordine
pubblico".
Francesco Pierattini, mentre "transitava la Piazza che conduce alla
Stazione della Via Ferrata, è stato improvvisamente bastonato da N.N. detto
Zipolino, Canapaio di questa Terra, perché erasi ricusato nei precedenti giorni
di darle a credenza della canapa... si fa inoltre rispettosamente osservare che
il ridetto Zipolino essendo nella ferma credenza, per l'andamento dei tempi che
corrono, di potere agire con piena prepotenza, commettendo ogni sorta di
disordine, senza essere dalla Giustizia punito, dopo commesso il delitto che
sopra, si è vantato con Iacopo Giovannetti ed altri di questo luogo di volere
nuovamente ribastonare il Pierattini, e di fare di peggio ancora, qualora
dovesse essere punito colla carcere per il delitto di già da esso
consumato".
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 20-7-1859.
"Mentre che Luigi Marianelli detto Zipolino... veniva tradotto alle carceri
pretoriali scortato dai gendarmi incontrarono certo Antonio Baliotti...
pregiudicato in materia di ubriachezza e disturbatore della quiete pubblica, il
quale... si espresse in questi termini = Vai, vai, Zipolino stai
tranquillo in quanto al Pierattini ci penso io, e poi ci sarà qualcun altro e
quando sortirai ci penserai anche da te... ". Inoltre, il
Marianelli "si espresse nella stanza d'aspetto di questa Delegazione in
questi termini = Io andrò in prigione, ma quando sorto farò di bel nuovo
a bastonare il Pierattini e se non varranno le bastonate prenderò il
coltello... ".
Supplemento di rapp. comm. vigil. 21-7-1859.
Il Baliotti incontrò per la strada il Pierattini e gli disse che se
stasera non fa levare di carcere Zipolino, o da me o da altri per lei ci sarà
qualche altra cosa. Ribadì lo stesso concetto ad un "uomo di
bottega" del Pierattini. "Questi fatti non solo apportarono una
estesissima pubblicità, ma ancora lo stesso Baliotti coll'andare sbraitando da
una bottega all'altra cercava di guadagnare un partito per disturbare l'ordine
e la tranquillità pubblica, essendo solito questo pericoloso soggetto, tanto
nocivo alla Società, di commettere tali violenze e prepotenze per le quali è
stato punito più volte colla carcere, ed è oltremodo abituato a molestare e
provocare i pacifici cittadini, specialmente nei tempi che attualmente corrono,
e tanto esso, come altri soggetti, sono nella ferma credenza di poter
commettere qualunque siasi violenza contro i cittadini."
Rapp. comm. vigil. 24-7-1859.
"Il partito del Protestantismo e demagogico che da anni si è formato in
Pontedera è piuttosto numeroso... circa settanta individui della classe dei
braccianti e artisti, e si suppone con qualche fondamento che da essi si
tramino di commetter gravi disordini in Paese. Alcuni recenti ragionamenti...
fanno ad essi sperare un prossimo sconvolgimento in Toscana e stanno preparati
per subito abbandonarsi a terribili vendette e sacrilegi. Le violenze usate, e
che si verificarono nel di 20 stante, in persona di Francesco Pierattini...
sembra che fosse il segnale di turbolenze contro l'ordine e la tranquillità
pubblica per opera di questo partito conosciuto Mazziniano. Luigi Castellini...
di Pontedera si ritiene dalla pubblica voce... per il maggior temibile di tutti
gli altri affiliati nella Setta, e il più audace".
L'uomo poche giorni innanzi fu udito proferire le seguenti parole: Ora si
aspetta di giorno in giorno una rivoluzione e poi si vuol fare vendette per le
case di questi cani Signori e possidenti.
Il rapporto proseguiva con la descrizione del Castellini, "uomo ozioso
senza volere occuparsi al suo mestiere di canapaio", e con la menzione di
una sua recente condanna per "offese e lesioni gravi".
Rapp. comm. vigil. 26-7-1859.
In aggiunta al precedente rapporto, informò il DdG che il Castellini insieme ad
altri 3 uomini "nella mattina del 28 Aprile del presente anno, e
segnatamente nel giorno dopo della partenza dalla Toscana del Granduca Leopoldo
Secondo.. si recò al Palazzo di questo ricco possidente di Nazione Spagnolo
Sig. Carlo Soler" per chiedere "con maniere arroganti una somma di
denaro col pretesto di non aver lavoro". Ricevuta risposta negativa se ne
andarono bestemmiando. Dopo qualche giorno, il Castellini si recò "alla
casa del Sig. Francesco Salvestrini, allora Gonfaloniere di questa terra, e al
palazzo della Signora Francesca Vedova Balbiani" dove cercò di
costringerli a comprare delle funi. Vista l'arroganza, i poveretti gli
elargirono una somma di denaro e l'uomo se ne andò. Ed anche altri subirono a
più riprese le pressanti richieste di soldi da parte del Castellini.
Pisa: dall'ufficio del procuratore del governo a DdG Ptd 26-7-1859 e
3-8-1859.
Fedi di specchietto di Luigi Marianelli: no precedenti.
Fede di specchietto di Antonio Baliotti: fu condannato a 20 gg di carcere per
???
Fede di specchietto di Luigi Castellini: fu condannato dal tribunale di prima
istanza di Pisa a 40 gg di carcere più l' indennità e le spese per lesioni
personali.
RIS (con decreto Pref. PI del 13-8-1859 ): ricostruì i fatti. Poi descrisse
la figura e le abitudini del Castellini: "non lavora e si abbandona
nell'ozio... ha moltissimi vizi... lo dicono un essere misterioso".
L'uomo, nemico "dei ricchi" e avido di denaro era
"universalmente definito come cattivo soggetto, e che ha l'infernale
spirito del disordine, rissajuolo, nemico di qualunque Governo".
Menzionati i suoi precedenti economici (di vario genere, dalle lesioni
personali alla condotta sospetta in materia di furti).
Passando alle motivazioni, la prefettura credeva che il Baliotti, a causa del
suo contegno "di che fanno pruova gli atti", meritasse punizioni più
severe del Marianelli; inoltre, la stessa "è nel dovere di mortificare il
Castellini con pena più grave degli altri" per "prevenire che esso
non porti ad effetto i più tristi propositi contro onesti cittadini e contro
gli averi altrui". Finalmente, le misure.
Luigi Marianelli: 30 gg di carcere espiabili dall'ingresso nelle stanze di
custodia. "Rinvia l' affare al tribunale ordinario per ciò che riguarda le
lesioni e minacce contro Francesco Pierattini". Ordinò al DdG di
sottoporlo ai precetti del ritiro serale e del divieto di frequentare osterie e
bettole, e gli concesse la facoltà "di adottare quelle misure di
prevenzione che crederà opportune".
Antonio Baliotti: 6 mesi di reclusione in casa correzionale, espiabili dalla
notificazione del decreto. Ordinò al DdG di sottoporlo ai
precetti "di che sopra" con facoltà di adottare altri provvedimenti
"per quando avrà espiata detta pena".
Luigi Castellini: 12 mesi di reclusione nella casa correzionale di Piombino,
espiabili dalla notificazione del decreto e, una volta espiata la pena, ordinò
al DdG di sottoporlo ai medesimi precetti da infliggere agli
altri due con facoltà di adottare "le altre misure che crederà convenienti".
Infine condanna solidale a 6 di spese processuali.
1 Rapp. carab. Navacchio 12-8-1859 . - Luigi Frassi, 64 anni,
lavoratore di terra di S. Casciano.
TdPr: "contegno imprudente in rapporti politici".
Divulgò "per detto paese.. con energia.. il nome di Leopoldo II"
RIS: "Fu sottoposto a seria ammonizione nel senso di non dar luogo a
discorsi politici...e di tenere un contegno prudente e tranquillo".
2 Decreto Pref. PI 16-8-1859. - Francesco Moretti, 53 anni e Vincenzo
Bagnoli, 31 anni di S. Casciano. TdPr: "discorsi sovversivi e capaci di
disturbare l' ordine pubblico".
"Atteso che...il Moretti ha sempre dimostrata questa contrarietà
all'attuale governo, chiamandolo governo dei cipolloni ed infamando che dava ad
intendere lucciole per lanterne... e dileggiando i prodi Napoleone III e
Vittorio Emanuele II diceva che facevano inutilmente la guerra contro l'Austria
per fare ammazzare tutti.."
Il Bagnoli venne invece accusato di aver detto pubblicamente che entro pochi
giorni avrebbero di nuovo avuto la bandiera bianca e rossa e che sarebbe
ritornato Leopoldo II.
RIS: Vista la L.16/11/1852: carcere (20 e 5 giorni) e condanna alle spese ( 4)
"pagabili a perfetta metà".Una volta espiata la pena, sottoposti alle
ingiunzioni ritenute opportune dal delegato. Inoltre, "fu ingiunto ai
detti Moretti e Bagnoli di non dar luogo né occuparsi in discorsi politici e di
tenere un contegno prudente e tranquillo e di rispettare la Maestà dei
Regnanti".
3 Rapp. comm. vigil. 11-8-1859. - Assunta Ceccarelli, 23 anni,
bracciante di Treggiaia.
TdPr: "immoralità della condotta".
La donna, sposata, fu vista più volte appartarsi nei campi con uomini diversi
per prostituirsi; "questo suo tenor di vita scandalizza tutta quella
popolazione".
RIS (19-8-1859): 4 gg di carcere e "ritiro serale per un anno dall'un ora
all' alba"; divieto di introdursi nei fondi altrui; divieto di recarsi a
Ptd senza il permesso "di quest'uffizio" pena il carcere dagli 8 gg.
ai 2 mesi.
4 Rapp. carab. Navacchio 10-8-1859.
- Luigi Barontini 50 anni, bracciante, Giovanni Deri, accollatario, Pietro
Lastrucci 24 anni, bracciante; tutti di S. Casciano.
TdPr: "contegno provocante per partito politico e capace a produrre
disordini."
I tre avevano manifestato pubblicamente il loro appoggio all'impero austriaco e
il loro disprezzo per i francesi e per i liberali ai quali al momento
opportuno, con l'aiuto di non meglio precisati compagni di partito, avrebbero
"tagliato la gola".
Atti collegati.
Da Pref. PI a deleg. Ptd. 11-8-1859.
Ordinò di arrestare i tre soggetti.
Rapp. carab. Navacchio (12-8-1859)
Fu data notizia dell'avvenuto arresto.
Dal proposto di S.Frediano a DdG Ptd. 12-8-1859 .
Il Deri e il Lastrucci furono presentati come persone dabbene e non colpevoli
di manifestazioni sediziose; costituivano, poi, l'unica fonte di sostentamento
delle loro numerose famiglie.
Da Pref. PI a DdG Ptd 15-8-1859.
La prefettura riteneva che il caso fosse di competenza della delegazione ma
suggerì ( o comandò?) quelle misure che sarebbero state poi effettivamente
prese.
RIS: "Si dichiara a sufficienza coerciti con l'arresto e carcere sofferta
per 5 giorni." Divieto di conversare tra loro per un anno e divieto di
"formare riunioni o crocchi...né occuparsi di discorsi politici" pena
il carcere fino a 2 mesi.
5 Decreto consiglio Pref. PI 17-8-1859. - Michele Casigliani, 42 anni,
di Pisa.
TdPr: inosservanza del precetto di non introdursi nel distretto di Ptd.
RIS: Visto l'art. 24 del regolam. pol. amm. fu condannato a 10
gg. di carcere e al pagamento di 2 di spese processuali.
6 Rapp. comm. vigil. 15-8-1859. - Luigi Turini e fratelli, di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
Furono sorpresi dai dei contadini armati di archibugio in campi altrui.
RIS: "Fu dichiarato non procedere oltre."
7 Rapp. comm. vigil. 18-8-1859.
- Faustino Novi, funaiolo di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
Il Novi, "pregiudicato nella pubblica opinione" si presentò in una
bettola e non volle pagare un boccale di vino e in aggiunta minacciò la
locandiera.
RIS: "Fu sottoposto a serio monito."
8 Decreto consiglio Pref. PI 24-8-1859.
- Angiolo Pagni, 21 anni di Titignano.
TdPr: inosservanza del precetto del ritiro serale.
RIS: visti gli artt. 24 e 25 del regol. di pol. amm. il Pagni fu condannato a 8
gg di carcere, a 2 di spese processuali ed alla rinnovazione del precetto.
9.Rapp. del capoposto di Palaia 19-8-1859.
- Dieci contadini di Colleoli e di Marti, sui 25 anni.
TdPr: "contegno atto a provocare disordini".
Narrava di un non meglio precisato complotto e delle simpatie politiche
pubblicamente manifestate dai giovani (che inneggiavano a Leopoldo II dicendo: Siamo
tutti tedeschi ).
Atti collegati.
Decreto Pref. PI 26-8-1859.
"Considerando che non è chiarito il pravo fine che loro si attribuiva
e che i giovani stessi non hanno influenza da far proseliti" la prefettura
ritenne che la fattispecie rientrasse nella competenza del delegato di Ptd.
RIS: 4 gg di carcere più il divieto di parlarsi per alcuni mesi; ingiunzione
"di non riunirsi, ... di astenersi da qualunque manifestazione o discorso
sedizioso e provocante e dal portare in pubblico qualunque segno avente
significazione politica antinazionale".
10 Rapp. del capoposto gendarm. Ponsacco. 11-7-1859.
-Lucia Daini, bracciante e altri uomini di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
RIS: "fu sottoposta per un anno al precetto di non introdursi nei fondi
altrui", mentre "fu dichiarato non procedere oltre contro gli
altri".
11 Rapp. speciale carab. Ponsacco 19-8-1859.
- Giuseppe Ceccotti di Ponsacco.
TdPr: "pretese manifestazioni sediziose".
Diffuse la voce che presto Leopoldo sarebbe tornato con un esercito di
austriaci.
RIS: "fu dichiarato non procedere oltre".
12 Rapp.del capoposto gendarm. Palaia 31-7-1859.
- Sei uomini di Palaia.
TdPr: "clamori notturni".
Tutte le sere cantavano nelle strade ad alta voce turbando l'ordine pubblico e
"facendo credere ai buoni cittadini che non vi esiste più leggi".
RIS: "fu dichiarato non procedere oltre".
13 Denuncia fatta davanti al Delegato 12-8-1859.
Un uomo riferì di aver riconosciuto tre contadine di Ponsacco mentre
stavano rubando delle pannocchie dal suo campo; in mancanza di testimoni chiese
al delegato di prendere provvedimenti.
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
14 Rapp. del capoposto gendarm. Ponsacco. 11-7-1859.
- Tre contadine di Capannoli.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
Furono vedute da alcuni testimoni mentre stavano rubando dei prodotti agricoli
in campi altrui; inoltre abitualmente erano " dedite a danni e
deturpamenti campestri".
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
15 Rapp. speciale gendarm. Navacchio 12-7-1859.
"Dai continui lamenti che vengono avanzati" alla gendarmeria emerse
che diversi pastori di S. Marco alle cappelle (delegazione di Pisa),benché più
volte allontanati, usualmente si introducevano con le loro greggi nei fondi
altrui minacciando i proprietari e le guardie campestri.
Ricorso al Consiglio Pref. PI 27-7-1859.
I pastori ricorrenti asserirono che fino dalla loro infanzia erano soliti
far pascolare i loro armenti in terreni situati nel territorio della delegaz.
di Ptd corrispondendo ai proprietari "una mercede convenuta con alcuni a
contanti, con altri a formaggio e lana". Nonostante ciò alcune guardie
campestri chiesero ai pastori il pagamento di una somma annua ma quest' ultimi
si rifiutarono; così le guardie stilavano rapporti falsi e inducevano le
autorità a prendere provvedimenti ingiusti come quello contro il quale
ricorsero, emesso dalla delegazione di Ptd il 22-7 e avente come contenuto
l'allontanamento dei pastori per un mese dal territorio di Ptd. Poi, "un
tal decreto é inopportuno, poiché se i pastori introducessero le loro pecore
nei terreni a loro non fidati vi sono aperte le vie del Tribunale Civile ed
anche quello criminale in via ordinaria, ma non è certamente giusto che venga
in via economica" adottata questa "esorbitante misura" . A
conferma della legittimità del loro comportamento i pastori citarono altre
guardie campestri che avrebbero potuto testimoniare che i pascoli da anni erano
utilizzati dietro pagamento di un corrispettivo in denaro o in natura.
Istanza al DdG Ptd 27-7-1859.
Più di trenta possidenti della comunità di Cascina si lamentarono dei danni
che ogni giorno le greggi provocavano nelle loro proprietà e chiesero che si
procedesse "con tutto il rigore della legge".
Decreto DdG Ptd 2-8-1859.
Dagli atti risultava che gli imputati si erano più volte introdotti
"colle loro pecore... in fondi ad essi non fidati", e avevano
minacciato le guardie campestri.
RIS: Dopo le misure d'urgenza contro alcuni del sequestro per otto giorni e
contro altri dell'allontanamento per un mese dal circondario fu decretato
"per un anno il precetto di non recarsi in questo circondario imponendo
poi del pari per un anno il precetto di non introdursi nei fondi altrui senza
l'espressa licenza del proprietario o suo rappresentante sotto la comminazione
non obbedendo dell'arresto e carcere da otto giorni a due mesi...".
Ricorso a Pref. PI 5-8-1859.
"Davanti al consiglio di Prefettura di Pisa" comparvero i
ricorrenti "rappresentati dal Dottor Domenico Barsotti" e chiesero
che venisse "in ogni sua parte revocato" il decreto emesso dal DdG
Ptd. Asserirono di essere i proprietari degli armenti ma di non condurli al
pascolo "essendo questa ingerenza dei loro guardiani". Quindi se
costoro, all'insaputa dei pastori avessero recato "col gregge dei danni
all'altrui possessi, da ciò non consegue che debbano essere processati in via
criminale e condannati poi in via economica odiosa sempre perché arbitraria,
senza difesa e contraria al voto sociale, alla pena esorbitante di un anno di
esilio alla inabilitazione dall'esercizii dell'arte propria poiché vietasi loro
di accedere al loro gregge, alle loro stalle, alle loro pasture che esistono
nel circondario di Pontedera ma consegue piuttosto che siano obbligati in via
civile previa la contestazione dell'accusa di danno dato". Poi, il
difensore lamentava che la genericità della accusa ("il decreto non indica
né un fatto speciale, né le persone dei proprietari danneggiati") non
permetteva una difesa adeguata; infatti "anche nei processi economici le
Leggi Toscane comandano che l'imputati abbiano il diritto della difesa che si
contestino ad essi i fatti speciali ed i giudizi proferiscano giusti..."
Infine ricordò che gli imputati avevano esercitato onestamente la pastorizia
"fino dalla loro infanzia" senza che mai si fosse verificata alcuna
lamentela da parte dei possidenti e delle guardie campestri. Anzi, le guardie
locali "ad eccezione di tre troppo avide non hanno che lodarsi di questi
pastori".
Referto del cursore della delegazione di governo di Pisa 19-8-1859.
Riferì l'avvenuta notificazione delle copie del decreto emesso dal DdG Ptd
il 2-8.
Decreto del consiglio Pref. PI 25-8-1859.
La documentazione "offrì chiarissima la prova" del frequente
introdursi nei fondi altrui da parte dei pastori e della loro condotta
insensibile ai richiami dell' autorità, anzi piuttosto minacciosa e violenta (e
provata "da non pochi fidefacenti"). Inoltre era incontestabile
"che tutti i suddetti ricorrenti... si siano introdotti direttamente nei
fondi altrui, quindi é escluso che essi siano proprietari soltanto del
gregge... Né può dirsi che il procedimento del potere governativo sia contrario
al voto sociale imperocché in qualunque bene ordinato governo, il potere stesso
è indispensabile per prevenire e punire i capi non contemplati dalla legge, o
che possono sfuggire per pruova non contemplata, al potere ordinario".
La prefettura evidenziò anche che l'accusa non era generica, ma a suo parere
forniva mezzi idonei per "qualunque possibile difesa" perciò "i
ricorrenti hanno tentato di ingannare il loro difensore e nulla più". Per
cui visti gli artt. 19 e 21 del regol. di pol. amm., la prefettura rigettò il
ricorso.
16 Rapp. del capoposto gendarm. Palaia 17-7-1859.
- Diodato Lippi di Marti.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
Alla gendarmeria erano giunti molti reclami circa il comportamento del Lippi.
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
17 Rapp. carab. Ponsacco 23-8-1859.
- Due donne di Ponsacco (madre e figlia).
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
"Dietro i reclami fatti dai sottonotati testimoni... si rende conto che...
si fanno lecite di introdursi nei beni e possessi altrui".
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
18 Rapp. speciale carab. Ptd 27-8-1859.
- Sebastiano Guidi.
TdPr: "contegno irregolare, offensivo e scandaloso in stato di ubriachezza
con pubblicità e scandalo".
Arrestato perché, ubriaco, insultò e percosse un uomo per strada.
RIS: "ferma stante la misura del sequestro per 8 giorni adottata, impone
per un anno il precetto di non intervenire nelle osterie, bettole..." pena
il carcere da 3 a 8 gg. Inoltre " gli ingiunge di rispettare chicchessia
... e di tenere un contegno moderato e tranquillo e di non abusare di sostanze
spiritose" pena il carcere fino a 2 mesi.
19 Rapp. carab. Ponsacco 28-8-1859.
- Cinque ragazzi sui 14 anni.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto illecito +
abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
20 Rapp. carab. Ptd 3-8-1859.
- Pietro Galardi, 45 anni, facchino di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare in stato di ubriachezza".
"Veniva associato in stanza di deposito di queste carceri pretoriali...
Pietro Ghelardi" per aver offeso e percosso un altro uomo, dopo avere
abusato di alcolici.
RIS: "dopo il sequestro da esso sofferto per ore 24 gli si ingiunge di non
molestare chicchessia...e di non abusare di sostanze spiritose".
21 Rapp. carab. Ponsacco 27-8-1859.
- Maria Bellucci, 38 anni, "campagnola" di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
Fu sorpresa da due carabinieri in una stradina di campagna; la donna aveva con
sé dei prodotti agricoli di cui non seppe spiegare la provenienza; la Bellucci
in passato era stata vincolata al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
RIS: 8 gg. di sequestro e divieto di introdursi nei fondi altrui.
22 Istanza al DdG Ptd fatta da Domenico Taddei 25-7-1859.
-Luigi Taddei, 24 anni, contadino di S.Lorenzo a Pagnatico.
TdPr: "dissidi scandalosi in famiglia".
Chiese alle autorità di porre un freno al comportamento minaccioso e violento
del fratello Luigi.
RIS: gli fu ingiunto di non molestare i familiari pena l'arresto e il carcere
fino a 2 mesi.
23 Rapp. carab. Ponsacco 28-8-1859.
- Serafino Salvadori di Ponsacco.
TdPr: inosservanza ai precetti del ritiro serale e del divieto di introdursi
nei fondi altrui.
RIS (con Decreto consiglio Pref. PI 4-8-1859 ): "visto l'art. 24
del regol. pol. amm. dichiara non procedere oltre quanto al precetto del ritiro
serale" ma 24 gg di carcere (reiterata trasgressione) più le spese
processuali ( 2) per violazione dell'altro precetto.
24 Decreto consiglio Pref. PI 5-8-1859.
- Marianna Lazzereschi, 32 anni, di Marti.
TdPr: inosservanza di precetto.
RIS: "Atteso che la... Lazzereschi è vincolata dal formale precetto di non
allontanarsi dal Distretto Governativo della Delegazione di Pontedera, senza
permesso, precetto... motivato da vagabondaggio e da sospetto di malcostume...
atteso che l'arresto... avvenuto in Pisa costituisce manifestamente
inosservanza del precetto" e visti gli artt. 24 e 25 del regol. pol.
ammin., 10 gg di carcere "espiabili da quello del di lei arresto",
spese processuali e rinnovazione del precetto infranto.
25 Rapp. comm. vigil. 6-9-1859.
- Quattro ragazzi di Marti (tre braccianti e un calzolaio) sui 17 anni.
TdPr: "contegno irregolare ed atto a suscitare disordini".
"Volendosi festeggiare il fausto avvenimento dell'accettazione per parte
di S.M. il Re di Sardegna, del voto dell' Assemblea Toscana", i ragazzi si
introdussero nella torre campanaria e iniziarono a suonare a morto per i
"codini" e per Leopoldo II "che la Toscana deve considerare come
morto"; successivamente suonarono le campane a festa. Questo fatto alimentò
il malumore degli avversari politici ma non si verificarono disordini.
RIS: "furono sottoposti a seria ed autorevole ammonizione e gli fu
ingiunto... di non urtare né provocare chicchessia e di non disturbare l'ordine
pubblico."
26 Rapp. carab. Cascina. 1-10-1859.
- Francesco Della Pace, 81 anni, possidente di Cascina.
TdPr: "contegno imprudente in politica".
L'uomo, davanti a certi manifesti inneggianti a Vittorio Emanuele, manifestò
pubblicamente la sua avversità ed anche in altre occasioni aveva tenuto un
simile comportamento.
RIS: "autorevole ammonizione di allontanarsi da ogni
discorso avverso all'attuale ordinamento politico... capace a compromettere
l'ordine".
27 Da delegaz. di Lari a DdG Ptd 8-9-1859.
- Quattro donne di Ponsacco sui 30 anni.
Allontanate dal distretto di Lari per un anno per avere compiuto delle
depredazioni campestri; il delegato di Lari informò di ciò il collega di Ptd
"affinché... possa procedere alle ulteriori misure che nella Sua saviezza
crederà convenienti".
RIS: divieto di assentarsi dal distretto governativo di Ptd per un anno e
divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
28 Rapp. comm. vigil. 6-9-1859.
- Sette uomini di Castel del Bosco.
TdPr: "contegno irregolare, minaccioso e sovversivo".
Mentre si festeggiava "il fausto avvenimento della accettazione per parte
di S.M. il Re di Sardegna del voto dell'Assemblea Toscana" alcuni uomini
affissero alla porta di una bottega un cartello con la scritta "fuoco ai
codini" e minacciarono il proprietario di violenze qualora avesse tolto il
suddetto cartello. Questi stessi individui girarono in combriccola per le
strade del posto fino a notte cantando "morte ai codini".
Fortunatamente il loro comportamento non provocò disordini.
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd. 10-9-1859.
Il prefetto fu molto "sorpreso nel leggere la officiale... con la
quale in sostanza domanda di essere autorizzato a prendere delle determinazioni
in fatti, che a suo dire, meritano il rigore della legge, e che non debbono
rimanere impuniti. Il Governo attuale è il Governo dell'ordine e vuole che sia
osservato ad ogni costo... il Ministero dell'Interno ha sempre fatto sentire
che il disordine dev'essere indistintamente ed energicamente punito qualunque
sia la causa o la persona che lo suscita. I promotori del disordine devono
essere colpiti con tutto il rigore della Legge a qualunque classe di cittadini
appartengano, e qualunque sia la opinione politica che professano". Ciò
premesso, riguardo ai fatti di Castel del Bosco, il DdG avrebbe dovuto
"adottare immediatamente quei provvedimenti che erano imposti dalle leggi
vigenti anziché richiedere autorizzazione di ciò che dovesse farsi".
Il prefetto continuò affermando che col suo comportamento il DdG dimostrava
"o che poco apprezza" la propria competenza o che aveva costantemente
bisogno di qualcuno a guardia del suo operato senza volersene assumere
"una ancorché apparente responsabilità". Concludendo, l'autorità
pisana si augurava che in futuro non accadessero simili episodi, altrimenti
sarebbe stato costretto a "rassegnare l'affare al Ministero
dell'Interno".
RIS: gli uomini, tre giorni più tardi, dopo la assunzione di ulteriori
testimonianze, "furono sottoposti a serio e autorevole monito".
29 Rapp. speciale carab. Ponsacco 11-9-1859.
- Angiolo Pieraccioni, 35 anni, di Ponsacco.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti campestri".
Alle quattro di notte, fu sorpreso da due carabinieri in perlustrazione; aveva
con sé alcuni prodotti agricoli ed alcuni attrezzi di cui non seppe spiegare,
in modo plausibile, la provenienza; così fu arrestato e tradotto al carcere
pretoriale di Ptd.
RIS: il DdG "dichiara non procedere oltre" non essendoci prove
sufficienti.
30 Rapp. comm. vigil. 7-7-1859.
- Ferdinando Moni, 32 anni, contadino di Ponsacco.
TdPr: "condotta disordinata immorale e pericolosa".
Colluttazione col fratello di una donna che aveva ingravidato ma si era
rifiutato di sposare.
Rapp. speciale carab. Ptd 7-9-1859.
Arresto del Moni "a seconda dell'ordine ricevuto dal Tribunale
dell'Illma Sig. Vostra".
RIS: 8 gg di sequestro, divieto di portare armi per un anno, divieto di
"trattare né conversare" per un anno con la donna Filomena Marinai,
precetto del ritiro serale per 4 mesi.
31 Rapp. carab. Ponsacco 5-9-1859.
- Olinto Panichi e Sabatino Fantozzi di Ponsacco.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
Mentre stavano rubando dell'uva furono sorpresi dal proprietario del campo che,
nonostante fosse armato di fucile "non si volle compromettere e li lasciò
fare", salvo poi denunciare il tutto alle autorità. Inoltre vi erano
numerose persone che potevano testimoniare che i due abitualmente erano dediti
alle depredazioni campestri.
RIS: 4 e 6 gg. di carcere e divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno.
32 Rapp. comm. vigil. 12-10-1859.
- Serafino Nerbi, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "discorsi sovversivi sull'attuale ordine di cose".
Mostrò in pubblico un foglietto con sopra lo stemma granducale ed esclamò: Per
questa mi farei anche ammazzare.
RIS: "Dichiara non procedere oltre".
33 Rapp. carab. Ponsacco 11-9-1859.
- Due ragazzi di 15 anni e la madre di uno di essi, tutti braccianti di
Ponsacco.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti campestri".
