pace tenenda : L.F., 2.53.pr. incipit: subaudi et de adiuvandis locorum
rectoribus in pace tuenda atque vindicanda ...; explicit: ... priorem tamen
intellectum puto veriorem; contenuto: contenuti
obbligatori del giuramento quinquennale de pace tenenda; esso contempla
l'impegno all'aiuto attivo ai rettori territoriali quando ne abbiano bisogno;
«subaudi et de adiuvandis locorum rectoribus in pace tuenda et vindicanda»;
segue un'apparente postilla aggiuntiva e correttiva, unita a questioni
di critica del testo; «...et intelligas, quod ibi non dicitur, quod
debeant iurare de adiuvandis rectoribus, sed dicitur quod, postquam iuraverint
pacem tenere, debeant adiuvare rectores in pace tuenda atque vindicanda;
et ita construas; ut pacem teneant, scilicet iureiurando adstringantur,
et facies punctum, et volumus subaudi sive iubemus, quod adiuvent locorum
rectores, priorem tamen intellectum puto veriorem».
pacem violare : L.F., 2.53.1. incipit: quasi dicat, nos volumus, quod omnes
ita stent in pace quam iuraverant ...; explicit: ... et hoc est quod sequitur,
si quis vero temerario abusu; contenuto: note
esegetiche; la costituzione imperiale De pace iuramento firmanda (MGH,
ed. Pertz, Leges, iv./1, 679-80) mira ad eliminare l'esercizio privato
dell'autotutela e della vendetta. note: cfr. Coing, Helmut, Römisches
Recht in DeutschlandV,6, 41, nt. 152, che recensisce la presente glossa
sotto il lemma violare.
pacto : L.F., 1.27.pr. incipit: hoc § dicitur expresse, quod non potest
feudum acquiri secundum pactum l. commissoriae ...; explicit: ... licet
prima ratio videatur refragari; contenuto:
la lex commissoria e il pegno; il divieto del patto commissorio
discende direttamente dalle ll. Qui pactus [C.8.34 (35).1; Imp. Alexander
A. Vicorino (a. 222)] e Si fundi, C. De pactis pignorum et de commissoria
lege in pignoribus rescindenda [C.8.34 (35).2; Impp. Diocletianus et Maximianus
AA. et CC. Dionysio (a. 293-304)]; sulla venalità del feudo e sulla
possibilità di esercitare la ritenzione del pegno a titolo di feudo
sulla base di un pregresso, esplicito patto ad hoc; fondamento di tale
eventuale facoltà è la libertà contrattuale delle
parti feudali; aree testuali di allegazione: Codice; Digesto.
pandam : L.F., 2.7.pr. incipit: scilicet scienter ad damnum tuum ...; explicit:
... hic potest esse titulus quibus modis feudum amittatur, c. si capitanei;
contenuto: note esegetiche in tema
di formule giuratorie; le parole del giuramento di fedeltà contenute
nella formula del giuramento di fidelitas «sine tua licentia»
si devono intendere come se significassero «scienter ad damnum tuum»;
aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
parata : L.F., 2.23(24).1. incipit et explicit: alias pacta. postea quidam
habent 'ut ait Seneca'; contenuto: in
tema di definizione di beneficium, ci si riferisce a Seneca, de beneficiis,
1. 6.; è un esempio di cultura retorico-letteraria di probabile
estrazione ecclesiastica, applicata in maniera abbastanza artificiosa alla
definizione di concetti giuridici; in tal modo, una definizione di marca
evidentemente morale («beneficium nihil aliud est quam benevola actio
tribuens gaudium capientibus capiensque tribuendo, in id quod facit prona
et sponte sua parata») viene stravolta a definire la dazione beneficiale
in feudo, coprendo con la sua impalcatura verbale la struttura sottostante
della Gewere.
parentibus : L.F., 2.33.2. sigla: Accur.; incipit: hic potius parentibus
creditur, quam extraneis ...; explicit: ... licet contrarium sit in ultimo.
Accur.; contenuto: il testo riconosce
maggior credibilità al giuramento dei parenti, che a quello degli
estranei, che di necessità debbono giurare almeno in sei.
pares : L.F., 1.26.1. incipit: hic nota, duos testes sufficere ad investituram
probandam ...; explicit: ... et Extra de testibus, relatum; contenuto:
alla prova dell'investitura sono sufficienti due testi, «quia
ubi numerus testium non exigitur, duo sufficiunt, pluralis enim locutio
duorum numero contenta est»; «in ore duorum vel trium testium
stat omne verbum»; note: la citazione della massima evangelica [Mt.,
18.16] si collega nel testo della glossa all'affermazione della massima
«pluralis enim locutio duorum numero contenta est»; son presumibilmente
frammenti e reminiscenze di massime di ambiente retorico addette all'analisi
formale dell'efficacia normativa dei dettati a contenuto dispositivo-normativo
contenenti una pluralis locutio; sul punto, si consenta un rinvio a M.
Montorzi, Fides in rem publicam. Ambiguità e tecniche del Diritto
Comune, Napoli 1984, 160; aree testuali di allegazione: Digesto; Liber
Extra.
pares : L.F., 2.18.pr. incipit: hoc idem in testamentis servatur ...; explicit:
... hic enim non est modus interdicendi testimonium; contenuto:
se i pares presenti al momento dell'investitura abbiano successivamente
perduto tale qualità, possono purtuttavia validamente testimoniare
dell'investitura cui presenziarono; vale un principio di analogia con i
testimoni del testamento che abbiano in epoca successiva alla confezione
d'esso perso la idoneità a testimoniare; essi possono tuttavia render
testimonianza del testamento già compilato in loro presenza; aree
testuali di allegazione: Codice; Digesto; Istituzioni.
pares eius curiae : L.F., 1.3.pr. sigla: Accur.; incipit: pares eius curiae
...; explicit: ... ut breve testatum; contenuto:
aut aliis evidentissimis probationibus. Accur.; note: pares eius
curiae] Osenbrüggen; pares eius curtis; Lehmann; pares curtis.
paribus curiae : L.F., 2.33.pr. sigla: Accur.; incipit: si autem non dixit
coram curiae paribus, tunc forte secus esset ...; explicit: ... ibi vero
non, vel etiam intellige hunc casum secundum illum. Accur.; contenuto:
se la formula dell'investitura non viene recitata in presenza dei
pares curiae, non si costituisce un feudo, ma un quasi feudo, che varrà
solo in vita di colui che così lo avrà ottenuto, e non passerà
ai suoi successori; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
partem : L.F., 2.38.pr. incipit: hic manifeste colligitur quod non est
ultra puniendus quis quam deliquerit et merito ...; explicit: ... non est
talis felonia, quod in curia apparere non possit; nam si esset talis, tunc
a toto privaretur; ut supra prox. cap. si quis interfecerit; contenuto:
le pene devono essere commisurate al delitto commesso; analogia
con i criteri di conservazione dell'efficacia residua del testamento, nel
caso di vizio parziale d'esso. Una aggiunta in coda della glossa, riferita
ad altra successiva parte del cap. ('eius solius parte privabitur'), specifica
poi che il caso di «cucurbitatio» del dominus «non est
talis fellonia, quod in curia apparere non possit; nam, si esset talis,
tunc a toto privaretur»; aree testuali di allegazione: Authenticum;
Codice; Constitutio Friderici; Digesto; «in summa quoque vij. lib.
distin. »; note: la citazione non trova riscontro nello ps. Ugolino
[in realtà Iacopo Colombi, ed. Palmieri rub.II, 183-94]; nella Summa
di Iacopo d'Ardizzone il tema è affrontato nel cap. I secundae partis
primae principalis (Summa feudorum cap.55, ed. Asti 1518, Franciscus Silva,
rist. an. fo.xi,va-xii,ra [22-3]; in TUI, X/1, fo.233vb-234va).
