Nota informativa relativa alle inedite Istituzioni Civili di Pietro Capei

E' in corso a cura dello scrivente la trascrizione del manoscritto contenente le lezioni di diritto civile, tenute da Pietro Capei nell'Ateneo senese durante l'anno accademico 1833 - 1834 (Istituzioni civili libri I e II e successivi del III con la relativa legge patria del 18 Agosto 1814, Siena 1834, Manoscritto A 3 207 F. A., conservato presso la Biblioteca del Circolo giuridico dell'Università degli Studi di Siena).

Il corso è esposto in 317 pagine di scrittura minuta, alle quali fanno seguito quelle che riportano la "patria legge" di cui sopra.

Alle numerose inesattezze ortografiche, del resto assai comuni negli scritti dell'epoca, si accompagna una sintassi talvolta incerta che si snoda lungo registri linguistici oscillanti tra il tono aulico conferito dall'uso di numerosi latinismi e di lemmi di carattere più regionale. Disinvolto appare anche l'uso della punteggiatura.

I contenuti dello scritto denunciano spesso i debiti dell'autore nei confronti del Savigny, il cui nome viene citato esplicitamente.

Lo spessore didattico del testo è senz'altro notevole: la linearità espositiva si coniuga con l'attenzione del docente nell'informare gli allievi dei contributi forniti alle discipline romanistiche da scoperte come quella relativa ai Gai Institutionum commentarii IV.

Si avverte, in altre parole, un equilibrio tra finalità didattiche ed istanze scientifiche soddisfacentemente raggiunto.

Tuttavia, è il caso di notare, gli allievi non sempre compresero appieno gli intenti del professore. Uno di essi, Marco Tabarrini, informa che le lezioni dell'attento romanista non sempre incontravano il favore degli uditori a motivo del loro rigore e della densità dei contenuti esposti.

L'insegnante si attenne rigorosamente ai programmi vigenti nelle Università del Granducato, che contemplavano nel primo anno l'esposizione delle Institutiones giustinianee, integrate dalle previsioni normative del "diritto patrio" toscano.

Costituisce una vistosa eccezione alla regola l'inserimento del titolo aggiunto "De colonis" (pp. 35.ss.), nel quale l'autore sviluppa un argomento coincidente con i suoi interessi di accademico dei Georgofili. Non sembra, a giudicare da queste lezioni, che il Capei suggerisse dalla cattedra spunti critici concernenti la questione della codificazione del diritto privato. Egli preferì piuttosto la linea della continuità lungo il solco di una tradizione accademica in cui sono chiaramente e consapevolmente percettibili gli echi dell'antica scuola dei Culti.

La trascrizione delle lezioni del Capei è destinata a comparire in appendice ad una dissertazione dottorale avente ad oggetto i civilisti toscani del circolo del Vieuseux.

Per notizie biografiche su Pietro Capei v. P. Treves, "Capei Pietro", Dizionario biografico degli Italiani, XVIII, pp. 464-468; G. Capponi, Necrologia di Pietro Capei, in "Archivio Storico Italiano", serie III, VII, parte II, 1868, pp. 202-208; M. Tabarrini, Commemorazione del Prof. Pietro Capei, letta dal socio ordinario consiglier Marco Tabarrini nell'adunanza solenne del 31 gennaio 1869,in "Continuazione degli Atti dell'Accademia de' Georgofili", N. S. XVI(1870), pp. 33-54.Sull'attività didattica del Capei a Siena v. anche D. Maffei - K. W. Nörr, Lettere di Savigny a Capei e Conticini, "Zeitschrift der Savigny - Stiftung für Rechtgeschichte", R. A, 97, 1980, pp. 181 - 212; D. Maffei, Quattro lettere del Capei al Savigny e l'insegnamento del diritto romano a Siena nel 1834, Europaisches Rechtsdenken in Geschichte und Gegenwart. Festschrift für Helmut Coing zum 70 Geburtstag hrsg. von N. Horn, München 1982, I, pp.207-208. Una sintetica quanto efficace descrizione del clima che pervadeva la facoltà giuridica senese nell'Ottocento si legge in F. Colao, "Momenti dell'insegnamento giuridico nell'Ottocento", in AA.VV. L'Università di Siena, Milano 1991, pp.218 ss.

 

Andrea Labardi