RIS: visti gli artt. 8-10-12 (n 6 e 10) del regol. pol. amm., vista la legge
16-11-1852 furono tutti sottoposti a otto gg di carcere;
divieto di introdursi nei fondi altrui senza permesso per un anno; ritiro
serale. La donna fu anche ammonita per avere incoraggiato "le male
tendenze" dei due giovani.
FILZA 232: PROCESSI SOMMARI.
36 Rapp. comm. vigil. 24-8-1859.
- Sei ventenni (braccianti e calzolai) di S. Giorgio a Bibbiano.
TdPr: "contegno irregolare... capace a compromettere l'ordine e la
sicurezza pubblica".
Avrebbero voluto fare suonare le campane per festeggiare il voto per l'adesione
al Piemonte, ma il parroco si rifiutò. Così si formò un gruppo di persone che
iniziò a gridare: Morte ai codini rischiando di creare un tumulto.
Infatti il paese era nettamente diviso in due partiti: liberali e codini.
RIS: "vista la legge 16-11-1852, 4 gg di carcere e ingiunzione di tenere
"una condotta bene ordinata, moderata e tranquilla... di non attentare
alla quiete e all'ordine pubblico e di astenersi da qual si voglia
provocazione".
37 Rapp. speciale carab. Ptd 12-9-1859.
- Sette giovani (mattonai, cellai e motai) sui 20 anni della Rotta.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri, alle prepotenze e ai
soprusi".
Gli imputati "di già processati per scarpamenti campestri" si
introdussero in un fondo e, dopo avere minacciato un contadino, rubarono
dell'uva.
Atti collegati.
Rapp. della vigilanza 17-9-1859.
I "giovinastri... aborrendo qualunque onesta occupazione e tenendo una
condotta disordinata, turbolenta e provocante si abbandonano agli scarpamenti
campestri".
RIS (23-9-1859): Visti gli artt. 8-10-12 (n 10) del reg. pol. amm., vista la
legge 16-11-1852, alcuni furono sottoposti "in linea
preventiva" ad 8 gg di carcere. Tutti, invece, per un anno furono
sottoposti al precetto di non introdursi nei fondi altrui.
38 Rapp. speciale carab. Navacchio 26-9-1859.
- Una donna di S. Lorenzo a Pagnatico.
TdPr: "discorsi sovversivi sull'attuale ordine di cose".
"Lo scrivente rende noto che" la suddetta donna, tenendo ben visibile
la bandiera del Granducato, cantò pubblicamente degli stornelli inneggianti a
Leopoldo II rischiando di provocare un tumulto.
RIS: sottoposta a serio monito.
39 Rapp. del capoposto carab. Cascina 26-8-1859.
- Tre giovani sui 24 anni di Cascina.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
"Dietro le replicate lagnanze che al sotto scritto vengono fatte da probe
ed oneste persone, non può lo scrivente esimersi di rimettere un
rapporto..."
RIS: "visti gli artt. 8-10-12 e 24 del reg. pol. amm. del 22-10-1849,
vista la legge 16-11-1852, sottopone in linea preventiva" i tre individui
a 8, 6 e 4 gg di carcere, al divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno
e al ritiro serale per sei mesi.
40 Rapp. speciale carab. Navacchio 13-9-1859.
- Giuseppe Gagliardi, 20 anni, barilaio di Casciavola e Cesare Mazzetti, 30
anni, pastaio di Calci.
TdPr: "contegno irregolare provocante e capace a compromettere l'ordine e
la sicurezza pubblica".
Arrestati perché, la sera del 12 settembre, per strada iniziarono a gridare
minacce di morte verso un certo cavalier Manetti, la "troia della
moglie" e "tutti i Codini". La situazione non degenerò solo per
l'intervento "di alcuni buoni cittadini".
Atti collegati.
Rapp. della vigilanza 14-9-1859.
Di nuovo descritti i fatti del 12 settembre.
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-9-1859.
Fu spedita la "fede dei pregiudizi" del Mazzetti.
RIS: 8 gg di carcere; divieto "di trattare né conversare fra loro"
per un anno; il Mazzetti non avrebbe potuto recarsi nel distretto governativo
di Ptd per un anno, mentre alll'altro fu consigliato di tenere "una
condotta ben ordinata, moderata e tranquilla".
41 Rapp. speciale carab. Navacchio 11-9-1859.
- Bucchi Ranieri, sacerdote parroco di S.Giorgio al Bibbiano.
TdPr: "discorsi provocanti per passione politica".
"Lo scrivente rende noto come quasi tutta la popolazione si lagna del
cattivo pessimo ed allarmante contegno che tiene il reverendo curato Ranieri
Bucchi il quale... va facendo dei discorsi sediziosi ed allarmanti contro la
Indipendenza Italiana, assicurando che or fra pochi giorni fa ritorno in
Toscana, Leopoldo con un esercito di truppa Svizzo, ed ad altri ha asserito che
fa ritorno con 50000 Tedeschi vestiti alla Francese, va vantando la protezione
del Potere Governativo di Pontedera, va dicendo in pubblico che con un suo
fischio ha molte migliaia di uomini per fare fronte ai Liberali."
Atti collegati.
Rapp. addizionale carab. Navacchio 13-9-1859.
"E' necessario" sentire come testimoni aggiuntivi due uomini di
S.Giorgio a Bibbiano.
Rapp. della vigilanza 14-9-1859.
"Non può dissimularsi che il sacerdote Don Ranieri Bucchi abbia sempre
la devozione ed attaccamento alla cessata Dinastia Lorenese in forza della
gratitudine che sente per le onorificenze e vantaggi da essa ottenuti; e non si
può del pari dissimulare che la devozione medesima predomini per quelle
campagne. Nonostante ciò... non sembra che lo stesso prete profitti, come è
stato supposto, della sua qualità ed influenza per spargere massime contrarie
al presente ordinamento politico; ...anzi si rileva che nelle frequenti
contumelie che si verificano tra qualche Liberale piuttosto esaltato e supposto
Codino (sic) si è egli adoperato per ricondurli alla concordia".
Poi, le supposte idee reazionarie del prete avrebbero potuto fare ben pochi
proseliti dato che si riteneva che non vi fossero soggetti "che possono
azzardare di prendere la iniziativa, talché si ritiene che la tranquillità
pubblica non sia punto compromessa e tutto al più potrebbe temersi una qualche
rappresaglia... ma anche questo caso si ritiene assai remoto giacché dagli
amanti dell'ordine, che sono i più, si cerca lodevolmente di eliminarlo".
RIS: "fu seriamente ammonito in proposito".
42 Rapp. carab. Palaia 23-9-1859.
- Cristiano Dani,bracciante, 35 anni, di S.Miniato.
TdPr: "vagabondaggio sospetto".
RIS: precetto annuale di non recarsi nel distretto governativo senza permesso
della delegazione "e ne fu ordinata la traduzione avanti il Delegato di
Governo di S.Miniato per gli ulteriori provvedimenti."
43 Rapp. del capoposto di Palaia 21-9-1859.
- Giuseppe Volpi, sacerdote di Marti .
TdPr: "gesti meno prudenti in politica."
Manifestò pubblicamente la sua contrarietà ad un manifesto affisso nei pressi
della chiesa e inneggiante a Vittorio Emanuele.
RIS: sottoposto a serio monito.
44 Due rapporti speciali carab. Navacchio 23-9-1859.
- Sei uomini di S. Casciano, sui 25 anni per lo più braccianti e Luigi
Lampredi, 47 anni. TdPr: "condotta viziosa e disordinata."
Il primo rapporto riguarda il solo Lampredi, mentre il secondo si riferisce a
tutti gli altri.
Dalle ripetute lagnanze della popolazione che "si maraviglia come la
competente autorità non provveda a tale disordine" emerse che i
"giovinastri" frequentavano fino a notte tarda la casa del Lampredi
per giocare a carte. Erano giocati "moltissimi polli i quali si crede che
i detti giovinastri di soppiatto gli portino via dalle loro case e parte si
credono che venghino rubati".
Atti collegati.
Al Deleg. del Tribunale di Ptd.
Una donna, madre di due dei giovani accusati (Ranieri e Francesco Frassi),
riferì che i figli erano soliti minacciarla e seviziarla; perciò fece
"reverente istanza" affinché la "sferza del tribunale"
potesse adeguatamente punirli.
Esposizione ed istanza al DdG Ptd 27-9-1859.
Il fratello di uno degli accusati dichiarò di non conoscere il motivo per
il quale il parente fu arrestato data la sua usuale "buona condotta nonché
onestà". L'esponente credeva che i fatti accaduti fossero stati
determinati da "equivoco o dall'altrui malevolenza" e perciò chiese
che fossero sentiti in qualità di testimoni alcuni individui appartenenti alle
"migliori famiglie del paese".
Lettera da Sebastiano Frassi al DdG Ptd 27-9-1859.
Presentò i propri figli Ranieri e Francesco "ritenuti in carcere non
sò per quali cause" come "buoni ragazzi" e pregò l'autorità
affinché usasse loro "qualche riguardo".
RIS (28- 8-1859): "dichiara misura d'urgenza il sequestro cui sono stati
sottoposti"; I fratelli Frassi furono condannati a 8 gg di carcere
"per il contegno irriverente ed offensivo verso la propria madre". Ad
un altro fu fatto divieto per un anno di introdursi nei fondi altrui senza permesso
e fu sottoposto al ritiro serale. A tutti invece, fu ingiunto di non
frequentare "raddotti di giuoco", in special modo la casa del
Lampredi. "Ingiunge poi a Lampredi Luigi di non favorire l'altrui
dissipazione mediante riunioni nella propria casa di persone per causa di
giuoco."
45 e 45 bis Tre rapporti speciali dei carab. Ponsacco (24, 25 e 26
settembre 1859).
- Giuseppe Meini, 30 anni, barrocciaio di Ponsacco.
TdPr: trasgressione al precetto del ritiro serale. "Unitamente" a:
- Angiolo Guiducci, 25 anni, bracciante e Luigi Bitozzi, 38 anni, tutti e due
di Ponsacco.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti".
Durante una visita serale di controllo il Meini non fu trovato al proprio
domicilio; i carabinieri lo arrestarono insieme al Guiducci e al Bitozzi
"pregiudicatissimi e temibili in genere di furti... Si fa inoltre parola
che i tre su citati soggetti sono i Ladri più famosi di questo paese ed il loro
arresto e carcerazione è stato un applauso di soddisfazione di tutte le persone
da bene di questo paese."
RIS: visti gli artt. 8-10-12 (n 4-6-9) e 13 del reg. pol. amm., vista la L.
16-11-1852, "sottopone Angiolo Guiducci e Luigi Bitozzi alla carcere per
giorni otto dal fattovi ingresso". Inoltre per un anno: ritiro serale;
divieto di introdursi nei fondi altrui; divieto di portare armi; divieto di
allontanarsi dal distretto governativo.
RIS (con decreto consiglio Pref. PI del 30-9 ): dato che il Meini non
osservò il precetto del ritiro serale, 15 gg. di carcere, 2 di spese
processuali, rinnovazione del precetto.
46 Decreto del DdG Ptd 2-10-1859.
- Undici uomini (per la maggior parte braccianti) di Montefoscoli.
TdPr: "condotta sospettosa in materia di furti e prodotti campestri".
RIS: 8 gg di carcere per alcuni di essi. Inoltre per un anno: ritiro serale;
divieto di introdursi nei fondi altrui; di portare armi; di allontanarsi dal
distretto governativo; di frequentare le osterie e le bettole; di prendere
parte a qualsiasi gioco; di non conversare tra di loro.
47 Dall'Accademico di Ispezione del teatro dei Risorti a DdG Ptd 3-10-1859.
- Andrea Vanni, 42 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare e scandaloso in stato di ubriachezza".
Rese noto il comportamento tenuto dal Vanni la sera della rappresentazione.
Atti collegati.
Rapp. speciale carab. Ptd 3-10-1859.
Comunicò che dietro l'ordine del "Deputato di Ispezione al
Teatro" fu arrestato Andrea Vanni, autore di "gravi
irregolarità" in stato di ubriachezza.
Rapp. comm. vigil. 3-10-1859.
Spiegava ancora più dettagliatamente il fatto; i testimoni avrebbero potuto
attestare che il Vanni era solito ubriacarsi divenendo così "un uomo
bestiale capace di giungere a qualunque eccesso".
RIS: 4 gg. di carcere e divieto per un anno di frequentare bettole, osterie...
48 Rapp. speciale carab. Ptd. 4-10-1859.
- Domenico Luperini, 66 anni, funaiolo di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare e scandaloso in stato di ubriachezza."
Violenze a moglie e prole.
RIS: "fermo restando il sequestro sofferto per ore 12", divieto per
un anno di frequentare bettole, osterie...
49 Rapp. speciale carab. Navacchio 17-9-1859.
- Tre uomini ( un possidente, un bracciante e un contadino) di Zambra.
TdPr: "discorsi avversi sull'attuale ordine di cose".
Informava degli abituali "discorsi sediziosi e allarmanti contro la
Indipendenza Italiana" di uno dei tre soggetti accusati. In effetti,
costui si limitava a chiamare "porconi" i soldati italiani e a
ricorrere ad altre espressioni da bettola.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 21-9-1859.
L'individuo di cui sopra, insieme agli altri due, "si permette di tenere
in pubblico delli imprudenti ragionamenti sul prossimo ritorno in Toscana del
Granduca e di accompagnare queste azzardate asserzioni con parole provocatorie
contro gli onesti liberali".
RIS: sottoposti a "seria ammonizione".
50 Rapp. comm. vigil. 21-9-1859.
- Vincenzo Chiellini, contadino di S.Benedetto a 7 .
TdPr: "discorsi avversi sull'attuale ordine di cose".
Aveva auspicato il ritorno del Granduca e aveva asserito anche che sotto
Vittorio Emanuele "sarebbero andati inevitabilmente
incontro al protestantesimo".
RIS: fu sottoposto a seria ammonizione.
51 Rapp. speciale carab. Navacchio 29-9-1859.
- Antonio Colombini, 68 anni.
TdPr: "discorsi sovversivi e capaci a disturbare l'ordine pubblico".
Andava dicendo pubblicamente che Leopoldo "tornerà in Toscana con la
Truppa Tedesca e che l'attuale governo andrà a risvoltoli e che lui sarà quello
che insegnerà ai Tedeschi i Liberali e farli mettere tutti a fil di spada e che
lui sarà il Garibaldi di Leopoldo".
RIS: 8 gg di carcere; " e gli ingiunge di rispettare... il governo... di
non occuparsi in nessun modo di discorsi politici e di tener un contegno
quieto, prudente, moderato e tranquillo sotto la comminazione non obbedendo
dell'arresto e carcere fino a due mesi".
52 Rapp. speciale "per misure frenative" dei carab. di Ponsacco
23-9-1859.
-Una donna e una ragazza (madre e figlia) di Ponsacco.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti campestri".
Furono sorprese dal proprietario del fondo a rubare dell'uva. Fu anche
sottolineata l'abitualità del comportamento criminoso.
RIS: 4 gg. di carcere "computabili dal fattovi ingresso"; un anno di
ritiro serale.
53 Rapp. carab. Cascina 21-9-1859.
- Cinque uomini (braccianti e contadini) di Cascina.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti e depredazioni
campestri".
"Non potendo avere avuto sfogo il presente rapporto per la via del potere
ordinario perché mancante di alcune circostanze, ed è però che il sottoscritto
lo rimette a V.S. Illma all'oggetto di far conoscere.."
Atti collegati.
Rapp. carab. Cascina 28-9-1859.
Arresto di uno dei precedenti individui che non seppe spiegare la
provenienza di una certa quantità di uva trovata sul suo barroccio in seguito
ad una perquisizione.
Da parroco della chiesa di S.Giovanni Evangelista di Cascina a DdG Ptd 5-10-1859.
Il parroco attestava che alcuni degli accusati avevano sempre tenuto un
comportamento corretto e rispettoso delle leggi.
RIS: "dichiara misura d'urgenza il sequestro cui sono stati
sottoposti" tre dei cinque uomini; ritiro serale; divieto di introdursi
nei fondi altrui .
54 Rapp. speciale carab. Navacchio 29-9-1859.
- Pellegrino Bianchi, muratore di Riglione.
TdPr: "discorsi avversi in materia politica".
Si mise a gridare pubblicamente che Leopoldo II sarebbe tornato "tra otto
giorni".
RIS: sottoposto a serio monito.
55 Dall'Accademico di Ispezione del teatro dei Risorti a DdG Ptd 8-10-1859.
- Ferdinando Puliti, cartolaro di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare a teatro".
Si comportò " in modo insubordinato" verso la maschera.
RIS: sottoposto a serio monito.
56 Rapp. carab. Ptd 9-10-1859.
- Ferdinando Monticelli, 55 anni, di Pisa.
TdPr: "vagabondaggio sospetto".
Arrestato perché "privo di mezzi di sussistenza, ed in attitudine sospetta
girovagava.. senza offrirne plausibile discarico".
RIS: "fu sottoposto per un anno al precetto di non recarsi in questo
distretto governativo... e ne fu ordinata l'accompagnatura avanti il Delegato
di Governo di Pisa per gli ulteriori provvedimenti."
57 Rapp. speciale carab. Navacchio 3-10-1859.
- Giovanni Garzella, 59 anni, falegname di S.Sisto al Pino.
TdPr: "contegno provocante ispirato da passione politica e capace ad
eccitar disordine."
Alla presenza di numerosi testimoni, dette del ladro a Vittorio Emanuele.
RIS: "atteso che.. ispirato il Garzella da principi contrari al presente
ordinamento politico, non si astiene dal provocare altri del partito opposto...
atteso che... può essere capace a compromettere l' ordine pubblico, in quanto
dalle sue parole esiste il pericolo che nascano risse... vista la L 16/11/1852
sottopone il ..Garzella alla carcere per giorni 5 computabili dal fattovi
ingresso. Ingiunge al medesimo di astenersi da qualsivoglia provocazione... di
astenersi da discorsi irritanti, di non porre in dileggio veruno e di tenere
una condotta pienamente regolare prudente e tranquilla, sotto comminazione non
obbedendo dell' arresto e carcere fino a due mesi."
58 Decreto consiglio Pref. PI 13-10-1859.
- Marianna Lazzereschi, 33 anni, di Marti.
TdPr: inosservanza di precetto.
La donna aveva reiteratamente violato il precetto di non allontanarsi dal
distretto governativo, sanzione cui avrebbe dovuto sottostare perché sospettata
di mal costume; per il medesimo motivo fu espulsa da altri circondari ma vi
fece sempre ritorno.
La donna poi, sebbene più volte condannata al carcere e alla casa correzionale
aveva deciso "di stancare i tribunali dei quali si fa giuoco proferendo
contro i medesimi parole ingiuriose". La prefettura decise quindi di
emettere "una grave e straordinaria misura" affinché la Lazzereschi
non rimanesse ancora una volta "indifferente alla punizione".
RIS: reclusione nella casa correzionale dell' Ambrogiana per 24 mesi; condanna
a 2 di spese processuali. Infine si "rilascia alla facoltà della
delegazione di Pontedera di adottare a riguardo della medesima, allorché avrà
espiato la suddetta pena, quelle misure di prevenzione che crederà
opportune"
59 Rapp. carab. Navacchio 6-10-1859.
Luigi Valtriani, contadino di Casciavola.
TdPr: "contegno sevizioso versa la moglie e i figli in stato di
ubriachezza".
Il rapporto riporta le lamentele della popolazione e del parroco circa il
comportamento del Valtriani: si ubriacava, bestemmiava, andava raramente a
messa, usava violenza sulla moglie e i figli. In particolare, la sera
precedente, essendo tornato a casa ubriaco, aveva minacciato di morte la moglie
rincorrendola, completamente nudo, nella strada maestra.
RIS: 6 gg di carcere "computabili dal fattovi ingresso"; ingiunzione
a "rispettare..e a non molestare la propria moglie e di condursi da buono
e affettuoso marito e di non abusare di sostanze spiritose ed inebrianti sotto
la comminazione dell'arresto e del carcere fino a due mesi". Infine,
divieto di frequentare osterie e bettole.
60 Esposizione e istanza al DdG Ptd 5-10-1859.
- Antonio Donati di S.Benedetto a 7 .
TdPr: "contegno irregolare verso la propria moglie"
RIS: sottoposto a serio monito.
61 Rapp. comm. vigil. 5-10-1859.
- Angiolo Breschi, sacerdote di Visignano.
TdPr: "manifestazioni sediziose e discorsi allarmanti".
Il "noto sacerdote" diffondeva tra la popolazione la notizia del
prossimo ritorno della dinastia dei Lorena, cercando di far proselitismo
"al suo partito retrogrado". Preoccupazione per eventuali nefaste
conseguenze per l'ordine pubblico.
Atti collegati.
RIS (con decreto consiglio Pref. PI 14-10-1859 ): dagli atti e dalle
testimonianze raccolte presso la delegazione di Ptd emergeva che il sacerdote
fosse solito leggere "un periodico destinato ad eccitare il fanatismo
politico" e contenente principi "avversi all'attuale ordinamento italiano".
In aggiunta, aveva pubblicamente scommesso una ingente somma sul prossimo
ritorno del Granduca deridendo e disprezzando coloro che avevano combattuto per
la causa italiana. Comunque sembrava che non avesse molti seguaci tra i
paesani, anche se il suo comportamento incrementava notevolmente il dissidio
tra le due opposte fazioni. Così fu condannato a 50 gg di reclusione nel
convento dei Passionisti al monte Argentario, a 2 di spese processuali; e
ancora fu "rilasciata alle competenze del Delegato... di sottoporlo
espiata che abbia la pena a quelle misure di prevenzione che crederà
opportune".
62 Da DdG Volterra a DdG Ptd 11-10-1859.
- Due braccianti di 16 anni di Castel del Bosco.
TdPr: "dopo di essere stati allontanati dal distretto di Volterra e qua portati
per condotta vagabonda e sospetta".
RIS: per un anno: ritiro serale; divieto di introdursi nei fondi altrui;
divieto di allontanarsi dal distretto governativo.
63 Rapp. speciale carab. Navacchio 12-10-1859.
- Giuseppe Parra, 1858 anni, bracciante di S.Prospero.
TdPr: "contegno urtante e provocante per passione politica".
Diffondeva la notizia di un prossimo ritorno di Leopoldo II con 50000 tedeschi.
RIS: visto il comportamento irriverente del Parra nei confronti degli avversari
politici (propositi di vendetta) e tenuto conto della tendenza ad ubriacarsi e
della "limitata intelligenza" e "niuna influenza"
dell'uomo, 5 gg di carcere "computati dal fattovi ingresso"; formale
divieto di abusare di sostanze spiritose; ingiunzione ad "astenersi da
discorsi politici provocanti".
64 Rapp. comm. vigil. 7-10-1859.
- Fortunato Lorenzetti, 24 anni, vetturino di Cascina e Fabio Guelfi, 28
anni, lavorante di cordami di S. Prospero.
TdPr: "contegno urtante e provocante".
Durante la pubblica lettura di un quotidiano avvenuta in un caffè, i giovani,
appartenenti ai due diversi partiti politici, rischiarono di scatenare una
rissa.
RIS: vista la L. 16/11/1852 il primo fu ammonito, mentre il secondo fu
sottoposto a 4 gg di carcere. A entrambi fu imposto di astenersi da discorsi
politici.
65 Rapp. comm. vigil. 8-10-1859.
- Bartolommeo Marchi, 48 anni di S.Prospero.
TdPr: "manifestazioni sediziose capaci a disturbare l'ordine
pubblico".
Scommise alcuni polli sul ritorno del Granduca, mentre altri scommisero
sull'attuale governo. Questa scommessa divenne nota e sdegnò i "buoni ed
onesti liberali".
RIS: il Marchi fu sottoposto a serio monito e gli fu ingiunto di non occuparsi
di politica.
66 Rapp. speciale carab. Ptd 20-10-1859.
- Cesare Giuntoli, 19 anni, fiammiferaio di Pisa.
TdPr: "condotta girovaga e sospetta".
Il Giuntoli, "pregiudicato in genere di furti", fu fermato e portato
in stanza di deposito perché girovagava ed era senza mezzi di sussistenza.
RIS: espulsione dal distretto governativo e "accompagnatura avanti il
Delegato di Pisa per gli ulteriori provvedimenti".
67 Rapporto speciale carab. Ptd 1-10-1859.
- Francesco Vannini, 55 anni, fabbro di Ptd.
TdPr: "contegno disordinato e sospetto di criminosi propositi verso la
propria sorella Teresa e di sottrazione a danno di essa."
Tentò di colpire la propria sorella con un arnese di ferro appuntito che venne
"esibito in unione col presente rapporto" per l'uso dianzi al potere
ordinario.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 1-10-1859.
Nonostante precedenti ammonizioni il Vannini continuava a condurre una vita
"sregolata e turbolenta"; sospettato di furti e ubriachezza abituale.
RIS: "ordina di rimettersi in libertà dalla stanza di custodia; precetti
annuali: divieto di recarsi nella casa della sorella; divieto di portare armi;
divieto di frequentare osterie e bettole; rispettare la propria sorella
"in qualunque luogo".
68 Rapp. carab. Cascina 27-9-1859.
- Ernesto Stefanini, 40 anni, possidente di Cascina.
TdPr: "defezioni in materia politica".
Prese pubblicamente le difese di un tal Caponi affittuario di una bottega,
dalla quale derivavano intollerabili immissioni di fumo. Lo Stefanini aveva un
diretto interesse in quanto il locale era il ritrovo del suo non ben precisato
"circolo politico". Perciò, "venendosi a chiudere la detta
bottega il Circolo Politico dello Stefanini... verrebbe a cessare, si
renderebbe libera la Loggia e finirebbero le lagnanze... sebbene il
sottoscritto non abbia prove relativamente allo Stefanini... credo mio dovere
rimettere il presente rapporto".
Atti collegati.
Rapp. speciale carab. Cascina 20-10-1859.
Si diceva che a Cascina esistesse un "complotto" filolorenese
capeggiato dallo Stefanini, dal dott. Giovanni Soldani di S.Frediano, dal dott.
Francesco Ficini e da un certo Santerini. Le indagini dimostrarono che questi
individui spesso si riunivano in luoghi appartati, lontano dalle indiscrezioni
della gente, in special maniera in una villa in località Ceppaiano. Molti poi
si lamentavano che il Ficini, nonostante il rovesciamento del precedente ordinamento,
avesse mantenuto il suo incarico "assai delicato" di impiegato
postale.
Rapp. speciale carab. Cascina 24-10-1859.
Alcuni testimoni avevano udito lo Stefanini proferire frasi ingiuriose
contro il Ricasoli e progettare una sanguinosa vendetta contro i liberali, una
volta tornato Leopoldo II.
Rapp. carab. Cascina 25-10-1859.
Notizia dell'arresto dello Stefanini in conformità agli ordini del DdG.
Da DdG Lari a DdG Ptd 26-10-1859. (Riservata).
Escludeva che lo Stefanini e i suoi complici si radunassero alla villa di
Ceppaiano.
Da Pref. PI a DdG Ptd 26-10-1859 ore 10.
"Mi dica se ieri sera è stato arrestato in Cascina un certo Stefanini,
quali e quanti testimoni erano stati sentiti precedentemente e con quale risultato".
Da Pref. PI a DdG Ptd 26-10-1859 ore 17:28. (Telegramma).
"Nell'affare su di cui l'ho interpellato stamani, come in ogni altro
proceda con tutta alacrità. Bisogna finirla e coi retrogradi e coi
Mazziniani!"
Rapp. comm. vigil. 30-10-1859.
"Nell'interesse degli Atti Economici che si istruiscono in questa
Delegazione contro Ernesto Stefanini di Cascina... crede opportuno il
sottoscritto di esibire alcune carte che gli sono fiduciariamente capitate per
le mani e relative allo Stefanini medesimo." Si trattava di due reclami
avanzati contro lo Stefanini negli anni precedenti:
1 reclamo: lo Stefanini (qualificato come "nefando pei suoi brutalissimi
principj religiosi e politici, persecutore dei Preti e dei Frati, libertino,
vagabondo, promotore delle discordie fra marito e moglie") attraverso l'
opera calunniosa di alcuni delatori faceva sì che la prefettura di Pisa e il
DdG Ptd prendessero provvedimenti contro onesti cittadini. Poi furono ricordati
alcuni episodi: l'uomo, "bestemmiatore ereticale", comunicò un cane
in chiesa pronunciando le parole dell'eucarestia; frequentatore di prostitute e
di mogli altrui; poco rispettoso delle autorità e dei regnanti (che offendeva
pubblicamente con parole "che rifugge la penna a trascrivere").
2 reclamo: un uomo si lamentava asserendo che mentre "il paese di Cascina
per le mene di pochi tristi trovasi martoriato con pene preventive dalla
Delegazione di Governo di Pontedera, mentre le vittime della calunnia e del
livore soffrono la immeritata sventura" i veri responsabili erano liberi.
Questi infatti sfogavano "le loro private animosità col fare da delatori e
testimoni a vicenda" ed in particolare Ernesto Stefanini, "il suddito
più ribelle allo stato e al Principe". Furono di nuovo ricordati vari episodi
di empietà che avevano avuto come protagonista lo Stefanini; egli non aveva
rispetto delle autorità e costituiva un pericolo per le donne del paese. Questa
medesima persona, il "rovinatore di famiglie", il "seminatore di
discordie" godeva la "stima e la fiducia della Delegazione di Governo
di Pontedera".
RIS (con decreto consiglio Pref. PI 10-11-1859 ): dato il contegno
politico dello Stefanini, "avverso al governo posteriore al 27
aprile" e dato che i cascinesi erano "avversissimi" a
quest'uomo, per evitare disturbi alla quiete pubblica, "il consiglio di
Prefettura di Pisa, ritenuta la carcerazione sofferta, in primo luogo ordina la
immediata abilitazione dal carcere del suddetto Stefanini, quindi ingiunge al
medesimo di allontanarsi dal distretto della Delegazione di Pontedera e di non
farvi ritorno per la durata di mesi tre". E da ultimo lo condannò al
pagamento di 10 di spese processuali.
70 Esposizione ed istanza di Rocco Chiellini davanti al DdG 10-11-1859.
- Pietro Orsini, contadino di S.Bibbiano a 7 .