partem suam : L.F., 1.8.1. incipit: idest ad libellum concesserit; quod
quidem facere potuit sine domini voluntate ...; explicit: ... ut ff. de
verborum significationibus, l. proximus; contenuto:
i diversi strati di scrittura della gl. affrontano in tempi e modi
diversi il problema della alienabilità del feudo e tentano di volta
in volta di ricostruire i presupposti di un sistema di vincoli alla libera
circolazione dei beni feudali. Punto di partenza della serie di argomentazioni
è l'affermazione del principio che, se il fratello aliena o allivella
la sua parte di feudo, tale parziale alienazione segue validamente ed efficacemente
anche senza l'autorizzazione del dominus, perché essa non muta il
titolo del feudo e non ne altera la regola di successione; «et hoc
contingit ea ratione; quia pars tantum feudi est alienata, cum unum erat
feudum tantum, quod ad alios fratres pervenerat ex successione patris seu
avi, et ideo donec vixerit alienator, frater eius non poterit petere partem
... alienatam»; se considerato in simile prospettiva analitica, tale
originario concetto di alienatio feudale pare essere stato trasformato
dal successivo intervento della normativa imperiale; un tempo, avanti l'emanazione
delle norme imperiali proibitive della alienazione dei feudi, la morte
di chi aveva alienato il feudo contro la volontà del dominus non
rendeva annullabile il negozio alienatorio (irrita venditio), a meno che
non si estinguesse la linea di successione del feudo stesso, e l'alienante
venisse a morte senza eredi maschi («nisi demum alienatore mortuo
sine haerede masculo»). Il senso dell'intera ricostruzione del negozio
alienatorio in tali termini risiedeva forse nel fatto che il dominium utile,
di cui si disponeva con il negozio alienatorio, si attenuava a confronto
della successione per legittima discendenza; che il titolo, insomma, predominava
sul dominio utile, al punto che il titolo stesso continuava in misura sensibile
a caratterizzare e condizionare la res feudalis nei suoi successivi passaggi,
anche a prescindere dal parziale variare - in conseguenza di negozi alienatori
pro quota fratris - dell'identità personale dei soggetti utilisti
causalmente connessi con la res stessa. Sempre che, naturalmente, non ne
risultasse sostanzialmente compromessa la qualitas feudalis. Valeva, insomma,
il principio «agnati praeferuntur domino», nel senso che i
poteri di disposizione conseguenti al titolo ed alla qualità soggettiva
di frater o agnato godevano di una prelazione rispetto ai poteri del dominus
stesso; a quella fase di evoluzione del sistema giuridico la gl. ricollega
il fondamento di una notula di Pillio, qui espressamente citata, per cui,
in vita dell'alienatore, l'alienazione del feudo non era opponibile od
annullabile dal danneggiato. Il successivo divieto imperiale di alienazione
ha poi alterato radicalmente il sistema di poteri delle parti in ordine
alla disponibilità del bene feudale, modificandone in senso per
così dire pubblicistico il regime, con l'automatico effetto dell'immediata
reversibilità del feudo al dominus, «cum statim post alienationem
illicitam sit ... [feudum] domino apertum»; la gl. prende conseguentemente
in esame il problema della successione della legge nel tempo e dell'efficacia
della lex nova rispetto alla antica, che viene abrogata dalla nova solo
quando quest'ultima dichiari esplicitamente di avere tale specifico effetto;
sull'alienabilità del feudo i successivi strati della glossa portano
poi a mutamenti di opinione talora repentini, capovolgendo diametralmente
assiomi in precedenza espressi; «sed videtur quod dominus omnino
debeat agnatis praeferri, quando vasallus feudum vendidit, quia tunc videtur
dominum contemnere, ut infra, in quibus causis feudum amittatur»;
il senso complessivo di simili vicende testuali pare essere quello di una
sempre maggior valorizzazione dei contenuti reali del feudo; aree testuali
di allegazione: Libri feudorum; Pillio da Medicina; notula Pylei «que
sic incipit 'hic colligitur fratrem ad partem'» [ed. Rota, 61, nr.
35 (gl. si moriatur, L.F., 1.7)].
partis : L.F., 1.4.3. incipit: hic dicitur, quod obtinere debeat vasallus
...; explicit: ... postea detur sibi defensio; contenuto:
si deve preferire il vassallo che sia anche in parte possessore
del feudo, nel caso che egli avanzi una pretesa successoria sul feudo stesso;
aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
paternum : L.F., 2.50.pr. incipit: sed quare dixit, si feudum sit paternum?
nonne dicitur feudum paternum, postquam pervenerit ad nepotes? ...; explicit:
... et de eo paterno loquitur; et hoc quod dixit 'solus'; contenuto:
feudum «paternum voco et hoc est ab eo parente qui fuit agnationis
communis»; nel caso di specie si applica la figura del feudum paternum
al fine di escludere la successione collaterale degli agnati finché
resta in vita un membro della linea di discendenza diretta («donec
nepos superest»); e questo, secondo la logica del titolo costitutivo
del feudum, «eo respectu, ut agnati removeantur a successione feudi
donec nepos superest, scilicet quando ad avum illius nepotis iam pervenerat
feudum paternum, quod debebat ad agnatos devenire, si nepos non praecederet
eos in gradu sive gradibus, et de eo paterno loquitur; et hoc est quod
dixit 'solus'»; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
paternum esse : L.F., 2.14.pr. sigla: Accursius. incipit: quod hic dicitur
nihilominus esse paternum, intelligo nisi ad hoc ...; explicit: ... ut
ff. de solutionibus, l. qui sic. Accursius; contenuto:
il feudo che sia stato refutato al fine di farne reinvestire i propri
figli resta feudo paterno e non si trasforma in un feudum novum se con
tale negozio di refutatio finalizzata alla reinvestitura dei figli dissentono
coloro, «ad quos per successionem est venturum»; aree testuali
di allegazione: Libri feudorum; Digesto.
patris et avi : L.F., 1.14.1. incipit: bene dixit patris et avi ...; explicit:
... et infra proximo dicetur, nisi ex pacto, ut ibi dicitur; contenuto:
la successione collaterale fraterna nel caso di morte senza discendenti
diretti avviene soltanto nel feudo avito, non in quello di prima investitura;
aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
patrueles : L.F., 1.1.3. incipit: patrueles dicuntur qui ex duobus fratribus
nati sunt. ...; explicit: ... ff. de gradibus l. 1. § quarto gradu;
contenuto: fratres patrueles e consobrini;
patrueles sono i nati da due fratelli, consobrini quelli nati da due sorelle;
cfr. anche a pag. 257, nr. 227 di Montorzi, Diritto eudale nel basso Medioevo,
Torino, 1991; ; aree testuali di allegazione: Digesto.
patrueles : L.F., 2.50. incipit: sed videtur falsum scilicet quod dicantur
patrueles; cum sint nati ex eodem patre ...; explicit: ... scilicet ubi
dicitur, sic et in aliis superioribus etc.; contenuto:
i patrueles sono i «nati ex eodem patre unde potius dicuntur
consanguinei, cum ex eodem sanguine nati sint ... sed dicas quod hi non
dicuntur patrueles ex eo, quod nati sunt ex eodem patre; sed dicuntur patrueles
cum filiis aliorum fratrum ...»; aree testuali di allegazione: Istituzioni;
Digesto; Authenticum; note: l'intera gl. sembra essere costituita da una
messa a punto dei concetti correnti nella prassi feudale (e in parte documentati
anche dall'altra gl.patrueles in L.F. 1.1.3.), sulla base di convinzioni
e modi di dire consuetudinari o d'uso corrente.
per alios : L.F., 1.26.pr. incipit: ecce quod plene notavimus ...; explicit:
... vel inopia probationum emergente; contenuto:
i casi di inopia probationum nel processo feudale.
per annum : L.F., 2.26.14. incipit: removebitur ergo iste proximior agnatus
a petitione illius partis feudi ...; explicit: ... supra si de investitura
inter dominum et vasallum lis oriatur, ca. si autem aliquis; contenuto:
la glossa dà il commento del textus, che stabilisce il principio
per cui l'alienazione parziale del feudum fatta in vita a beneficio di
un agnato, si consolida dopo la morte anche a danno dell'agnato prossimiore
nel silenzio annale o nell'esplicito assenso di costui; «hoc facit
scientia et anni transcursio et agnatio illius qui possidet»; aree
testuali di allegazione: Codice; Libri feudorum.
per compares suos: L.F., 2.53.13, (2.54.2); incipit: sed quid si non habuerit
compares; explicit: ... et ff. de testibus, l. servi responsio; contenuto:
nel caso che il dominus non abbia i pares curiae per provare l'avvenuta
vocatio ad servitium, la prova può seguire anche per testes estraneos;
aree testuali di allegazione: Codice; Libri feudorum.
per duellum : L.F., 2.27.1. incipit: nota hic casum, in quo pugna fit,
scilicet quando constabat eum fecisse homicidium ...; explicit: ... scilicet
si actor voluerit per praedictas leges; contenuto:
sulla previsione nel textus di un'ipotesi di ordalia, al fine di
dimostrare la scusante della legittima difesa per un omicidio di cui si
sia accusati; casistica in ordine all'uso del duello giudiziario (vedi
anche a pag. 255, nr. 216, M. Montorzi, Diritto feudale nel basso medio
evo. Materiali di lavoro e strumenti critici per l'esegesi della glossa
ordinaria ai Libri feudorum, Torino 1991); aree testuali di allegazione:
Lombarda; Libri feudorum; «in aliis casibus, qui notantur in Lombarda
in summa Friderici» note: non trovo riscontro di una Summa Friderici
sui Libri feudorum o sulla Lombarda né in Seckel, Über neuere
Editionen, 212 ss., né in Kantorowicz, De pugna, 255ss.; si potrebbe
forse pensare che con il termine «Summa» si accennasse anche
ad eventuali sillogi di stravaganti imperiali attribuite come tali al nome
dell'Imperatore stesso, ovvero anche che si ricollegasse a tale designazione
nominativa la stessa Pace di Costanza; l'uso del termine summa come denotativo
di raccolte normative di diritto positivo ha daltronde un suo autorevole
precedente lessicale nelle costituzioni proemiali del Codex giustinianeo
stesso; « ... summa huius Codicis redacta est» (C. prooem.
