UNIVERSITA' DI FIRENZE
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
CENTRO DI STUDI
PER LA STORIA DEL PENSIERO
GIURIDICO MODERNO
BIBLIOTECA
promossa e diretta da PAOLO GROSSI
VOLUME SESSANTESIMO
per la storia del pensiero giuridico moderno
60
RAFFAELE VOLANTE
IL SISTEMA CONTRATTUALE
DEL DIRITTO COMUNE
CLASSICO
Struttura dei patti e individuazione del tipo.
Glossatori e Ultramontani
Milano - Giuffrè Editore


Indice sommario

Introduzione

CAPITOLO I

IL SISTEMA DEI MODELLI STRUTTURALI DI CONTRATTO

NELLE DOTTRINE DEI GLOSSATORI

Aequitas e ius. La centralità sistematica del pactum

1.1. Il pactum come momento ordinante della iustiniana confusio

1.2. Il pactum come concetto sottratto all'opera di definizione del giuri­

sta

1.3. La percezione atecnica della nozione di pactum

2. Il pactum come concetto giuridico

2.1. Inesistenza di un'analisi strutturale del consenso

2 . 2. Pactum e promessa unilaterale. Indifferenza dei glossatori verso una

concezione procedimentale della formazione del consenso

3. Il patto come schema generale dell'atto di disposizione

3. 1. I pacta tacita

3.2. Identità tra pactum e atto di disposizione di diritti

3.3. Una prima dimostrazione: l'inutilità sistematica della nozione romana

di conventio

4. Il pactum come modello di comprensione del fatto giuridico bilaterale e

obbligatorio

CAPITOLO II

IL PACTUM NELLA SUA DIMENSIONE GIURIDICA

1. Il pactum come esemplificazione del problema della qualificazione giuridica

degli atti

1.1. Ratio, facti e ratio iuris

1.2. L'inutile legalità dei moderni e la qualificazione giuridica medievale.

2. La definizione delle invalidità provenienti dal profilo soggettivo

2.1. L'analisi casistica delle patologie soggettive

2.2. I tentativi di astrazione sistematica

3. Segue. Le invalidità dell'oggetto del patto

4. L'invalidità della struttura complessiva del patto


4.1. Mixta ratio

4.2. La causa pacti nell'analisi delle sue invalidità .

4.3. L'enumerazione analitica dei momenti d'invalidità in Azone .

L'impossibilità di riferire ogni patologia alla struttura generale

5.1. Le difficoltà di definizione del dolo come vizio del patto

5.2. I tentativi di razionalizzazione in Azone e nella Glossa Magna

CAPITOLO III

NASCITA E EVOLUZIONE DELL'ARCHITETTURA

DEI VESTIMENTA

1. Il problema storico dell'azionabilità dei patti

2. I primi tentativi di razionalizzazione dell'azionabilità

2.1. Vires pactorum

2.2. Nomen contractus

3. Insufficienza sistematica dei primi criteri di classificazione .

3.1. 1 limiti di crescita del sistema

3.2. Il fattore eversivo della substantia contractus .

4. L'emersione di una nuova sistematica

4.1. La controversa nascita dei vestimenta pactorum

4.2. Incompiutezza della prima concezione dei vestimenta a rappresentare

la totalità dei patti azionabili .

5. La compiutezza del sistema .

5.1. L'assetto definitivo dei vestimenta

5.2. La novità sistematica della cobacrentia contractus e del rei interven­

tus

CAPITOLO IV

LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA

1,. Inconfigurabilità strutturale e indefinitezza funzionale del pactum nudurn.

1.1. I tentativi di individuare un concetto strutturale di nudo patto

1.2. L'indefinitezza funzionale del pactum nudum. Il problema del pactum

de non petendo tra naturalis e civilis obligatio .

2. La struttura della qualificazione e il suo carattere non positivo

2.1. Il problema dei patti nudi che producono azione

2.2. La breve storia dell'auxiliurn legis

3. I vestimenta come sede di analisi tipologica delle fattispecie

3.1. lus civile e ius gentium nel quadro dei vestimenta

3.2. La confirmatio a lege nella sua veste ordinaria: le legitimae conven­

tiones

3.3. La confirmatio a lege come via per la comprensione dello ius novurn.

Enfiteusi e sponsalitia largitas

4. I contratti iurisgentium ed il ruolo definitorio del nomen

4.1. La definizione dello ius gentium .

4.2. Il ruolo definitorio del nomen contractus nell'ottica del nuovo siste-

ma

5. I vestimenta come sede di valutazione tipologica .

CAPITOLO V

LA TIPIZZAZIONE DELLA STRUTTURA DI TUTELA

1. Il problema della compravendita e le sue prime razionalizzazioni .

2. Le prime analisi sull'id quod interest 1

2.1. Un catalogo non sistematico: l'apparato della Summa Trecensis

2.2. Le difficoltà di razionalizzazione della rilevanza strutturale dell'id

quod interest

3. L'inizio di una concezione sistematica dell'interesse

3.1. Il mutamento di prospettiva: interesse conventum, commune, singu­

lare .