TdPr: "contegno irregolare".
Dichiarò che l'Orsini, che lavorava presso di lui, lo aveva offeso e
minacciato.
RIS (senza testimonianze): ammonizione: "deve rispettare il proprio
padrone".
71 Rapporto carab. Navacchio 9-11-1859.
- Giuseppe Leotardi, ex luogotenente dell' Armata Sarda di Nizza.
TdPr: "condotta sospetta".
I carabinieri vennero a conoscenza della presenza di un forestiero e lo
arrestarono in una locanda per la sua "condotta sospetta".
TdPr: "gli fu ingiunto di mandare ad effetto il proposito da lui esternato
di arruolarsi come volontario nelle nostre milizie e quindi fu lasciato in
libertà".
72 Rapp. comm. vigil. 5-11-1859.
- Carlo Romoli, 38 anni, di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare e scandaloso".
Dopo aver fermato una processione mettendosi in mezzo alla strada col proprio
barroccio, iniziò a deridere i fedeli rischiando di scatenare un parapiglia.
RIS: 3 gg di carcere e ingiunzione di tenere in futuro una condotta "più
prudente in affari di religione".
73 Dalla società filarmonica del piano di Pisa a DdG Ptd 10-11-1859.
- Luigi Lenzi.
TdPr: "contegno irregolare".
Non voleva restituire alcuni oggetti alla filarmonica.
RIS: ammonito.
74 16-11-1859.
- Pietro Cervelli, 17 anni, bracciante di S.Pietro e Serafino Bani, 36
anni, chincagliere ambulante di S. Pietro.
TdPr: dopo essere stati condannati alla casa di forza rispettivamente per 18
mesi e per 6 anni per aver commesso un furto con scasso venivano sottoposti
alla vigilanza della polizia per 2 e per 5 anni "espiata che avessero la
pena".
RIS: "per quando avranno espiato la pena... impone al Cervelli per 2 e al
Bani per 5 anni i formali precetti..": divieto di portare armi; ritiro
serale; divieto di allontanarsi dal circondario senza permesso; divieto di
introdursi nei fondi altrui; divieto di intervenire nelle osterie e nelle
bettole; divieto di parlarsi.
75 Rapp. comm. vigil. 5-11-1859.
- Romualdo Marconcini, 34 anni, calzolaio di Ptd.
TdPr: "discorsi sovversivi e allarmanti, capaci a produrre
disordini".
Il Marconcini dichiarò in una bottega che al ritorno di Leopoldo II avrebbe
tagliato la testa ai liberali.
Atti collegati.
Rapp. carab. Ptd. 7-11-1859.
Evidenziati i continui "discorsi politici" (nei quali Garibaldi,
chiamato "capo ladro", era deriso insieme a Vittorio Emanuele) tenuti
dal Marconcini nei giorni precedenti.
RIS (con decreto consiglio Pref. PI 16-11-1859 ): menzionate numerose
occasioni in cui il Marconcini pubblicamente espose le sue idee filolorenesi
tentando di convincere gli altri del ritorno del granduca; "è dovere
dell'Autorità Governativa di adottare delle misure preventive... i fatti
rimproverati al Marconcini assumono il carattere di gravi nell'interesse dell'
ordine, pure avuto riguardo alla di lui piccolissima intelligenza... e mancanza
di influenza". Un mese di carcere più 2 di spese processuali; il DdG Ptd
avrebbe potuto poi "adottare quelle misure di prevenzione che crederà
opportune".
76 Rapp. speciale carab. Ptd 12-11-1859.
- Ranieri Bencini, 47 anni, manovale di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare in stato di ubriachezza".
Fu "associato in Stanza di Deposito" per avere provocato un alterco.
RIS: 4 gg di carcere e divieto, per un anno, di intervenire nelle osterie,
bettole etc.
79 Rapp. speciale carab. Ptd 9-11-1859.
- Francesco Vannini, 55 anni, fabbro di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare e prepotente".
Appena uscito dal carcere dove aveva scontato una pena detentiva per ripetute
minacce alla propria sorella, gli furono notificati i precetti da osservarsi in
futuro ma egli rispose minacciando le autorità cosicché fu rimesso "di bel
nuovo" in stanza di deposito. Furono nominati alcuni testimoni che
avrebbero potuto confermare che il Vannini "pregiudicatissimo in
furti", era dedito "all'ozio e alla gozzoviglia" e manifestava
propositi di uccidere la propria sorella.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 11-11-1859.
Per confermare le "cattive inclinazioni" di questo "soggetto
incorreggibile" suggerì di sentire alcuni testimoni.
Pregiudizi riportati dal Vannini con la delegaz. di gov. di Ptd 15-11-1859.
Erano molti e quasi tutti per furto.
RIS (con decreto consiglio pref. Pi 17-11-1859 ): dato che i
molteplici provvedimenti presi nel corso degli anni nei confronti del
Marconcini non erano serviti a niente, si rese necessaria una misura
straordinaria: reclusione in casa correzionale per 12 mesi; 2 di spese
processuali.
80 Rapp. carab. Navacchio 9-11-1859.
- Quattro ragazzi sui 20 anni e un uomo di 52 anni, tutti di S.Casciano.
TdPr: "contegno dedito alle insolenze".
Quasi ogni sera schiamazzavano nelle strade facendo "de rutti" e
scagliando "dei sassi nelle porte di casa".
RIS: ingiunse loro di tenere una condotta quieta, moderata e tranquilla.
81 Rapp. comm. vigil. 20-11-1859.
- Benvenuti Angiolo, 46 anni.
TdPr: "discorsi sovversivi".
A seguito degli ordini del DdG Ptd, il commesso praticò delle indagini nel
paese di Alica dove le autorità sospettavano (con fondatezza secondo questo
rapporto) che i "rozzi ed incolti agricoltori si mantengano... devoti alla
dinastia Lorenese". Il commesso, anche se non poté raccogliere prove certe
o testimoni attendibili, venne a conoscenza di vari episodi che confermavano
queste "idee retrive" ma "neppure di ciò si trovano testimoni
che ne facciano prova". Erano menzionati alcuni individui (tra cui il
Benvenuti) "di grossolana ed incolta educazione" i quali si diceva
fossero "i più fanatici". In quel paese, poi, abitava la principessa
Adelaide Corsini, vedova del conte Conti, il quale sotto il precedente
ordinamento aveva ricoperto la carica di " Maggiordomo Maggiore"; la
principessa al momento ospitava nella sua villa un certo conte tedesco
"già ajo per quanto si dice degli Arciduchi di Toscana". Anche i
sentimenti del parroco e del fattore della principessa sembravano essere ostili
all'attuale governo, ma tutti quanti riuscivano a mascherare bene le loro simpatie
politiche e comunque il commesso non aveva prove. Furono nominati alcuni
testimoni abitanti nei paesi finitimi ed alcuni rappresentanti della famiglia
Agostini, che si diceva fosse l'unica di fede liberale ad Alica. Concludendo,
il commesso si proponeva di praticare una più "circospetta ed assidua
sorveglianza" sul "paesucolo" per avere notizie più sicure.
Atti collegati.
Rapp. informativo carab. Ptd 26-10-1859.
Dalle indagini non risultava che nella villa della principessa Conti
avvenissero riunioni politiche.
Copia di una denunzia fatta alla Pref. PI ed allegata a una comunicazione
della prefettura stessa al DdG Ptd del 18-10-1859.
Questo fu l'incipit di tutto il "caso".
"Ad Alica, Fattoria della Principessa Conti, è un partito fortemente
audace in favore di Leopoldo II, capitanato dal fattore Pacini e dal Proposto
Pietro Scaletti, spinti ed animati dalla Principessa". Altri uomini del
popolo manifestavano, poi, in maniera più grossolana la loro fede per i Lorena.
"Il parroco, scaltrissimo, dall'altare grida equivocamente, ma a voce
colle persone, anima ed incita a fare diversamente. E' Alica piccolo paesucolo
in stato di anarchia non essendovi dalla delegazione fatto nulla, e se danni
forti non sono avvenuti fin qui dipende dalla poca importanza del paese".
Rapp. carab. Palaia 29-10-1859.
Furono ricordati piccoli episodi sediziosi avvenuti pubblicamente nei mesi
passati (fu mostrata la bandiera del Granducato, alcuni minacciarono di morte i
liberali qualora fosse tornato Leopoldo II). Il Benvenuti in particolare fu
descritto come un acceso reazionario. RIS: sottoposto a serio monito.
Da Pref. PI a DdG Ptd 25-11-1859.
Restituzione della documentazione riguardante i fatti di Alica. Il DdG Ptd fu
pregato di riporre tutto in archivio "tra gli affari sospesi".
82 Rapp. speciale carab. Ptd 23-9-1859.
- Tommaso Falossi,40 anni, cineraio della Rotta.
TdPr: "condotta sospetta e temibile in materia di furti".
Il Falossi, pregiudicato in materia di furti, fu visto da alcuni testimoni
mentre si allontanava con fare sospetto da una casa dove poi si scoprì che
erano stati rubati alcuni oggetti.
In seguito alla denuncia del proprietario, e su ordine della pretura, i
carabinieri perquisirono la casa del sospettato ma le ricerche non portarono
all'acquisizione della refurtiva. Comunque il Falossi fu arrestato e tradotto
in stanza di sequestro, in osservanza degli ordini del DdG.
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 23-9-1859.
Il Falossi, benché si occupasse raramente della sua professione, riusciva a
vivere dignitosamente, così la "pubblica voce" lo credeva autore di
molti furti.
Fede di specchietto di Tommaso Falossi (dalla pretura di Ptd) 8-10-1859.
L'uomo era stato condannato per tre volte per piccoli furti.
Precedenti risultanti dai protocolli economici a carico di Tommaso Falossi
4-10-1859.
Numerosi; fattispecie più ricorrenti: "inosservanza di precetto"
e "furti campestri".
Da Pref. PI a DdG Ptd 22-10-1859.
"La procedura sommaria compilata in cotesta Delegazione.. tende
solamente a stabilire che autore del furto sofferto da Giuseppe Barsotti...
possa essere il nominato Falossi... e poiché per tale titolo di delitto consta
a questa Prefettura che il Potere Ordinario al quale spetta il conoscerne, stia
ora istruendo analoga procedura, così non può nell'attualità adottarsi la
misura governativa da Lei proposta e conseguentemente Ella potrà abilitarlo dal
carcere dandone preventivo avviso alla Pretura Locale. Si rilascia poi alla di
Lei saviezza il prendere quelle misure preventive... che crederà
opportune".
RIS: precetti: ritiro serale; divieto di introdursi nei fondi altrui; divieto
di uscire dal distretto.
83 Rapp. comm. vigil. 24-10-1859.
- Sei uomini di Ptd.
TdPr: "preteso contegno irregolare tenuto nel teatro locale per passione
politica".
Mentre veniva rappresentata la commedia "le guerre d'Italia" si
udirono dei fischi (pare rivolti all'indirizzo della bandiera tricolore).
RIS: fu dichiarato non procedere oltre.
84 Rapp. carab. Navacchio 6-10-1859.
- Giuseppe Mattei di S.Casciano.
TdPr: "contegno imprudente in politica".
Ebbe un alterco in un caffè con un uomo che lo aveva chiamato codino,
"quantunque si dica che sia vero codino".
RIS: fu dichiarato non procedere oltre.
85 Rapp. comm. vigil. 13-10-1859.
- Ranieri Brini, 44 anni, di Ponsacco.
TdPr: "contegno imprudente in politica".
Domenica 9 ottobre, mentre la filarmonica sfilava nelle vie del paese per
festeggiare la festa nazionale (" l'innalzamento della bandiera di casa
Savoia") e la folla si abbandonava a manifestazioni di giubilo, il Brini,
"conosciuto per sentimenti retrogradi" esclamava espressioni di
disprezzo; fortunatamente le provocazioni non furono raccolte dai presenti.
RIS: fu ammonito.
86 Rapp. carab. Cascina 13-10-1859.
- Giuseppe Ceccotti, 75 anni, contadino.
TdPr: contegno imprudente in politica.
Offendeva tutte le persone che sapeva essere "fanatiche per il nuovo
governo" e che passavano davanti a casa sua, ricordandogli il prossimo
ritorno di Leopoldo II.
Atti collegati.
"Scritto difensivo" di Ceccotti Giuseppe.
Egli affermò che alcuni abitanti di Latignano di solito si divertivano a
deriderlo e a fargli "degli spregi"; dichiarò anche di non avere mai
fatto discorsi "contrari alla Causa Nazionale". Nominò dei testimoni
ma tre nominativi furono depennati, mentre dei restanti quattro due non si
poterono presentare al DdG perché malati come risulta da uno stampato annesso
in cui "si fa precetto a... perché... comparisca personalmente avanti il
sottoscritto alla pena mancando di 25". La risposta, scritta in calce
all'atto fu la seguente: "....è ammalato con febbre e guarda il
letto".
RIS: 2 gg di carcere; gli fu ingiunto di astenersi da discorsi avversi
all'attuale ordinamento politico.
87 Rapp. comm. vigil. 24-10-1859.
- Giovanni Falossi, 50 anni, bracciante della Rotta.
TdPr: "condotta disordinata".
Da tempo teneva una condotta oziosa e provocava risse senza alcun motivo;
proprio durante l'ultima rissa "il popolo... stanco di tollerare le sua
irregolarità voleva accopparlo".
Inoltre "tiene il giuoco nella propria casa; si ubriaca tutti i giorni;
bestemmia...".
RIS: 8 gg di carcere e per un anno: ritiro serale, non frequentare bettole e
osterie, divieto di portare armi. "Si ingiunge poi allo stesso Falossi di
rilevarsi dall'oziosità e vagabondaggio e non promuovere risse... di non
favorire né tenere ridotti di giuoco nella propria casa sotto la comminazione
dell'arresto e carcere fino a 2 mesi."
88 Rapp. speciale carab. Ptd 4-11-1859.
- Assunta Cantini, 19 anni, serva di Ponsacco.
TdPr: "condotta sospetta di malcostume".
La Cantini fu arrestata e "messa in stanza di deposito" perché
sospettata di avere una relazione con un uomo ammogliato.
RIS: fu ammonita.
89 Da Pref. PI a DdG Ptd 20-11-1859.
- Angiolo Forti, 44 anni, bracciante di S.Lorenzo a Pagnatico.
TdPr: "scritti capaci a turbare l'ordine pubblico".
Allegata documentazione riguardante uno scritto anonimo e i risultati del
perito calligrafo che indicavano nel Forti l'autore.
Atti collegati.
Perizia del calligrafo 27-9-1859.
Analizzando lo scritto, il calligrafo capì che la grafia in certe parti era
stata alterata, ma confrontando le parti "non sofisticate" con le
sottoscrizioni di alcuni sospettati desunse che l'autore era il Forti.
Scritto anonimo.
Offende i liberali e inneggia ai Lorena in un italiano sgrammaticato.
RIS (con decreto Pref. PI 2-12-1859 ): "atteso che è certo in
fatto che... fu ritrovato uno scritto, nel quale si investivano persone
dabbene, minacciandole di morte, e suscitando nel popolo idee sovversive, e
reazionarie da compromettere la tranquillità pubblica. Atteso che è venuto a
resultare dal complesso degli atti che autore di tale scritto possa essere il
predetto Forti...", 15 gg di carcere più le spese processuali. Infine si
"rilascia alla facoltà del Delegato di adottare quelle misure di
prevenzione che riterrà opportune".
90 Rapp. speciale carab. Ptd 29-11-1859.
- Andrea Anselmi, 21 anni, bracciante di Livorno.
TdPr: "inosservanza di precetto di non recarsi in questo
circondario".
RIS: (con decreto consiglio Pref. PI 3-12-1859 ): 8 gg di carcere; 2
di spese processuali, rinnovazione del precetto infranto per la durata di un
anno, " ordina che venga accompagnato alla Delegazione di Gov. di S.Marco
in Livorno."
91 Rapp. speciale carab. Ponsacco 31-10-1859.
- Vincenzo Franceschi, 55 anni, bracciante di Larciano, giurisdizione di
Pistoia.
TdPr: "vagabondaggio sospetto".
RIS: espulsione dal distretto, divieto di farvi ritorno per un anno e
accompagnamento alla delegazione di Pistoia per gli "ulteriori
provvedimenti".
92 Da DdG Massa Marittima a DdG Ptd 6-12-1859.
- Giovanni Senesi, 16 anni, bracciante della Rotta.
TdPr: "dopo di essere stato allontanato per un anno dal circondario di
Massa Marittima e qua tradotto per vagabondaggio e mancanza di mezzi di
sussistenza".
RIS: divieto di recarsi per un anno fuori dal distretto governativo.
94 Rapp. gendarm. Navacchio 13-7-1859.
- Dodici persone (uomini e donne) di mezz'età di Zambra e di Cascina.
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
"Continui lamenti vengono avanzati allo scrivente...".
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 3-10-1859.
Confermò che queste persone si abbandonavano "ad ogni sorta di scarpamenti
e depredazioni sopra qualunque prodotto campestre" causando le generali
proteste del paese.
Dal pievano di San Lorenzo alle Corti a DdG Ptd 24-9-1859.
Il prete descrisse una donna, facente parte dei sospettati, come "di buoni
ed onesti costumi" e che "si è sempre guadagnata il necessario al
vivere onestamente coi suoi sudori".
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui senza permesso per un anno.
95 Rapp. speciale carab. Cascina 17-7-1859.
- Angiola Stefanini, bracciante di Cascina.
TdPr: "tendenza alla depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui senza permesso per un anno.
96 Rapp. comm. vigil. 14-10-1859.
- Quattro uomini di S.Prospero.
Condotta sospetta in materia di furti.
Gli uomini, "già pregiudicatissimi colla giustizia e ora prosciolti da
qualunque vincolo disciplinare", erano privi di risorse economiche e
conducevano "una vita oziosa". Poi, "si assicurerebbe per
fiduciarie notizie che questi tre famigerati ladri si tenghino in relazione
continua coi malfattori degli altri circondari".
RIS: poiché i fatti imputati sembravano essere insussistenti fu dichiarato non
procedere oltre.
97 Rapp. speciale carab. Ponsacco 13-12-1859.
- Maria Benci di Ponsacco.
TdPr: "tendenza al malcostume".
Correva voce nel paese che questa "fanciulla di perduta fama in genere di
mal costume" fosse affetta da malattie veneree.
RIS: fu ammonita.
98 Rapp. comm. vigil. 18-10-1859.
- Alessandro Pistoja, 69 anni, possidente di S.Frediano a 7 .
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri". (Abitualità).
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui per un anno. "E fu ammonito a
non girovagare in tempo di notte senza oggetto plausibile".
99 Rapp. comm. vigil. 4-9-1859.
- Due giovani braccianti e un barrocciaio di 60 anni di Ptd.
TdPr: "condotta sospetta in materia di usurpazioni campestri".
Sorpresi a rubare nei campi minacciarono i proprietari di ritorsioni qualora li
avessero denunciati all'autorità.
RIS: dato che dalla testimonianze non risultò la "piena prova
dell'addebito verso costoro" furono sottoposti a seria ed autorevole
ammonizione.
100 Rapp. comm. vigil. 24-11-1859.
- Antonio Savorani, farmacista e droghiere di S.Prospero.
TdPr: "preteso raddotto di giuoco".
Pareva organizzasse dei giochi di carte in una stanza adiacente alla propria
farmacia dove "padri e figli di famiglia..consumano le proprie
sostanze".
RIS: "fu dichiarato senza pregiudizio dell'azione del potere ordinario...
non sia luogo a procedere oltre."
101 Rapp. speciale carab. Navacchio 24-9-1859.
- Angiolo Trivella, guardia campestre di S.Casciano.
TdPr: "condotta sospetta in danni campestri e viziosa in giuoco".
"Lo scrivente fa noto come tutta la popolazione di questo Piano Pisano si
duole del pessimo contegno che tiene l'ex pregiudicato Angelo Trivella..."
Atti collegati.
Rapp. speciale carab. Navacchio 18-10-1859.
Si rese noto che il Trivella spavaldamente si vantava di essere stato
"accusato al tribunale per ladro ma che per mezzo del dott. Forti di
Zambra è stato smentito... ogni suo addebito, anzi ha detto che Attilio Forti è
in buona relazione con il Sig. Delegato".
RIS: dato che gli atti non fornirono prova degli addebiti, si dichiarò non
esser luogo a procedere contro Angiolo Trivella.
102 Rapp. comm. vigil. 28-7-1859.
- Sette ragazzi sui 14 anni, tutti di S.Frediano a 7 .
TdPr: "tendenza alle depredazioni campestri".
Continue lagnanze dei possidenti riguardo i furti campestri commessi dai
giovani.
RIS: divieto di introdursi nei fondi altrui.
103.
- Valentino Brina, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "dopo di essere stato accompagnato a quest'Uffizio a cura della
Delegazione di Lari ed allontanato da quel distretto per un anno per
vagabondaggio e condotta sospetta in furti."
RIS: per un anno: ritiro serale; divieto di introdursi nei
fondi altrui senza permesso; divieto di allontanarsi dal distretto governativo.
104 Esposto di Angiolo Forti davanti al DdG Ptd 25-8-1859.
- Un uomo e una donna sui 20 anni di Zambra.
TdPr: "tresca scandalosa".
Il Forti dichiarò di aver sorpreso la propria figlia mentre parlava con un
giovane che gli proponeva di abortire. Così chiese al DdG di prendere
"quelle misure che crede giuste".
RIS (19-12-1859): fu dichiarato non procedere oltre per l'avvenuto matrimonio.
106 Rapp. comm.vigil. 24-11-1859.
- Adamo Catarsi, 26 anni, manovale della Rotta.
TdPr: "contegno irregolare".
RIS: "fu sottoposto a seria ed autorevole ammonizione".
107 Rapp. comm. vigil. 5-11-1859.
- Assunta Gioli, bottegaia di S.Prospero.
TdPr: "raddotto di giuoco vizioso".
Pareva che in una stanza annessa alla sua bottega si giocasse d'azzardo.
RIS: fu ammonita.
108 Decreto consiglio di Pref. PI 31-12-1859.
- Giovanni Sabatini di Montefoscoli.
TdPr: inosservanza del precetto serale.
Non fu trovato in casa dai gendarmi, perché dovette rimanere al frantoio presso
il quale lavorava perché si era rotto un macchinario.
RIS: non ci fu vera e propria inosservanza "verificandosi ciò nel caso
soltanto in cui il vincolato agisce in disprezzo manifesto del precetto
stesso... bene operò la Delegazione quando agì contro il Sabatini e lorché ebbe
verificato il fatto, ottimo fu il provvedimento di abilitarlo dal
Carcere". Dichiarò "non esser luogo a procedere" contro il
Sabatini.
110 Rapp. comm. vigil. 24-11-1859.
- Maria Tessandoli, bottegaia di Casciavola.
TdPr: "condotta scostumata".
Si diceva che la donna, vedova, avesse trasformato la sua abitazione in un
"locale di pubblica prostituzione".
RIS: fu dichiarato non luogo a procedere.
FILZA 234: PROCESSI SOMMARI.
111 Rapp. carab. Cascina 4-1-1860.
- Giovanna Bufalini, 15 anni, la sorella Teresa di 39 anni, Enrichetta
Chiarugi, 15 anni e Marianna Rovai, 20 anni, tutte di Cascina.
TdPr: "condotta sospetta di mal costume" (per le quindicenni) e
"prestato favore" (per le altre due).
"Non poche sono le mormorazioni che si fanno da questa popolazione"
circa la condotta libertina e scostumata delle predette donne.
RIS: per le quindicenni, "severa ammonizione", invito "a star
subordinate" ai genitori, precetto di non trattare né conversare fra di
loro sotto la comminazione dell'arresto e carcere da 3 a 8 gg. "Dichiara
non essere luogo a procedere oltre" contro le altre due.
112 Rapp. comm. vigil. 1-12-1859.
-Pietro Baccini, 40 anni, bracciante di Ptd e Giuseppe Pellicci, 64 anni,
bracciante di Ptd.
TdPr: "condotta dedita alle frodi".
Durante i mercati riuscivano "con volpina scaltrezza ad ingannare i
creduli villani".
RIS: precetto annuale di non recarsi nei giorni di mercato "nella Piazza
delle Grasce, dei Polli, dei Cavalieri, e delle Merci, o Piazzone non che nella
Via Ferdinanda, di S.Francesco, e di Saponiera" sotto la comminazione
dell'arresto e carcere da 8 gg a 2 mesi.
113 Informazione del comm. vigil. 2-1-1860.
- Due uomini di Ptd sui 30 anni, entrambi facchini.
TdPr: "contegno irregolare e scandaloso".
"Sono persone soggette all'inganno e alla frode": nei giorni di
mercato cercavano di truffare i commercianti.
RIS: 3 gg di carcere; ingiunzione a "vivere quieti e tranquilli non che
onesti nelle contrattazioni".
114 Rapp. speciale carab. Ptd 29-12-1859.
- Roberto Cavicchioli, 29 anni, di Putignano.
TdPr: "vagabondaggio sospetto".
RIS: precetto annuale di non recarsi nel distretto governativo di Ptd "e
ne fu ordinata l'accompagnatura avanti il Delegato di Gov. di Pisa per gli
ulteriori provvedimenti".
115 Rapp. comm. vigil. 11-11-1859.
- Annunziata Gagliardi di Casciavola.
TdPr: "raddotto vizioso di giuoco".
"Ha attivato... in un terreno di sua proprietà... due Pallottolaj per uso
di giuoco di Bocce al quale prendono parte Padri e figli di famiglie che si
distraggono dalle proprie faccende e si abbandonano all'ozio ed alla
dissipazione". In quel luogo spesso si verificavano "risse scandalose
accompagnate da vituperevoli bestemmie contro la Divinità".
RIS: "attesoché dagli atti non trovi appoggio l'addebito, dichiara non
esser luogo a procedere oltre".
116 Rapp. carab. Cascina 3-1-1860.
- Otto giovani sui 20 anni, tutti di Cascina.
TdPr: "tendenza alle insolenze, clamori e disturbi notturni".
Erano soliti radunarsi la sera per andare a suonare i campanelli degli
"onesti cittadini", cantare cori offensivi, tirare sassi alle
finestre...
RIS: 6 gg di carcere; "gli fu ingiunto di non girovagare nelle ore della
sera senza onesto e lecito scopo, di non formare complotti e di non dar luogo a
cantilene capaci a disturbare la quiete pubblica e di condursi in modo quieto,
regolare e tranquillo".
117 Rapp. carab. Navacchio 14-10-1859.
-Silverio Del Torto possidente di 75 anni e Carolina Salvini di 36, bottegaia,
entrambi di S.Giorgio a Bibbiano.
TdPr: tresca scandalosa.
"Lo scrivente rende noto come nel popolo di S.Giorgio a Bibbiano esiste
uno scandalo, tutta la popolazione mormora..."; l'uomo, vedovo, aveva una
relazione con la Salvini, sposata con figli.
RIS: precetto "di non trattare né conversare fra loro, e di non recarsi
l'una nella casa dell'altro e viceversa".
118 Rapp. carab. Cascina 13-1-1860.
- Enrichetta Chiarugi, 15 anni, bracciante di Cascina.
TdPr: "inosservanza della ingiunzione di star subordinata ai propri avi
paterni".
La ragazza scappò di casa.
RIS: 3 gg di carcere; 2 di spese processuali e rinnovo dell'ingiunzione.
119 Rapp. carab. Palaia 12-12-1859 e rapp. comm. vigil. 17-12-1859.
- Giuseppe Volpi, 35 anni, sacerdote di Marti.
TdPr: condotta sospetta in materia politica.
Fu sospettato dalla "pubblica voce" di avere imbrattato "con
materie escrementizie" un cartello "rappresentante il Glorioso Stemma
della Casa di Savoia" appeso fuori dalla bottega di un calzolaio e recante
la scritta, in riferimento all' "Itaglianissimo" Vittorio Emanuele, Re
sarà. Il Volpi, infatti, si era sempre dimostrato contrario alla
"Causa Nazionale" e aveva manifestato sanguinosi propositi di
vendetta nei confronti dei liberali.
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 16-12-1859.
Il ministero dell'interno "vuole che sia richiamata l' attenzione dell'
Autorità Governativa" sulla condotta del prete e sulle "male arti del
partito clericale".
RIS: probabilmente il gesto fu compiuto più per scherno della accesa passione
liberale del calzolaio che per odio al re straniero; comunque, dato che la
prova della colpevolezza del Volpi non fu raggiunta, fu dichiarato non
procedere oltre.
120 Rapp. speciale carab. Ponsacco 6-1-1860.
- Angiolo Fontanelli, 56 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "contegno irregolare sedizioso e provocante in stato di
ubriachezza".
Arrestato perché, ubriaco, per strada e ad alta voce iniziò a minacciare di
morte i liberali.
RIS: 8 gg di carcere; ingiunzione "di non abusare di sostanze spiritose e
di condursi in modo quieto, regolare e tranquillo".
121 Rapp. carab. Palaia 10-1-1860 e rapp. speciale comm. vigil. 11-1-1860.
- Giuseppe Nuti, 72 anni, parroco di Palaia.
TdPr: "abuso del suo nobile Ministero, e capace a promuovere
disordini".
Durante la predica, "prendendo motivo da una Circolare emanata da
Monsignor Vescovo di S.Miniato", disse ai fedeli di pregare per il papa
"cui si pretende di togliere il dominio temporale col pretesto di non
sapere amministrare quelle Province... che gli furono regalate ed a nissuno è
dato levargliele senza incorrere nella scomunica". Poi ricordò che anche
Napoleone I "osò far violenza al Papa per manomettere il suo temporal potere,
ma non tardò ad incorrere nella disgrazia di Dio e andò a terminare i suoi
giorni nell'isola di S. Elena"
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd (tramite telegrafo) 14-1-1860, ore 11:49.
"Ella ordini subito al Parroco di Palaja Don Giuseppe Nuti di esser qui
domani mattina col Primo Treno, e presentarsi alla Prefettura".
Da Pref. PI a DdG Ptd 16-1-1860.