3.5. i.f.; l. Cordi nobis. C. De emendatione Codicis Iustinianei).
per legem Lotharij : L.F., 1.9.pr. incipit et explicit: quae est in Lombarda,
tit. quando licet rectoribus, l. 2. et titulo, de precariis; contenuto:
sulla reperibilità della lex Lotharii citata nel testo; aree
testuali di allegazione: Lombarda; note: la lex Lotharii citata nel testo
è raccolta nella Vulgata della Lombarda, 3.10.2, cfr. anche; Godefroy,
Epitome feudorum, 710, con utili indicazioni di loci paralleli sia romanistici,
sia canonistici sul concetto di precaria; Lehmann, 98 e nt.4; Laspeyres,
171, nt.80; vedi anche a pag. 255, nr. 216, M. Montorzi, Diritto feudale
nel basso medio evo. Materiali di lavoro e strumenti critici per l'esegesi
della glossa ordinaria ai Libri feudorum, Torino 1991.
per libellum facta : L.F., 1.13.3. incipit: subaudi etiam sine domini voluntate,
quasi non videatur alienatio, scilicet cum feudum erat paternum ...; explicit:
... secundum hoc dices quod non debet esse. § prior tamen expositio
verior esse videtur; contenuto: sull'alienatio
per libellum; «licet enim alias prohibeatur alienatio feudi paterni,
inter agnatos tamen conceditur»; il caso di alienatio feudi paterni
facta fratri vel nepoti; «et ita secundum hoc nihil videtur operari
consensus sive voluntas domini; quia tunc si eius voluntate esset facta
qualitercunque valeret, et non posset irritari secundum quod videntur velle
Constitutiones Lotharii et Friderici»; aree testuali di allegazione:
Libri feudorum; Digesto;
per longa tempora : L.F., 2.8.2. incipit: idem intelligendum est de tempore
longissimo, maxime hodie ...; explicit: ... habita tamen distinctione inter
servitutem et servitutem, secundum quod ibi not.; contenuto:
l'imposizione di una servitus sul fondo feudale ha luogo, anche
se essa si sia instaurata per longum tempus, solo a danno del vasallus
e non a carico del dominus; la gl. infatti nota che l'imposizione di una
servitus nient'altro è che un modo di alienare - sia pur parzialmente
- il dominium, ragion per cui sono inopponibili al dominus anche le servitutes
acquisite per longissimum tempus; la distinzione tende quindi ad articolare
concettualmente due differenti ordini di poteri sulla res feudalis; quello
del dominium, che non è toccato da comportamenti omissivi o deliberatamente
alienatori del singolo utilista, i quali si rivolgono quindi a personale
ed esclusivo danno di quest'ultimo, senza alterare però il titolo
complessivo della situazione reale; e quella di ciò che si potrebbe
definire l'usus facti, inteso come sfera di materiale disponibilità
della cosa ad opera dell'utilista, afferente in sostanza alla sua personale
proprietas rei, e che può liberamente venire incisa da suoi comportamenti
omissivi od alienatori.
per pares : L.F., 1.10 incipit: istud plenius notabitur ...; explicit:
... tit. si de inve. inter dominum et vasallum lis oriatur; contenuto:
sui pares curiae; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
per pares : L.F., 2.25.1. incipit et explicit: hoc intelligo secundum distinctionem
praedictam; scilicet si agatur de nova investitura an de veteri; contenuto:
note esegetiche.
per pares curiae: L.F.,2.54(55).7; incipit: qui in concordia domini et
vasalli eligentur; explicit: ... ut infra, de forma fidelitatis, in fine;
contenuto: i pares curiae debbono essere
eletti concordemente da dominus e vasallus; modalità di elezione
della giuria in caso di dissenso tra le parti; si fissa una procedura per
cui un elenco di pares redatto dal dominus si affianca ad un altro analogo
redatto dal vasallus e dal dominus approvato nel numero; in seno a tale
elenco saranno scelti i pares curiae che avranno riscosso la concorde approvazione
delle parti, e parimenti giurato fedeltà al dominus; la glossa pare
stratificata per successivi interventi esegetici ed interpretativi. Se
invece mancano i pares curiae per costituire la giuria giudicante, allora
«iudicis illius, qui convenitur, vel eius, in cuius foro res est,
erit cognitio». Quaestio; «sed quid dominus non vult respondere
cum convenitur a vasallo, vel vasallus a domino?»; la glossa in tal
caso applica il dispositivo di L.F., 2.22. pr., che commina l'amissio feudi
al contumace regolarmente convenuto avanti i pares curiae costituiti in
giuria, se rimane sordo alle rituali ingiunzioni a comparire. Seguono problemi
di competenza territoriale, dominati prevalentemente nella loro soluzioni
dal criterio della libertà negoziale sul punto specifico delle parti
processuali, compatibilmente con la disponibilità materiale del
iudex o della giuria dei pares curiae; si aggiunge anche un'ulteriore opinione,
probabilmente stratificata; «vel forte posset dici, quod semper est
domini electio, ubi voluerit causam ventilari» (arg. L.F., 2.22;
i pares curiae devono reverenza al dominus); si disegnano comunque, da
successive opinioni recate dalla glossa, altre possibili soluzioni, fondate
sulla natura sinallagmatica del rapporto feudale, e sul connesso carattere
egalitario del rapporto ad esso sottostante; «vel dicas, quod dominus
primo eliget unum locum, in quo causa primo incipiatur, et vasallus eliget
alium si voluerit, in quo vicissim ventilabitur causa per terminos statutos
per ordinem, scilicet semel in uno et post in alio; sicut alias dominus
habet primo electionem parium ... postea vasallus, ut causa aequa lance
trutinetur. Nec mirum, dominus debeat reddere vicem vasallo de iis quae
vasallo tenetur domino praestare»; aree testuali di allegazione:
Libri feudorum; Codice; Digesto.
per pares curtis : L.F., 1.4.4(3). incipit: in hoc et in se. § sic
opponitur ...; explicit: ... supra, de feudo guardiae, ut ibi no.; contenuto:
si affronta il tema dell'efficienza probatoria dei pares curiae
nelle controversie tra dominus e vasallus sul titolo del feudo. Si introduce
al riguardo una distinctio sul punto specifico della prova fornita dal
vassallo, per mettere in evidenza come il regime delle prove sia costituito
nel preminenente interesse dell'ordinamento giuridico, giacché,
«aut «vasallus» inficiatur se habere «feudum»
nomine guardiae», ed allora - osserva la gl. - «si «vasallus»
inficiatur, ad quod postea auditur dominus?»; ovvero il vassallo
non viene contraddetto dalle resultanze probatorie («non inficiatur»),
ed allora l'iter probatorio così delineato resta privo di efficienza;
ad quod probat dominus» contro il vassallo possessore? E' interessante
notare come la messa a punto avvenga sul filo di allegazioni romanistiche.
In realtà, osserva infatti la gl., la previsione del textus contiene
non un rimedio a favore delle parti, ma una mèra cautela giudiciale
per la ripartizione dell'onere della prova, da effettuarsi secondo i principi
di C.2.1.4. [Imp. Antoninus A. Epaphrodito (a. 212)], per cui l'onere della
prova incombe all'attore, e secondo quelli di D.12.2.31 (Gaius, lib. xxx.
ad ed. prov.), per cui il giuramento non ha necessariamente un'efficacia
conclusiva nei confronti del processo. Il processo può sempre proseguire
nonostante la prestazione del giuramento, quando si palesino posteriormente
al giuramento stesso dei nuovi documenti o nuovi elementi di prova, tali
da render necessario un ulteriore approfondimento di indagini. Tutta l'operazione
parrebbe poi mirare in definitiva a correggere certo color eccessivamente
sacrale e feudale del processo probatorio, ridimemsionando da una parte
il rilievo di parti private come i pares curiae, dall'altra l'esperimento
di rimedi probatori coercitivi dell'arbitrio giudiciale, come il giuramento
decisorio; aree testuali di allegazione: Libri feudorum; Codice; Digesto.
per refutationem : L.F., 2.9.3. sigla: Accursius; incipit: intelligas,
id est ius suum refutando. Est enim iuris antiqui regula omnes habere licentiam
quae pro his introducta sunt renunciare ...; explicit: ... ff. de successorio
edicto, lege I. § largius. Accur.; contenuto:
note esegetiche; si intende 'refutatio' nel senso di esplicita rinunzia
al ius sul feudo; si espone il testo di una consuetudine di Vicenza in
tema di mora credendi che, se più lunga di un anno, è interpretata
come rinunzia al ius feudi; aree testuali di allegazione: Digesto; Consuetudini
di Vicenza.