3.2. Conseguenze dogmatiche. Contratti certi e incerti. .

4. La piena realizzazione dell'interesse come strumento per la tipologia delle

fattispecie

4.1. Il pieno sviluppo del concetto di interesse singulare .

4.2. L'id quod interest come criterio per la qualificazione delle fattispe­

cie .

5. La ridefinizione della struttura obbligatoria della compravendita

5.1. L'id quod interest come parte di una nuova tecnica di definizione

delle fattispecie

5.2. L’id quod interest come strumento di qualificazione del contenuto

obbligatorio del contratto

5.3. La diversa valutazione della necessitas tradendi

6. La razionalizzazione sistematica della certitudo

6.1. La condictio certi nei primi glossatori .

6.2. La concezione funzionale del certum

CAPITOLO VI

LA COMPRENSIONE DEI TIPI CONTRATTUALI

La distinzione tra nominati e innominati contractus nel succedersi delle

modalità interpretative .

1.1. Emptio e permutatio nella differenza metodologica tra le duae aetates

dei glossatori

1.2. Nomen e struttura obbligatoria

2. La struttura di tutela del contratto innominato

2.1. Tutela satisfattoria e modalità di conclusione differita

2.2. La tutela risolutoria

3. Il ruolo della causa

3.1. La distinzione tra causa impulsiva e finalis

3.2. Causa expressa e tacita

3.3. Causa stipulationis .

4. Il modello di attribuzione del tipo nelle fattispecie identificate nel conte­

nuto obbligatorio

4.1. Lo schema di definizione reciproca delle fattispecie tra tipologia

nominata e innominata 1

4.2. La generale applicabilità del modello tipologico di variazione alle

fattispecie bilaterali e unilaterali 4.2.1. La fattispecie nominata della locatio e le sue varianti innomi-

nate 1

4.2.2. Segue. Il mutuo

4.3. La traslatività dell'atto di disposizione come criterio per l'individuazione del tipo di contratto qualificato nel contenuto obbligatorio

5 Conclusioni

CAPITOLO VII

LA CRISI DI UN SISTEMA FRAGILE E DUREVOLE

I. Un'aporia fondamentale: la vacuità strutturale del pactum nudum .

1.1. Un problema al vaglio di due esperienze diverse

1.2. L'impossibile configurazione di un accordo privo di qualificazione .

1.3. La risposta degli Ultramontani .

2. La critica al novero dei vestimenta fra visione strutturale e concezione

funzionale

2.1. La concezione strutturale dei vestimenta

2.2. La concezione funzionale

3. Il punto di evoluzione della sistematica nei doctores Ultramontani. Species

contractus .

3.1. La critica all'auxiliurn legis e la nozione di species contractus

3.2. La centralità del nuovo strumento nell’edificazione della tipologia contrattuale

4, La tipologia degli Ultramontani

4. l. La valenza del concetto di species contractus .

4.2. Il rei interventus come unico vestimentum possibile.  rifiuto della

cohaerentia contractus

4.3. La consolidazione della visione funzionale in Pierre de Belleperche e

Cino da Pistoia. Differenze con la dottrina del Révigny

CAPITOLO VIII

LA CONCEZIONE ORGANICA DEL CONTRATTO

I. La tipologia funzionale e le sue conseguenze a carico della struttura

dell'obbligazione risultante dal contratto

1.1. Centralità del dibattito sul pactum de non petendo per la compren­

sione della struttura del vincolo obbligatorio risultante dal contratto.

1.2. Obligatio naturalis e obligatio civilis in Jacques de Révigny .

1.3. Pierre de Belleperche e Cino da Pistoia

2, L'unità della fattispecie contrattuale .

3. Uno strumento rinnegato: L’id quod interest .

3. 1. La nuova definizione dell'id quod interest in Jacques de Révigny

3.2. La rilevanza dell'interesse all'interno della fattispecie contrattuale nella dottrina del Révigny. indifferenza del concetto per la costruzione della tipologia

3.3. Il modello di Pierre de Belleperche e la sua recezione in Cino da

Pistoia .

Per una sintesi delle dottrine ultramontane. Patti accessori e novazione del

contratto

4.1. Una nuova definizione dei patti aggiunti incontinenti e ex intervallo.

4.2. L'unità funzionale della dichiarazione e la determinazione della strut­tura del contratto

4.3. Un nuovo schema di attribuzione del tipo contrattuale

Indice analitico