La prefettura, "obbedendo alla Leggi di umanità", suggerì al DdG, una
volta "eseguite le contestazioni", di lasciare il parroco libero, il
quale, a causa della condizioni "fisico-morali", non avrebbe potuto
sopportare la carcerazione.
RIS (con decreto Pref. PI del 18-1-1860 ): la circolare del vescovo di
S. Miniato invitava semplicemente i preti a far pregare i fedeli per le
"angustie e tribolazioni" del pontefice. Il Nuti, invece, col suo
comportamento "oltrepassò d'assai le richieste del di Lui Superiore
Ecclesiastico". Anche se il contegno del parroco, in quanto diretto
"ad eccitare passione e produrre disordini", avrebbe meritato
"grave reprensione", considerato che "il parroco Nuti è in
decrepita età e nel suo lungo esercizio parrocchiale non ha mai data occasione
di richiamo alcuno, che da tutti i Testimoni si è detto essere un buon Prete
sebbene di rozze maniere, e non troppo istruito... che esso Nuti concordò
subito di avere errato e promise di non occuparsi di cose politiche", egli
fu sottoposto a serio monito sotto la minaccia di misure più severe e al
pagamento delle spese processuali.
122 Da DdG Pietrasanta a DdG Ptd.
- Francesco Meloni, 51 anni, merciaio ambulante di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare".
Fu allontanato per un anno dal distretto di Pietrasanta per "discorsi
imprudenti e condotta sospetta in politica". Munito di carta di via si
doveva presentare al DdG entro 3 gg per eventuali ulteriori misure.
Atti collegati.
Carta di via.
Contiene i connotati fisici del Meloni e lo stradale al quale doveva attenersi.
RIS: ammonizione a tenere un contegno riservato e "non avverso all'
attuale ordinamento politico".
123 Rapp. carab. Navacchio 12-1-1860.
- Luigi Valtriani, 38 anni, possidente di Casciavola.
TdPr: inosservanza ai precetti di non intervenire nei caffè, di non abusare di
sostanze spiritose, di rispettare la propria moglie.
RIS: 8 gg di carcere; 2 di spese processuali e rinnovo delle ingiunzioni.
124 Rapp. speciale carab. Ponsacco e rapp. comm. vigil. 17-1-1860.
- Don Antonio Ferrucci, arciprete di Ponsacco.
TdPr: "discorsi imprudenti degradanti l' Ufficio nobilissimo di
Parroco".
Durante la funzione religiosa invitò i presenti a non prestare fede "ai
ribelli che fanno la guerra al Papa allo scopo di buttar giù la
Religione". Anche egli ricordò gli episodi riguardanti Napoleone I e Pio
VII; affermò anche che la fuga di Pio IX e il suo successivo ristabilirsi a
Roma avevano dimostrato la potenza del potere temporale dei papi. La
popolazione sapeva già che il Ferrucci fosse di "sentimenti
retrogradi" ma "fino a detto giorno non si era sbilanciato".
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 19-1-1860.
Comunicò che la prefettura aveva "prevenuto il R. Ministero degli Affari
Ecclesiastici della misura che potrebbe essere adottata a carico del Parroco di
Ponsacco".
RIS (con decreto Pref. PI del 22-1-1860 ): "l'esame degli atti
offre il seguente risultato. L'avversità del Parroco Ferrucci all'attuale
ordinamento Politico è indubitata, e ne ha date continue riprove, pure fu
tollerato". Considerato che il Ferrucci era già stato ammonito per essersi
comportato in modo analogo in altra occasione, "ciò dimostra essere suo
intendimento di provocare disordini... considerando che non vale al Ferrucci
suddetto esser discaricato dagli addebiti, l'allegare, come ha fatto, gli
ordini del di Lui Superiore Ecclesiastico, e desunti dalla Lettera che esso
Ferrucci ha riposta in Atti, poiché quel rispettabile Prelato non infirmò le
cose abusivamente pronunziate al popolo... sottopone il Sacerdote Antonio
Ferrucci" a 60 gg di carcere espiabili dall'ingresso nelle stanze di
custodia; 6 di spese processuali. Il prete "è autorizzato ad espiare detta
pena nel Convento di S.Vivaldo dovendo esser trattato con rigorosa osservanza
ed a tutte di Lui spese. Ordina al Ferrucci quando non li piaccia rimanere in
Carcere per tutta la durata della inflittagli mortificazione, di trasferirsi al
suddetto Convento o subito fatta l'accettazione di questo Decreto, o dopo
spirato il termine ad interporre Ricorso dal Decreto stesso. Nel tempo che
intercorrerà dalla Scarcerazione a S.Vivaldo... non potrà trasferirsi in
Ponsacco".
Da Pref. PI a DdG Ptd 6-2-1860.
"Il Ministero dell'Interno, mentre con Risoluzione del 4 stante ha
rigettate le istanze dell'Arciprete di Ponsacco Antonio Ferrucci in quanto
erano dirette ad ottenere una diminuzione della durata della pena di 2 mesi di
carcere... ha favorevolmente risolute le istanze medesime nel senso della commutazione
di quella pena, concedendo al... Ferrucci di espiarla anziché nel Convento di
S.Vivaldo in quello dei P.P.Borgognisanti di Firenze..."
125.
- Don Francesco Masi, 53 anni di Capannoli, sacerdote semplice.
TdPr: "Abuso del di lui Ministero Ecclesiastico e capace a produrre
disordini".
Da Pref. PI a DdG Ptd 17-1-1859.
"Io sono informato che la domenica 8 del corrente mese il prete Francesco
Masi... arringasse al popolo". Il prete, spinto dalla famosa lettera del
vescovo di S.Miniato, invitò il popolo a pregare per il papa, al quale oltre ad
"alcune province della Italia Centrale" volevano togliere "il
potere temporale e quello spirituale". Così, "per la protezione del
potere temporale del Pontefice", progettò per la domenica seguente
l'ostensione di una immagine sacra, avvenimento che si verificava solo durante
le principali festività religiose. Il Masi, poi, era solito "fare dei
discorsi sovversivi per eccitare i contadini alla rivolta". Dato che
furono reperiti testimoni pronti a confermare il tutto, il prefetto invitò il
DdG Ptd ad aprire una procedura e ad impedire la progettata manifestazione
religiosa per la mancanza del permesso, reso necessario da due recenti
circolari del ministero dell'interno.
RIS (con decreto Pref. PI del 23-1-1860 ): Dalle testimonianze risultò
che le notizie pervenute alla prefettura erano parzialmente vere: infatti
alcuni testimoni dichiararono che il Masi portava "affetto al Governo
sorto dopo il 27 aprile 1859" ed egli stesso affermò di essere stato "di
principi Liberali" fino dal 1848. Comunque la prefettura rilevò che il
Masi aveva abusato "della sua elevata missione" perché avrebbe voluto
indire una festa religiosa straordinaria, perché aveva interpretato troppo
liberamente la lettera del vescovo di S.Miniato e, infine, perché i suoi
discorsi "portarono qualche disturbo nelle menti e nelle vedute dei
coloni". Così l'autorità dichiarò che il prete "è bastamente punito
col carcere sofferto" e "ordina la di lui immediata abilitazione e di
fargli sentire che tenga un contegno riservato onde non produrre
disordini".
126.
- Albino Caramelli, 30 anni, bracciante di Marti.
TdPr: "dopo di essere stato a cura della Delegazione di Grosseto qui
tradotto come inosservanza al precetto di non recersi in quel distretto".
RIS: precetto annuale di non recarsi fuori dal distretto governativo di Ptd
senza permesso del DdG.
127 Rapp. comm. vigil. e rapp. speciale carab. Ptd 16-1-1860.
- Angiolo Carli, 30 anni, facchino di Ptd.
TdPr: "condotta sospetta di criminosi propositi e proclività alle
prepotenze ed alle risse".
Si presentò ad una festa da ballo creando dei disordini. Il giorno dopo, armato
di randello, rincorse l'organizzatore della festa sulla pubblica piazza
proferendo minacce di morte e bestemmiando "il nome Santo di Dio",
procurandosi "una estesa pubblicità". Il commesso suggerì una
"energica e pronta misura di prevenzione".
Atti collegati.
Esposizione e istanza di Angiolo Carli 19-1-1860.
Il Carli affermò di essere stato cacciato senza motivo dalla festa da ballo e
che il giorno seguente trovò l'organizzatore Giovanni Caponi che pareva volesse
"attaccar quistione", ma nello stesso tempo fu "sorpreso da un
insulto di sangue al capo, come di spesso gli avviene" e come avrebbero
potuto testimoniare i medici curanti "e in tale stato il comparente più
non conosce ne sa ciò che si faccia".
RIS: "fu dichiarato misura d'urgenza il Sequestro sofferto per giorni
otto". Inoltre, precetti annuali: ritiro serale "da dopo un ora
dell'Ave Maria dei Morti fino alla levata del sole del di successivo";
divieto di portare armi. "Gli fu ingiunto poi di non abusare di sostanze
spiritose e di rispettare chicchessia ed in specie Giovanni Caponi".
128 Rapp. speciale carab. Ponsacco 19-1-1860.
- Don Benedetto Valli, parroco di S.Pietro.
TdPr: "discorsi avversi all'attuale ordinamento politico".
Durante le funzioni domenicali espose delle immagini sacre e invitò i presenti
a pregare per la difesa del papa "da quei tentativi che gli vengono fatti
dalle persone insidiose ed avverse che tentano di toglierli il suo
potere".
RIS: fu dichiarato non esser luogo a procedere.
129 Rapp. speciale carab. Ponsacco 22-1-1860.
- Ranieri Brini, 44 anni, di Ponsacco.
TdPr: "manifestazioni sovversive e capaci a compromettere l' ordine
pubblico".
Nella strada principale iniziò a cantare: Leopoldo ritornerà e Leopoldo
comanderà .. Allora, un gruppo di liberali tentò di aggredirlo, ma egli
fuggì.
RIS (con decreto Pref. PI del 4-2-1860 ): il Brini era "male
veduto dagli onesti uomini di Ponsacco" per avere "continuamente
tenuto un contegno avverso all'attuale governo": infatti era solito
provocare i liberali "ed alcuno più volte ha dovuto assentarsi per non
compromettersi" e pare anche che una volta avesse affisso dei cartelli in
paese contenenti motteggi nei confronti di Vittorio Emanuele.
Perciò 30 gg di carcere espiabili dall'ingresso nelle stanze di custodia.
"Espiata la pena il Delegato adotterà quelle misure che crederà
opportune"; 4 italiane di spese processuali.
131 Rapp. comm. vigil. 23-1-1860.
- Iacopo e Onorato Bernardini, 23 e 26 anni della Rotta.
TdPr: "contegno altamente irregolare ed insubordinato verso la pubblica
forza".
I due fratelli furono accusati di avere provocato dei disordini ad una festa da
ballo e di avere resistito all'arresto da parte dei carabinieri.
RIS: "furono dichiarati a sufficenza mortificati con la carcere fin qui
sofferta". Ingiunzione a comportarsi in maniera "regolare e
tranquilla" e a rispettare la forza pubblica.
132 Rapp. comm. vigil. 31-1-1860.
- Pietro Balducci di Forcoli.
TdPr: "discorsi sovversivi e capaci a provocare disordini".
Il "calsolaro di sentimenti retrogradi" Pietro Balducci, radunato un
gruppo di persone presso la Chiesa, affermò ad alta voce che sia il parroco del
paese che Vittorio Emanuele erano protestanti. L'uomo indossava un cappello
giallo con penne nere "dimostrando così la sua simpatia per la Bandiera
tedesca".
Atti collegati.
Rapp. addizionale comm. vigil. 4-2-1860.
Suggerì alcune persone da sentire in qualità di testimoni.
RIS (con decreto Pref. PI del 9-2-1860 ): "attesoché resulta
dagli atti che il Balducci si è sempre apertamente dimostrato contrario
all'attuale ordinamento politico, parteggiando per l'Austria", 15 gg di
carcere e 4 di spese; " è rilasciato al potere del Delegato di adottare contro
il Balducci le misure preventive che crederà opportune".
133 Rapp. comm. vigil. 6-2-1860.
- Luigi Pellicci, bracciante di 49 anni di Ptd.
TdPr: contegno irregolare verso la propria moglie. (Abitualità).
RIS: Dopo aver subito 4 gg di sequestro, ingiunzione a rispettare la moglie e a
"darsi un indirizzo capace di offrire a se e alla propria famiglia i mezzi
di sussistenza".
134 Rapp. speciale carab. Ponsacco 9-2-1860.
- Giuseppe Lotti, 30 anni di Fucecchio.
TdPr: "vagabondaggio sospetto".
RIS: precetto di non recarsi nel distretto di Ptd per un anno.Ordinata la
"accompagnatura" davanti al DdG Fucecchio per gli ulteriori
provvedimenti.
135 Rapp. comm. vigil. 8-2-1860.
-Francesco Cipollini, bracciante di Bientina.
TdPr: "tendenza alle frodi".
Concluse un contratto di compravendita con il figlio di un colono: ricevette
due buoi senza dare il corrispettivo in denaro. Ma il colono, saputo ciò, si
precipitò a recuperare il bestiame che il Cipollini stava conducendo a Pisa per
rivenderlo. Il Cipollini, interrogato dal DdG Ptd, assicurò che una volta
ottenuto il denaro avrebbe pagato il suo debitore, ma l'autorità fu poco
persuasa, dato che l'uomo aveva avuto già molti pregiudizi con la giustizia.
RIS: fu sottoposto al precetto di non recarsi nel distretto di Ptd per un anno
e fu ordinata la "accompagnatura" davanti al delegato di Vicopisano
per gli ulteriori provvedimenti.
136 Rapp. comm. vigil. 13-2-1860.
- Ranieri Baliotti, 44 anni, negoziante di Ptd e Don Tommaso Ceccarelli, 48
anni, proposto di Ptd.
TdPr: "discorsi e manifestazioni imprudenti per passione politica".
Due uomini che erano stati incaricati dalla "Società Pontederese di
raccogliere le oblazioni per l'acquisto dei fucili (Soscrizione
Garibaldi)" furono cacciati dal proposto il quale, negando l'obolo,
affermò che "la chiesa non consente che il popolo sia armato" ed
aggiunse anche che "Garibaldi è un proscritto e un brigante". Simili
discorsi furono ripetuti anche dal Baliotti.
Atti collegati.
Rapp. addizionale comm. vigil. 15-2-1860.
Intercorsi due giorni dai fatti sopra citati, due uomini si presentarono al
proposto allo scopo di ricevere delle somme di denaro necessarie per
organizzare una festa da ballo, il cui ricavato sarebbe dovuto servire per
l'acquisto dei nominati fucili.
Il religioso così rispose: Io vi conosco per due buoni ragazzi... ma vi
compatisco perché non leggete i giornali dai quali rilevereste che le somme
raccolte andranno in perdizione , come andarono tempo fà quelle accumulate per
Venezia, perciò vi ripeto che andate a compromettervi.
Da Pref. PI a DdG Ptd 17-2-1860.
"Mentre era nella liberissima facoltà del Proposto non concorrere alla
Soscrizione, non doveva aggiungere che i collettori si compromettevano
nell'andare a raccogliere le offerte, che dovevano di ciò vergognarsi,
soggiungendo che questi denari sarebbero stati mangiati. L'affare di che si
tratta, per quanto sembrerebbe alla Prefettura, non offre alcun carattere di
gravità, ma al tempo stesso opinerebbe che non dovesse rimanere affatto
impunito. Trattasi di misure preventive, e le vigenti disposizioni danno non
poche facoltà ai Delegati, di modo che, mentre sembra debbano evadere dalla
Superiore Competenza della Prefettura , questa ritiene che rientrino nelle
competenze di V.S. Illma al quale effetto li ritorno gli Atti perché nella di
Lei saviezza emetta quel Decreto che riterrà di giustizia e di prudenza."
RIS: "mentre dichiara sufficientemente mortificato il
Baliotti colle verbali ammonizioni" ammonì il proposto Ceccarelli a tenere
un comportamento tranquillo a non occuparsi di politica, a non provocare alcuno
e a non ostacolare la raccolta delle somme "per l'acquisto dei fucili
destinati a cautelare la Nazionale Indipendenza".
137.
- Pietro Balducci, 40 anni, calzolaio di Forcoli.
TdPr: "discorsi sovversivi e capaci a provocare disordini".
RIS: scontati 15 gg di carcere, fu sottoposto alle seguenti misure
preventive: divieto annuale di recarsi in osterie e bettole;
poi, sempre per un anno, ingiunzione di "non parlare in nessun luogo,
tempo o circostanza di cose politiche, di non mostrarsi né con fatti, né con
parole minimamente avverso alla Nazionalità Italiana e di non dar luogo col
proprio contegno a pubblicità".
138 Rapp. carab. Ptd 19-2-1860.
- Emilio Gambaccini, 23 anni, legnaiolo di Ptd.
TdPr: "contegno irregolare in stato di ubriachezza".
Arrestato perché ad una festa da ballo minacciò alcuni uomini con un coltello.
RIS: 3 gg di carcere; precetto annuale di non portare armi di qualunque specie;
ingiunzione di non abusare di alcolici e di tenere un comportamento moderato e
tranquillo.
139.
- Ranieri Brini, 44 anni, di Ponsacco.
TdPr: dopo essere stato condannato ad un mese di carcere per manifestazioni
sovversive.
RIS: Ingiunzioni: astenersi da "atti e discorsi provocanti per passione
politica e di non avversare in verun modo l'attual regime politico";
tenere un contegno riservato e prudente.
140 Rapp. carab. Ptd 22-2-1860.
- Antonio Bartolini.
TdPr: "condotta irregolare in stato di ubriachezza".
Fu arrestato perché creava disordini in una "Pubblica Festa da
Ballo".
RIS: "dichiara abbastanza mortificato Antonio Bartolini con la carcere
sofferta per 3 giorni e gli ingiunge di non abusare di sostanze
spiritose".
141 Rapp. carab.Ptd 20-2-1860.
- Giuseppe Inglesi, 31 anni, di Siena.
TdPr: "condotta irregolare in stato di ubriachezza".
Fu arrestato perché girovagava privo di mezzi di sussistenza e "alterato
oltremodo da bevande spiritose dava luogo ad estesissima Pubblicità".
RIS: "fu dichiarato a sufficenza mortificato con la carcere sofferta per 4
giorni"; precetto annuale di non introdursi nel distretto governativo.
142 Istanza di richiamo 15-2-1860.
- Due coniugi, braccianti sui 40 anni di S.Lucia.
TdPr: "contegno irregolare verso Colomba Tredici".
Colomba Tredici espose che certi Pellegro e Domenica Malacarne la molestavano
frequentemente "con parole laide ed ingiuriose" e la prendevano a
secchiate d'acqua quando passava sotto le loro finestre.
RIS: ingiunzioni: non molestare la donna e tenere un contegno quieto e
tranquillo.
144 Da Pref. PI a DdG Ptd 12-2-1860.
- Amabile Gambini, 15 anni, di S.Giorgio a Bibbiano.
TdPr: condannato alla pena accessoria della vigilanza della polizia per un
anno.
Unitamente a questo atto la prefettura inviò una copia autentica della sentenza
del tribunale di prima istanza di Pisa con la quale Amabile Gambini,
riconosciuto colpevole di furto qualificato, era stato condannato.
RIS: "gli fu trasmesso per un anno i formali precetti": "di far
noto a quest'Uffizio il luogo di sua Dimora ognora che gli occorresse
variarlo... di non accedere in raddotti di giuoco, né in Bettole, né in
Osterie"; ritiro serale; divieto di introdursi nei fondi altrui.
145 Rapp. comm. vigil. 15-1-1860.
- Tre giovani di Ptd.
TdPr: "condotta irregolare e sospetta in furti campestri".
"Consta al sottoscritto per mezzo di persone fiduciarie che..."
(Fatto illecito + abitualità). I giovani, quando furono avvertiti che gli atti
avevano provato le accuse e che sarebbero stati sottoposti ad una qualche
misura, affermarono di essere stati calunniati.
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui e di non portare armi
di qualunque specie; "formali ingiunzioni di non abbandonarsi
volontariamente all'ozio e di non girovagare alla Campagna".
146 Rapp. carab. Ptd 24-2-1860.
- Luigi Pellicci, 49 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "contegno prepotente e minaccioso".
Arrestato perché ingiuriò e maltrattò un uomo in una bottega.
RIS: 8 gg di carcere; ingiunzioni: tenere un contegno quieto, moderato e
tranquillo e non molestare chicchessia.
147 Rapp. speciale per misure frenative dei carab. Ponsacco 29-9-1859.
- Florindo Mancini, 18 anni, bracciante di Capannoli.
TdPr: "condotta dedita all'ozio, al vagabondaggio e ai danni
campestri".
"Al seguito di lagnanze pervenute al sottoscritto..." (Abitualità).
RIS: precetti annuali di non introdursi nei raddotti di giuoco e di non
introdursi nei fondi altrui. "Ed ingiunge formalmente al medesimo di non
abbandonarsi volontariamente all'ozio e non girovagare alla Campagna".
148 Rapp. carab. Ptd 25-2-1860.
- Giovanni Stella, bracciante di 47 anni di Orvieto.
TdPr: "vagabondaggio sospetto e mancanza di carte giustificanti l'esser
suo".
RIS: precetto "di sfratto dalla Toscana in perpetua inibizione di
rientrarvi senza un preventivo permesso del Governo... e ne fu ordinata la
traduzione avanti il Delegato di Governo di (?) perché ne sia procurata la
sortita dallo Stato".
148 bis Rapp. speciale carab. Palaia 29 febbraio 1860.
-Giuseppe ed Antonio Ceccoli, 22 e 19 anni, calzolai di Palaia.
TdPr: "rissa scandalosa".
RIS: 48 ore di sequestro. Gli fu ingiunto di tenere un contegno regolare e di
comportarsi da "buoni ed affettuosi fratelli".
149 Istanza di richiamo sollecito 29-2-1860.
- Severo Gottardi, bracciante di 28 anni.
TdPr: "condotta irregolare verso Rosa Morini".
Nella sua istanza la donna affermò che il Gottardi la calunniava pubblicamente.
RIS (senza ascoltare testimoni): sottoposto a serio monito; ingiunzione
"di non infamare" Rosa Morini.
150 Rapp. comm. vigil. 5-3-1860.
-Faustino Meucci, 38 anni, funaio di Ptd.
TdPr: "condotta irregolare e viziosa".
L'uomo, "oltre all'essere dedito giornalmente all'ubriachezza, tiene un
contegno irregolare e provocante verso il proprio fratello Valentino,
dissipandoli le sue sostanze".
RIS: 24 ore di carcere; precetto annuale di non intervenire in caffè, osterie,
bettole etc.
Gli fu poi ingiunto di non abbandonarsi volontariamente all'ozio e al
vagabondaggio; di non molestare chicchessia "e segnatamente il proprio
fratello Valentino".
151 Rapp. comm. vigil. 29-2-1860.
- Giovacchino Lazzereschi, 21 anni, bracciante e barrocciaio di Ponsacco.
TdPr: "condotta spregiudicata e sospetta in materia di furti
campestri".
"Le non poche misure governative adottate negl'anni scorsi a carico del
notissimo Giovacchino di Matteo Lazzereschi di Ponsacco, non sono state
bastanti per ridurlo nella via dell'ordine...".
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui. Gli fu poi ingiunto:
di non abbandonarsi all'ozio e al vagabondaggio, ma di dedicarsi "ad
onesta e lecita occupazione"; di non girovagare senza plausibile discarico
per la campagna; di rispettare sempre le altrui proprietà; di tenere un
contegno irreprensibile sotto ogni rapporto.
152 Rapp. comm. vigil. 27-2-1860.
- Quattro braccianti della Rotta, tutti sui 35 anni.
TdPr: "condotta dedita alle depredazioni campestri e accompagnata da
ingiurie e minacce verso il proprietario del fondo".
Sorpresi a rubare legna, minacciarono il proprietario.
RIS: 8 gg di carcere e precetti annuali: di non introdursi nei fondi altrui; di
non portare armi di qualunque specie; di non trattare né conversare fra di
loro. Ingiunzioni: non girovagare per la campagna e rispettare chicchessia e in
special modo il proprietario del campo in cui si erano introdotti.
153.
- Gaetano Lenzi, 16 anni, disoccupato di Ptd.
TdPr: "tendenza al vagabondaggio".
Fu allontanato per un anno da Livorno per vagabondaggio e fatto accompagnare
davanti al DdG Ptd per ulteriori misure.
RIS: precetti annuali di non intervenire né in "raddotti di giuoco",
né in osterie o bettole e di non allontanarsi senza permesso dal circondario.
Ingiunzioni di non abbandonarsi volontariamente all'ozio e al vagabondaggio,
"ma di dedicarsi a stabile e lecita occupazione ed essere subordinato ed
ubbidiente ai genitori".
154 Rapp. carab. Cascina 4-3-1860.
- Ferdinando Bonciani, 13 anni, carraio di Cascina.
TdPr: "contegno offensivo e scandaloso".
Fu arrestato perché con una coltellata ferì in modo lieve un coetaneo.
RIS: "senza pregiudizio dell'azione del potere ordinario fu dichiarato misura
d'urgenza il sequestro sofferto per giorni... (?)"; precetti annuali di
non trattare né conversare con il ragazzo che aveva ferito, di non portare armi
e di non intervenire in raddotti di giuoco.
155 Rapp. comm. vigil. 7-3-1860.
- Ferdinando Bettini, 43 anni di Ptd.
TdPr: "condotta irregolare e tendenza all'ubriachezza".
Ubriachezza abituale con sevizie alla moglie.
RIS: 3 gg di carcere; precetto annuale di non introdursi in osterie e bettole.
Gli fu anche ingiunto di rispettare la propria moglie e di non percuoterla o
minacciarla.
157 Rapp. carab. Navacchio 5-3-1860.
- Pietro Benvenuti, 20 anni, contadino di S. Casciano.
TdPr: "contegno irregolare tenuto in occasione di pubblici avvisi".
Strappò alcuni manifesti riguardanti "le votazioni per l'annessione al
Piemonte".
RIS: "senza pregiudizio dell'azione del potere ordinario" fu
sottoposto a seria ammonizione.
158 Rapp. speciale carab. Ponsacco 28-2-1860.
- Gaetano Bitozzi, 44 anni, bottegaio e Angiolo Bitozzi, 37 anni, falegname di
Capannoli.
TdPr: "per manifestazioni sovversive quanto al primo, e per contegno
urtante e provocante rispetto all' altro".
"E' a notizia del sottoscritto che certo Gaetano Bitozzi... nella
circostanza in cui furono date diverse feste da Ballo a benefizio della
suscrizzione del miglione di fucili proposti dal Sig. Generale Garibaldi,
andava dicendo alle fanciulle e giovinastri del Paese che non andassero alle
dette feste perché il Santo Padre aveva dato la scomunica al Generale
Garibaldi". Inoltre, egli era sempre stato "avverso alla causa
nazionale".
Atti collegati.
Rapp. speciale carab. Ponsacco 29-2-1860.
Angiolo Bitozzi disse che sarebbe tornato Leopoldo II e che Vittorio Emanuele
avrebbe potuto prendere possesso della Toscana solo grazie a "voti falzi e
comprati".
RIS: "dopo la carcere sofferta per ore 24 da Angiolo Bitozzi, furono
sottoposti ambedue alle ingiunzioni di tenere in avvenire un contegno riservato
e prudente, di astenersi da discorsi politici e di non avversare con atti e
fatti l'attuale ordinamento Politico."
159.
- Adamo Fastelli, 31 anni, di Palaia.
TdPr: "dopo di essere stato sottoposto per due anni alla sorveglianza
della Polizia con sentenza del Tribunale di Prima Istanza di Volterra per furto
aggravato con recidiva e danno dato continuato".
RIS: fu sottoposto per 2 anni ai seguenti precetti: non allontanarsi dal
distretto governativo senza permesso; ritiro serale; non introdursi nei fondi
altrui senza permesso. Gli fu ingiunto anche di non abbandonarsi
volontariamente all'ozio.
160 Rapp. carab. Ptd 3-3-1860.
-Pietro Gambaccini, 43 anni, spazzino comunale di Ptd.
TdPr: "condotta sospetta in materia Politica".
Nottetempo furono "imbrattati" alcuni cartelli che inneggiavano a
Vittorio Emanuele. La pubblica voce indicava come autore dei gesti lo spazzino,
il quale aveva anche espresso parere negativo riguardo le oblazioni a favore
del "Milione di fucili".
RIS: "fu dichiarato misura d'urgenza il sequestro sofferto per 8
giorni". Gli fu poi ingiunto di tenere un contegno moderato, di astenersi
da "cose Politiche" e di non avversare l' attuale regime.
N.B. Dalla motivazione (quasi indecifrabile) si capisce che la misura era
fondata solo su "gravi sospetti".
161 Rapp. carab. Cascina 11-2-1860.
- Due uomini e quattro donne, sui 35 anni.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti campestri".
"Dietro le replicate lagnanze che al sottoscritto vengano fatte da probe
ed oneste persone, non può lo scrivente esimersi da rimettere un
Rapporto.." (Abitualità).
RIS: precetto di non introdursi nei fondi altrui senza permesso. Ingiunzioni
"di non girovagare alla Campagna" e di rispettare le altrui
proprietà.
162 Rapp. carab. Ptd 7-3-1860.
-Luigi Marianelli, 37 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "contegno insultante e minaccioso".
Le "frenative misure" che erano state adottate a carico del
"molesto, prepotente e quasi direi infrenabile" Luigi Marianelli non
servirono a nulla. Infatti, egli era solito abbandonarsi ad ogni sorta di vizio
e in special modo si ubriacava tutti i giorni fomentando poi, in quello stato,
delle risse e delle discussioni che procuravano una "estesissima
pubblicità" come avvenne la sera in cui fu arrestato.
RIS: 8 gg di sequestro (misura d'urgenza); precetti annuali del ritiro serale,
di non frequentare bettole e di non portare armi. Ingiunzioni: comportarsi
"in modo quieto, regolare e tranquillo" e non molestare chicchessia
sotto la minaccia del carcere fino a 2 mesi.