per sex : L.F., 1.22.2. incipit: sed nunquid continuum vel utile est hoc
tempus? ...; explicit: ... est de maioribus valvasoribus, ut in Lombar.
de beneficiis, l. fi.; contenuto: sul
periodo di sospensione dell'efficacia del subìto spossessamento
del feudo da parte del miles, che decorre per consentire l'impugnativa
del miles spossessato di fronte all'Imperatore stesso, e sulla durata d'esso
(sei settimane o un anno?); aree testuali di allegazione: Lombarda.
per successionem : L.F., 2.11.pr. sigla: Accur.; incipit: hic nota quod
feudi successio sic defertur ...; explicit: ... et infra de natura successionis
feudalis, Accur.; contenuto: la successione
feudale segue le regole di quella ereditaria e procede esclusivamente per
linea diretta, salva l'ipotesi di difetto di discendenti per la successione
di un feudum antiquum; citazioni; Libri feudorum; Digesto; Authenticum.
per triginta annos : L.F., 1.28.pr. incipit: hic no. praescriptio xxx.
annorum in feudo locum habere ...; explicit: ... argumentum ad hoc C. de
pigneraticia actione l. neque; contenuto:
la prescrizione trentennale acquisisce il feudo anche in assenza
di investitura; sorge pertanto il problema della tutela possessoria a favore
di chi in tal maniera abbia prescritto a proprio vantaggio il feudo; secondo
la gl., si applica in tal caso il testo di C.7.39.8 [Imp. Iustinianus A.
Mennae P.P. (a. 528)], che consente l'esercizio della revindica per i fondi
il cui possesso si basi su un titolo di acquisto qualsiasi, purché
integrato da buona fede. Nel caso di successione feudale intervenuta a
vantaggio del figlio in corso di prescrizione acquisitiva, si pone poi
il problema dei contenuti probatori che, in ordine alla pregressa, integrale
possessio paterna, il figlio è chiamato ad esprimere per giuramento.
Alla luce del dettato di luoghi romanistici [C.4.24.10, Impp. Diocletianus
et Maximianus AA. et CC. Georgio (a. 293-304); C.7.39.3, Imp. Theodosius
A. Asclepiodoto P.P. (a. 424)], si stabilisce conseguentemente che egli
può provare il fatto specifico della prescrizione paterna, ma che
controparte - cioè il filius domini - può validamente eccepire
a simili pretese, provando i compiuti comportamenti interruttivi del padre
(«non aliud teneatur probare nisi patrem suum pignorasse, et contestationem
factam fuisse ante spatium triginta annorum»); aree testuali di allegazione:
Codice; Libri feudorum.
perdat: L.F., 2.53.13(2.54.2); incipit: et ita nota hic aliam ingratitudinem;
explicit: ... et alias ingratitudines plene not. in summa; contenuto:
casistica in tema di perdita del feudo per ingratitudine; aree testuali
di allegazione: Libri feudorum; Iacopo Colombi, Summa feudorum (ed. Palmieri),
rub.V, 190.
perdit : L.F., 2.24.7. incipit: alias amittit, alias indignationem domini
non evitabit, idest feudo privari potest sicut haeres haereditate ...;
explicit: ... quia et propter hoc uxor a marito divertit, ut C. de repudiando
auth. sed novo iure; contenuto: varianti
testuali; con l'applicazione analogica di luoghi romanistici, si mira a
togliere ogni contenuto di arbitrario automatismo all'applicazione dell'ipotesi
di fellonia. Tale la casistica che ne risulta; se il vassallo si fece delatore
del dominus o deliberatamente non lo liberò dall'evenienza di un
danno quando ciò era in sua materiale disponibilità, corre
la fellonia; valgono analogie con il liberto e l'erede; ma l'accusa di
fellonia non è a contenuto criminale. Ipotesi di interpretazione
della fellonia in senso riduttivo; a) non nuoce al vasallus, ai fini del
rilevamento a suo danno di un comportamento infedele o fellone, il fatto
che, avendo egli accusato il dominus per un reato sanzionato da una pena
lieve, il giudice condanni poi il dominus stesso ad una pena più
pesante di quella prevedibile. La severità del giudice non ridonda
infatti a trasformare in ipotesi di fellonia la lieve accusa inizialmente
mossa dal vassallo. b) Ed anche il vasallus che testimoniò contro
il dominus non perde il feudo se la testimonianza fu da lui resa perché
egli vi costretto. c) Pure l'avvocato, se patrocinerà contro il
suo dominus, perderà il feudo, salvo che egli non vi sia stato costretto.
d) Se il vassallo desisterà dall'accusa criminale contro il dominus,
si integrerà l'ipotesi della perdita del feudo se egli aveva prima
trascinato il dominus in giudizio per vederlo condannare e ha desistito
dall'accusa solo quando si è reso conto dell'inutilità dei
suoi sforzi. e) Mentre il vassallo che abbia sentenziato tanquam iudex
contro il dominus perde il feudo, è invece scusato il vassallo che
scenda in giudizio contro il dominus per affermare o difendere un proprio
diritto. L'ipotesi di adulterio o tentato adulterio con la moglie del dominus
implica un caso di ingratitudine. Una citazione dalle distinctiones pilliane
àncora tutta la materia al punto determinante dell'accertamento
dell'elemento soggettivo, al di là di ogni automatismo probatorio;
aree testuali di allegazione: Digesto; Codice; Authenticum Libri feudorum;
Pillio da Medicina; dist. cum quis habeat voluntatem delinquendi etc. ...,
ed. in Seckel, Distinctiones Glossatorum, 36, nr. 40; cfr. anche Iacopo
d'Ardizzone, Summa feudorum cap.82, ed. Asti 1518, Franciscus Silva, rist.
an. fo. xvii ra [p.33]; in TUI, X/1, fo.239va.
periculum : L.F., 2.26.17. incipit: puta quia dominus obsidebatur, vel
alias ei mors imminebat ...; explicit: ... et cum potuerit; alias enim
feudum perdit, ut infra hic finitur lex. § ad hoc; contenuto:
è il pericolo del dominus che deve muovere il vassallo a
prestargli aiuto; «puta quia dominus obsidebatur, vel alias ei mors
imminebat, tunc enim ultro (ut dixi) debet ei suum adiutorium praebere
et sine nuncio»; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
periurium : L.F., 2.39.3. incipit: puta quod dominus forte non poterat
solvere debitum quod iuraverat solvere ...; explicit: ... ex qua opinio
vasalli gravatur, ut supra praedicto tit. § illud enim certum; contenuto:
«nec enim sufficit ad beneficium amittendum omnis occasio,
per quam fidelis accepti beneficii videatur ingratus»; ragion per
cui non commette fellonia il vassallo che non paga i debiti del dominus;
note: l'originaria non patrimonialità del beneficio feudale serve
in questo caso per escludere ogni carattere associativo del rapporto feudale,
nel senso che esso arrivi a stabilire un qualche vincolo di cointeressenza
materiale o anche meramente morale tra dominus e vasallus in ordine alla
responsabilità patrimoniale dominicale; il diritto feudale in questo
caso funziona come una regola di ripartizione di status soggettivi - intesi
come somme di potestà e soggezioni personali diverse e corrispettive
-, piuttosto che come una struttura di tipo associativo o consortile nel
senso della societas del ius romanum; aree testuali di allegazione: Libri
feudorum.
permissione : L.F., 2.52/1.pr. incipit: alias enim, si eorum consensu venditio
fieret, bene valeret, et hoc verum est sive dominus consentiat tacite ipsi
venditioni, sive expressim ...; explicit: ... alias enim potius videretur
errare, ut de iudiciis, lege 2; contenuto:
vengono adibiti luoghi romanistici per ricostruire una teoria del
comportamento concludente; l'alienazione dei benefici, proibita contro
la volontà del dominus, è tuttavia consentita con il suo
consenso tacito od espresso; «qui enim alii consentit, sua iura perdit»;
«patientia enim sine contradictione habetur pro consensu expresso»;
«item intelligitur consentire, si praesens fuit et non contradixit
..., nisi forte sciat ubique ius suum durare, dum tacite consentit ...,
et haec vera sunt, quando ex certa scientia consentit»; aree testuali
di allegazione: Codice; Digesto; Libri feudorum.
persequi non desistat : L.F., 2.27.6. incipit: armis scilicet legalibus
quibus imperatoriam etc. ut in prooemio instit. ...; explicit: ... et moribus
proditum est, ut insti. de officio iudicis in princ.; contenuto:
si àncora l'operato del giudice a criteri di legalità;
«non aliter iudex iudicare debet, quam quod ex legibus, et constitutionibus,
et moribus proditum est»; aree testuali di allegazione: Istituzioni.
pertinebit : L.F., 1.4.7. incipit: in isto § not. quod resoluto iure
datoris ...; explicit: ... sed utrum poterit, vel non poterit infra plenius
determinabitur; contenuto: se gli incrementi
feudali del feudatario per essi espressamente investito con causa miglioratizia
restino al feudatario anche in caso di morte dell'investitore e conseguente
passaggio del feudo a un successore legittimo (remissive); aree testuali
di allegazione: Libri feudorum; Codice.
pertinebunt : L.F., 2.28.3. incipit: quod isti bene dicant, probatur argumento
ff. de usuris l. Herennius ...; explicit: ... et insti. de rerum divi.