163 Rapp. comm. vigil. 24-11-1859.
- Tre ragazzi di 12 anni.
TdPr: tendenza ai danni campestri. (Fatto illecito + abitualità).
RIS: precetti annuali di non introdursi nei fondi altrui senza permesso e di
non conversare tra di loro; ingiunzione "di non girovagare alla
Campagna" e di non abbandonarsi all'ozio e al vagabondaggio ma di
"dedicarsi ad una lecita occupazione".
165 Rapp. speciale carab. Palaia 19-3-1860
- Sei giovani di Partino.
TdPr: contegno irregolare.
Si presentarono al parroco del paese e, minacciandolo, gli intimarono di
andarsene.
RIS: furono sottoposti a seria ammonizione e all'ingiunzione "di condursi
in avvenire in modo quieto, regolare e tranquillo".
166 Rapp. carab. Navacchio 26-10-1859.
- Ranieri Viviani bracciante di Titignano e le sue tre figlie di 17, 15 e 10
anni.
TdPr: condotta sospetta in materia di depredazioni campestri. (Abitualità).
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui;
ingiunzione di non girovagare per la campagna.
167 Rapp. carab. Cascina 12-3-1860.
- Enrichetta Chiarugi, 15 anni.
TdPr: "inosservanza all'ingiunzione di non abbandonare il tetto
paterno".
La ragazza da molto tempo "andava senza il consenso dei suoi avi al
travaglio del cotone di certo Francesco Barsacchi" dormendo fuori casa.
RIS: precetto annuale di non abbandonare volontariamente la
casa degli avi. Gli fu anche ingiunto di non abbandonarsi volontariamente all'ozio
e al vagabondaggio e "di condursi da onesta Giovane".
169.
- Giuseppe Paoli, 24 anni, bracciante di Ptd.
TdPr: "dopo di essere stato qui tradotto come vagabondo e mancante di
mezzi di sussistenza a cura della Delegazione di Massa Marittima".
RIS: divieto annuale di allontanarsi dal distretto governativo.
170 Rapp. carab. Palaia 20-3-1860.
- Gaetano Ceccarelli, 54 anni, di Marti.
TdPr: spiegata tendenza all'ubriachezza ed estesa e scandalosa pubblicità.
(Fatto illecito + abitualità)
RIS: 2 gg di carcere e precetto annuale di non introdursi
nelle osterie.
171.
- Albino Caramelli, 36 anni, bracciante di Marti.
TdPr: "infrazione di precetto di non allontanarsi da questo
circondario".
RIS (con decreto Pref. PI del 27-3-1860 ): il Caramelli, che fu arrestato
nella delegazione di Massa Marittima, fu sottoposto a 16 gg di carcere e a 2 di
spese processuali.
172 Rapp. comm. vigil. 9-11-1859.
- Quattro uomini di Palaia.
TdPr: "pretesa tendenza alle depredazioni campestri".
RIS: "attesoché gli stessi testimoni indotti per provar l'addebito...
abbiano escluso il sospetto che costoro sian dediti a far danno alla
campagna... dichiara non procedere oltre."
173 Rapp. speciale carab. Ponsacco 17-3-1860.
- Tre fanciulli di 10 anni di Ponsacco.
TdPr: "spiegata tendenza alle depredazioni campestri". (Fatto
illecito + abitualità).
RIS: visti gli artt. 12 e 24 del regol. di polizia e la L.16/11/52, precetto
annuale di non introdursi nei fondi altrui e di "non conversare
insieme". Fu anche ingiunto loro di "dedicarsi a lecita ed onesta
occupazione" e di non girovagare per la campagna.
174 Rapp. carab. Cascina 11-3-1860.
- Tre fanciulli di 11 anni di Marciana.
TdPr: "spiegata tendenza alle depredazioni campestri".
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui e di
"non conversare insieme"; precetto serale per 6 mesi. Fu anche
ingiunto loro di "dedicarsi a lecita ed onesta occupazione" e di non
girovagare per la campagna.
176 Rapp. speciale carab. Ponsacco 22-3-1860.
- Leopoldo Iacoponi, 26 anni, bracciante di Ponsacco.
TdPr: "contegno scandaloso ed offensivo".
Percosse la ragazza che lo aveva appena "licenziato".
TdPr: 8 gg di sequestro (misura d'urgenza);precetti annuali del ritiro serale,
di non portare armi, di non recarsi "nella casa abitata da Rosa Montanelli...
di non trattare né conversare con la medesima". Gli fu anche ingiunto
"di condursi in modo quieto, regolare e tranquillo" e "di non
suscitare chiassi".
177 Rapp. carab. Cascina 22-3-1860.
- Ermolao Rofi, 30 anni, barrocciaio di S.Frediano a 7 .
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti campestri".
"Corre voce" che il Rofi fosse "temibilissimo in materia di
scarpamenti campestri".
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui e ritiro serale per 6
mesi. Ingiunzioni di non girovagare per la campagna e di rispettare le
proprietà altrui.
178 Rapp. speciale carab. Palaia 29-3-1860.
- Giuseppe Mori di Marti.
TdPr: "condotta sospetta in materia di furti campestri".
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui.
179 Rapp. comm. vigil. 29-9-1859.
- Teodora Gargani, 19 anni di Ptd.
TdPr: "condotta scostumata".
La ragazza, "pregiudicata colla giustizia in materia di mal costume e
sgravatasi già per due volte di illegittima prole, continua a tenere una
cattiva vita, per cui si eleva sul di lei conto una scandalosa
mormorazione".
Atti collegati.
Rapp. speciale carab. Ptd 10-11-1859.
Una donna denunciò la relazione tra suo marito e la Gargani.
RIS (con decreto Pref. PI del 5-4-1860 ): l'accusata, nonostante fosse
stata "ripetutamente coercita" continuava nelle sue "pratiche
disoneste" e a causa di queste "è anche presentemente soggetta a
sifilitica affezione morbosa". Perciò, fu sottoposta alla reclusione in
casa correzionale per 14 mesi; 2 di spese; una volta espiata la pena fu data
facoltà al DdG Ptd di adottare delle misure di prevenzione.
180 Rapp. comm. vigil. 22-3-1860.
- Quattro donne sui 50 anni, tutte di Ponsacco.
TdPr: "spiegata tendenza alle depredazioni campestri".
"Consta allo scrivente..." (Fatto illecito + abitualità).
RIS: precetto annuale di non introdursi nei fondi altrui e di non conversare
tra di loro.
181 Rapp. speciale carab. Navacchio 30-3-1860.
- Giovanni Lami, 50 anni, contadino di Zambra.
TdPr: "discorsi sovversivi ed allarmanti con pericolo dell' ordine pubblico".
"Mentre il Forte di Livorno salutava lo sbarco di S.A. Reale il Principe
di Carignano" il Lami gridò pubblicamente:Vittorio Emanuele per non
esser coglionato ha mandato il suo cugino in Toscana perché ci starà forse
quattro giorni. Infatti egli disse che presto sarebbero arrivati i
tedeschi.
Atti collegati.
Rapp. speciale carab. Navacchio 2-4-1860.
Comunicò l'arresto del Lami avvenuto a seguito degli ordini del DdG Ptd.
Da Pref. PI a DdG Ptd 5-4-1860.
Tenuto conto dell' "impotenza" del Lami "a farsi un
seguito", la prefettura credette che "esso possa coercirsi nei limiti
delle competenze assegnate alle Delegazioni" e restituì gli atti al DdG
Ptd.
RIS: 8 gg di carcere dall' ingresso; gli fu ingiunto di astenersi da discorsi
politici, di non provocare chicchessia e di rispettare le autorità costituite.
FILZA 235: PROCESSI SOMMARI.
190 Rapp. comm. vigil. 14-4-1860.
"Per corrispondere agli ordini ricevuti da V.S.Illma, in seguito della
circolare emanata nello scorso giorno dalla Prefettura Compartimentale,
relativa al Fausto soggiorno tra Noi del Re Vittorio Emanuele, il sottoscritto
deve referire che per raggiungere lo scopo cui mira la medesima, si ravvisa
necessaria l'adozione di una misura governativa urgente, contro gli appresso
individui di questo Circondario siccome riconosciuti più temibili e sospetti in
furti ed anche disturbatori della pubblica quiete, avvertendo che i primi dieci
nominati, essendo riconosciuti più pericolosi, fossero assoggettati al
sequestro, e gli altri quaranta sottoposti alla formale ingiunzione di non
assentarsi da questa Giurisdizione in tal circostanza."
Segue l' elenco dei nomi.
RIS: il DdG, invece, ingiunse a 32 individui di non allontanarsi dal
circondario governativo per tutta la durata del soggiorno del re.
FILZA 40: CARTEGGIO DELLA PREFETTURA.
Da Pref. PI a DdG Ptd 13-8-1858.
Ordine di non lasciar partire le "persone pericolose in materia di
furti" alla volta di Siena dove si sarebbero svolte "solenni
feste". Raccomandazioni particolari per la polizia in servizio alla
stazione della Ferrovia Leopolda.
Da Pref. PI a DdG Ptd 19-8-1858.
Richiesta di informazioni e giudizi riguardo le suppliche dei parroci di
Latignano e di Zambra aventi ad oggetto la richiesta di nomina a rettori della
vacante parrocchia di Visignano.
Atti collegati.
Informazioni del comm. vigil. circa la condotta e la morale dei due postulanti.
Da Pref. PI a DdG Ptd 26-8-1858.
Richiesta di notizie informative su certi soggetti che avevano fatto
richiesta della medaglia di S.Elena.
Atti collegati.
Rapporto informativo comm. vigil. 31-8-1858.
I postulanti avevano militato sotto la bandiera francese all'epoca di Napoleone
Primo ed erano in età avanzata ed in miserabili condizioni; inoltre "sono
di una buona condotta morale religiosa e politica e non riportano pregiudizi
con la giustizia".
Seguono altre simili richieste: (5-9-1858; 4-10-1858; 12-10-1858).
Da Pref. PI a DdG Ptd 29-8-1858
Concesse il potere discrezionale di negare o permettere una corsa di
cavalli da tenersi in occasione della festa sacra del 5 settembre.
Seguono altri casi simili: in occasione della festa della Madonna delle Grazie
nella chiesa di S.Frediano (9-9-1858); corsa di cavalli in Riglione per la
festa del 5 ottobre.
Da Pref. PI a DdG Ptd 3-9-1858
Il Consiglio Superiore di Reclutamento aveva rigettato il ricorso avente ad
oggetto la richiesta di esenzione inoltrato dal padre di un coscritto
Da Pref. PI a DdG Ptd 7-10-1858
Il ministero dell'interno aveva concesso all'aiuto commesso di pubblica
vigilanza l'assenza dal servizio per otto giorni.
Da Pref. PI a DdG Ptd
Richiesta di informazioni sulla vedova Fortunata Albanesi che aveva fatto
istanza di un "caritativo sussidio".
Atti collegati.
Rapporto (positivo) comm. vigil. e un nuovo atto della prefettura di Pisa il
quale informava il delegato della concessione, ad opera del Granduca, del
sussidio di "tre zecchini pagabili per una sola volta dalla cassa della
Reale Depositeria".
Segue caso simile:il Granduca "conferma per un altro anno all'ex militare
Paolo Giachetti... il sussidio di lire quindici".
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-9-1858
Concessione della carta di soggiorno a due braccianti dopo aver appreso
informazioni su di loro tramite rapporti speciali della gendarmeria.
Seguono altri simili casi: (7-10-1858; 9-10-1858; 14-10-1858 19-10-1858;
28-10-1858).Spesso coloro che richiedevano la carta di soggiorno erano pastori
e provenivano dallo Stato Estense.
Da Pref. PI a DdG Ptd 22- 9- 1857.
Invito ad indagare sul conto di Scipione Barsali ed i suoi proseliti
(sospettati di attaccare la religione dello Stato) per promuovere efficacemente
contro di essi una nuova azione penale giacché quella precedentemente
esercitata non era supportata da validi e sufficienti elementi probatori.
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 8-5-1858.
Sollecito a sorvegliare attentamente l'operato del Barsali e di altri
sospetti; pur osservando che "l'Autorità Governativa deve astenersi da
qualunque intervento onde non rimanga minimamente intralciato il regolare
andamento della punitiva giustizia" tuttavia "sorge il bisogno che si
tenuta attiva... la più scrupolosa vigilanza".
Dal Regio Procuratore di Pisa a DdG Ptd 8-5-1858.
Dovendo rilasciare la fede di specchietto di Giuseppe Manzini per il servizio
militare, la cancelleria del tribunale chiese di accertare "le di lui
qualità personali per constatare se costui é quello stesso, che insieme a
Scipione Barsali... fu nell' anno 1856 processato per attacco contro la
religione dello Stato". Poiché detto processo si concluse "con
pronuncia interlocutoria ordinando il Tribunale la partecipazione degli atti
alla Potestà Governativa" e "non essendo il detto affare più
ritornato" al tribunale stesso si colse l'occasione per sollecitare l'
invio di tutto il relativo materiale.
Da Pref. PI a DdG Ptd 27-8-1858. (Riservatissima).
Si confidò "sotto il più stretto riservo" che il parroco di Ptd
aveva indirizzato un reclamo al Granduca col quale lamentava che "si
lascino impuniti coloro... che avversano la Religione Cattolica e danno opera a
far proseliti alla Protestante" e che " la deputazione che
sovrintende alla costruzione della nuova Chiesa eroghi in lavori improvidi le
somme che potrebbero essere utilmente impiegate alla più sollecita ultimazione
della medesima".
Si richiedevano chiarimenti riguardo tali lagnanze che comunque erano reputate
esagerate.
Rapp. comm. vigil 9-9-1858.
Da diversi anni esisteva un comitato, capeggiato da Scipione Barsali, che
era solito riunirsi nella di lui abitazione ed era formato da individui
provenienti anche da altre città. Il Barsali oltre ad attività antireligiose
(protestantesimo) era sospettato di appartenere al partito demagogico e di
avere frequenti contatti anche all'estero. Inoltre si pensava che egli
distribuisse libri contrari alla religione; tuttavia i suoi seguaci tendevano a
diminuire così come la frequenza delle riunioni. Comunque l'attività sovversiva
di questa setta non era mai stata sufficientemente provata. Infine il Commesso
si premurò di comunicare che a Ptd sembrava non fossero mai circolate idee
mazziniane.
Da Pref. PI a DdG Ptd 27-9-1858
Richiesta di informazioni su Ester Ricci che aveva fatto richiesta di
aprire una scuola privata femminile a S.Lorenzo alle Corti. Dopo aver ricevuto
le opportune informazioni dal commesso di vigilanza (nelle quali la donna era
definita di buonissime qualità religiose e politiche e sufficientemente
abilitata nel cucire, leggere e far la calza) la prefettura ordinò di
comunicare alla postulante che la sua istanza era stata accolta dal ministero
della pubblica istruzione con obbligo della istruzione religiosa sopra libri
approvati dalla competente autorità ecclesiastica.
Segue caso simile (1-12-1858). I libri di studio adottati erano: il salterio,
la via del paradiso, il libro delle vergini. Altre materie di insegnamento:
cucire di bianco, fare la calza, la dottrina cristiana e le devozioni.
Da Pref. PI a DdG Ptd 4-10-1858
Dopo aver presentato la relativa istanza i capo comici Alfonso Frati e
Luigi Bottazzi furono autorizzati, con la loro compagnia, a tenere un ciclo di
rappresentazioni al teatro di Ptd.
Da Pref. PI a DdG Ptd 18-10-1858
Comunicazione della avvenuta promozione di un funzionario.
Da Pref. PI a DdG Ptd 23-10-1858.
Invito a non lasciare impuniti i contrabbandieri di tabacco (dietro reclamo del
direttore dell'Azienda Generale del Tabacco).
Da Pref. PI a DdG Ptd 27-10-1858.
Richiesta dell'invio delle "note dei fanciulli di poveri
genitori" nati in quel circondario.
Seguono frequentemente altre simili richieste.
Da Pref. PI a DdG Ptd 29-10-1858.
Il Granduca aveva concesso ad un funzionario una dispensa dal servizio per
due mesi a causa della precarietà della sua salute.
Da Pref. PI a DdG Ptd 12-11-1858. (Riservata).
La prefettura voleva sapere se nel circondario dimorassero "emigrati
politici".
Segue rapporto negativo comm. vigil.
Da Pref. PI a DdG Ptd 2-12-1858.
Il ministero degli affari ecclesiastici aveva accolto la richiesta di un
certo Raffaello Landucci e aveva autorizzato la esumazione (da farsi di notte e
alla presenza della polizia) del cadavere del di lui figlio dal camposanto
della parrocchia di Montecatini in Val di Cecina al fine di seppellirlo nel
piazzale antistante la chiesa di S. Prospero.
Da Pref. PI a DdG Ptd 29-11-1858. (Riservata).
Richiesta di informazioni (condotta morale e civile; opinione dei concittadini;
utilizzazione del tempo libero) su Marsilio Ficini, aiuto dell'amministrazione
postale.
Segue informazione comm. vigil.
Da Pref. PI a DdG Ptd 1-12-1858.
Il ministero della pubblica istruzione aveva concesso ad Antonio Pampana di
Musigliano di poter aprire una scuola privata maschile.
Atti collegati.
(Precedente) informazione positiva del comm. vigil. I principali libri
posseduti per l'insegnamento erano: l'abbecedario, il libro della Madonna,
storia greca, storia romana, calligrafia.
Da Pref. PI a DdG Ptd 10-12-1858.
Comunicazione: descrizione fisica di un soggetto pericoloso,"emigrato
napolitano" il quale, nonostante i controlli doganali, si temeva potesse
entrare nel territorio del Granducato.
FILZA 41: CARTEGGIO DELLA PREFETTURA.
Anno 1859. Regia Delegazione di Governo di Pontedera.
Stato informativo sui consiglieri e supplenti eletti nella Comunità di
Pontedera.
I consiglieri furono 16 e i supplenti 6 ( 8 "negozianti", 7
"possidenti", 2 ingegneri, 2 medici, 1 notaro, 1
"legnajolo", 1 caffettiere).
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 25-10-1859.
Riguardo ogni consigliere eletto di ciascuna comunità chiese "informazioni
le più piene ed esatte sulle qualità morali, sulla opinione politica, sulla
capacità, idoneità ad amministrare la cosa pubblica... sulla stima e
simpatia". Tali informazioni sarebbero dovute servire al "Superior
Governo per la scelta fra gli Eletti del Gonfaloniere".
Segue una lista stampata con i nomi dei 22 eletti e con giudizi sintetici a
margine. Es: Del Guerra, "buonissimo"; Bianchi, "buono";
Bartoli R., "impetuoso, poca istruzione, impopolare"; Maglioli,
"buonissimo"; Bartoli L., "influenza in pochi faziosi";
Bellincioni, "liberale stimato"; Zeppini, "superbo, capacità in
commercio"; Pochini, "non ha stima, limitate capacità,
liberale"; Prini, "buonissimo"; Mattei, "ottimo";
Baccini, "buonissimo"; Orsini, "buonissimo e liberale";
Bertoncini, "onesto, ricco, stimato, capacità amm."; Stefanelli,
"mercante ricco, poco istruito, onesto, non liberale".
Poi da una scheda acclusa si evince quanto segue.
Elettori: 537. "Eligibili": 431. Votanti: 281.
Dalla residenza municipale di Ponsacco a DdG Ptd 2-11-1859.
Annessa ad un atto dove sono contenuti i nomi dei consiglieri eletti
"nelle Adunanze del 30 Ottobre e Primo Novembre..."
Atti collegati.
Lista dei consiglieri eletti.
Erano 15. Chiose contenenti giudizi sintetici accompagnano quasi tutti i
nominativi:
Colombaioni Nicola, "macellajo senza istruzione, senza moralità".
Guiducci Serafino, "bottegaio, di mala fede nell' esercizio della
rivendita al minuto".
Dal Canto Giuseppe, "appena sa scrivere, ignorante".
Lombardi prete Antonio, "poca istruzione, poca moralità mortificato per
malcostume".
Su molti altri il giudizio si limitava ad "appena sa scrivere".
Da Gonfaloniere Palaja a DdG Ptd 14-11-1859.
Le accompagno... il Prospetto opportunamente riempito, prevenendola che in
questo giorno ha qui avuto luogo l'approvazione delle Elezioni
Comunali...".
Atti collegati.
Lista dei consiglieri eletti e dei supplenti a Palaia 14-11-1859.
I consiglieri erano 16 (8 possidenti, 2 agenti, 1 notaro, 1 muratore, 1 legale,
1 impiegato, 1 falegname, 1 bottegaio). I supplenti erano 6 (3 possidenti, 1
notaro, 1 legale, 1 negoziante):
Lorini Luigi, "muratore fornito di molto buon senso... molta perizia nelle
cose amministrative... gode della pubblica stimazione".
Soldani Dott. Giuseppe, "attuale Gonfaloniere".
Pini Paolo, "ha principi liberarli e gode della simpatia pubblica".
Del Frate Niccola, "di ottime qualità morali, e sebbene non sia molto istruito,
pure gode della pubblica estimazione avendo sani principj in materia
politica".
Serragli Antonio, "capacità per bene amministrare la cosa pubblica ma i
suoi principj politici sono sempre pel passato Governo".
Landucci cav. Vincenzo, "ha estese cognizioni, ma non gode la simpatia
pubblica perché ritenuto avverso alla Causa Nazionale".
Guidotti Niccola, "sarebbe anche un buon amministratore ... ma essendo
avaro non gode della simpatia pubblica".
Lari Francesco, "falegname.Limitata istruzione e nessuna influenza nel
pubblico".
Quagli Luigi, "negoziante di sentimenti retrogradi".
Filippeschi Gregorio, "negoziante. Limitatissima istruzione e senza punta
influenza popolare pei sentimenti retrivi".
Elettori: 552. "Eligibili": 400. Votanti in prima votazione: 235.
Votanti in seconda votazione: 195.
Segue stessa lista per la comunità di Cascina. 8-11-1859.
22 consiglieri (18 possidenti, 2 legali e 2 notari), 8 supplenti (tutti
possidenti).
Gioli Ranieri, "attuale Gonfaloniere... limitata istruzione... si lascia
influenzare dal Dottor Ficini segretario... fornito di molti mezzi... gode la
pubblica estimazione quantunque i suoi principj politici siano pel cessato
Governo".
Parra Flaminio, "uno dei più facoltosi possidenti del Piano... affezionato
per principio alla Causa Nazionale".
Rossi Pier Luigi, "è a favore dell'Indipendenza d'Italia... gode
moltissima stima nel pubblico".
Noccioli Gaetano, "non ha istruzione a dovizia...".
Savi Cav. Prof. Paolo, "per quanto si dice devoto sempre al cessato
Governo".
Rossi Giuseppe, "si ritiene di sentimenti retrivi".
Garzella Dott. Giuseppe, "si ritiene tuttora devoto al cessato
Governo".
Piccioli Filippo, "nulla vi è da ridire sulle di lui qualità morali e
politiche; avrebbe sufficiente istruzione e capacità amministrativa, ma non
riscuote la piena fiducia nel pubblico".
Elettori: 2132. "Eligibili": 1731. Votanti in prima votazione: 465.
Votanti in seconda votazione: 328.
Segue stessa lista per la comunità' di Capannoli (10-11-1859).
13 consiglieri e 5 supplenti (17 qualificati come "possidenti" e 1
come "possidente e notaro").
Borghini Alessandro, "politico moderno moderato... stimato e
simpatico".
Baciocchi Andrea, "non simpatico né popolare".
Del Rosso Angiolo, "attuale Gonfaloniere, liberale apparente, avaro, non
ben visto".
Citi Prete Andrea, "non liberale, corto di mente".
Chiesa Agostino, "misantropo... onesto... non simpatico".
Giuntini Francesco, "Galantuomo, capace abbastanza, liberale".
Pugli Gaetano, "galantuomo, non liberale, capace, istruito assai".
Marchi Luigi, "contadino, onesto, liberale".
Elettori: 284. "Eligibili": 205. Votanti in prima votazione: 154.
Votanti in seconda votazione: 121.
Da Pref. PI a DdG Ptd 29-10-1859.
"Il Governo della Toscana con Decreto de' 22 corrente ha eletto a
Gonfaloniere delle Comunità di Pontedera il D. Giovanni Maglioli, di Cascina
Ranieri Gioli, di Capannoli Angiolo Del Rosso, di Ponsacco Francesco Borri e di
Palaja il Dott. Giuseppe Soldani per un quadriennio da incominciare il primo
Gennajo 1860".
Informazione del comm. vigil. 13-10-1859.
Richiesta di due caffettieri di "aprire un nuovo ridotto a guisa di
biliardo". Il commesso sottolineò più volte l'inopportunità di concedere
un tale permesso poiché "pochi assai di fronte alla Popolazione sono i
viziosi... essa in generale è più portata al lavoro ed alla cura assidua dei
propri interessi che alla dissipazione". La prova di ciò risiedeva nel
fatto che l'unico Biliardo esistente in Ptd rimaneva chiuso buona parte della
giornata "per mancanza di giuocatori".
Atti collegati.
Informazione del comm. vigil. 16-8-1859.
In questo documento, invece, il commesso (la grafia è diversa) comunicò che dei
7000 abitanti di Ptd, buona parte impiegava il tempo libero giocando a carte,
ma se fosse stata accolta la richiesta di Luigi Pelagatti diretta ad ottenere
il permesso di aprire un nuovo biliardo, moltissimi si sarebbero dati a questo
passatempo.
Istanza di Egidio Dini 4-10-1859.
Era l'altro caffettiere che voleva aprire un nuovo biliardo. Fece notare che
per una comunità di 7000 persone un solo biliardo era insufficiente. Il
contenuto dell'istanza è rappresentato da una supplica che l'uomo fece al DdG
affinché desse delle "buone informazioni" sul proprio conto alla
prefettura di Pisa che era destinataria dell'istanza principale (e quindi il
solo ufficio che aveva il potere di concedere il permesso).
Seguono altre concessioni (con pagamento della relativa tassa) da parte della
pref. di patenti per aprire "ridotti di biliardo": (10-11-1859, ad
Angiolo Lemmi di Cascina; 16-8 il permesso fu negato a Bernardo Conti, un altro
caffettiere di Cascina, nonostante le ottime informazioni del commesso di
vigilanza e il mancato accoglimento dell'istanza non fu motivato nella
circolare della prefettura; 23-10-1859, alcuni caffettieri di Cascina fecero
istanza di essere autorizzati a far praticare il gioco del domino nei loro
locali. Informaz. comm. vigil. positiva per le modeste cifre puntate nel gioco
stesso. Annesso a questo un documento da DdG Ptd a Pref. PI, nel quale il primo
affermava che il gioco del domino era tollerato "in alcuni paesi della
Toscana" in quanto la posta in palio "si limita per lo più ad un
caffè". Il gioco delle carte invece era molto pericoloso a causa delle
alte puntate, così spesso generava piccoli furti (in famiglia e fuori) tra i
giocatori meno abbienti. Essendo poi il domino "cosa espressamente
proibita" dall'art. 84 del regol. pol., il DdG riteneva che il permesso
potesse essere concesso solo da "chi ha facoltà di derogare alla Legge
stessa cioè da chi esercita il Potere Legislativo". Sarebbe stato
opportuno che "venisse pubblicata una Legge Generale colla quale si
permettesse ad ogni conduttore di caffè l'unico giuoco del Domino con
esclusione assoluta di ogni altro"; 16-12-1859, istanza di Ferdinando Paoletti
di Ptd diretta ad ottenere una "patente di Biliardo". La vigilanza
descrisse il postulante come "possidente e rinomato Fabbricante di Pasta
da cuocere" di ottima condotta morale, religiosa e politica. Costui
"per l'indefesso studio da lui praticato per raffinare l'arte sua"
aveva avuto "merito, Premi ed encomj per tutta l'Europa" ma
recentemente aveva "sofferto delle perdite sensibili... a cagione del
fallimento di vari suoi avventori", perciò, onde "accrescere la sua
industria" avrebbe voluto metter su un caffè con annesso un biliardo.
L'unico ostacolo possibile alla concessione secondo la vigilanza era
rappresentato dall'altra "recentissima patente di Biliardo concessa al
caffettiere Luigi Bartoli, giacché... si verrebbe ad avere tre ridotti di
uguale specie" forse troppi per una popolazione "che somma poco più
delle 7 mila anime".
Da Pref. PI a DdG Ptd 8-10-1859.
"Procuri con ogni mezzo che la festa a Ponsacco non serva di occasione a
disordini di qualunque sorta o colore. Rispetto a tutti, rispetto agli
Ecclesiastici ai quali non dee farsi violenza sotto alcun pretesto per
benedizione di Bandiere o altro. Guai a chiunque turbar l'ordine. Lo pongo
sotto la sua responsabilità. Non si eccitino partiti."
Atti collegati.
5-10-59.
Alcuni individui "interpreti del voto popolare" chiesero il
permesso di fare illuminare le finestre e l'intervento della filarmonica
"per l'innalzamento d'alcune Bandiere con lo Stemma Reale di Savoia".
Da Pref. PI a DdG Ptd 6-10-59.
Non era necessaria "una speciale approvazione del Superior Governo"
per "l'innalzamento della Bandiera Sabauda".
Da pref. Pi a DdG Ptd 1-12-1859.
Il ministero della pubblica istruzione aveva concesso ad un uomo di Ptd la
facoltà di aprire una scuola privata.
Seguono atti simili: (7-5-1859, libri per l'insegnamento: abbecedario,
Testamento Nuovo e Vecchio e libro della Madonna; 24-5; 26-5, scuola privata
maschile in S.Pietro; 18-6; 12-12).
Informazione del comm. vigil. 9-10-1859.
Comunicava le pessime condizioni economiche di una donna che aveva fatto
richiesta di un sussidio annuo che anche "il cessato Governo" era
solito elargirle.
Seguono altre richieste di sussidi: (30-6, da parte di una vedova; 22-10, ad un
ex militare fu confermato per un anno il "sussidio mensuale"; 31-5
concessione di un sussidio ad una vedova; 19-12, sussidio ad una vedova; 6-7,
ad una vedova; 16-4, ad una vedova; 8-6).
Da Pref. PI a DdG Ptd 26-11-1859.
Il ministero "ha accordato un permesso di gita per venti giorni all'ajuto
commesso in cotesta Delegazione".
Informazione della vigilanza 11-11-1859.
Rapporto sulle qualità morali, religiose e politiche di un richiedente "la
concessione di una nuova rivendita di Sale e Tabacco".
Altre richieste simili. La concessione era rilasciata dalla prefettura.
Firenze 7-11-1859. Pisa ore 4.25. (Telegramma).
"Al Delegato di Pontedera. L'Assemblea Toscana udito il Messaggio e la
proposta del Presidente del Consiglio rinvia alle Sezioni... Assemblea nomina
Principe Carignano Reggente della Toscana perché la governi in nome del Re.
Pubblico prorompe in unanimi applausi che si frenano solo quando Presidente si
copre. Ricasoli".
Firenze 9-11-1859. Ore 5.35.
"Ai prefetti e Delegati lungo le linee telegrafiche. Assemblea nomina
S.A.R. Eugenio di Savoia Carignano Reggente della Toscana perché la governi in
nome di S.M. il Re. Scrutinio segreto. Votanti N 165. Favorevoli N 164.
Contrari N 1... confermati fra gli applausi poteri al Governo."
Da Pref. PI a DdG Ptd 12-11-1859.
Richiedeva le "Note dei Cherici regolari che per ragione di età dovranno
far parte nell' Arruolamento Militare del prossimo anno 1860."
Da Pref. PI a DdG Ptd 17-5-1859.
"Il Governo vuol conoscere con precisione il numero delle Monache o Suore
che in Toscana si sono specialmente dedicate alla pubblica o privata
istruzione".
Perciò invitava il DdG a compilare un prospetto relativo al suo circondario.
Atti collegati.
20-5-1859, Al DdG Ptd. (Mittente non specificato).
Affermò che "il numero delle Suore addette al Convento di Pontedera è di
12, e quello di San Casciano in comune di Cascina è di 7". Nominò, poi, le
4 suore di Ptd "che si occupano della Pubblica istruzione" e le altre
8 "che sono converse interne e questuanti". Anche a San Casciano vi
erano 4 "Suore Maestre" e 3 "converse-questuanti... alle scuole
femminili di Pontedera interviene ogni giorno, in ragguaglio, circa 80 bambine
e fanciulle che vengono istruite nella lettura, nello scritto, sulle prime
regole del canto, nel cucito, ricamo e più specialmente nella Dottrina
Cristiana... oltre alla Istruzione Civile, così pure nel Convento di S.Casciano
ove concorrono giornalmente circa Cento Bambine... La indefessa assiduità delle
Suore Maestre ha prodotto e produce copiosi frutti per il lato morale e civile
nei luoghi ove prestano l'opera loro. Quanto sia utile l'assistenza che prestano
gratuite alle Povere Inferme, lo dica la Terra di Pontedera che ne risentì i
vantaggi quando il Cholera morbus vi risiedeva con imponenza nel 1855... lo
stato economico e finanziario di questa Pia Istituzione, da me alla meglio
amministrata progredisce vantaggiosamente da farne sperare una consistenza
durevole avendo anche, di già, la Istituzione qualche casa di sua proprietà. Se
le occorrono più late notizie... risponderò sempre alle domande."
Ptd 30 Settembre 1859 ore 2.18 pom. (Telegramma).
"Stamani è stato affisso un Proclama col quale il Governo dichiara che
d'ora in poi eserciterà i suoi poteri in nome di S.M. Vittorio Emanuele... A
Mezzogiorno è stata inalberata sulla Torre di Palazzo Vecchio la Bandiera
Italiana con lo stemma di Casa Savoja. Grandissima folla assisteva sulla
Piazza... La Bandiera sarà innalzata con la stessa pompa qui seguita. Lo Stemma
per il Palazzo dell'Autorità Governativa Locale sarà spedito appena fatto e
servirà di modello per quelli delle Delegazioni del Circondario e gli altri
Uffizi di dipendenza Governativa".
Circolare da Pref. PI a DdG Ptd 17-5-1859.
La prefettura voleva conoscere "con la maggior sollecitudine possibile...
quali Sacerdoti Esteri si trovino attualmente nel di Lei Circondario
Governativo".
Inoltre richiese dettagliate informazioni circa le qualità morali e l'opinione
pubblica di cui godevano i sacerdoti stessi.
Atti collegati.
Informazione comm. vigil. 19-5-1859.
Erano due: Pellegrino Bianconi, originario dello stato modenese e cappellano
della Rotta e Pietro Scaletti, nativo di Fivizzano nello Stato di Parma e
parroco di Alica. Ambedue "godono di buonissima stima nella pubblica
opinione".
Da Pref. PI a DdG Ptd 13-8-1859. Riservata.
"E' interessantissimo di conoscere in modo positivo e con ogni prontezza
1. Se i Vescovi e i Preti si siano astenuti dal render voto nella circostanza
delle Elezioni dei Rappresentanti della Toscana...
2. Se i Vescovi abbiano ordinato ai Preti di non rendere quel voto.
3. Se i Preti e i Frati abbiano imposto o consigliato ai fedeli di non prender
parte a tali Elezioni...
3. Se essi medesimi abbiano detto, o fatto dire, o anche vadano dicendo o
facendo dire essere peccato il votare contro la Dinastia di Lorena..."
Atti collegati.
Rapp. informativo comm. vigil. 11-8-1859.
"Avendo con tutta riservatezza e circospezione interpellate diverse probe
ed oneste persone... si verifica che... pochi furono i Preti che si
presentarono a votare (forse col pretesto di dovere in quel giorno festivo
accudire ai loro obblighi di Uffici delle respettive chiese)... a Cascina si
presentarono soli otto Preti... uno soltanto a Ponsacco, uno a Capannoli e tre
a Palaja. Non consta che l'Arcivescovo e Vescovi abbiano ordinato ai Preti a
non rendere quel Voto e nemmeno che i Preti e Frati abbiano imposto e
consigliato ai fedeli di non prendere parte a tali Elezioni e di non votare; e
non consta parimente che abbiano detto, o fatto dire, e anche vadano dicendo o
facendo dire essere peccato il Votare contro la Dinastia di Lorena".
Da Pref. PI a DdG Ptd 13-7-1859. (Circolare)
"Interessa al Governo di sapere con la possibile sollecitudine e con
ogni sicurezza,
1 Se in cotesto Circondario Governativo esista alcuna casa di Gesuiti e nel
caso affermativo, come e di quanti e quali individui si componga.
2 Se Gesuiti siano sparsi o no per le campagne...
3 ... se esistano Sette o affiliazioni Gesuitiche, importando conoscere, nel
caso di esistenza, tutte le particolarità che vi si referiscano.
Ella quindi è invitata a raccogliere gli elementi necessarj...".
Da Pref. PI a DdG Ptd 1-8-1859. (Telegramma).
"Mi informi subito come procedono le elezioni e quanti voti sieno stati
resi fin qui. Mi dica se regna la calma. Ella procuri con ogni mezzo che non
sia disturbata".
Ptd, 7 giugno 1859. (Telegramma).
"Al Delegato di Pontedera.
Domani a ore 6 pom. un Tedeum sarà cantato in questa cattedrale per ringraziare
l'Altissimo delle splendide vittorie degli Eserciti Alleati e il loro ingresso
in Milano".
Al Delegato di Pontedera 10 giugno 1859. (Telegramma).
Torino, ore 11.25 ant. Bollettino N 79.
"Imperatore Re recati ieri Duomo Milano assistere Tedeum... loro passaggio
entusiasmo indescrivibile... Duchessa Parma partita ieri lasciando Municipio
Governo Stato, sciogliendo Truppe Giuramento. Municipio nominò Commissione
Governativa... Ricasoli".
11 giugno 1859.
Bollettino 80.
"Continua... ritirata Austriaci dietro Adda... hanno definitivamente
sgombrato Pavia e dicesi anche Lodi. Gli eserciti Alleati avanzarono, Garibaldi
occupò mattino 8 Bergamo...".
Ptd, 11-6-1859. (Telegramma).
"Bollettino 81 contiene particolari battaglia Malegnano. Combattimento
durò tre ore... Austriaci sgombrato intieramente Pavia e Lodi ripassando Adda,
distruggendo ponti. Si pubblichi. Ricasoli".
Ptd, 12-6-1859. (Telegramma).
Bollettino 82.
"Oltre Lodi, Pavia, gli austriaci sgombrarono Piacenza.... Nostre
truppe... sonosi tosto avviate colà per occupare Città mantenendovi
ordine.Parma pure è libera... Austriaci rafforzati Brescello. Sia subito
stampato ed affisso. Ricasoli".
Ptd, 14-6-1859. (Telegramma).
Torino 13-6 ore 10.45 pom. Bollettino 84.
"Austriaci in piena ritirata dall'Adda all'Oglio. Tutti i ponti sull'Adda
e sugli altri torrenti furono da essi distrutti colle mine. Sgombrate fortezze
Pizzighettone... Cremona Brescia libere... Buonaparte passò Adda... Bergamo e
Lodi proclamato sovranità Vittorio Emanuelle annessione Piemonte.
Ricasoli".
Ptd, 14-6-1859. (Telegramma).
Bollettino 85.
"Imperatore trasportò Quartiere Generale Gorgonzola.... fatto gittare sua
presenza due ponti barche Adda... Crema libera, nemico ritirato parte Monte
Chiari parte Mantova. Si stampi e si affigga. Ricasoli".
Ptd, 17-6-1859. (Telegramma).
Torino 16-6 Ore 12 pom. Bollettino 87.
"Armata Sarda... si portò sull'Oglio. Quartier generale Re a Palazzuolo.
Ricasoli".
Ptd, 18-6-1859. (Telegramma).
Torino 17-6 Ore 10. 40 pom. Bollettino 89.
"Cesena Rimini pronunziate per causa Nazionale, offerto dittatura Re. Si
stampi e si affigga. Ricasoli".
Torino 18-6 Ore 10.55 pom. Bollettino 91.
"Imperatore entrato Brescia accompagnato Re che era andato incontrarlo tra
le acclamazioni entusiastiche Popolazioni... Comuni destra Tevere, Città di
Castello, si sono pronunziate come Perugia per la Causa Nazionale.
Carnecchia".
Torino 21-6 Ore 10.45 antim. Bollettino 94.
"Brescia truppe Sarde conservano posizione... Austriaci rioccupano
Montechiari... Nostre truppe ottima salute. Fano Urbino Fossombrone Iesi Ancona
pronunciaronsi per Causa Nazionale. Carnecchia".
Ptd, 23-6-1859. (Telegramma).
Torino 22-6 Ore 10.40 antim. Bollettino 96.
"Ieri Imperatore Re partirono da Brescia pel Campo salutati con vivi
applausi popolazione. Carnecchia".
Torino 22-6 Ore 10.55 pom. Bollettino 97.
"Da Arezzo ci viene comunicato Capo Svizzeri partito da Roma attacco
Perugia il 20. Assalitori incontrarono vivissima resistenza non ostante Città
poco fornita armi gioventù assente accorsa arruolarsi Esercito Nazionale. Dopo
tre ore energica difesa cittadini perdettero posizione ... Svizzeri entrarono
Città dove combattimento continuò... Svizzeri saccheggiarono per parecchie ore
con uccisione di donne ed inermi. Il 21 cominciarono violenze arresti e
fucilazioni".
Pontedera 26 giugno 1859. (Telegramma).
Torino 25-6 Ore 10.45 pom. Bollettino 101.
Narrava della "grande vittoria" del 25-6 sugli austriaci ("fortificazioni
nemiche prese... conquistato molte bandiere trenta cannoni seimila prigionieri.
Austriaci ripassarono Mincio").
Pontedera 28 giugno 1859. (Telegramma).
Torino 27-6 Ore 12 di notte. Bollettino 102.
"Quartier Generale Imperiale. Ordine giorno Napoleone.
Soldati!
Nemico creduto sorprenderci, dovuto ripassare Mincio. Voi sostenuto degnamente
onore Francia. Solferino sorpassa Lonato, Castiglione. Dodici ore respinto
150000 Uomini malgrado artiglieria nemica posizioni formidabili... sangue non
inutile, gloria Francia, felicità Popoli. Carnecchia".
Torino 28-6 Ore 12.35 pom. Bollettino 103.
"Prima relazione... sulla parte avuta nostre truppe... maggior conflitto
Piemontesi, Austriaci a San Martino dove nostri fecero miracoli prendendo
posizioni formidabili difese da forze molto superiori. Terribile bufera
imperversando impediva soldati quasi reggersi in piedi. Francesi... occupate
alture Solferino forzarono nemico ritirarsi su Goito... Ricasoli".
Torino 30-6 ore 11 ant. Bollettino 104.
"Esercito Francese cominciò passaggio Mincio non difeso dal nemico...
Austriaci in ritirata. Carnecchia".
Torino 1-7 Ore 11.25 ant. Bollettino 105.
"L'Armata Sarda ha investito Peschiera dal Lago di Garda al
Mincio.Carnecchia".
Torino 10-7 Ore 2.35 pom. Bollettino 107.
"Ordine del Giorno. Soldati!
Sospensione armi è stata conchiusa 7 Luglio tra parti belligeranti fino a 15
Agosto... Io ritorno a Parigi, lascio comando provvisorio mio Esercito
Maresciallo Vaillant. Quando ora battaglia sarà suonata mi vedrete fra Voi...
Napoleone".
Pontedera 13 luglio 1859. (Telegramma).
Al Delegato di Pontedera.
Informava dell'armistizio concluso su queste basi: "Confederazione
Italiana sotto la presidenza Onoraria del Papa. La Lombardia rimessa al Re di
Sardegna. All'Imperatore d'Austria Venezia, ma dovendo far parte integrante
della Confederazione Italiana".
Pontedera 14 luglio 1859. (Telegramma).
"Toscani. Le nuove di avvenimenti che troncano le più belle speranze e
addolorano tutti i cuori. Il Governo partecipa alla vostra costernazione ma non
dobbiamo abbandonarci a questa, dobbiamo aspettare di avere notizie dei fatti
non peranche conosciuti nei loro particolari. Dobbiamo stringerci insieme per
mostrare con la nostra fermezza che siamo degni di essere Cittadini di una
Patria indipendente e libera. Finché ci rimanga questa fermezza non avremo
perduto tutte le nostre speranze. Già sono per partire i nostri inviati per
Torino all'oggetto di sapere la vera condizione delle cose. Ora anche la
manifestazione del dolore non sarebbe che un aggravio del male. Conserviamo
l'ordine che è più che mai necessario alla salvezza della Patria. Domani si
adunerà la Consulta, con essa il Governo alzerà la voce della Toscana a
Vittorio Emanuelle in cui riposa ogni nostra fiducia. La Toscana non sarà, contro
il suo volere e i suoi diritti, riposta sotto il Governo dell'influsso
Austriaco".
Firenze, 8 agosto 1859. (Telegramma).
"Al Delegato di Pontedera.
Firenze dignitosa, tranquilla, lieta di esercitare il Solenne diritto
Elettorale... Eletti. Zanetti, Balzani, Mazzi, Cipriani, Thouard, Barelli,
Ricasoli, Puccioni, Fenzi, Busacci, Peruzzi. Ricasoli".
Firenze, 13 agosto 1859. (Telegramma).
"A tutti i delegati lungo le linee.
Costituito Seggio assemblea. Coppi presidente.
Vice Presidenti. Andreucci e Romanelli.
Segretari. Galeotti Del Re, Giorgini Cempini.
Questori. Manganaro, Della Stufa.
Marchese Ginori propone Assemblea dichiari Dinastia Lorenese impossibile in
Toscana, non potersi ne ricevere ne tollerare; Rappresentanti si alzano unanimi
per appoggiar la rimandata sezione discussa, e votata Martedì. Romanelli
propone si dichiari Governo Benemerito del Paese. Assemblea unanime
approva".
Firenze, 15 agosto 1859. (Telegramma).
"Dimani avrà luogo la Votazione sulla Mozione Ginori, tutto fa credere che
a pieno siano i voti. L'assemblea dichiari impossibile il ritorno della
Dinastia Lorenese in Toscana. Mi si domanda se dovranno perciò permettersi
esultanze pubbliche. Il voto della Assemblea sentirà e consacrerà il volere del
popolo, ma il popolo guardi questo fatto dall'Altezza del suo diritto se pensa
alla gravità delle Condizioni italiane, agl'ostacoli che impediscono il
compimento dei grandi destini della patria... e sdegnerà i tripudi troppo
rumorosi, indegni della sua civiltà e della grandezza degl' Eventi.
Ricasoli".
Firenze, 16 agosto 1859. (Telegramma).
"Assemblea udito rapporto... sulla mozione Ginori ne vota all'unanimità la
stampa proponente Gino Capponi. La mozione che dichiara non potersi ne
richiamare ne ricevere la Dinastia Austro Lorenese a regnare di nuovo in
Toscana è approvata a scrutinio segreto all'unanimità di voti N 168... Fate che
le esultanze se si manifestano rimangano entro i limiti e nello spirito del mio
telegrafo di ieri sera. Ricasoli".
Firenze, 16 agosto 1859. (Telegramma).
"Assemblea dopo voto prorogasi per venti minuti. Ripresa, Principe
Strozzi, Conte Franceschi Pisa, Conte Borghesi Siena... propongono Assemblea
dichiari essere fermo voto della Toscana di far parte di un forte Regno sotto
lo Scettro Costituzionale del re Vittorio Emanuelle. Assemblea unanime appoggia
proposta. Rimandasi Sezioni. Ricasoli".
Firenze, 20 agosto 1859. (Telegramma).
La precedente proposta fu votata all'unanimità (163 voti).
Firenze, 2 settembre 1859. (Telegramma).
"La Deputazione Toscana entrata nel Porto di Genova... Città in Festa. La
Deputazione proseguirà per Torino domattina con Treno Speciale. Sarà ricevuta
dal Re con grande pompa nel giorno stesso".
Ptd, 4 settembre 1859.
"A tutti i Delegati lungo le linee.
Il Re alle quattro pom. ha accolto la Deputazione Toscana. Ha risposto essere
grato al voto dell'Assemblea Toscana, accogliere questo voto come una solenne
manifestazione della volontà del popolo... valevole a difendere l'Indipendenza
della Nazione... il Re propugnerà la causa della Toscana innanzi alle Potenze
Europee specialmente innanzi al generoso Imperatore che tanto fece per
l'Italia. L'Europa non farà per la Toscana meno di quello che fece per la
Grecia, per il Belgio e pei Principati Danubiani... Ricasoli".
Da Pref. PI a DdG Ptd 8-11-1859.
"Viene dedotto essere gravemente ammalato in codesta Terra un tal Massei
della Religione Evangelica. Si dice che la sua Famiglia impedisca ai suoi
correligionarj di visitarlo; si dice che qualcuno del Paese abbia esternato la
intenzione di insultare al di lui cadavere; si dice ancora che potrebbero
nascere collisioni per il modo di dargli sepoltura".
Perciò invitò il DdG a constatare la sussistenza di quelle voci e a far sì che
l'ordine pubblico non fosse turbato "da chicchessia sotto pretesto veruno
tanto meno per religioso fanatismo condannabilissimo sempre".
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 9-11-1859.
La prefettura venne a sapere che "codesto Parroco locale possa rifiutarsi
a tumularlo nel Cimitero". (Si riferiva al Massei). Il DdG fu invitato a
"rimuovere codesto ostacolo... con mezzi conciliativi".
Rapp. comm. vigil. 9-11-1859.
"Non può dissimularsi che la voce sparsa per il Paese della possibile
tumulazione nel Campo Santo comune del Cadavere di Eusebio Massei morto in
questa mattina nella persistenza di rimanere separato dalla Chiesa Cattolica,
non abbia destato un certo fanatismo religioso nell'animo in specie dei bigotti
Cattolici, i quali esigerebbero invece che fosse data al Cadavere di questo
infelice sepoltura fuori del Cimitero medesimo, siccome si praticò, due anni or
sono, a riguardo di un tal Coltelli appartenente allo stesso culto".
Questo odio pareva fosse alimentato dal clero che si trovava in aperto
conflitto con tutti i non cattolici i quali tenevano un contegno "assai
baldanzoso ora che possono senza alcun freno palesare le sue credenze
religiose". Così, era molto probabile che la tumulazione del cadavere
potesse essere accompagnata da "un qualche serio conflitto a danno della
pubblica quiete ed in sfogo di quella vendetta... che in addietro furono
costretti a tenere repressa".
Per fare prevalere il buon senso e non arrivare a "sdisgustosi eccessi...,
il miglior partito da prendersi... sarebbe quello di favorire la proposta fatta
dalli Evangelici di essere autorizzati a trasportare detto cadavere a Firenze o
a Livorno per dargli la conveniente tumulazione in uno dei Cimiteri del loro
culto che vi esistono".
Rapp. speciale carab. Ptd 9-11-1859.
"A ore sette di questa Mattina cessava di vivere il noto professante la
Fede del Protestantesimo Eusebio Massei, Fornajo di questo luogo. Qualora il
Suo Cadavere venisse associato alla Chiesa Cattolica... e quindi tumulato nel
Campo Santo Comune, avverrebbero gravi disordini, poiché in generale lo spirito
pubblico ne è totalmente contrario e vi è perfino la voce che prescende a dire
che se ciò avvenisse vi sarebbero molte Persone che abbiurerebbero il
cattolicesimo per abbracciare il Protestantesimo".
Da prete di Ptd a DdG Ptd 9-11-1859.
Informò della morte del Massei che, nonostante la presenza di un frate
cappuccino, non si convertì nemmeno negli ultimi momenti. Così il prete non
poteva concedergli "la Sepoltura Ecclesiastica", ma "per salvare
un poco l'onore della famiglia" si impegnava a cercare "un luogo per
la Sepoltura che sia meno noto al pubblico".
Da Pref. PI a DdG Ptd 9-11-1859 ore 6.55 pom. (Telegramma).
"Apprezzo la proposizione dei correligionari del Massei, ma credo dover
richiedere istruzione al Ministero. Attendo le medesime e gli e le comunicherò.
Ma occorrerebbe che cotesto Uffizio Telegrafico stasse a disposizione".
Da Pref. PI a DdG Ptd 10-11-1859 ore 8.10 am. (telegramma)
"La tumulazione del cadavere del Massei nel Cimitero degli Evangelici a
Livorno o a Firenze è permessa".
Da Pref. PI a DdG Ptd 2-9-1859.
Chiedeva al DdG di verificare "con prudente riservatezza... i casi fin qui
avvenuti di tumulazioni di Cadaveri in luoghi diversi dai Cimiteri Comuni,
senza previo permesso Governativo".
Atti collegati.
Rapp. comm. vigil. 7-7-1859.
Affermava che nel distretto di Ptd "le tumulazioni di cadaveri in luoghi
diversi dai Cimiteri comuni non avvengono che nel piazzale di questo Convento
dei Cappuccini e sempre previo permesso Governativo".
Da Pref. PI a DdG Ptd 26-8-1859.
Richiedeva "le opportune informazioni unitamente al suo parere" sul
conto di un giovane che aveva domandato di "essere abilitato al Porto di
Armi".
Atti collegati.
Informazione comm. vigil. 27-8-1859.
Parere positivo
Seguono casi simili.
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-5-1859.
"La Compagnia Filodrammatica di codesta Terra resta autorizzata ad
eseguire nel Teatro Locale due Rappresentanze comiche destinando l'incasso
relativo alle spese della Guerra per l' Indipendenza...".
Da Pref. PI a DdG Ptd 20-10-1859. (Telegramma).
Raccomandava "la più rigorosa sorveglianza sul Principe Don Andrea Corsini
e famiglia che so essere costì, non che sulle persone che avranno rapporti con
Lui... le raccomando prontezza e scaltra vigilanza. Mi informi di tutto e di
tutti...".
Da Pref. PI a DdG Ptd 15-5-1859.
Richiedeva "le opportune informazioni unitamente al suo parere" su di
un uomo "implorante un impiego di Commesso".
Da Pref. PI a DdG Ptd 11-5-1859.
Autorizzava "un'accademia vocale e strumentale a benefizio della guerra
d'Indipendenza Italiana" da tenersi nel teatro privato del dott. Socci di
Cascina.
Da Pref. PI a DdG Ptd 17-7-1859. (Telegramma)
"Si tenga d'occhio sulla bassa valle dell'Arno. Si annunziano sintomi di
sedizione nei pressi di S.Romano... verifichi e faccia verificare...
energicamente comprima ogni tentativo di disordine".
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-9-1859.
Voleva conoscere "precisamente a quanto ascenda la popolazione che abita
nell'interno di cotesto Paese esclusi gli impuberi".
Segue risposta del DdG, il totale fra donne (1741) e uomini (1685) era di 3426.
Da Pref. PI a DdG Ptd 3-9-1859.
Ad un uomo di pessime condizioni economiche di 70 anni che aveva militato
"sotto la Bandiera di Napoleone Primo... è stato permesso di fregiarsi
della medaglia di S.Elena conferitagli da S.M. l' imperatore dei
Francesi".
Da Pref. PI a DdG Ptd 4-7-1859.
Spedì la carta di soggiorno richiesta da un uomo, dietro pagamento della tassa
di 5 Paoli.
Seguono numerose altre richieste.
Da Pref. PI a DdG Ptd 4-9-1859.
Ordinava di vigilare il "ben noto Parroco di S.Prospero" Don Antonio
Cerri il quale si supponeva cercasse di influenzare il popolo con i suoi
"principi reazionari".
Annessa informaz. comm. vigil. nella quale dei "soggetti amanti
dell'ordine e devoti alla causa Nazionale" affermarono che il prete
"dalla battaglia di Solferino in poi... ha cessato da qualunque
bega".
Da Pref. PI a DdG Ptd 30-4-1859.
Richiese "le opportune informazioni unitamente al suo parere"
riguardo l'istanza di una donna "implorante la esenzione in Via di Grazia
dal servizio militare del di lei figlio".
Annessa informazione comm. vigil.
Seguono atti simili.
Da Pref. PI a DdG Ptd 26-5-1859.
"Sull'esempio di quanto sarà per farsi alla Capitale, anche nelle
provincie dovranno le Autorità Governative intervenire in forma pubblica alla
Religiosa Funzione da celebrarsi in commemorazione dei Morti per la
Indipendenza Italiana".
Da Pref. PI a DdG Ptd 14-9-1859.
Richiese "i nomi dei Preti e Frati che in codesto Circondario Governativo
dal 27 Aprile decorso sono stati sottoposti per condotta politica a qualunque
Misura di Polizia non escluso il semplice monito".
Da Pref. PI a DdG Ptd 28-12-1859.
Richiese informazioni su di un uomo che aveva domandato un impiego nella
pubblica amministrazione. Annessa informaz. positiva comm. vigil.
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-5-1859.
"Con decreto del Governo della Toscana... è stata concessa al sig.
Francesco Salvestrini la implorata dispensa dall'ufficio di Gonfaloniere di
cotesta Comunità ed è stato nominato in sua vece il sig. Pietro Del
Guerra".
Seguono atti simili: (12-7, il Gonfaloniere Cecconi di Capannoli fu
"dispensato" dal suo ufficio e fu nominato il marchese Baciocchi che
però a sua volta ("in conformità della sua domanda") fu dispensato e
sostituito dal sig. Angiolo Del Rosso.
Altri atti collegati.
Circolare da Pref. PI a DdG Ptd 13-7-1859.
"Importa che per le variate condizioni dei tempi trovasi a Capi delle
Rappresentanze Comunali persone le quali alla capacità di bene amministrare le
cose del Comune riuniscano uno spirito ed una volontà ferma da secondare in
ogni rapporto le vedute del Governo.
Ella perciò... procuri con la maggior sollecitudine ed esattezza di
informazioni se veramente negli attuali Gonfalonieri compresi nel di Lei
Circondario concorrano gli accennati requisiti prescindendo da quelli che
possono essere stati nominati dopo la attuazione del presente ordine di cose.
Ed ove creda conveniente che a quelli attuali debbano sostituirsene dei nuovi,
la invito ad indicarmi le persone che potrebbero completamente corrispondere
all'indicato scopo".
Circolare da Pref. PI a DdG Ptd 13-7-1859.
"Dopo il mutato ordine di cose tra noi, importa procedere a dei
cambiamenti nel personale della Commissione della Vigilanza Pubblica onde
poterlo adoprare più utilmente che sia possibile nell'interesse del servizio
pubblico. A questo fine... debbo rivolgermi a V.S. Illma, invitandola ad
affrettarsi nell' avanzare le proposizioni che ravviserà necessarie".
Da Pref. PI a DdG Ptd 7-6-1859. (Riservata).
"E' stato rimarcato dal Ministero dell'Interno che mentre presso che tutti
i Municipj dello Stato hanno fatto adesione al Governo della Toscana, create
Commissioni per raccogliere le oblazioni dei privati Cittadini ed offerto anche
in proprio qualche somma per concorrere alle spese della Guerra, il Comune di
Capannoli non ha dato fin qui in questo rapporto segno di vita. E questa non
curanza... verrebbe attribuita particolarmente al Gonfaloniere Tommaso
Montecuccoli, il quale si vorrebbe che così si conduca d'accordo col Ministro
del Censo di Pontedera perché ambedue di principj contrarj all' attuale
muovimento. Debbo dunque invitare V.S. Illma ad indagare in proposito...".
Da Pref. PI a DdG Ptd 11-9-1859. (Urgente).
"Lo spirito eminentemente sovversivo e sedizioso dei cartelli che furono
reperiti nella terra di Ponsacco palesa che ivi sia grande e ben decisa
l'audacia dei pervertitori dell'ordine e suppone naturalmente la esistenza di
opposti partiti politici. Mentre interessa che la Polizia si assicuri del
fatto... io frattanto desidero da Lei precise informazioni... su come possa
avervi preso parte il Gonfaloniere, il quale essendo l'unica Autorità
costituita in quel luogo, dovrebbe, come capo della Municipalità darsi tutto
l'impegno per sedare e comporre qualsiasi disaccordo fra la Popolazione... Mi
dica altresì qual parte potrebbero avere preso il Parroco ed altri Individui
più noti per principj retrivi e mi soggiunga quali temperamenti crederebbe
adottabili affinché si possano prevenire ulteriori disordini in detta Terra per
parte di una Popolazione la quale mi verrebbe supposto professare nella sua
generalità principj assolutamente contrarj all'attuale ordine politico".