§ vero ad quem ususfructus; contenuto:
analogie tra feudo e usufrutto; aree testuali di allegazione: Istituzioni;
Digesto.
pertinere : L.F., 2.50.pr. incipit: filiis enim existentibus masculis ...;
explicit: ... caeteri removentur agnati ut supra de gradibus succedentium
in feudum, c.1; contenuto: gli agnati
sono esclusi dalla successione per la presenza di figli o discendenti maschi;
citazioni Libri feudorum.
petendo : L.F., 2.24.pr. incipit: nisi et fidelitatem polliceatur, ut infra
legitur de capitulis Corradi, cap. 1. ...; explicit: ... quo tempore miles
investituram petere debeat, cap. j; contenuto:
il capitolo si occupa di un vassallo renitente a rinnovare la fidelitas
al successore del dominus defunto; se egli lascia trascorrere inutilmente
un anno senza rinnovargli la fidelitas, lo si considera fellone; la gl.
precisa «quod autem dicitur in isto capitulo intelligatur de pubere»;
aree testuali di allegazione: Libri feudorum; Constitutio Friderici Imperialem.
petierit: L.F., 2.54(55).2; incipit: pollicendo fidelitatem, ut supra de
capitulis Conradi; explicit: ... et quae ibi notantur, hic repetas; contenuto:
la petitio dell'investitura ha luogo con la promessa di fedeltà;
si segnalano sul punto loci paralleli interni ai Libri feudorum; aree testuali
di allegazione: Libri feudorum.
plures dominos: L.F., 2.54(55).4; incipit et explicit: ar. contra ff. de
usufructu, l. si cuius, quia ibi pluribus dominis fructuarius satisdare
debet ut C. de servitutibus et aqua; contenuto:
note esegetiche; aree testuali di allegazione: Digesto.
pollicendo : L.F., 2.24.pr. incipit: istud ergo quod dicitur habet locum
in eo qui nondum ...; explicit: ... ad quid deberet investituram polliceri
non video; contenuto: esegesi testuale;
il cap. si riferisce a chi non ha ancora ricevuto l'investitura, altrimenti
esso sarebbe privo di fondamento.
portio : L.F., 2.12. pr. sigla: Pyleus (in corpo di glossa); incipit: quid
ergo sit portio fieri non valet, cum forte res sit indivisibilis? ...;
explicit: ... quod per pactum licet quod alias non liceret, ut notavimus
supra, de successione feudi; contenuto: nell'ipotesi
di due fratelli investiti di un medesimo beneficium novum, se uno decede
senza eredi, l'altro non può appropriarsi della portio del defunto,
a meno che ciò non sia previsto nel titolo costitutivo, cioè
in sede di investitura; così il textus dei Libri feudorum. La gl.
si pone invece il problema; quid iuris, se il feudo sia costituito da una
res indivisibilis? «posses forte dicere tunc ad vasallum totum pertinere;
maxime alterius partis ratione quam possidet»; la possessio viene
cioè vista come un titolo di fatto legittimante all'acquisizione
di un bene feudale anche a prescindere dai contenuti dell'investitura;
ma la gl. poi corregge - forse in un suo secondo strato di scrittura -
quanto fin qui detto; «contra videtur quod dominus totum debeat habere,
scilicet eadem ratione, quia res est indivisibilis; et maxime cum dominus
debeat esse maioris authoritatis quam vasallus»; [il brano è
di notevole interesse; contrappone auctoritas a possessio, e può
forse essere letto come un primo accenno di evoluzione, in alcuni autori
corrente, di un rapporto di contiguità semantica tra dominium e
possessio (vedi a pag. 78, nr. 225, in M. Montorzi, Diritto feudale nel
basso medio evo. Materiali di lavoro e strumenti critici per l'esegesi
della glossa ordinaria ai Libri feudorum, Torino 1991)]; aree testuali
di allegazione: Pillio da Medicina; sembra, più che una citazione,
la sigla dello strato iniziale di una gl.; cfr. ed. Rota, 119, nr. 153;
Libri feudorum; Digesto; Codice.
possessionem : L.F., 1.4.1. incipit: scilicet vacuam, quod si differat,
omnem utilitatem ...; explicit: ... si de feudo controversia fuerit, c.
si facta investitura; contenuto: la
missio in possessionem dell'investito del feudo; aree testuali di allegazione:
Libri feudorum.
possideat : L.F., 2.2.1. incipit et explicit: intelligo de ea re quae vere
possideri potest; contenuto: note esegetiche.
post annum : L.F., 1.11.1. incipit: nisi ad certum tempus datum sit. Tunc
enim non posset auferri ante tempus ...; explicit: ... ut supra de feudo
guardie ca.1. qui autem dicatur castaldus dic ut ibi notatur; contenuto:
sulla precarietà del feudum guardiae et castaldiae che ha
arbitraria revocabilità solo laddove la concessione sia avvenuta
a tempo indeterminato; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
postposuerit: L.F., 2.30.pr. incipit: statim enim cum fuit factus ...;
explicit: ... nec enim iura restaurantur, alias restituantuar; contenuto:
il chierico è incapace a succedere nel feudum paternum, giacché
il feudum in questione si era già aperto al momento in cui egli
aveva acquisito lo status clericale; ed a tale vicenda di mutamento dello
status soggettivo si equipara il fatto della alienatio, laddove colui che
abbia illecitamente alienato il feudo, anche se lo recupera materialmente,
ne perde tuttavia la legittima titolarità, giacché di esso
si era aperta la successione al momento dell'alienatio stessa. L'argomento
fornito dalla glossa è tale; «non restituuntur amissa, licet
in pristinum statum res redierit», cioè la menomazione delle
potestà personali del soggetto in ordine alle res non è sanabile
dal recuperato possesso; tin chiusura di glossa si fanno notazioni su possibili
varianti del testo della glossa stessa; aree testuali di allegazione: Codice;
Digesto; Libri feudorum; Iacopo Colombi, (ed. Palmieri rub.V, 190); Pillio
da Medicina, «lib. disp. tit. nec enim iura restaurantur» [citazione
non riscontrata nell'ed.Meyer-Nelthropp; in Belloni, Le questioni civilistiche
del secolo XII, 101, nr. 28(73), una quaestio pilliana tratta del problema
della restitutio degli iura del vasallus].
potestatem : L.F., 2.53.pr. incipit: sed quid si non habet iudicialem potestatem,
et debitor suus fugit ...; explicit: ... et ita interrumpet tempus; ut
C. de annali exceptione, l. ut perfectius; contenuto:
quaestio; se sia possibile al soggetto feudale esercitare direttamente
e personalmente le proprie ragioni nel caso di pretese a contenuto reale
da lui avanzate verso altro soggetto; «nunquid sua authoritate poterit
rem ab eo auferre ... vel debebitne iudicem expectare? Respon. dixerunt
quidam quod tunc etiam non expectata iudicis authoritate poterit ei rem
sua authoritate auferre... quod non credo verum esse. Verum est enim si
ipse fugeret, quod posset eum detinere donec ad iudicem posset eum perducere...
sed quid si non fugit?... Respon. nec tunc sua authoritate debebit auferre;
verumtamen si timet rem suam usucapi vel praescribi, vel timet aliter actionem
suam tempore perituram, actionem forte iniuriarum vel aliam, debebit protestari
publice in scriptis cum subscriptione tabellariorum, vel si non poterit
eos habere, subscriptione trium testium, quod vult agere contra eum, et
per eum non stat, sed per iudicem, qui absens est; et hoc faciet ubi adversarius
habet domicilium, et ita interrumpet tempus»; note: la gl. denota
il tentativo, anche in altri luoghi ripetutamente perseguito, di riportare
la materia feudale in un'ottica di stretta razionalità giudiziale,
attrezzata con la normale tutela delle azioni di diritto civile; aree testuali
di allegazione: Codice; Digesto.
potuerit : L.F., 2.39.3. sigla: Accur.; incipit: puta nuntiando domino,
quod ab aliquo volebat occidi, et non nunciavit cum potuit ...; explicit:
... in quo dominus habet maius ius, quam in vasallo. Accur.; contenuto:
il vassallo può salvare il dominus da un pericolo di morte
anche semplicemente mettendolo sull'avviso; ma ciò non deve comportare
un suo pericolo di vita; «in servo ... dominus habet maius ius quam
in vasallo»; aree testuali di allegazione: Libri feudorum; Digesto.