FILZA 44: CARTEGGIO DELLA PREFETTURA.
Da Pref. PI a DdG Ptd 7-1-1860.
La pref. voleva conoscere l'esatto numero di "individui maschi
appartenenti agli Ordini Religiosi che traggono la loro sussistenza dall'
esercizio della questua". Perciò ordinò al DdG Ptd di prendere le
opportune informazioni dai "Superiori dei conventi di tale categoria
compresi nel di lei Circondario".
Da Pref. PI a DdG Ptd 6-1-1860.
"Unitamente ad una copia delle istruzioni trasmessami dal Superior
Ministero dell'Interno... sul rilascio delle Carte di recognizione delle quali
dovranno esser muniti quegli Individui che appartenendo a cotesto Distretto
Governativo vorranno trasferirsi negli Stati di S.M. Vittorio Emanuele e della
Media Italia, accompagno a V.S. Illma N 86 Carte di recognizione...".
Da Pref. PI a DdG Ptd 18-1-1860.
Comunicò che "in ordine ad una Ministeriale del superiore Dicastero
dell'Interno del 6 Decembre", dopo l'annessione della Toscana "al
Regno Costituzionale di S.M. Vittorio Emanuele", i toscani che
"vogliano circolare nel Regno sardo e nelle altre Provincie" così
come i sardi e tutti gli "altri popoli dell'Italia Centrale che si
conducano in Toscana devono esser muniti non di regolar Passaporto che rimane
soppresso dal 6 Decembre, ma di semplice Carta di recognizione".
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-1-1860.
"Sul contenuto della unita istanza di Fortunata vedova Albanesi colla
quale implora un sussidio prego V.S. Illma a favorirmi le opportune
informazioni unitamente al suo parere."
Atti collegati.
Rapp. informativo comm. vigil. 25-1-1860.
Informava delle pessime condizioni economiche della postulante.
Seguono atti simili: (29-2-1860; 3-2- 1860).
Da Pref. PI a DdG Ptd 24-1-1860.
"Desiderando di far conoscere al R. Governo come siasi manifestato lo
spirito pubblico in questo compartimento nella sottoscrizione promossa dal
Generale Garibaldi per acquistare armi in difesa della Nazionale Indipendenza,
vorrei che V.S. Illma, prese con una certa riservatezza e circospezione le
occorrenti informazioni mi facesse un Prospetto delle Sottoscrizioni promosse
nel suo Circondario Governativo, con la cifra del denaro raccolto da ciascuno,
e con la indicazione dell'uso che fu fatto di questo denaro, specificando cioè
se fu rimesso direttamente, se fu versato nella Cassa Comunale, o se rimane
tuttora nelle mani dei Promotori".
Atti collegati.
"Il Municipio di Pontedera unitosi ad un Comitato di distinte persone di
detta Terra stabilì si effettuasse nel 4 Marzo stante una festa popolare che
avesse lo scopo di raccoglier somme per l'acquisto del Milione di fucili
proposte dal prode Generale Garibaldi. Invitati i Comunisti e le vicine
popolazioni a concorrere a questa festa furono concordi le accettazioni ed in
massa si portarono avanti al Municipio a presentare i loro oboli . La Guardia
Nazionale di Pontedera, non che la Banda, e la popolazione di detta Terra
festeggiaron tutti gli Accorrenti, e gli si fecero incontro con le più giulive
dimostrazioni. La festa riuscì brillantissima e popolatissima e l' Incasso è il
seguente".
Pontedera Offerta del Municipio 357.28
Palaja Offerta del Municipio 200
Capannoli Offerta del Municipio 178.11
Popolo della Rotta Offerta 484.18
Fattoria Franceschi 90
Popolazione di Pontedera 1525.98
Popolazione di Palaia presieduta dal Gonfaloniere 217.68
Popolazione di Marti condotta dal Sacerdote Del Rosso 180
Fattoria Capponi ed altri 62
Popolazione di Capannoli condotta dal Gonfaloniere Del Rosso 227.13
Popolazione di Ponsacco presieduta dal Gonfaloniere Borri 370
Fattoria Lossley 206.15
Fattoria Toscanelli 132.10
Da diverse Fattorie e Possidenti 633.93
Totale 4865.4
Da pref.PI a DdG Ptd 1-2-1860.
"Il Ministero di Giustizia e Grazia... ha abilitato al Porto d'Arme per
uso della caccia non ostante il difetto di età, Angiolo Manetti di Navacchio,
salvo il concorso degli altri requisiti voluti dagli ordini in vigore".
Anno 1860. Comunità di Cascina. Nota nominativa dei Figli Legittimi di
Genitori poveri, o miserabili battezzati nella Comunità suddetta nel Mese di
Gennaio 1860.
Segue una lista di 21 nominativi. I bambini erano tutti figli di braccianti.
Seguono analoghi documenti.
Febbraio 1860, comunità di Cascina. 21 nominativi, tutti figli di braccianti.
Dicembre 1859, comunità di Cascina. 31 nominativi, tutti figli di braccianti.
Novembre 1859, comunità di Cascina. 22 nominativi, tutti figli di braccianti.
Marzo 1859, comunità di Cascina. 27 nominativi, tutti figli di braccianti.
Estratto mensuale del registro dei battezzati nella parrocchia di
Pontedera. Mese di Dicembre.
Seguono altri identici estratti mensuali.
Da pref.PI a DdG Ptd 15-4-1860.
"La Direzione della pubblica Istruzione" aveva concesso ad una donna
di Ptd "di aprire... una privata Scuola Femminile, ma sotto la tutela
della Legge in proposito".
Seguono atti simili: (29-2-1860; 14-2-1860).
Da Pref. PI a DdG Ptd 1-3-1860.
Comunicò che presto sarebbero pervenute al DdG "un numero di copie del
Decreto col quale il Governo chiama il Popolo Toscano per via di Suffragio
universale a decidere della sua sorte politica. Questo Decreto deve essere
immediatamente (?) nel modo più esteso e sollecito, né dovrebbe nel dì di
Sabato esservi parrocchia dove non si conoscesse un Atto così importante e
solenne... attendo referto della avvenuta affissione".
Firenze, 13 Marzo 1860.
"A tutte le Autorità Governative poste sulle Linee Telegrafiche .
Votazione Firenze. Militari.
Unione N 22667 Unione N 2726
Separazione 1142 Separazione 8
Nulle 520 Totale 2734
Totale 24329
Le resultanze generali del suffragio universale saranno date telegraficamente
appena la Corte avrà pronunziato. Non si conosceranno prima di sera.
Ricasoli".
Da pref.PI a DdG Ptd 15-3-1860.
"So che tentasi domani costì offendere Forcolesi per aver dato voto
contrario annessione. Guai a chi l'osasse. Dia ordini precisi e rigorosi.
Prevenga con energia qualunque disordine, e si trattasse di chicchessia
colpisca severamente e subito. Prevenga poi il Luogotenente che anche a Peccioli
da ieri in poi si fa lo stesso contro i Legolesi. Gli ordini di concentrare a
Peccioli forza sufficiente..."
Firenze 16 Marzo 1860. (Telegramma).
"A Tutte le Autorità poste sulle Linee Telegrafiche. Il Governo ha
promulgato dal Balcone di Palazzo Vecchio il Plebiscito del Popolo Toscano
dichiarando in seduta pubblica dopo lo spoglio dei voti della Suprema Corte di
Cassazione. Ecco il resultato.
N 1,806,940
Votanti 386445
Per l'unione 366445
Pel Regno separato 14925
Voti perduti 4949
Folla ed entusiasmo immensi. 101 colpi di Cannone annunziano il fausto evento.
Ricasoli".
Firenze 16 Marzo 1860. (Telegramma).
"A Tutti i Prefetti sotto Prefetti ecc.
Il Governo ha stabilito di solennizzare Domenica prossima in Firenze voto
annessione con feste Religiose e Civili. Altrettanto si faccia per tutta
Toscana. Comunichi ai Municipi. Ricasoli".
Da pref.PI a DdG Ptd 16-3-1860.
"Se Ecclesiastici si opponessero, si persuadino, e si rispettino
rigorosamente".
Da Pref. PI a DdG Ptd 3-3-1860.
"Tenuto conto delle favorevoli informazioni raccolte da S.V. Illma... a
riguardo di Iacopo Masini di Cascina questa Prefettura approva che venga
ammesso all'esercizio di Guardia giurata campestre..."
Da Pref. PI a DdG Ptd 3-4-1860.
"La Direzione degli Affari Ecclesiastici con Ordinanza del dì 2 corr.
permette all'Arciprete di Ponsacco di potere eseguire, previo l'assenso
dell'ordinario la processione del Morto Redentore la sera di Venerdì Santo
purché non sia fatto uso di soverchia pompa ed apparato, e che abbia termine
non più tardi di un'ora di notte".
Da Pref. PI a DdG Ptd 11-4-1860.
Avvisava che "S.M. il Re in occasione della desiderata sua presenza in
Toscana" con molta probabilità "consacrerà qualche giorno nella
visita delle città Capi - Luoghi ove riceverà le Deputazioni Municipali...Sua
Maestà entrerà in Toscana il 16 corrente e proseguirà per Firenze. Appena si
conosca il giorno del di lui arrivo in questa Città, la Prefettura ne darà
pronto avviso".
Da Pref. PI a DdG Ptd 19-4-1860. (Telegramma).
"Prevenite Comandante Guardia Nazionale che Re giungerà qui nella mattina
di domani".
Da Pref. PI a DdG Ptd 12-3-1860.
Richiedeva informazioni riguardo "due Reclami avanzati al Superior Governo
da diversi abitanti di Cascina contro la Deliberazione della Deputazione Comunale
dell'Arruolamento Militare di detta Terra che fissava il locale per la tratta
nel così detto Palazzo Rosso posto nel Popolo di S.Giorgio a Bibbiano".
Atti collegati.
Rapp. informativo comm. vigil. 16-3-1860.
Segnalava che "la Comunità di Cascina si compone di circa 23000 anime, che
3000 il Capoluogo e circa 2000 i popoli ad esso limitrofi delle Fornacette,
Marciana e Latignano, ed il rimanente cioè 17000 anime, le danno le Cure dette
del piano di Pisa".
Riguardo poi la criticata sede per la tratta asseriva che la scelta era stata
ottima perché il luogo era conosciuto da tutti ed era "il più centrale
dell'antedetto Comune".
Da Pref. PI a DdG Ptd 25-3-1860.
Comunicava che in occasione della visita in Toscana del Principe Eugenio di
Savoia Carignano "nella qualità di Luogotenente del Re" la stazione
di Ptd avrebbe dovuto essere adorna di bandiere nazionali e avrebbero dovuto
intervenire le principali autorità.
Da Pref. PI a DdG Ptd 11-2-1860.
"All'effetto di compilare un Lavoro Statistico, occorrerebbe avere le
notizie di che nei seguenti quesiti,
1. Se la questua dei Frati Mendicanti si esercita in certi limiti territoriali
.
2. ...quali siano i territori questuati dai Mendicanti che hanno Stanza nel
Territorio di cotesta Delegazione.
3... quali siano i territori questuati dai Mendicanti che hanno Stanza nella
Giurisdizione di qualche altro Compartimento.
Le notizie che sopra occorrerebbero con moltissima sollecitudine".
Atti collegati.
Rapp. informativo comm. vigil. 17-2-1860.
"La questua dei Frati Mendicanti si esercita in tutto questo territorio
per raccogliere ogni sorta di prodotto, e si estende anche a ricevere elemosine
in danaro. In questo Circondario esistono due conventi, uno di Cappuccini in
Pontedera, e l'altro di Minori Osservanti alla Madonna del Piano, i quali
effettuano la questua in tutte le comunità di questo Perimetro Giurisdizionale.
La comunità di Cascina è continuamente frequentata per la questua dai Minori
Osservanti di Pisa, da quelli di Niccosia presso Calci....
Le altre Comunità di Pontedera, Ponsacco, Capannoli e Palaia sono questuate dai
suddetti Minori Riformati di Niccosia ... e dai Cappuccini tanto di S.Miniato,
quanto di Peccioli".
Da Pref. PI a DdG Ptd 21-8-1859.
"Affinché questa Prefettura possa dare esatta esecuzione agli Ordini del
Ministero degli Affari Ecclesiastici... debbo ingiungere a V.S. Illma
1 Di indicarmi prontamente gli Ordini Religiosi, o le Società o Aggregazioni
religiose esistenti in Cotesto Governativo Circondario, e di significarmi quali
con, e quali senza approvazione del Governo toscano abbiano residenza nel
Circondario medesimo.
2 Di invigilare instancabilmente che gli Ecclesiastici Cattolici ed i Ministri
delle altre Religioni obbediscano pienamente alla Suprema Autorità dello
Stato...
3 Di ragguagliarmi immediatamente delle inosservanze che si potessero
commettere al Diritto Ecclesiastico Toscano, ed alle Leggi che riguardano le
Comunioni non Cattoliche e gli Israeliti...".
Atti collegati.
Informazione comm. vigil. 4-9-1859.
"Nel circondario di Pontedera esistono il convento di S.Francesco
dell'Ordine dei cappuccini... che conta più di un secolo e mezzo dalla sua
fondazione, nel quale attualmente convivono numero dieci Religiosi... L'Ospizio
della Madonna dell' Acqua.... in Cascina in cui convivono da molti anni con
Superiore approvazione quattro Frati, due Sacerdoti e due Laici della regola
dei Minori Osservanti di S.Francesco. E le Suore del Nazzareno... in Pontedera
e in S.Casciano ove si occupano della educazione delle fanciulle . Si crede che
costoro non abbiano però il permesso di vestire l'abito Monastico. Vi sono
inoltre nel Circondario due Società Religiose sotto il titolo di conferenze di
S.Vincenzo De Paoli, istituite con approvazione del Governo Superiore nel 1851,
una in Pontedera e l'altra in Ponsacco... la prima si compone di dodici
associati... l'altra... venti... lo scopo è quello di praticare ogni opera di
carità .
Non esistono in questo Distretto associazioni non Cattoliche, se si eccettuano
gli Svizzeri stabiliti da qualche tempo con Bottega in Pontedera, ove vivono a
se intenti a prosperare le loro finanze col commercio dei generi coloniali e di
bevande spiritose e senza avere mai dato che ridire sulla loro condotta.
Esistono poi in Pontedera circa sedici, o diciotto individui e di cui è a capo
un certo Scipione Barsali, che al presente trovasi alla Capitale, i quali
avendo abiurata la Religione Cattolica abbracciando invece il protestantesimo,
portano ora in trionfo senza alcun velo questa apostasia e procurano di accrescere
il numero dei proseliti, lo che incontra quasi la generale disapprovazione.
Nessuna inosservanza si è verificata al diritto Ecclesiastico Toscano, né alle
leggi che riguardano le Comunioni non Cattoliche, e gli Israeliti, non
esistendo in questo perimetro né l' une né l' altre".
Istanza al prefetto di Pisa 8-2-1860.
Cinque uomini di Ptd, dopo avere "riportato opportuno permesso dal corpo
Accademico" del teatro dei Risorti, fecero istanza al DdG "a volersi
compiacere di accordare ai richiedenti ogni opportuna autorizzazione" per
organizzare una festa da ballo i cui proventi avrebbero contribuito
all'acquisto del "Milione di fucili" promosso da Garibaldi.
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 23-2-1860.
La prefettura, accogliendo le loro istanze, autorizzò i promotori a costituirsi
in comitato.
Avviso.
"Tutti i Pontederesi Uomini e Donne che volessero prender parte
all'offerta Nazionale per la compra dei Fucili sono pregati di portarsi
Domenica 4 Marzo alle ore 10 ant. alla Chiesa Nuova dove troveranno una persona
incaricata di riceverli ed ordinarli...
Programma.
Alle ore 11 le Popolazioni della Rotta, Calcinaia, Montecastello, Palaia, e i
Coloni delle fattorie dei contorni ricevuti dalla Banda del Paese e dalle
Deputazioni incaricate faranno il loro ingresso in Pontedera e saranno condotti
sul Piazzone. Ricevuti i suddetti Popoli la Banda si porterà alla Chiesa Nuova
per porsi a capo dei Pontederesi e condurli egualmente sul Piazzone dove pure
le altre Deputazioni incaricate condurranno gli altri popoli giunti a
quell'ora. Udito il discorso del Molto Reverendo Cappellano Vivarelli apriranno
la Marcia i Rottigiani seguitando tutti gli altri popoli, e chiudendola i
Pontederesi, e si porteranno per la Via Ferdinanda al Municipio a depositare le
offerte in Danaro ...".
Nota delle Spese occorse per preparare la Festa Nazionale.
Furono in totale 198.13.
Segue un documento con i nomi dei vari componenti delle commissioni. In calce
la scritta "ogni Deputato, meno il Comitato avrà al braccio sinistro un
Nastro Tricolore".
Da Pref. PI a DdG Ptd 24-2-1860.
Visti i positivi giudizi su Angiolo Trivella di Navacchio "già autorizzato
in modo provvisorio ad esercitare l'ufficio di Guardia Campestre", lo
nominò definitivamente guardia campestre. Invitò il DdG a comunicare il tutto
all' interessato "onde possa essere ammesso al giuramento avanti la
competente Autorità".
Segue identico caso: (24-2).
Prospetto degli individui che trovansi a tutto il presente dì 8 Maggio 1860
sottoposti a misure eccezionali di Polizia adottate in applicazione dei ???
(decreti?) del 25 Aprile 1851 e 16 Novembre 1852.
"1. Faustino Morelli, 40 anni, linaiolo di Ptd per inosservanza del
precetto di non intervenire nelle osterie.
Specie della misura: casa correzionale per un anno.
Tempo che rimane: tre mesi e cinque giorni.
2. Luigi Castellini, 32 anni, funaiolo di Ptd per contegno provocante,
minaccioso e rivolto a disturbare l'ordine pubblico.
Specie della misura: casa correzionale per un anno.
Tempo che rimane: quattro mesi.
3. Francesco Vannini, 55 anni, fabbro di Ptd per condotta irregolare prepotente
e sospetta in furti.
Specie della misura: casa correzionale per un anno.
Tempo che rimane: sei mesi e undici giorni.
4. Teodora Gargani, 19 anni, di Ptd per condotta scostumata.
Specie della misura: casa correzionale per mesi quattordici.
Tempo che rimane: un anno e giorni 29".
FILZA 92: CARTEGGIO DIVERSO.
Istanza al DdG Ptd 14-1-1858.
Un uomo che aveva già una "rivendita di commestibili" chiese il
permesso di poter vendere vino. Annesso parere positivo della gendarmeria:
sulla condotta del postulante e sulla distanza dagli altri bettolieri.
Seguono richieste analoghe. (27-1; 28-1; 29-1; 9-3 accompagnata da un rapp.
comm. vigil. che non trovava niente da dire "sulla condotta morale, religiosa
e politica del postulante"; 10-4; 16-4 con rapp. gendarm. che descriveva
il postulante come un uomo "di onesti costumi" e ricordava che non
c'erano altre rivendite di vino nelle immediate vicinanze; 17-5; 18-5; 20-5;
18-5; 24-5; 1-7; 5-7; 18-9; 12-10; 27-10; 1-11; 15-11; 16-11: un uomo che aveva
cessato l'attività di bettoliere rimettendo alla delegazione "la relativa
Patente ed il libro degli Alloggi" fece istanza affinché gli venisse
rilasciata di nuovo la patente stessa; 16-11).
Esposizione e istanza al DdG Ptd 4-9-1858.
"Davanti all'Illmo Sig. Delegato di Governo di Pontedera comparisce
Angiolo Soldani possidente, rivenditore di Sale e Tabacco..."; l'esponente
chiese la patente per la rivendita del vino al minuto. "Che è quanto
implorasi dall'umile e rispettoso comparente che non cesserà di pregare
l'Altissimo a voler concedere sì a Lei che alla rispettabile Sua famiglia lunga
salute e pienezza di ogni felicità ." Allegato parere positivo del parroco
di S.Lorenzo a Pagnatico che descriveva il Soldani come "persona di buona
morale" .
Istanza al DdG Ptd 15-1-1858.
Un uomo chiese il permesso di dare una serie di feste di carnevale "nella
sala del Nobil Uomo Gaetano Stefanini" di Cascina. Allegata una
dichiarazione di un "maestro muratore" che, dopo avere ispezionato il
luogo dove avrebbero dovuto tenersi le feste da ballo, dichiarò di non avervi
trovato "alcuna imperfezione".
Allegato anche un rapp. speciale della gendarm. in cui lo scrivente esprimeva
parere positivo sulla richiesta essendo il postulante "uomo di onesti
costumi".
Seguono richieste analoghe accompagnate da perizie relative ai luoghi da ballo
e da rapp. della gendarm. (5-1; 7-1; 18-1; 21-1; 23-1; 25-1; 28-1; 5-2; 8-2;
11-2; 13-2; 14-2; 15-2).
Istanza al DdG Ptd 19-1-1858.
Angiolo Guiducci di Ponsacco chiese di essere esonerato dall'osservare il
precetto serale per poter compiere più agevolmente il proprio lavoro (doveva
recarsi nella delegazione di Volterra ). A tergo dell'atto un caporale dichiarò
che il postulante viveva in stato di indigenza perché nel distretto mancava il
lavoro; per cui "sarebbe utilissimo" accordargli il permesso
"per non costringerlo per mancanza di mezzi legittimi a commettere un
qualche delitto per vivere".
Atti collegati.
Da DdG Volterra a DdG Ptd 22-1-1858.
La delegazione di Volterra acconsentì che Angiolo Guiducci si recasse nel
proprio circondario per essere impiegato presso lo stabilimento di acido borico
del conte Larderel.
Da regi spedali riuniti di Pisa a DdG Ptd 21-1-1858.
In ordine al decreto del 14 gennaio fu fatta accompagnare al manicomio di
Firenze "la demente Maria Rosa di Domenico Micheletti".
15-2-1858.
Due uomini del Castello di Palaia "nominati dal parroco Capi
Festajoli", domandarono "di potere incendiare alcuni fasci di legna e
un piccolo numero di razzi" in occasione della festa paesana.
Seguono altre richieste di permessi per "fuochi d'artificio"
inoltrate dagli organizzatori delle varie feste: (5-2, per festeggiare il nuovo
pievano di Marti; 8-4, per la festa paesana di Visignano; 30-4, per la festa
annuale del "S.Legno della Croce a Ponsacco"; 28-5, per la festa
paesana di Treggiaia; 29-5, il presidente della filarmonica di Cascina chiese
l'autorizzazione ad accompagnare musicalmente la processione del Corpus Domini;
12-6; 1-7, Forcoli, richiesta di permesso per banda musicale e per fuochi;
10-9; 25-9; 27-9; 4-10 il presidente della società filarmonica di Cascina
"fa istanza di essere autorizzato" a far suonare la banda ad una
processione; 2-12; 10-12).
Istanza al DdG Ptd 7-2-1858.
Un facchino chiese di essere esonerato dallo scontare la misura del divieto di
non introdursi nelle bettole perché proprio in questi luoghi svolgeva la
maggior parte del suo lavoro, unica fonte di sostentamento per tutta la
famiglia.
Da parroco di Riglione a DdG Ptd 15-2-1859.
Un uomo condannato al precetto serale si trovava "per i confini delle
Romagne per trasportar dei legni". Il parroco chiese perciò al DdG di
"lasciar correre tanto che questo pover uomo, che trovasi in compagnia di
persone probe ed oneste, potesse finire la lavorazione e guadagnarsi un tozzo
di pane". Così agendo il DdG "farebbe somma carità a lui e alla sua
famiglia" e anche "grandissimo piacere" al prete.
25-2-1858.
Un uomo, vincolato dal precetto serale, "essendo necessitato per vivere di
condursi in Maremma per lavorare" chiese il permesso di stabilire il
domicilio a Grosseto.
Istanza di Gaetano Marconcini al DdG Ptd.
Chiese al DdG di esonerarlo dal precetto serale.
Da gendarm. Ponsacco a DdG Ptd 13-4-1858.
Il mattino seguente si sarebbe presentata davanti al DdG "la nota donna
Assunta Cantini" di Ponsacco vincolata del precetto serale che avrebbe
comunicato all'autorità di avere trovato una occupazione in qualità di serva
"fuori di questo luogo". Per cui "sarebbe ottima cosa, quando
V.S. Illma non avesse difficoltà che la detta Cantini andasse ad occuparsi in
qualche casa, perché in questo luogo le sue occupazioni non sono che la
Prostituzione e il Libertinaggio".
Istanza al DdG Ptd 25-5-1858.
Un uomo chiese di essere svincolato dal precetto serale per motivi di lavoro.
Allegato un rapp. della gendarm. di parere negativo.
16-6-1858.
"Francesco Falchi di Alica... Negoziante di legname, avendo tra i suoi
lavoranti di Vettura Pietro Boddi di Montefoscoli che è vincolato dal precetto
serale... dichiara che o licenzia dal lavoro il Boddi, o supplica il Governo a
proscioglierlo dal precetto che sopra..."
Allegata lettera del parroco di Montefoscoli che certificava la miserabilità e
l'attuale buon comportamento del Boddi.
Istanza al DdG Ptd 3-7-1858.
Un uomo chiese di essere esonerato dall'osservanza del precetto del ritiro
serale per poter svolgere in maniera ottimale il proprio lavoro.
Seguono molte altre richieste simili. ( 22-7, allegato parere positivo della
gendarm.; 27-8; 29-8; 18-9 con parere positivo della gendarmeria date le
condizioni di indigenza del postulante; 4-10; 8-12...).
18-7-1858.
Un uomo, detenuto nel carcere dell'Ambrogiana, chiese al DdG notizie dei propri
genitori. Seguono atti simili.
Istanza al DdG Ptd 9-4-1858.
Delle persone di S.Frediano chiesero il permesso di rappresentare "il
Maggio composto in rime, intitolato il re Senofonte". Atto accompagnato da
una dichiarazione del proposto della chiesa di S.Frediano a 7 che attestava la
"buona moralità dei postulanti e da un rapporto informativo del commesso
di vigilanza dai contenuti analoghi.
Seguono altre richieste analoghe.
16-4-1858.
"Angiolo Conti di Navacchio direttore e Capo di una Società di Comici
dilettanti di Canto, essendo determinato di esporre nell'imminente e prossimo
Mese di Maggio la Sacra Rappresentazione intitolata = Giuseppe Riconosciuto=,
con vestiario analogo da cantarsi in un anfiteatro da erigersi appositamente in
questo stesso luogo di Navacchio, con passo al pubblico a pago, rispettosamente
domanda alla S.V. Illma il dovuto permesso di effettuare una tale
rappresentanza." Annesso l'elenco degli attori.
Seguono altri atti simili. (22-4 accompagnato da un rapp. positivo della
gendarm.; 14-4, insieme a rapp. comm.vigil. contenente giudizio positivo sulla
condotta morale degli attori; 21-4; 12-5).
Da pievano di S. Casciano a DdG Ptd.
Egli "allo scopo di promuovere sempre più il culto" nella sua chiesa
"fa istanza che venga accordata la licenza di fare le consuete questue per
il mantenimento del culto stesso".
Da parroco di S.Benedetto a 7 a DdG Ptd 28-4-1858.
Il prete chiese al DdG di richiamare un ragazzo (dietro richiesta del padre)
che minacciava i propri genitori, bestemmiava e fungeva da cattivo esempio per
i coetanei.
30-4-1858.
Una persona (un medico?) certificò che una donna di Cascina, "dopo essere
stata per qualche tempo... tranquilla e sana di mente, è tornata ad essere
tormentata da vigilia continua e da aberrazioni mentali che la rendono
inquieta... è per questo che si consiglia di ritornare allo Spedale di Pisa in
osservazione e cura".
Da Pref. PI a DdG Ptd 11-5-1858.
"Può autorizzare il Palio che si propone far correre Giuseppe Ceccotti di
Macerata in occasione della Festa Sacra che avrà luogo in quella Chiesa Parrocchiale
il di 30 maggio...".
Istanza al DdG 11-5-1858.
Una vedova chiese che il figlio fosse richiamato a causa dei suoi numerosi
furti casalinghi.
Rapp. gendarm. Navacchio 12-7-1858.
Poiché erano già iniziati i furti d'uva e visto che era "impossibile"
che la gendarmeria potesse evitare tali furti "per essere... di poco
numero", sarebbe stato opportuno che il DdG Ptd "rilasciasse un
Permesso in scritto per far uso del Vestiario alla Borghese... per quindi
sopprendere qualcheduno in flagranza".
Questo medesima richiesta fu ribadita in un rapporto del 8-9.
Dalla direzione dello stabilimento carcerario alle Murate a DdG Ptd
18-7-1858.
Avendo ordinato il tribunale di prima istanza di Pisa "con Decreto dello
scorso giorno... la dimissione da questo penitenziario del corrigendo Luigi
Puliti costì dimorante, l'ho pertanto stamane restituito alla sua libertà con
Carta di Via, ingiungedogli di presentarsi a cotesta Delegazione nel termine di
giorni due".
Atti collegati.
Carta di via di Luigi Puliti. 18-7-1858.
L'uomo avrebbe dovuto "attenersi rigorosamente al sottonotato
stradale" (via ferrata Leopolda da Firenze a Pontedera") e
presentarsi entro 2 gg al DdG Ptd.
30-7-1858.
I "deputati alla festa del Patrono S.Faustino chiesero il permesso del DdG
per organizzare una "corsa di cavalli di seconda forza" il giorno
della festa (2 agosto).
Rapp. gendarm. Ptd 6-8-1858.
In un uomo si manifestarono "non dubbi segni di alienazione nelle facoltà
mentali".
Montefoscoli 28-8-1858.
Il parroco e i popolani chiesero l'autorizzazione per effettuare una questua
"per un ringraziamento... per le annate migliorate".
Comparsa di fronte al DdG Ptd 5-9-1858.
"Davanti all'Illmo Sig. Delegato di Governo di Pontedera comparisce Giosuè
Baroni... contro Antonio di Giuseppe Baroni di lui fratello". L'esponente
narrò che il fratello, approfittando della sua assenza, aveva ingiuriato e
minacciato la moglie tanto da provocarle le convulsioni, perciò egli si rivolse
al DdG affinché richiamasse il fratello.
Rapp. gendarm. Palaia 19-10-1858.
Un giovane muratore, già più volte recluso nel manicomio di Firenze, "fino
da qualche tempo a dato segni di alienazione mentale". Allegato parere del
medico di Marti il quale credeva che fosse necessaria una misura "per
prevenire qualche danno a carico del paziente e delle persone in cui il
medesimo si incontra".
Rapp. speciale gendarm. Navacchio 10-10-1858.
Nella farmacia di Giovacchino Socci posta a S. Anna si trovava in qualità di
ministro il giovane Andrea Del Macchia "privo della facoltà governativa di
potere esercitare tale arte salutare, non essendo matricolato".
Istanza al DdG Ptd 28-10-1858.
Un capo comico chiese il permesso di tenere una serie di rappresentazioni al
teatro privato Socci di Cascina. Acclusa la lista degli attori.
Rapp. gendarm. Palaia 30-7-1858.
Un uomo, Leopoldo Caponi, dette "segni manifesti di alienazione
mentale". Perciò fu fatto accompagnare davanti al DdG per le misure
opportune.
Da parroco di S.Giorgio a DdG Ptd 10-8-1858.
Comunicò che tal Domenico Cacciamano "è divenuto demente, e furioso e
tutta la popolazione è intimorita". Richiesta di provvedimenti.
19-11-1858.
Un pievano scrisse al DdG per informarlo dell'esistenza di una relazione
fra un giovane e una vedova.
FILZA 93: CARTEGGIO DIVERSO.
Da spedali riuniti di Pisa a DdG Ptd 4-1-1859.
Chiese informazioni riguardo la "moralità, condotta... naturale
carattere" e condizioni economiche di Alessandro Carli, vetturino di Ptd,
il quale aveva "chiesta in moglie una delle figlie di questo Spedale dei
gettatelli".
Atti collegati.
Informazione del comm. vigil. 19-1-1859.
"Di buone qualità morali, religiose e politiche".
Fede di specchietto di Alessandro Carli 27-1-1859.
"Mai stato condannato per alcun delitto o trasgressione".
Da direzione dello stabilimento carcerario alle Murate 8-1-1859.
Avvisò che il "R. Ministero di Giustizia e Grazia" aveva condonato
due mesi di carcere ad un contadino di Treggiaia, il quale sarebbe stato
rilasciato con carta di via ed ordine di presentarsi avanti al DdG Ptd
"nel termine di giorni tre".
Da spedali riuniti di Pisa a DdG Ptd 20-1-1859.
Chiese "riservate informazioni quanto a moralità e ad ogni altro
rapporto" sul conto dei coniugi Brogi di Ponsacco che avevano fatto
istanza a "questo Ospizio dei gettatelli" per adottare una bambina.
Atti collegati.
Informazione comm. vigil. 27-1-1859.
Parere negativo.
Da comando generale delle r.r. truppe a DdG Ptd 25-1-1859.
Un uomo fu congedato "dalle R.R. Bandiere a condizione di farsi
rimpiazzare da idoneo cambio e di saldare qualunque pendenza possa avere con
l'Amministrazione Militare".
Seguono altri "esoneri con rimpiazzo": (28-1; 21-2;)
Istanza al DdG Ptd 28-1-1859.
Un uomo, condannato dal tribunale di Ptd al pagamento della pena pecuniaria di
10 per il titolo di lesioni personali, supplicava "la clemenza ed infinita
bontà" del DdG affinché lo esonerasse dal pagamento "almeno delle
10".
Da DdG del terziere S.Marco di Livorno a DdG Ptd 21-1-1859.
Avvisava il DdG Ptd che "è stato rilasciato permesso" a un tale di
"estrarre da questa Città" una certa quantità di grano avariato. Il
DdG Ptd aveva il compito di assicurarsi che "detto Cereale non serva ad
altro uso che per cibo agli animali".
Seguono molti altri atti identici: (1-2; 28-1; 9-2; 11-2; 15-2...).
Da DdG Vicopisano a DdG Ptd 11-2-1859.
Richiese "l'estratto dei pregiudizi" che un uomo aveva riportato
"in cotesto Tribunale".
Seguono moltissime altre richieste identiche (dei pregiudizi riportati
"tanto in via governativa che in via criminale" oppure semplicemente
sulla condotta "morale, religiosa e politica" o anche la fede di
nascita) provenienti dalle varie delegazioni di governo.
Da Pref. PI a DdG Ptd 18-2-1859.
"Il Ministero della Pubblica Istruzione... ha permesso ad Angiolo Foti di
Treggiaia di poter aprire una Scuola privata maschile coll'obbligo della
Istruzione Religiosa sopra libri approvati dalla Competente Autorità
Ecclesiastica".
Da spedali riuniti di Livorno a DdG Ptd 30-3-1859.
Chiese informazioni "sulla sociale e morale condotta di un tal Vincenzo
Pagliai... dal quale è stata avanzata domanda per essere impiegato in questi
Luoghi Pii".
Atti collegati.
Informazione comm. vigil. 1-4-1859.
"Ottime qualità morali, religiose e politiche". Nessun pregiudizio
con la giustizia.
Da direzione generale delle R.R. Aziende dei Sali e Tabacchi 15-4-1859.
Chiese al DdG un parere sulla istanza di due uomini della Rotta i quali avevano
richiesto il permesso di traslocare la rivendita di cui erano titolari.
Atti collegati.
Informazione comm. vigil. 20-4-1859.
Parere positivo.
Da direzione generale delle R.R. Aziende dei Sali e Tabacchi 5-5-1859.
Comunicò che era stata concessa l'autorizzazione al trasloco.
Seguono casi identici: (23-5; 14-3; 16-9; 7-12 un uomo chiese di aprire una
nuova rivendita a S.Prospero. Acclusa informazione del comm. vigil. che
evidenziava la buona moralità dell'istante e la sua discreta condizione
economica ma anche che le rivendite attuali nei paraggi erano sufficienti ai
bisogni di quelle popolazioni; 21- 11, la direzione chiese informazioni su di
un uomo di Capannoli che aveva domandato di "traslocare a poca distanza la
rivendita del Sale e Tabacco". Annesso parere negativo del commesso il
quale notò che spostando la rivendita si sarebbero creati disagi per i
cittadini e proteste da parte dell'altro concessionario del paese al quale il
postulante si sarebbe avvicinato.)
Da direzione generale delle R.R. Aziende dei Sali e Tabacchi 17-11-1859.
Ordinò di ritirare la patente "per quindi trasmetterla a queste
Direzioni... fino a che il competente Tribunale non si sarà pronunziato sulla
trasgressione imputatagli" ad un uomo titolare di una rivendita in Ptd:
costui fu trovato, grazie all'operato di un "fiduciario delatore"
dalle "Guardie Ambulanti in servizio della R.Azienda del Tabacco" in
possesso di "N 64 mazzi di Sigari creduti di estera manifattura".
Da spedali riuniti PI a DdG Ptd 30-4-1859.
Prima di effettuare "il pagamento semestrale alle balie e tenutarj dei
gettatelli" richiese le "consuete informazioni".
Segue un documento che attesta le condizioni dei gettatelli nelle varie
comunità di Ptd (es: Ponsacco, "tenuti tutti bene"). Altri atti
identici.
Dalla direzione del penitenziario di Volterra a DdG Ptd 10-1-1859.
"Prego la bontà di V.S. Illma a farmi pervenire... le notizie relative a
Ferdinando Cavallini condannato all' ergastolo... prego inoltre... di avvisare
i parenti del nominato recluso che in ordine al tenore dei Regolamenti
disciplinarj di questo Stabilimento, qualora si portassero a visitarlo, non
sarebbero ammessi senza esser muniti di un certificato del Parroco visto
dall'Autorità Governativa locale che constati questa loro qualità di
congiunti..."
Seguono atti identici ( anche dal carcere di S.Giorgio di Lucca e dalle Murate)
Da DdG Volterra a DdG Ptd 6-10-1859.
Chiede di fare notificare delle copie di un decreto a due uomini di Ptd e
"di far sì che i medesimi sieno con la maggior possibile sollecitudine
sottoposti alla carcere alla quale sono stati condannati da questa
Delegazione... per depredazioni campestri".
Seguono altre richieste di notificazioni provenienti dalle varie delegazioni di
governo spesso accompagnate dai posteriori referti del cursore della
delegazione che attestava di avere effettuato la notificazione.
Da soprintendenza generale delli stabilimenti carcerari della Toscana a DdG
Ptd 23-10-1859.
Richiesta di informazioni sulle "qualità morali" di un giovane che
aveva fatto domanda per un posto di guardia penitenziaria.
Atti collegati.
Informaz. comm. vigil.
Rapporto positivo.
Da direzione carcere (?) a DdG Ptd 22-7-1859.
Ordinò di comunicare alla famiglia di un detenuto la di lui morte avvenuta
mentre stava scontando 3 anni di carcere. Inoltre, trasmise la fede di morte
"pregandola di farla pervenire al Parroco respettivo per la regolarità dei
Registri" e gli effetti personali del defunto da fare consegnare ai
familiari.
Da DdG Fucecchio a DdG Ptd 27-10-1859.
Chiese informazioni sulle "qualità morali, religiose e politiche della
Compagnia Drammatica che attualmente agisce in codesto teatro... essendo che
detta Compagnia abbia ora chiesto di agire in questo Teatro".
Da spedali riuniti di Pisa a DdG Ptd 7-10-1859.
Efisia Meridiani "Figlia di questo Ospizio di Trovatelli" e dimorante
a S.Giorgio a Bibbiano presso la famiglia Barsacchi chiese di potere essere
unita in matrimonio con un certo Andrea Ciucci di S.Prospero. Si voleva
conoscere la "condotta morale e la situazione economica" del giovane.
Atti collegati.
Informaz. comm. vigil. 7-11-1859.
Rapporto molto negativo: il giovane era "di miserabile condizione" ed
aveva già reso madre una ragazza senza poi sposarla.
Da spedali riuniti di Pisa a DdG Ptd 10-10-1859.
Conseguentemente la direzione dell'ospedale non consentì il matrimonio.
Da spedali riuniti di Pisa a DdG Ptd 18-10-1859.
A causa delle "insistenti premure" ricevute dalla fanciulla, si
chiese al DdG di effettuare "nuove indagini" sul conto di Andrea
Ciucci.
Rapp. carab. Cascina 22-8-1859.
"E' a notizia del sottoscritto che pochi giorni avanti la Battaglia di
Solferino certo Domenico Del Mutolo... mentre stava lavorando presso il
capannone del nuovo Ponte alla Botte per l'assiccamento del Padule di
Bientina" udì alcuni frammenti di una conversazione tra Leonardo Manetti
di Navacchio, l' ingegnere Francesco Renard e Francesco ed Ersilia coniugi
Golini di Cascina: Siamo quasi all'ultimo schiaccio, li aspettano sotto
il quadrilatero; Firenze sta all'erta e in quanto a noi bisogna fare lo stesso.
Abbiamo tanta gente sottoposta che ci obbedisce.
Pochi giorni dopo "cominciarono a manifestarsi alla Botte fra quelle
Camerate di Lavoranti dei disordini e delle reazioni con grida viva Leopoldo,
morte a Vittorio Emanuele... queste grida sediziose erano udite dal Golini e da
Renard i quali coi gesti le approvavano non solo ma le incoraggiavano e siccome
non tutti i Lavoranti erano concordi nacque fra loro qualche collesione".
Da ciò i carabinieri dedussero "che Francesco Golini fosse uno dei
maggiori agitatori per cui la popolazione di Cascina lo vede di mal
occhio".
Infine "lo scrivente sebbene mancante di quella chiarezza di prove che
occorrerebbero per agire contro i sunnominati Manetti, Renard e Golini non ha
voluto omettere di dare intesa col presente Rapporto la S.V. Illma onde di
questi fatti ne faccia quel conto che crederà conveniente".
Da Pref. PI a DdG Ptd 15-12-1859.
"Si farebbe credere essere possibile che da dei campagnoli in specie del
piano di Pisa e Calcinaja si voglia acclamare Leopoldo secondo allorché avverrà
la Festa alla Botte, e coll'intendimento di promuovere qualche disordine".
Pregò il DdG di verificare la fondatezza di tali notizie.
Rapp. carab. Cascina 16-12-1859.
Ravvisava che "nel Circondario affidato alla Sorveglianza di questa Forza
non vi possano essere Individui tendenti a turbare la quiete e rovesciare l'ordine
specialmente per l'occasione della Festa che avrà luogo Domenica 18 stante per
l'opera dell'apertura del Canale assiccatore del Padule di Bientina".
Rapp. carab. Navacchio 16-12-1859.
Anche in quel "Perimetro Giurisdizionale" mancavano tali persone.
Rapp. carab. Ponsacco 17-12-1859.
Come sopra.
Rapp. informativo carab. Ptd 17-12-1859.
"Il sottoscritto dietro le indagini scrupolosamente praticate, è venuto in
grado di referire che lo spirito pubblico in qualunque siasi ceto di Persone
comprese in questo circondario si mantiene assai tranquillo, e nulla dei temuti
disordini per parte specialmente della classe dei Campagnoli, vi è da temere..
in circostanza della Solenne Festa che avrà luogo nel giorno di domani
all'apertura della Botte per il prosciugamento del Padule di Bientina."
Rapp. comm. vigil. 17-12-1859.
Ribadì quanto sopra in riferimento a tutto il territorio della delegazione.
Da direzione della dogana di Livorno a DdG Ptd 24-12-1859.
Richiesta di informazioni su di un uomo che aveva domandato un posto nel
"Corpo della R. Guardia di Finanza". Annessa informaz. positiva del
comm. vigil.
Rapp. speciale gendarm. Cascina 24-3-1859.
Angiolo Venturi, pastore dello stato estense, chiese una carta di soggiorno.
Da direzione generale dei rr. possessi a DdG Ptd 4-3-1859.
Trasmise 60 "Patentini per la Caccia degli animali acquatici... per essere
distribuiti nel corrente anno a chi ne farà ricerca presso codesta R.
Delegazione di Governo...".
Da amministrazione del fisco e degli stabilimenti penali della Toscana a
DdG Ptd 30-7-1859.
"Sul sistema degli anni perduti, anco per quello in corso, è stata dal
Ministero dell'Interno... autorizzata la speciale tutela sul raccolto delle
Uve, mediante rilascio delle Licenze di Porto d'Arme alle Persone, per il
tempo, e nel modo tracciato nella Circolare de'14 Luglio dell'Anno ultimo
decorso. In seguito di ciò, mi affretto a trasmettere a V.S. Illma, l'apposito
Registro di dette Licenze stampato a matrice che ne contiene N 29, all'effetto
che Ella possa farne la distribuzione ai Richiedenti, previo il pagamento di 2
per ogni Licenza...".
Da direzione delle Murate a DdG Ptd 26-10-1859.
"La Soprintendenza Generale delli Stabilimenti Carcerari avendo portata la
sua attenzione sui registri di contabilità morale dei Reclusi in questi
Stabilimenti ha trovato che mancavano varie notizie relative ai reclusi
medesimi specialmente in epoche non recenti". Perciò pregò il DdG affinché
gli trasmettesse "tutte le notizie mancanti anco a riguardo dei reclusi
che hanno già ultimata la pena".
Da ufficio dell'auditore militare generale a DdG Ptd 10-9-1859.
Comunicò la morte di un fuciliere che aveva lasciato "di fronte ad un
debito alla massa in circa 44, alcuni oggetti di Equipaggio ed un Deposito alla
Cassa di Risparmio in 280".
Chiedeva chi fossero gli eredi.
Seguono atti simili: (22-8, due uomini furono pregati di presentarsi
all'auditore "muniti di lettera che ne identifichi la persona" per
ritirare 29, lasciate in eredità dal loro fratello; 7-7, richiesta di
comunicare agli eredi la morte di un militare e l'esistenza presso l'auditore
dell'eredità; 10-8, ordinava al DdG di ricercare gli eredi di un militare
deceduto; 12-7).
Copia di lettera diretta al Commissario Governativo per le strade ferrate
toscane dal direttore degli affari sociali della società della strada ferrata
Leopolda 14-10-1859.
Informava di "due recenti attentati contro la sicurezza del transito sulla
nostra linea" che si verificarono il 7 ottobre. Il primo presso S.Giusto
dove, al passaggio del treno, furono scagliati dei sassi "senza offendere
alcuno dei viaggiatori". Il secondo, nel tratto fra Navacchio e Pisa dove
furono di nuovo lanciati diversi sassi che "andarono a colpire tre
passeggieri".
Atti collegati.
Da Pref. PI a DdG Ptd 17-10_59.
Mise al corrente il DdG degli avvenimenti e della su citata lettera.
Da Pref. PI a DdG Ptd 22-10-1859.
Invitò, conformemente agli ordini ministeriali, "a prendere con
sollecitudine quelle più energiche misure che si credano efficaci".
Da Pref. PI a DdG Ptd 26-5-1859.
Avvertiva dell'esistenza di alcuni sedicenti patrioti che col pretesto del
finanziamento della guerra d'indipendenza intascavano diverse somme di denaro
elargitegli dagli ingenui cittadini.
FILZA 95: CARTEGGIO DIVERSO.
Istanza al DdG Ptd 16-1-1860.
Richiesta di permesso per organizzare una festa da ballo "a pago" in
Cascina.
Da DdG del terziere S.Marco di Livorno a DdG Ptd 13-1-1860.
Permesso concesso ad abitanti della delegazione di Ptd di prelevare grano
avariato da Livorno ad uso cibarie per animali.
Molti altri atti uguali: (23-1; 27-1; 4-1; 14-2; 15-2...).
Da DdG Lari a DdG Ptd 13-1-1860.
Richiesta dell' "estratto dei pregiudizi che possa aver riportati in
cotesto tribunale Antonio Ciampolini colono di Ponsacco".
Seguono molte altre identiche richieste provenienti dalle varie delegazioni
talvolta accompagnate dal rapporto del commesso di vigilanza.
Da DdG Rosignano a DdG Ptd 23-1-1860.
Richiede informazioni "sulla condotta morale, religiosa e politica"
del sacerdote Leopoldo Cerrai di Ptd che era stato da poco eletto dal municipio
di Castellina Marittima "al posto di Maestro Comunale".
Segue analoga richiesta di informazioni su sacerdote eletto maestro: (1-3).
Da comando militare della piazza di Pisa a DdG Ptd 17-2-1860.
Il ministero della guerra "ha risoluto negativamente" l'istanza di un
uomo diretta a far congedare il figlio dal servizio militare.
Da direzione generale dei r.r. possessi di Toscana a DdG Ptd 23-2-1860.
Spedì 36 patentini per la caccia degli animali acquatici.
Firenze, 1-3-1860.
"Allo spuntare del giorno di domani sarà affisso il Decreto pel suffragio
universale nelle terre e borgate della sua Giurisdizione, e nel corso del
giorno stesso sarà affisso in tutte le Parrocchie della Giurisdizione stessa.
Affido al suo zelo l'esecuzione dell'atto così importante. Ecciterà i
Gonfalonieri a dare principio alle liste, ecciterà del pari i cittadini che
godono autorità ad adoperarsi onde sia da tutti compreso il dovere di ciascuno
verso la Patria, e come da questo suffragio sarà per derivare la sua
Indipendenza e le sue Libertà.
Procurerà di infondere in tutti il sentimento di questo dovere, e come un
Toscano non se ne possa astenere senza taccia di codardo e di nemico d'Italia.
Ricasoli".
Da ministero dell' interno a DdG Ptd 10-3-1860.
"Interessa sommamente a questo Ministero di essere tenuto al corrente
dell'andamento delle cose relative all'esercizio del prossimo Plebiscito
solenne.
Ella pertanto si compiacerà di dargliene direttamente notizia per via di
telegrafiche comunicazioni quante volte ne ricorra il bisogno ...in qualunque
caso procurando d'informarmelo almeno due volte al giorno sino a che tutte
siano compite le relative operazioni".
Da procuratore generale della corte regia di Firenze a DdG Ptd 24-2-1860.
Richiesta di informazioni su di un giovane che aveva fatto domanda per "un
posto di Guardia nelli Stabilimenti Penali".
Annesso rapp. positivo comm. vigil.
Firenze, 22-3-1860.
"A tutte le Autorità Governative lungo le linee.
Oggi alle 4 pom. S.M. il Re ha firmato il Decreto d'Annessione della Toscana
dichiarando che forma parte integrante dello Stato sardo. Viva il Re!
C.Ridolfi".
Da comitato elettorale di Ptd a DdG Ptd 13-3-1860.
"Il comitato elettorale di Pontedera crede conveniente di unire al solenne
plebiscito emesso dal popolo toscano anche i voti dei giovani minori di anni 21
i quali benché per ministero della legge esclusi dai Comizi, pur volessero in
qualche modo manifestare la loro volontà.
Fatte stampare circa trecento note simili alle accluse le circolò ai
Gonfalonieri della provincia. I più prossimi ed appartenenti al Circondario di
questa Pretura le hanno respinte coperte di firme, e sono appunto queste unite
a quelle firmate dai giovani di Pontedera che ho l'onore di trasmettere a
V.S.Illma... so bene che niuna importanza giuridica... hanno tutte queste note,
ma accompagnate al plebiscito che il popolo Toscano ha già pronunziato
testimonieranno all' Europa della ferma ed immutabile volontà di questo popolo
stesso..."
FILZA 269: CARTE SCIOLTE.
Da Pref. PI a DdG Ptd 19 -2-1859.
Affissione della notificazione e modalità varie riguardanti la tratta delle
reclute.
Da Pref. PI a DdG Ptd 24 Giugno 1859.
Chiese di conoscere "in qual locale avverrà la Tratta dei
coscritti".
Rapp. speciale gendarm. Cascina 6-1-1858.
Richiesta della carta di soggiorno da parte di un soggetto meritevole.
Rapp. informativo comm. vigil. 20-3-1858
Attestò che il coscritto Francesco Del Torto era l'unico abile al lavoro in
una famiglia di miserabili. Scopo: esenzione militare.
Seguono altri rapporti informativi riguardanti famiglie povere per le quali il
servizio militare del figlio rappresentava un gravissimo danno. La commissione
di pubblica vigilanza accertava le miserabili condizioni e le eventuali
infermità' (ai danni del capofamiglia o di altri famigliari conviventi con il
coscritto); talvolta giudizi sulla condotta morale religiosa e politica; poi
l'atto veniva portato all' attenzione del delegato
Circolare da Pref. PI 30-11-1858
Operazioni di reclutamento per l'anno 1859. Furono fortemente sollecitati
lo zelo e la sollecitudine nelle operazioni. Il delegato fu anche esortato a
"spendere la sua lodevole influenza presso le autorità ecclesiastiche e
municipali" al fine sopra descritto.
Istanza al DdG Ptd 17-12-1859.
Un uomo chiese la concessione di una patente per lo smercio del vino al
minuto.
Istanza al DdG Ptd 30-9-1859.
Richiesta di aprire una rivendita di vini all'ingrosso e al minuto.
Seguono molte altre istanze per la concessione di patenti per bettole o altri
affari simili (problemi di vicinanza fra bettole, smarrimento e rinnovo delle
patenti....).
Da Pref. PI a DdG Ptd 28-1 1858.
Comunicazione della concessione ( data dal ministero della pubblica
istruzione) a Vincenzo Boccacci per aprire una scuola privata a Navacchio.
Seguono atti simili. Iter: domanda dell'interessato alla prefettura di Pisa;
richiesta di informazioni fatta dalla prefettura al delegato di Pontedera;
comunicazione finale della concessione (da pref. a DdG) da comunicarsi a sua
volta all'interessato.
Anno 1858: comunità di Cascina.
Nota nominativa dei figli legittimi dei genitori poveri, o miserabili
battezzati nella comunità suddetta nel mese di settembre.(Ne seguono altre).
FILZA 111: RAPPORTI SETTIMANALI.
Nei rapporti settimanali del commesso di vigilanza dall'inizio del 1858 fino al
23 aprile 1859 lo "spirito pubblico" si mantenne sempre tranquillo.
30-4-1859: "Seguita tuttora la calma e tranquillità pubblica per tutto
questo governativo distretto. La partenza del Granduca dal Territorio Toscano
ha fatto dell'impressione a molte persone, e biasimano oltremodo questa sua
risoluzione per l'attaccamento verso di lui".
14-5-1859: "perfetta calma e tranquillità pubblica". (Anche 21-5).
28-5-1859: "quantunque regni in tutto questo Distretto Governativo
l'ordine e la tranquillità pubblica, non che la devozione e rispetto, che
dimostrano le Popolazioni al Governo attuale, nonostante si ascoltano lamenti
per parte dei braccianti e delle famiglie indigenti per la mancanza di lavori,
per essere non poco invogliato il commercio, atteso la Guerra dell'Indipendenza
Italiana".
4-6; 25-6; 2-7; 9-7; 16-7; 30-7; 6-7; 13-8; 19-8; 27-8-1859: tutto tranquillo.
3-9-1859: "Notizie diverse. Arrivo del nuovo Commesso di Vigilanza. La
sera del 31 Agosto perduto giunse in questa terra il sottoscritto... Spirito
pubblico. Lo spirito pubblico prosegue ad essere soddisfaciente (sic): tutti i
pensieri sono ora rivolti alla fusione col Piemonte ed in mezzo a questa
suprema aspettativa, la tranquillità più perfetta si mantiene in tutto il
Distretto, avendosi piena fiducia che la pratiche del saggio e liberale Governo
riusciranno a soddisfazione dei desideri generali per la fusione...".
10-9- 1859: "Notizie diverse. Appena si ebbe notizia che il Voto
dell'Asseblea Toscana era stato beniganmente accolto da S.M. il Re di Sardegna,
la Popolazione di questa Terra si diede... a festeggiare il fausto avvenimento
con gioja virile e senza smodate o scomposte manifestazioni...Spirito
pubblico... soddisfacientissimo".
16-9; 24-9-1859: tutto tranquillo.
Nei rapporti settimanali del 1-10, 8-10,14-10, 22-10, 29-10, 5-11-1859, la voce
"spirito pubblico" non fu neanche riportata.
12-11-1859: "in mezzo alla generale aspettativa di vedere attuati i
desideri della nazione e le risoluzioni prese dal Governo e dalla Assemblee
Legislative, la Popolazione di questo Circondario, continua a mantenersi
tranquilla, per la piena fiducia che ripone nel Governo e nei Rappresentanti
stessi".
19-11, 26-11; 2-12; 9-12; 17-12; 24-12; 31-12-1859: tutto tranquillo.
Dal 13 agosto iniziarono i rapporti settimanali dei carabinieri, in fondo ai
quali talvolta erano riportate notizie sullo spirito pubblico.
FILZA 112: RAPPORTI SETTIMANALI.
7-1-1860 (in quel giorno il commesso arrivato a settembre fu trasferito e ne
arrivò uno nuovo); 14-1; 21-1; 28-1; 4-2; 11-2; 18-2; 25-2- 1860: tutto
tranquillo.
2-3-1860: Tutto tranquillo. Nel circondario "regna nella maggiorità la
simpatia per l'annessione al Regno del Re Vittorio Emanuele".
10-3-1860: Tutto tranquillo. "Ognuno apparisce versato sempre più alla
Monarchia Costituzionale del nostro Re Eletto...".
17-3-1860: "Lo Spirito degl'Abitanti del Circondario di Pontedera è stato
maggiormente rivolto per l'annessione al Piemonte e dopo la promulgazione del
plebiscito si scorge nel volto di tutti un contento indescrivibile".
24-3; 31-3; 7-4; 14-4; 21-4; 28-4-1860: tutto tranquillo.
2. Archivio di Stato di Firenze
CARTE BIANCHI-RICASOLI, BUSTA 0 INSERTO A.
Eccellenza,
il 27 del corrente che fu del Municipio di Pontedera per non essere da noi
prevenuto inalberata la Santa bandiera Nazionale; il Sig. Delegato invitò Noi
sottoscritti ad assumersi l'incarico del mantenimento della quiete nel paese.
Accettammo la commissione e la sera del giorno stesso la banda paesana salutava
il vessillo tricolore con scelte sinfonie ed un popolo tutto insieme raccolto,
intorno a 5000 persone, per le nostre esortazioni amichevoli tenne un contegno
per cui le locali autorità rimasero veramente edificate.
Il Delegato ci esorto (sic) a continuare la missione affidataci e noi crediamo
dovere di buon cittadino il sobbarcarci un tal peso. Ma come riuscire in tal
scopo se in onta dell'ordine venuto da Firenze di abbassare gli stemmi
granducali, i Gendarmi passeggiano le contrade del paese con l'arme di Leopoldo
sul petto e il nome sul capo?
Un mormorio, stamane, si è palesato nel popolo, e perfino comincia a circolare
una voce di un prossimo ritorno del granduca. A Calcinaia è tutt'ora in piedi
l'arma granducale né evvi un segno benché minimo di Bandiera Nazionale. Tali
fatti non sono idonei a mantenere l'unione e la quiete tanto necessarie per il
buon andamento degli interessi nazionali.
Non fanatismo ci ha indotto a scrivere la presente, ma purissimo amore di
Patria per cui abbiamo sofferto dieci anni di persecuzione, promossaci dal
clero e dal Governo passato. Viva l' Italia.
Pontedera, 29 aprile 1859.
A Ubaldino Peruzzi. Scipione Barsali e Valentino Fantozzi.
DOCUMENTI NORMATIVI
Regolamento di Polizia del 22 ottobre 1849. Parte generale e disposizioni
concernenti la Polizia Amministrativa. (Artt. 1-53).
Legge del 16 novembre 1852.