praescriptione: L.F., 2.54(55). pr.; incipit et explicit: quicquid super
facto praescriptionis notatum est supra de capitulis Conradi, capitulo
primo, hic repetas; contenuto: rinvii
interni all'apparato di glosse; citazioni; Libri feudorum.
praescriptione : L.F., 2.40.1. incipit: sed de qua praescriptione intelliges,
an de praescriptione 30. an. vel 40. ...; explicit: ... prior tamen intellectus
videtur verior, ut puto; contenuto: quale
prescrizione debba intendersi aver corso in ordine al feudo; se una del
tipo di quelle che corrono per i soggetti qualificabili come «titulum
habentes» - e quindi abbreviate - ovvero una di quelle più
lunghe, e odiose; nella gl. paiono in realtà stratificarsi opposte
opinioni sul punto, miranti in gran parte a limitare l'efficacia del textus,
laddove esso nega rilievo all'istituto romanistico della praescriptio longi
temporis; aree testuali di allegazione: Codice; Constitutio Friderici Imperialem.
praestabit : L.F., 2.7.1. incipit: nec liberabitur dominus volens ei solvere
interesse ...; explicit: ... si eum poeniteat investituram fecisse, ut
infra si de feudo controversia fuerit, c. si facta; contenuto:
il dominus che si sia pentito dell'investitura fatta non si libererà
dell'obbligazione così contratta soltanto «praestando interesse»;
aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
praestanda «sunt» tam a filiis : L.F., 1.26.1. incipit: et
merito; quoniam persona patris et filii una esse intelligitur ...; explicit:
... C. de rebus creditis et iureiurando l. generaliter; contenuto:
sul fondamento dell'uso milanese secondo cui il giuramento può
essere indifferentemente prestato sia dal padre, sia dal figlio, che risiede
nel fatto «quoniam persona patris et filii una esse intelligitur»;
aree testuali di allegazione: Codice; Istituzioni; Consuetudini di Milano.
pretio : L.F., 2.52/1.pr. incipit: quod pretium restitueretur bonae fidei
emptori, ut in constitutione Friderici Imperialem ...; explicit: ... quod
plenius not. in dicta constitutione Friderici Imperialem; contenuto:
le sanzioni per l'illecita alienazione del feudum implicano la restituzione
del prezzo al compratore di buona fede; mentre il prezzo non è ripetibile
dal compratore di mala fede; aree testuali di allegazione: Constitutio
Friderici Imperialem.
pretium : L.F., 1.7.1. incipit: hic colligitur, quod non debet quis duplici
damno affici ...; explicit: ... sed domino dante ibi uberius exponetur,
et in summa etiam expositum est; contenuto:
sul diritto del vassallo privato dal dominus del feudum al rimborso
del prezzo da lui pagato; fondamento di un simile diritto è che
«non debet quis duplici damno affici», non si deve cioè
perdere contemporaneamente la cosa pagata ed il prezzo pagato per essa;
aree testuali di allegazione: Digesto; Codice; summa; non trovo riscontro
testuale né nell'edizione Palmieri dello ps. Ugolino-Colombi, né
nella summa di Iacopo d'Ardizzone il luogo è al momento privo di
riscontro accertato.
prima autem causa beneficii amittendi : L.F., 2.24.pr. incipit et explicit:
hoc tit. raro utimur; quia subperiori (!) continetur; contenuto:
varianti testuali.
privabitur : L.F., 2.33.4. incipit: istud intelligitur, quando nulla necessitate
cogente vasallus testimonium dixit ...; explicit: ... item quia officium
proprium non debet ei esse damnosum; contenuto:
alcuni sostengono che il vassallo può testimoniare contro
il dominus in una causa civile; la gl. precisa che il vassallo sarà
privato del feudo quando testimonierà in una causa civile contro
il dominus «nulla necessitate cogente», negli altri casi sarà
invece scusato, «quia officium proprium non debet ei esse damnosum»;
aree testuali di allegazione: Digesto.
privetur: L.F., 2.54(55).6; incipit: sed quare, cum non sit eius vasallus?;
explicit: ... l. si quis a liberis, § si quis a liberti liberto, secundum
Corradum; contenuto: quid iuris, se
il subvassallo offenda il dominus del vasallus? Corrado sostiene, equiparando
tra l'altro il subvassallo al liberto del liberto (arg. D.25.3.5.22; Ulpianus,
lib. II de off. cons.), che non sussiste diretto rapporto di soggezione
potestativa tra il dominus e il suo subvassallo; aree testuali di allegazione:
Digesto; Corrado (glossatore dei Libri feudorum), per cui cfr. a pag. .
privetur: L.F., 2.54(55).6; incipit: nunquid propter factum patris; explicit:
... arg. ff. de peculio, l. peculium, § si ab aere alieno; contenuto:
quaestio se il figlio possa perdere il feudum avitum propter factum
patris; si potrebbe argomentare per la risposta affermativa traendo spunto
da D.48.18.26 (Marcellus, lib. XXX. dig.), che priva dell'eredità
gli eredi di colui che ha distrutto il testamento paterno ed ha goduto
l'eredità a titolo di successio ab intestato; ma Corrado opta per
la soluzione negativa, intendendo la successio in questione non come meramente
patrimoniale, bensì come una successio dignitatis; egli conseguentemente
applica, in conformità di D.1.10.7.2 (Ulpianus, lib.I ad leg. Iuliam
et Papiam), il principio per cui il figlio del senatore che ha perso la
propria carica, succede nondimeno nella dignitas paterna, anche se a certe
condizioni e nonostante l'indegnità del genitore. Quid iuris, per
gli agnati del vasallus indegno di un feudum avitum, che decede sine filiis
e dopo che il dominus gli ha rimesso la colpa; pèrdono il feudum
come è consuetudine? la risposta della glossa - che è per
la negativa - si basa sull'assimilazione per via analogica della condizione
del vasallus a quella del titolare di peculio servile. Infatti, il peculio
servile varia nella sua consistenza quantitativa e diminuisce come pertinenza
del patrimonio del dominus (inteso come ius universale), in ragione dei
debiti dominicali, ma tuttavia non viene meno sotto il profilo sostanziale
come specifico e particolare ius, come entità fisica e reale [«res
tamen in causa peculiaria manet» (D. 15.1.4.5, Ulpianus, lib. xix.
ad Ed.)]; aree testuali di allegazione: Digesto; Corrado (glossatore dei
Libri feudorum, per cui cfr. a pag. ).
pro masculo : L.F., 2.17.pr. incipit: istud capitulum saepissime posset
accidere. et ideo valde est notandum. ...; explicit: ... quod alias non
liceret, ut supra praedicto ti. et ca. notatur; contenuto:
la condizione del maschio è preferita a quella della femmina;
«masculus excludit germanam suam, cum iam ad feminam transitum fecerit
feudum»; «ex rerum qualitate et differentia licitum deprehenditur
quod alias non liceret»; aree testuali di allegazione: Digesto; Libri
feudorum; Pillio da Medicina, Libellus disputatorius, parte edita, ed.
Meyer-Nelthropp, 42s.
pro non facto : L.F., 1.22.1. incipit: hoc intelligo dum supererit vasallus;
verumtamen eo decedente ...; explicit: ... ut in Lombarda de beneficiis,
l. fina.; contenuto: l'alienazione
fatta in contravvenzione al divieto non è efficace nei confronti
del dominus in vita del vassallo, in morte del vassallo il dominus è
costretto ad adempiere la promessa e comincia ad avere effetto anche l'investitura;
«quod intelligo tantum de eo milite, qui successionem feudi non habet;
alioqui pro non facta habetur investitura»; citazioni; Libri feudorum;
Lombarda.
probare : L.F., 1.4.3. sigla: Accur.; incipit: sed et si non probaverit
...; explicit: ... totum feudum vel partem, vel pro eo aliquid. Accur.;
contenuto: mezzi probatori per la prova
del possesso feudale; iusiurandum e xii sacramentales.
probare : L.F., 1.4.6. incipit et explicit: qualisqualis ergo retentio
domino prodest ut hic et infra ti. 1., item si quis feudum; contenuto:
sulla retentio dominii; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
producere dignaretur : L.F., 1.1.2. incipit: subaudi quod dignatus ...;
explicit: ... ut in Lombarda, de beneficiis et terris tributariis, l. fin.;
contenuto: l'edictum de beneficiis
di Corrado ii. il salico (1039); aree testuali di allegazione: Libri feudorum;
Lombarda.
profecto si domini voluntate : L.F., 2.44.1. incipit: forte loquitur secundum
nova iura, per quae vasallus prohibetur feudum alienare sine domini voluntate
...; explicit: ... quibus hodie currat praescriptio talis. ut C. de praescript.
30. ann. l. 2; contenuto: il testo
parla alla luce del nuovo diritto fridericiano, che ha proibito l'alienazione
del feudo contro la volontà del dominus; una volta, tuttavia, il
vassallo poteva alienare sine domini voluntate (allivellare o vendere fino
alla metà); «et haec vera sunt secundum ius antiquum, quando
vasallus non habebat id feudum in curte domini, nam si habebat in curte,
vel si habeat extra curtem et dominus habebat districtum, vel alium honorem,
tunc secus; quoniam si aliquam partem alienabat sine domini voluntate,
a feudo cadebat ...». Sul feudum in curte et extra curtem domini,
cfr. nella ristampa anastatica, il Feudorum typus, ai nrr. xii., 36-7;
aree testuali di allegazione: Constitutio Friderici Imperialem; Libri feudorum;
Codice.
pronunciatum : L.F., 2.11.pr. incipit: quod forte ideo factum fuit, quia
maior erat pro actore praesumptio et ideo dicitur quod non datur semper
possidenti iusiurandum ...; explicit: ... et ubi huius quaestionis dominus
iudex est, ut infra, de vasallo decrepite, quidam; contenuto:
è cómpito del giudice indagare sul punto a chi debba
preferibilmente deferirsi il giuramento, «quia aequitatem ante oculos
habere debet»; non sempre il giuramento è da deferirsi necessariamente
al possessore; aree testuali di allegazione: Codice; Digesto; Libri feudorum.
proprietatis : L.F., 1.4.3. incipit: sed utrum eadem sit distinctio hic
...; explicit: ... frustra experitur pro feudo; contenuto:
esegesi del testo; il § 3 di L.F., 1.4. si riferisce, a differenza
del § precedente, al caso in cui il vassallo sia possessore parziale
del feudo a titolo di cambio; «et intelligo quod allegat vasallus
se habere pure nomine proprietatis pro parte illius ius feudi, quod feudum
pro parte, scilicet pro illa parte pro qua dicit se non habere cambium;
nam alioqui, si haberet cambium totius feudi nomine proprietatis, frustra
experiretur pro feudo»; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
prospexisse : L.F., 2.18.pr. sigla: Accursius; incipit: illud habetur ff.
de probationibus, l. si pactum ...; explicit: ... alioqui frater excluditur
a domino, ut supra notatum est. Accursius; contenuto:
il dominus può essere escluso dal frater solo in via pattizia,
altrimenti vale il principio opposto; aree testuali di allegazione: Digesto.
prout potero : L.F., 2.7.pr. incipit: nam si non posset vasallus dominum
adiuvare ...; explicit: ... licet quidam non habeant illud in textu; contenuto:
il vassallo che non possa prestare aiuto al dominus non perde perciò
il feudo; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
proximiori : L.F., 2.3.1 sigla: Accursius; incipit: nam et alias volentibus
emere praedia suorum maiorum ius favorabile ...; explicit: ... et de minoribus
xxv. annis l. fi. in emptione Accursius; contenuto:
sulle condizioni di particolare favore riconosciute anche dal ius
civile a chi voglia riacquistare dei praedia già di proprietà
avita; aree testuali di allegazione: Digesto; note: proximiori] Osenbrüggen;
proximiore; Lehmann; conf.
proximiori : L.F., 2.3.1. sigla: Accur.;incipit: et vere; quia non intelligitur
alienatio, ...; explicit: ... haec infra plenius et uberius notabuntur.
Accur.; contenuto: la venditio proximiori
non è inquadrabile come una vera e propria alienazione; note: il
brano potrebbe essere interessante per intendere i rapporti tra dominium
e proprietas; si può forse dire che la venditio proximiori sia traslativa
della mèra proprietas nel quadro del 'dominium' gentilizio, che
rimane invece immutato. Non si potrebbe cioè parlare di alienatio,
perché resta immutato lo status del traslatario rispetto al traslante,
che resta pertinente alla medesima sfera agnatizia, pur nella variazione
soggettiva del concreto titolare (proprietarius? utilista?) della res feudalis;
aree testuali di allegazione: Digesto; Codice; «distinctio Pyllei,
cum queritur an malae fidei emptori sit pretium restituendum etc..»;
ed. Seckel, in Distinctiones Glossatorum, 364, nr. 30.
publice confectum : L.F., 2.25.1. incipit et explicit: et a duobus vel
a tribus partibus confirmatum, ut infra, qui testes sunt necessarii ad
probandam novam investituram, c. si clericus; contenuto:
il pubblico istrumento deve essere confermato anche da due o tre
pari; secondo gli usi milanesi basta che sia confermato da estranei; aree
testuali di allegazione: Libri feudorum.
pulsaverit : L.F., 2.27.10. incipit et explicit: scilicet deferens vel
accusans, et accusando citans; contenuto:
note esegetiche.
putamus : L.F., 2.3.1. incipit: hic nota quod licitum est per alium, quod
per seipsum non licebat ...; explicit: ... et licet contra sit superior
titu. proxi; contenuto: non ha rilevanza
chi faccia materialmente l'investitura, se egli sia la persona che ne abbia
formalmente il potere o invece un suo delegato; «licitum est per
alium quod per se ipsum non licebat»; aree testuali di allegazione:
Codice; Digesto; Pillio da Medicina, iii. char. ru. imo licet per alium
etc.; Libellus disputatorius; parte edita [ed. Meyer-Nelthropp, 139].
qualibet ex causa : L.F., 2.19. pr. incipit: huic capitulo inveni glo.
talem ...; explicit: ... et propter superius si inter dominum; contenuto:
citazioni; Libri feudorum.
qualibet ex causa a comite : L.F., 1.26. pr. incipit: sed istud notandum
est ...; explicit: ... scilicet de minore iudice ad maiorem iudicem; contenuto:
contenuto: «gradatim est facienda postulatio, scilicet de
minore iudice ad maiorem».
quandocunque : L.F., 1.27.pr. incipit: istud quandocunque sic intelligo
idest nisi creditor alio iure velit se tueri; puta praescriptionem 30.
annorum allegando ...; explicit: ... sed si receperat pecuniam, pignus
restituere cogitur, ut C. de iure dotium impetrando, l. ij; contenuto:
note esegetiche; aree testuali di allegazione: Codice.
quandoque : L.F., 2.31.pr. incipit: puta quando beneficium non est novum;
quoniam alias non pertineret ...; explicit: ... ne ex delicto alterius
alius damnum patiatur; contenuto: il
figlio del vasallus privato del feudum per delitto non potrà aspirarvi
se non venga nuovamente investito dal dominus e sempre che non vi siano
altri collaterali a cui nel frattempo si sia aperta la successione nel
feudo stesso; secondo la gl. ciò avviene quando il beneficio non
è «novum», ché altrimenti l'apertura della successione
d'esso non perterrebbe agli agnati ma al dominus. La gl. sostiene qui che
il textus tratta di un feudo paterno e che le parole «licet ad agnatos
quandoque pertineat» siano da intendersi riduttivamente, con il seguente
significato; 'vale a dire quando il vassallo non abbia commesso delitto
contro il dominus, ma contro un terzo', giacché, in tal caso, l'apertura
del feudum non giova al dominus, ma agli agnati; aree testuali di allegazione:
Libri feudorum.
quartae : L.F., 2.8.4. incipit: de hac quarta iure Romano reperitur, quod
si maritus sine dote uxorem acceperit ...; explicit: ... aliae quartae
utroque iure inventae. Sed de aliis nihil ad rhombum; contenuto:
illustra la quarta ereditaria a vantaggio della vidua indotata secondo
il Diritto Romano e secondo il Diritto Longobardo; aree testuali di allegazione:
Codice; Authenticum; note: ad rhombum] locuzione forse riferita alla diversa
forma grafica assunta dalle gl. manoscritte a seconda del loro contenuto,
se esplicativo, se recante un notabile, o meno (Dolezalek, Repertorium,
508; Conte, 56-7).
quasi novum fit : L.F., 2.49.pr. incipit: scilicet quantum ad eum qui refutavit
...; explicit: ... ut supra quibus modis feudum amittatur, § praeterea;
contenuto: la refutatio ha efficacia
novatoria solo in ordine al soggetto immediato di essa, e si limita a quanto
espressamente in essa contemplato ai fini della nuova investitura che ne
consegue; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
quatuordecim annis: L.F., 2.54(55).2; incipit: qui forte restituetur in
integrum, si fuerit minor xxv. annis cum hoc ipso laesus sit; explicit:
... quod intra id tempus non petiit; contenuto:
sul diritto del minore di venticinque anni alla restitutio in integrum
per l'amissio feudi da lui subìta a séguito della sua mancata
petitio investiturae.
querimoniam: L.F.,2.53.10; incipit: etiam si nulla facta vel deposita fuerit;
explicit: ... scilicet a puberibus de quibus dictum est; contenuto:
il contratto che sia stato posto in essere perché estorto
a motivo di vis e di metus, secondo il testo dei Libri feudorum, è
nullo ipso iure. Sulla base di una lettura romanistica della fattispecie,
la glossa tempera invece un simile principio assoluto, fissando il criterio
relativo della nullità quoad effectum (sc. annullabilità).
E ciò vale nel senso che, secondo tale modo di vedere, vien meno
ipso iure l'efficacia del iusiurandum estorto con la violenza, non l'efficacia
vincolante di un contratto che si basi su un'obbligazione sinallagmatica,
la cui stipula sia stata indotta dal metus. Infatti, «effectus iuramenti
debilior est. Ex eo enim nulla inducitur obligatio, sed robur quoddam quod
praestat contractui cui accedit, scilicet quod possit efficaciter conveniri,
qui alias non poterat auxilio restitutionis obstante, si sponte interponatur.
Hic ergo effectus quasi debilior tollitur vi vel metu illato; quod non
est in effectu, qui ex contractu inducitur ultro citroque obligatio ...
». Si distinguono in pratica due livelli di efficacia; quello del
giuramento, sostanzialmente accessorio rispetto alla venuta in essere del
contratto, e preordinato al processo ed alla prova in tal sede dell'avvenuta
stipula («quod possit efficaciter conveniri»); e quello costitutivo
vero e proprio, della venuta in essere dell'obbligazione contrattuale.
Sul primo livello, il metus incide generando annullabilità; sul
secondo, quello costitutivo, la nullità per documentato metus o
per provata estorsione del iusiurandum genera ipso iure nullità.
Segue l'analisi di varianti testuali dell'apparato glossatorio; aree testuali
di allegazione: Codice; Digesto.
qui a principe : L.F., 2.10.pr. incipit: Marchio, et comes proprie dicuntur
capitanei regis ... . explicit: ... sed hodie capitanei appellantur supra,
qui feudum dare possint, in prin.; contenuto:
i capitanei regi; i valvasores regi; citazioni; Libri feudorum.
qui fratrem suum : L.F., 2.24.11. incipit: intelligas etiam si tradendo
interfecit ut totam habeat haereditatem ...; explicit: ... infra, de vasallo
qui contra constitutionem Lotharii feudum amittit, c.1.; contenuto:
chi ha commesso un grave delitto non verso il dominus, ma verso
gli agnati (ad es. l'uccisione del fratello a fini di lucro ereditario),
perde il feudo a beneficio non del dominus, ma degli altri agnati; aree
testuali di allegazione: Libri feudorum.
qui novum : L.F., 2.11. sigla: Accursius; incipit: sicut haeredi incumbit
probatio si aliquid novum in testamento testatorem asserat addidisse ...;
explicit: ... et reus probare deberet C. de probationibus, l. sive possidetis.
Accursius; contenuto: sull'onere della
prova in ordine alla qualità di «feudum novum»; lo si
regola in modo che esso non ricada sul possessore, salva l'ipotesi che
vi sia una «fundata actoris intentio», «tunc enim reus
probare deberet»; aree testuali di allegazione: Codice.
quia de feudis : L.F., 1.1.pr. incipit: quid autem sit feudum ...; explicit:
... dic ut in summa plene notatur; contenuto:
dà la definizione del feudo remissive; aree testuali di allegazione:
Libri feudorum; Iacopo Colombi, (ed. Palmieri, rub.I, 183).
quibus : L.F., 2.31.pr. incipit: et ita videtur, quod ex latere venientes
excludant non solum filium in casu isto ...; explicit: ... ut supra si
de feu. controversia fuerit, cap. si vasallus culpam; contenuto:
interpreta il textus nel senso che tutti i collaterali, nel caso
di specie, valgono ad escludere dal feudo il figlio del vasallus che ha
commesso delitto; aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
quidam obligaverat : L.F., 1.28.pr. incipit: super hoc capitulo pauci titulum
habent. ...; explicit: ... consueverunt habere, de usu Mediolanensi quo
non utimur; contenuto: varianti testuali;
aree testuali di allegazione: Consuetudini di Milano.
quinquennii : L.F., 2.53.pr. incipit: hoc forte debet fieri propter illos,
qui iam pervenerunt ad 18. annos ...; explicit: ... renovatur enim sacramentum
societatum et coniurationum quae prohibita sunt per hanc legem, in §
conventicula; contenuto: la renovatio
quinquennale del iusiurandum de pace tenenda contro la costituzione di
conventicula e fazioni private; «hodie autem non servatur huiusmodi
renovatio, imo potius fit contra. Renovatur enim sacramentum societatum
et coniurationum quae prohibitae sunt per hanc legem, in § conventicula»;
aree testuali di allegazione: Libri feudorum.
quod quisque : L.F., 2.33.3. incipit: sed quomodo hoc esse potuit, non
video dicit 'solicitus' ...; explicit: ... et c. dixit contemplando personas,
quae huic edicto causam praestiterunt; contenuto:
sul principio «quod quisque iuris in alium statuit, ipse eodem
iure utatur», evocato in questa sede dal textus; «sed quomodo
hoc esse potuit, non video dicit 'solicitus', aut enim Imperator per impetrationem
iniquum ius statuit, aut sine impetratione; in primo casu ille solus qui
impetravit est puniendus, cum alterius factum alteri imputari non valeat
... ideo res inter alios acta non debet aliis obesse nec prodesse»;
«quid ergo est quod generaliter hic dicitur? Responde; per impetrationem
statuit hoc Imperator, verum voluit hoc generale esse, et quod dixit ff.
quod quisque iuris, etc.., dixit contemplando personas, quae huic edicto
causam praestiterunt»; [la gl. pare assemblare in una congerie piuttosto
contraddittoria aspetti ben disparati; a) in una prima parte; il problema
processuale e giurisdizionale della corresponsabilità del iudex
(nel Jurisdictionsstaat anche l'Imp. in sede legiferante) nei (o circa
i) provvedimenti da lui emanati su istanza dolosa della parte; b) nella
seconda parte; un elenco di loci paralleli sul principio «res inter
alios acta non debet aliis obesse nec prodesse»; c) nella terza ed
ultima parte; sulla portata del principio fissato nella cost. Imperialem
[L.F., 2.54(55)]; «per impetrationem statuit hoc Imperator, verum
voluit hoc generale esse, et quod dixit ff. quod quisque iur. etc. dixit
contemplando personas, quae huic edicto causam praestiterunt»; aree
testuali di allegazione: Codice; Digesto; Authenticum; Constitutio Friderici
Imperialem; Decretum Gratiani.
quod si iurare : L.F., 1.26.1. incipit: quid ergo si nec iurat, nec se
velle iurare recusat? ...; explicit: ... et ff. optione «vel electione»
legata mancipiorum; contenuto: se il
dominus possidens cui è stato deferito il giuramento nella lite
con il vasallus non voglia giurare, il giudice gli deve fissare un termine
a giuramento, inutilmente decorso il qual termine, il diritto di scegliere
se giurare o meno passa al vasallus, salva preventiva, tempestiva resipiscenza
del dominus; aree testuali di allegazione: Digesto; Codice.
quodam episcopo : L.F., 2.20.pr. incipit: vel alio de beneficio, si alius
dixerit ...; explicit: ... nihilominus tamen ratio ei facienda est; contenuto:
nel caso di contesa tra un Vescovo e un vassallo sull'investitura
di una prestazione annua che da quest'ultimo si asserisce stabilita a suo
vantaggio dal predecessore dell'attuale Vescovo, si procede preliminarmente
alla nomina dei pares curiae, anche se l'investitura ancora non è
certa, e poi si passa alla trattazione della questione principale avanti
i pares medesimi; la gl. stabilisce che tale procedura è da seguirsi
anche per le questioni relative a prestazioni annue di altro tipo (de cavena,
de camera etc..), che pure non passano ai successori dei chierici; «nam
licet iniuste agat vasallus, nihilominus tamen ratio ei facienda est»;
viene in pratica riconosciuta al preteso vasallus una qualità feudale
interinale, ai limitati fini della partecipazione a quel processo, che
eventualmente potrebbe riconoscergli quella qualità in via permanente;
aree testuali di allegazione: Libri feudorum; note: per un caso analogo
di riconoscimento interinale della qualità di soggetto feudale all'attore
in petitorio per un feudum, cfr. a pag. .
quoniam inter : L.F., 2.52/3.pr. incipit: et not. quod lex ista tantum
locum habet in futurum, secundum quod dicitur ...; explicit: ... ut C.
de legibus et constitutionibus, l. leges et constitutiones; contenuto:
la costituzione imperiale indirizzata da Lotario al popolo romano
nel 1127 non ha efficacia retroattiva e vale solo per il futuro; aree testuali
di allegazione: Codice; Libri feudorum; Constitutio Friderici Imperialem